Era il 250 avanti Cristo quando i cinesi iniziarono a praticare il più popolare degli sport: il calcio.
Dal tennis al basket, ecco le origini delle discipline più diffuse.
1. CALCIO
CALCIO, è nato per addestrare l’esercito
«L’oggetto era quasi sferico, di rozzo cuoio a pezze rettangolari cucite all’interno; una sorta di bocca stringata. Sotto la stringa si indovinava un budellino di gomma telata, legato con uno spaghetto di canapa. Nel budellino si faceva entrare a fatica la valvola di ottone attraverso la quale, con una normale pompa da bicicletta, si gonfiava la sfera».
Così il giornalista Gianni Brera racconta i primi rudimentali palloni, usati verso la fine dell’Ottocento. Ma le origini del gioco sono più antiche.
L’origine del calcio risale al 250 a.C., ma secondo altre fonti bisogna andare indietro al 1000 a.C., quando gli imperatori cinesi usavano lo tsu-chu (tradotto: palla di cuoio colpita dal piede) come allenamento militare.
Il pallone, all’epoca, era una sfera creata con sostanze vegetali. Ai tempi di Giulio Cesare, poi, il gioco praticato in Grecia fu importato anche a Roma e, come conseguenza alle conquiste territoriali, anche in Gran Bretagna. Furono proprio gli inglesi, secoli dopo, a stabilire le regole ufficiali del gioco del calcio.
E in Italia? Dopo i periodi bui del Medioevo, dove il calcio fu bandito, il Rinascimento vide rifiorire l’attività, in particolare nella rigogliosa corte a Firenze dei Medici che iniziarono a vedere il calcio come una risorsa per far divertire il popolo e attenuare qualche malcontento cittadino.
Nacque così il precursore del calcio moderno, il calcio fiorentino: 30 giocatori si affrontavano per ore e ore, cercando di segnare una caccia, ovvero un gol. Falli e vere e proprie risse erano considerati consuetudine.
A dettare le regole del calcio ci pensarono gli inglesi secoli dopo, stanchi di praticare lo sport tra squadre universitarie senza norme ufficiali: ogni istituto aveva le proprie regole. Nel 1857 nacque il primo team non universitario e da quel momento videro la luce una squadra dopo l’altra.
La data ufficiale della nascita del calcio è fissata al 26 ottobre 1863 quando 11 club londinesi si ritrovarono per dettarne le regole alla taverna Freemason di Great Queen Street, nel rione di Holborn. Nacque, così, la FA (Football Association).
I calciatori, che non erano più 30 come nel calcio fiorentino, ma 11, giocavano con calzettoni e fasce per proteggere le articolazioni, mentre scarpette e tacchetti non esistevano (bisogna aspettare il 1891): i giocatori in campo calzavano scarponi di cuoio pesante rinforzati in punta con sottili lamine di ferro.
Nel 1872 si svolge il primo incontro internazionale in Gran Bretagna, tra Scozia e Inghilterra; 4mila spettatori pagarono uno scellino per prendere parte all’incontro (la partita finì zero a zero).
In Italia bisogna aspettare gli ultimi anni dell’Ottocento con la nascita della Federazione italiana giuoco calcio (1898). Secondo Gianni Brera il primo incontro in Italia avvenne proprio nel 1898 a Ponte Carrega: Genoa, il primo club di calcio nato in Italia, contro l’International di Torino e vinse la formazione piemontese.
Ecco la relazione finanziaria della partita: incasso totale 280,5 lire, 185 paganti (1 lira il biglietto), 23 abbonati (mezza lira il biglietto). Spese totali: 179,05 lire, tra cui 2,90 per i biglietti del tram delle squadre, 2,5 per il fischietto,5 per un timbro di gomma, 25 per il taglio dell’erba, 40 per l’affitto delle sedie, 13 per l’acquisto dei biglietti e 1,45 per il rinfresco.
Nella foto sotto, Genoa è il primo club di calcio nato in Italia, nel 1893. La sua prima partita fu contro l’International di Torino.
Il calcio è sempre stato uguale a oggi? Ecco tre alternative:
- CALCIO MEDIEVALE
Ha origini antiche, primi secoli avanti Cristo. La versione moderna, ripresa nel 1930, si rifà al gioco del Quattrocento: i 4 quartieri fiorentini si sfidano in partite di 50 minuti, 27 giocatori per squadra. Chi segna più reti vince simbolicamente una mucca chianina.
- CALCIO GAELICO
Nasce nel 1527 ma il regolamento viene ufficializzato alla fine dell’Ottocento. Due squadre di 15 giocatori tentano, calciando o tirando pugni alla palla, di insaccarla nelle reti avversarie. Le partite durano 60 minuti, 30 per tempo.
- CALCIO A CINQUE
Nella foto sotto, lo spagnolo Alemao esulta dopo il gol fatto all’Italia durante la semifinale della Coppa del mondo 2012, svoltasi a Bangkok. Questo sport è stato inventato nel 1933 per far giocare a calcio gli studenti in spazi ristretti.
2. BASKET
I Maya hanno ispirato l’ideatore del BASKET
Sono 450 milioni i praticanti di pallacanestro nel mondo, ma non tutti sanno che il padre del basket fu James Naismith che inventò il gioco per necessità.
Ecco la storia: è il 1891 e il direttore della School for Christian Workers di Springfield, Stati Uniti, chiama il docente di educazione fisica e gli chiede di inventare un nuovo sport in grado di sviluppare coordinazione e gioco di squadra tra i ragazzi, obbligati d’inverno a svolgere la lezione di educazione fisica in palestra.
Serviva qualcosa in grado di impegnare gli studenti e di farli divertire cercando di diversificare l’allenamento dalla solita ginnastica. Altro requisito: il nuovo sport doveva essere non violento e praticabile con le poche risorse economiche dell’istituto.
Soluzione: in una sera di dicembre, prima di Natale (il basket viene definito a Christmas gift, un dono di Natale), Naismith si siede a tavolino e batte a macchina cinque principi fondamentali e 13 regole che verranno modificate parzialmente negli anni.
Secondo le memorie del docente di educazione fisica, l’idea gli venne unendo le caratteristiche dei giochi della sua infanzia e di pratiche sportive e religiose della tradizione Maya.
Nel 1891 si giocò la prima partita tra i ragazzi della scuola, nove contro nove per due motivi: il primo è che gli studenti della classe di Naismith erano 18, il secondo è che il docente non aveva stabilito un numero fisso di giocatori che potevano arrivare a 40.
All’inizio si usa un pallone di cuoio, come quello del calcio, mentre per i canestri Naismith usa due ceste della frutta. Poi si passerà ai canestri di corda chiusi, per recuperare il pallone si deve usare la scala, e infine alla retina aperta.
In Italia il regolamento della palla-al-cesto, così è chiamato il basket agli esordi, è tradotto dall’insegnante Ida Nomi Pesciolini già nel 1907. Nel 1919, all’Arena di Milano (dove 30mila persone attendono l’arrivo del Giro d’Italia), si tiene la prima partita di basket tra Automobilisti di Monza e i colleghi aviatori: finisce in parità 11 a 11.
Nella foto sotto, ALL-BLACK nel 1910. La squadra di basket dell’Alpha physical culture club di Harlem, un quartiere di Manhattan nella città di New York.
3. RUGBY
Uno scatto di rabbia fa nascere il RUGBY
Le origini del rugby sono controverse. Secondo alcune testimonianze fu lo studente William Webb Ellis a inventare il gioco e lo fece in un modo che da una parte scandalizzò e dall’altra entusiasmò.
E' il 1823 a Rugby, contea di Warwickshire, in Inghilterra, e durante una partita del classico calcio, Ellis, in uno scatto di rabbia (o di creatività, secondo alcuni), prende la palla con le mani, inizia a correre per il campo e la schiaccia nell’area avversaria. Era nato il rugby.
Iniziano a formarsi squadre universitarie in tutta la Gran Bretagna e si rende necessario uniformare i regolamenti. La controversia, infatti, stava sull’autorizzare l’hacking, ovvero la possibilità di sferrare calci agli avversari, e sul permesso di prendere la palla con le mani.
Nel 1871 viene redatto il regolamento ufficiale: la palla si può prendere con le mani (c’è una chiara volontà di differenziarlo dal calcio, per questo la palla è ovale e non sferica, per cercare di limitare l’uso dei piedi) e i calci sugli stinchi sono banditi.
In Italia Pietro Mariani, un giovane emigrante che aveva scoperto il rugby in Francia, tornato in patria per il servizio di leva intorno al 1909, inizia a diffondere la disciplina tra i compagni di camerata.
Nel 1911 si disputa il primo incontro internazionale tra US Milanese e la squadra francese del Voiron, che riesce a battere i meneghini 15 a 0. Nella foto sotto, una partita di rugby del 1897.
4. PALLAVOLO
PALLAVOLO, è nata perché si voleva uno sport senza contatto
L’idea di un nuovo sport con l’uso della palla viene a un istruttore di educazione fisica della Ymca (Young men’s christian association) del Massachusetts (Stati Uniti), William Morgan.
È il 1895 e il docente raduna gli altri insegnanti per condividere la sua invenzione: il Minonette, primo nome della pallavolo, derivato da minon, il nome di un gioco simile praticato dalla nobiltà del Settecento in Francia.
Il docente, con l’aiuto di collaboratori e persino del sindaco e del capo dei vigili del fuoco, tiene una dimostrazione del nuovo sport che piace subito per un motivo: a differenza degli altri giochi di squadra non c’è contatto fisico.
Il docente intendeva unire alcune caratteristiche del tennis (la battuta e il gioco a set) e della pallamano, creando uno sport che potevano praticare anche persone di mezza età.
Poi è Alfred Halstead a ritenere il nome Minonette troppo femminile per uno sport grintoso come la pallavolo e, per questo, il nome viene presto cambiato in volleyball, ovvero palla a raffica.
In Italia il gioco inizia a diffondersi nel 1946 con la costituzione della Federazione nazionale.
5. TENNIS E F1
- TENNIS, viene dall’antica Grecia
Uno sport con origini arcaiche, già praticato nell’antica Grecia e nel Medioevo in forme rudimentali.
A dargli l’aspetto moderno ci ha pensato un militare, il maggiore Walter Clopton Wingfield, che nel 1873 ritrovò le regole del real tennis, forma nobile inglese del gioco courte paume, la pallacorda francese praticata a partire del XVI secolo, e formulò il regolamento del tennis, poi ufficializzato nel 1913.
Il nome deriva dal termine tenez (tenete, in francese), che si gridava nella pallacorda prima di lanciare contro l’avversario la sfera.
Altri termini francesi furono ripresi da Wingfield, per esempio love per indicare il punteggio di zero, che nella pallacorda deriva da l’oeuf, uovo, che con la sua forma richiama la rotondità dello zero.
Il tennis in Italia fu introdotto dagli inglesi alla fine del XIX secolo.
Nella foto sotto, donne in campo, la superstar francese Suzanne Lenglen (Parigi, 24 maggio 1899 – Parigi, 4 luglio 1938) che ha rivoluzionato il tennis femminile.
- F1, deriva dalle gare del 1800
È il 1946 quando, sulla scia delle gare automobilistiche di fine Ottocento, la Commissione Sportiva FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) crea la Formula A che diventerà Formula 1.
Alla fine del 19esimo secolo le gare in auto si dividevano in corse di velocità, in circuiti chiusi, e gare a tappe.
Nel 1895 si corse la prima gara automobilistica della storia: la Parigi-Bordeaux-Parigi, vinta da Émile Levassor dopo 1178 km e 48 ore alla guida della sua Panhard.
Il primo Campionato Mondiale di Formula 1 si disputò nel 1950 a Silverstone, Gran Bretagna. I primi anni della Formula 1 videro imporsi team italiani: Alfa Romeo, Ferrari e Maserati.
Nella foto sotto, la corsa Parigi- Madrid 1903. Il vincitore della tappa di Bordeaux, M. Gabriel, che coprì i 550 km in 5 ore e 13 min.