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Ho perso il gatto: ecco che fare per ritrovarlo

Abbiamo un bel giardino e il nostro piccolo amico vive in semilibertà?

Ci sono ovviamente alcune precauzioni da prendere per limitare le possibilità che il nostro gatto scompaia.

Sterilizzarlo a sei mesi di età probabilmente ridurrà la distanza entro cui è portato a gironzolare e l’impianto di un microchip aiuterà i veterinari a contattarci quando verrà ritrovato.

È importante aggiornare il database dei microchip con ogni dettaglio utile a contattarci, cambi di indirizzo compresi.

Un collare di sicurezza con il nostro numero di telefono è utile, ma non contiamoci troppo perché è facile che i collari rimangano impigliati in un ramo e si perdano.

Sono moltissime le persone che si rivolgono a veterinari o comportamentisti in preda all’angoscia perché i loro gatti sono scomparsi.

E in queste situazioni si è talmente sconvolti che non si riesce neppure a raccogliere le idee per decidere cosa fare.

Per evitare che questo accada, conserviamo questa guida utile e seguiamo qualche consiglio efficace.

 

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1. Niente panico e ricerca metodica

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- Niente panico

Non facciamoci travolgere dall’ansia. Forse fuori c’era qualcosa di talmente affascinante da prevalere sul suo normale desiderio di mangiare alla solita ora.
Forse il nostro gatto sta addirittura progettando di cenare fuori questa sera... con qualcosa di peloso sul menu.
Concediamogli sempre il beneficio del dubbio e aspettiamo fino alla mattina dopo per intraprendere qualunque azione, anche se non lo vediamo fin dall’ora della prima pappa.
Pensiamo se può esserci un elemento ricorrente legato alla stagione: ha fatto la stessa cosa anche l’anno precedente? Ad alcuni gatti piace semplicemente andarsene in giro per un po’ ed è possibile che sia quello che sta facendo il nostro ora.

 

 

- Ricerca metodica

Se per la seconda mattina lui non è ancora tornato, allora il passo successivo è presumere che: sia rimasto in casa tutto il tempo e abbia trovato un nuovo posto segreto dove nascondersi, oppure abbia fatto un po’ troppo il curioso e sia rimasto chiuso da qualche parte nelle vicinanze.
Perciò per prima cosa controlliamo ogni angolo, incluse mansarde o cantine, gli armadi, dietro le tende, gli elettrodomestici e via dicendo.
Ricordiamoci che se in un varco passa la testa di un gatto, passa anche il resto del corpo.
Quante volte non troviamo il nostro micio anche in case minuscole! Una volta esaurite tutte le possibilità in casa, passiamo al giardino, al garage, all’auto... E ascoltiamo eventuali miagolii o rumori di raschiamento. Chiediamo anche ai vicini!

 

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2. Scomparso e ricerche estese

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- Scomparso

Un altro giorno è passato e il nostro gatto ancora non è tornato. È arrivato il momento di dichiarare ufficialmente la sua sparizione.
Troviamo una sua foto recente e nitida e aggiungiamo i dettagli utili, per esempio il nome, l’età e il colore, il tipo di pelo, se è maschio o femmina.
Se ha qualche caratteristica particolare. Se portava un collare o il microchip e, se lo portava, allora contattiamo i vari ambulatori veterinari della zona.
Idee utili per le telefonate da fare sono il veterinario locale, i rifugi per animali del posto, le pensioni per gatti del posto, la Protezione animali e la Polizia locale. Per distribuire la foto, aspettiamo ancora.

 

 

- Ricerche estese

Questo è il momento di andarlo a cercare nel quartiere. Non dimentichiamo di portare una torcia e il pacchetto dei croccantini, per fare rumore.
Cerchiamolo nei garage e nelle case abitate e disabitate (senza entrarci, ovviamente).
Chiamiamolo di tanto in tanto, dandogli il tempo di raggiungerci se è nei paraggi e ci ha sentiti. Avvertiamo i precedenti vicini se per caso abbiamo traslocato da poco e gli inquilini che ora vivono nella nostra vecchia casa.
In più, chiediamo a tutti di non dare da mangiare al gatto ma, invece, di avvisarci subito se lo vedono.

 

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3. Allarme rosso e il possibile ritrovamento

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- Allarme rosso

È il momento di far sapere a quante più persone possibile di aver perso di vista il nostro piccolo felino di casa.
Prepariamo un volantino con una sua fotografia e offriamo una “buona ricompensa” per il suo ritrovamento: i soldi, si sa, muovono mari e monti.
Con numero telefonico e descrizione semplice del gatto, mettiamo i volantini nei negozi, normali o per animali, ambulatori medici, supermercati, ambulatori veterinari, Comune, scuole, cassette della posta. Fissiamo anche qualche volantino ai pali della luce e ai lampioni.
Se abbiamo traslocato in una nuova casa a qualche chilometro dalla precedente e il gatto scompare, se era un grande cacciatore nel posto dove stavamo prima è proprio lì che dovremmo iniziare a cercarlo.
Alcuni gatti restano lontani per un po’ perciò continuiamo a sperare. Magari cerchiamo in posti nascosti ma vicini a casa.
A volte se sono spaventati non scappano ma si nascondono per bene.

 

 

- Ritrovato?

Ovunque sia, non temiamo che sia triste e affamato: il gatto è una creatura piena di risorse e probabilmente se la sta cavando molto meglio di quanto immaginiamo.
Quando i gatti scompaiono hanno una missione ben precisa in mente: scovare un partner se non sono sterilizzati, oppure ampliare il loro territorio, ma se non gli succede qualcosa, tornano sempre a casa.
Se qualcuno ci chiama per dirci di aver trovato un gatto, assicuriamoci che presenti tutte le caratteristiche distintive del nostro.
Organizziamo un incontro e portiamo con noi il trasportino. Cerchiamo di non andare da soli e se, come si spera, il gatto è proprio il nostro, comunichiamo a chi di dovere il suo ritrovamento.
Una volta rientrati a casa, controlliamolo, vediamo che stia bene e diamogli un po’ di pappa. Osservandolo capiremo in fretta se ha passato una brutta avventura o se voleva solo estraniarsi un po’.

 

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4. Gatti al chiuso. Meno abili ma più al sicuro?

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Come tutti i gatti, anche un micio che non esce mai dalla porta di casa differenzia il proprio spazio vitale in “area centrale” e “territorio contiguo”. Ci sono però differenze.

Non solo lo spazio a disposizione è ridotto ma i rumori, le luci e tutte quelle caratteristiche che all’aperto sono amplificate, restano quasi completamente ignote al nostro micio che, quindi, se uscisse, sarebbe molto spaesato.

Il posto in cui il gatto dorme, si nutre e si sente al sicuro sarà la sua area centrale.

Può trattarsi di un intero locale o anche solo di un angolino; in casi estremi, per esempio se l’animale è costretto a condividere una stanza unica con diversi gatti, potrebbe essere anche solo la sua cesta.

Le altre stanze, i corridoi ed eventuali scale dell’appartamento hanno allora la funzione del territorio circostante, dove il gatto può dedicarsi alle varie attività.

Qui ci sono la sua ciotola e la sua cassetta, il suo tiragraffi e i suoi giocattoli.

Facciamo attenzione, però: se un gatto conosce solo l’ambiente domestico, nonostante la sua intelligenza e il suo forte istinto, farà molta fatica a orientarsi e a relazionarsi all’ambiente esterno.

Al primo rumore sospetto o movimento non riconosciuto, facilmente sarà portato a scappare.

 

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5. Abituiamolo alla vita all’aperto e le differenze di sesso

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- Abituiamolo alla vita all’aperto

Premesso che sarebbe meglio circoscrivere sempre, con reti apposite, la sua zona di azione, in modo da evitargli “brutti incontri” (automobilisti o virus indesiderati), non è impossibile educare alla vita all’aperto un micio abituato a stare in casa.
Bisogna armarsi, però, di tanta pazienza e pensare a qualche stratagemma per aiutarlo.
Per prima cosa evitiamo zone caotiche e per le prime volte scegliamo ore della giornata in cui non ci siano troppi rumori e caos.
Assicuriamoci che non ci siano pericoli e che il micio abbia sempre un modo per rientrare in casa e correre nel luogo che gli dà più sicurezza.
E non creiamo confusione nella sua testa spostando di continuo i suoi riferimenti: la pappa, la cuccia e la lettiera.

 

 

- Maschi e femmine

In linea di massima, si può dire che le femmine abbiano territori più ristretti rispetto ai maschi ma li controllano con molta più attenzione e, in caso di pericolo, li difendono strenuamente.
Sotto questo aspetto i maschi castrati si comportano come le femmine, mentre il territorio di un maschio integro, che può essere anche dieci volte più grande dato che quasi sempre stanno all’aperto, spesso si sovrappone a quelli di diverse femmine.
Tutti i territori dei gatti maschi si suddividono in zone con funzioni differenti nella quotidianità degli animali: una per la caccia, una per la siesta e via dicendo...

 

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