L’Orient Express, il Ghan, il Pride of Africa: sono solo alcuni dei treni storici che attraversavano continenti, coccolando i passeggeri con lussi e comfort da albergo a cinque stelle.
Qualcuno è ancora oggi in servizio, mentre altri sono andati “in pensione”, sopraffatti dai più veloci aeroplani e dalle tariffe low cost.
Ci fu un tempo, tra la Seconda Rivoluzione industriale e il Primo Dopoguerra, in cui i treni rappresentarono il vertice della tecnologia occidentale.
Prima che gli aerei solcassero i cieli e molto prima che le compagnie low-cost rendessero i viaggi nell’aria davvero alla portata di tutti, l’unico modo per spostarsi rapidamente era prendere un treno.
Le carrozze ferroviarie che dovevano attraversare continenti interi non erano pensate per stipare il maggior numero possibile di passeggeri nel minimo spazio, ma per offrire un’esperienza appagante ai pochi facoltosi che potevano permettersi questi costosi viaggi.
I treni erano come dei transatlantici che invece di solcare i mari attraversavano le immense distese dell’Asia, dell’America, ma anche dell’Europa e dell’Australia, trasportando i loro viaggiatori come in una bolla, quasi senza farli venire a contatto col mondo che percorrevano – a meno che non lo avessero voluto – per poi depositarli dolcemente dall’altra parte del lungo tragitto.
Oggi questo modo di viaggiare è stato spazzato via dall’aeroplano, che non a caso ha decretato anche la morte dei transatlantici come mezzo di spostamento: sopravvivono però percorsi e treni speciali che permettono di rivivere almeno qualche riflesso degli splendori di un tempo.
Vediamo insieme i più famosi treni dei cinque continenti che permettevano, e in alcuni casi permettono ancora, di viaggiare in questo modo da sogno.
CURIOSITA’
Ecco alcuni dei percorsi ferroviari più lunghi del mondo:
Pyongyang-Mosca: 10.267 km
Mosca-Vladivostok: 9.289 km
Mosca-Pechino: 7.826 km
Toronto-Vancouver: 4.466 km
Chicago-LosAngeles: 4.390 km
1. Orient Express
Il primo convoglio del più famoso dei treni storici partì dalla stazione di Parigi il 4 ottobre 1883 per Istanbul.
A bordo c’erano 30 invitati, scelti per quel viaggio inaugurale da Georges Nagelmackers, fondatore della Wagons-Lits Company.
Figlio di banchieri belgi, 15 anni prima era rimasto impressionato negli Stati Uniti dalle celebri carrozze Pullman.
Alla fine era riuscito a trasferire in Europa l’intuizione di far viaggiare le persone nel lusso totale:
«Le tovaglie immacolate e i tovaglioli piegati in modo artistico e insieme civettuolo dai sommelier, i bicchieri scintillanti, il rubino e il topazio dei vini, i decanter cristallini e le capsule argentate delle bottiglie di champagne: tutto è abbagliante», scriveva Henri Opper di Blowitz, uno dei più famosi giornalisti dell’epoca.
Ma l’Orient Express del 4 ottobre 1883 si fermò a Bucarest perché la ferrovia in Serbia e Bulgaria non era stata ancora terminata: per arrivare a Istanbul occorreva spingersi fino al Mar Nero, imbarcarsi su un piroscafo e giungere così a destinazione.
Solo nel 1888 furono posate le ultime rotaie, permettendo all’Orient Express di percorrere i circa 3mila chilometri del suo tragitto nel tempo, allora strabiliante, di 68 ore.
Dopo la Grande Guerra il percorso fu deviato per evitare la Germania: il treno passava per il Sempione e l’Italia, toccando Milano e Venezia.
Nel 1929 un convoglio rimase bloccato 5 giorni in una piccola stazione turca per una tormenta di neve: nel 1934 il fatto ispirò Agatha Cristhie a scrivere uno dei suoi gialli più famosi, Assassinio sull’Orient Express.
In realtà un omicidio avvenne davvero. Nel 1935 la direttrice di una scuola di moda di Bucarest, Maria Farcasanu, fu derubata e gettata dal treno in Austria.
L’assassino, un certo Karl Strassar, venne identificato grazie a una stola di volpe argentata appartenuta alla defunta e imprudentemente rivenduta a una signora svizzera.
Durante la Guerra Fredda l’Orient Express fu uno dei pochi collegamenti tra Est e Ovest e fu ancora la scena di una morte misteriosa nel 1950, quando l’attaché americano a Bucarest, Eugene Simon Karpe, morì cadendo dal treno nell’attraversamento di una galleria vicino a Salisburgo.
L’episodio fornì a Ian Fleming l’ispirazione per il romanzo Dalla Russia con amore della serie di James Bond, da cui fu poi tratto il film.
Negli anni 60-70 la concorrenza dell’aereo mise fuori gioco l’Orient Express: l’ultimo diretto Parigi-Istanbul partì nel 1977 senza il servizio ristorante.
Il servizio è ripreso nel 1982 col nome di Venice-Simplon Orient Express e collega Londra a Venezia. Le attuali carrozze dell’Orient Express sono quelle degli anni Venti.
Recuperate a una a una nei luoghi più diversi, sono state restaurate con un investimento di 13 milioni di euro. Sono tutte diverse tra loro e contraddistinte da un numero.
Negli scompartimenti ospitano veri e propri salottini durante il giorno, dotati di un comodo divano e di un tavolo. Durante la notte le cabine si trasformano in camere da letto con un letto a castello e biancheria elegante.
Ognuna di esse ha un angolo separato con lavandino e acqua calda e fredda. Il treno ha trasportato spesso membri di varie casate reali ed è stato anche bombardato durante la Seconda guerra mondiale.
2. Transiberiana
«Sventola sopra la banchina/ un fazzoletto bianco / il treno nel vento salato/ se ne vola verso Oriente»: così diceva una canzone degli anni Venti descrivendo l’addio alla stazione di Mosca di un innamorato che sale sul treno della Transiberiana per andare dall’altra parte del Paese distante 9.228 km.
Tanti infatti i chilometri che separano Mosca e Vladivostok, capolinea di quella che viene considerata la ferrovia più lunga del mondo.
Ancora oggi ci vogliono nove giorni di viaggio per percorrerla tutta, attraversando sette fusi orari: un record per i viaggi in terraferma. Prima che venisse costruita, però, per viaggiare da Mosca fino a Pechino ci potevano volere dai tre ai quattro mesi.
Questa opera grandiosa venne iniziata nel 1891 quando il giovane zarevic (erede al trono russo) Nicola inaugurò formalmente i lavori a Vladivostok durante un suo viaggio attorno al mondo.
I lavori si completarono in appena 10 anni, con una media di circa 740 km l’anno (più di due al giorno!), anche se bisogna dire che gli ingegneri russi procedevano contemporaneamente dai due capolinea.
Per la costruzione vennero impiegati fino a 90mila uomini nello stesso momento, in gran parte detenuti: a causa delle terribili condizioni di lavoro, molti persero la vita.
I momenti chiave della costruzione furono la realizzazione dei grandi ponti che scavalcano i fiumi della Siberia, come l’Ob, la Lena e l’Amur.
Nei primissimi anni la linea non era in realtà continua: i binari si interrompevano dopo la città siberiana di Irkutsk (5.152 km da Mosca, quasi dieci volte la distanza tra Roma e Milano) sulle rive del grande lago Bajkal, nel cuore della Siberia.
I vagoni venivano imbarcati su due traghetti rompighiaccio (il Bajkal e l’Angara) che in quattro ore li trasportavano dall’altra parte del lago, dove il viaggio riprendeva.
Solo nel 1905 venne realizzato il tratto di ferrovia che girava attorno alle sponde meridionali del lago e il percorso poté essere realizzato interamente in treno.
Su un treno della Transiberiana il 17 marzo del 1938 nacque, nei pressi di Irkutsk, Rudolf Nureyev, forse il più grande ballerino di tutti i tempi.
Suo padre, di stirpe tartara, era di servizio nell’Armata Rossa come commissario politico a Vladivostok. La madre Farida scelse di raggiungerlo insieme con le altre figlie, ma le doglie la sorpresero nei pressi della capitale della Siberia.
La ferrovia giocò un ruolo strategico in molte occasioni, trasformando il volto di un intero continente: almeno quattro milioni di contadini si trasferirono a est attratti dal miraggio della terra, mentre i treni che li trasportavano verso oriente si alternavano sull’unico binario in servizio (la linea rimase a binario unico fino al secondo dopoguerra e alcuni tratti lo sono ancora) con i treni merci che trasportavano in Russia il grano siberiano.
3. California Zephir
Gli Stati Uniti sono il vero Paese d’elezione delle ferrovie, che rappresentavano il mezzo migliore per attraversare la sconfinata America settentrionale.
La prima linea transcontinentale venne completata già nel 1869 all’indomani della Guerra di Secessione e rappresentò un potente stimolo alla crescita del Paese.
Per molto tempo quello spirito pionieristico aleggiò ancora su uno dei treni più famosi d’America, il California Zephir, che collegava giornalmente Chicago a San Francisco: 3.900 chilometri in 51 ore, uno dei percorsi più lunghi al mondo.
Il treno iniziò il servizio il 20 marzo 1949. Nel viaggio inaugurale le hostess di bordo, chiamate Zephirettes, offrirono un’orchidea delle Hawaii a tutte le signore. Originariamente i convogli erano sei, da dieci carrozze ognuno.
Di queste, cinque erano le celebri “Vista Dome”, dotate di un grande osservatorio vetrato sul tetto da cui i passeggeri potevano guardare in tutte le direzioni.
Come tutti i treni a lunga percorrenza, anche il California Zephir originale non resse la concorrenza dell’aereo e cessò il servizio negli anni Sessanta.
4. Ghan (Afghan Express)
È un treno che attraversa in senso sud-nord tutta l’Australia, da Adelaide (sulla costa meridionale del continente) fino a Darwin sulla costa settentrionale.
Le rotaie coprono quasi 3mila chilometri di outback, come si chiama il deserto australiano, e cominciarono a essere posate nel 1878.
La linea si inoltrò lentamente nel deserto per raggiungere solo nel 1929 Alice Springs, nel centro geografico dell’Australia, a 1.200 km dall’oceano più vicino: il primo convoglio vi arrivò il 4 agosto di quell’anno.
Ghan è una forma abbreviata del nome originale “The Afghan Express”, chiamato così in onore dei cammellieri che arrivarono qui dall’Afghanistan per completare l’ultimo tratto di cammino prima che la ferrovia venisse terminata.
Venivano indicati collettivamente come Afghans, abbreviato poi in Ghans. La leggenda vuole che uno dei suoi primi passeggeri fosse appunto uno di questi afgani che, essendo musulmano, saltò giù dal treno per le sue preghiere serali rivolte alla Mecca.
Qualcuno ironizzò sul fatto che, essendo quell’uomo l’unico passeggero, il treno meritasse il nome di Afghan Express e da quel momento il soprannome rimase appiccicato al convoglio.
Il tracciato originario si fermava ad Alice Springs. Paradossalmente questo percorso, pur essendo in mezzo al deserto, era esposto a frequenti e violente inondazioni, che rendevano il treno poco affidabile.
Nel 1980 la linea venne parzialmente spostata per evitare problemi e nel 2001 venne ripresa la costruzione della tratta settentrionale fino alla città di Darwin sulla costa nord, raggiunta nel 2004.
I treni oggi sono lunghi in media 686 metri (più di sei campi di calcio messi in fila), ma possono arrivare fino a 149 carrozze e 1.200 metri: attraversano tutto il continente in circa 48 ore.
Oggi il Ghan è probabilmente l’unico treno attrezzato con macchinette per il gioco d’azzardo, un dettaglio che contribuisce a spiegarne il grande successo.
5. Pride of Africa
Quello che è considerato uno dei treni più lussuosi del mondo corre in Africa del Sud.
È il Pride of Africa della Rovos Rail, che parte da Città del Capo per toccare i centri più importanti della regione, come Durban, Pretoria e Johannesburg, spingendosi, una volta l’anno, fino in Tanzania.
Porta un massimo di 72 passeggeri alloggiati in 36 suite, arredate in stile classico. I vagoni risalgono tutti agli anni Venti e Trenta e sono trainati, in particolari circostanze, da una locomotiva a vapore originale.
Il treno è dotato di una carrozza-salone (le cui gigantesche vetrate possono essere aperte per consentire ai passeggeri di viaggiare en plein air) e una o due carrozze ristorante con finestre panoramiche, in cui è obbligatorio presentarsi in abito da sera per cene a lume di candela.
I fumatori hanno una intera carrozza attrezzata a club lounge mentre chi fumatore non è può rifugiarsi nella carrozza-osservatorio con balcone esterno posta in coda al convoglio.
Le suite, interamente arredate con mobili in legno e decori originali, offrono un lusso eccezionale, paragonabile a quello dei migliori hotel: gli ambienti più ampi, le Royal Suite, occupano ciascuna metà di una carrozza e dispongono tra l’altro di un bagno con vasca e doccia separata.