La tensione addominale è un disturbo diffuso.
Una ricerca dell’università La Sapienza di Roma dice che colpisce 12 milioni di italiani.
Ma si può risolvere a tavola e sentirsi subito più snelli.
Esistono cibi, infatti, che ci aiutano a mantenere “piatti” e leggeri perché hanno proprietà particolari: assorbono i gas prodotti durante la digestione, proteggono l’intestino dai radicali liberi e ne regolarizzano la funzione.
Scopriamo allora quali sono i nostri alleati antipancetta!
1. Uva rossa e alghe brune
- Uva rossa
Contiene piruvato di calcio, un composto che nel nostro corpo viene metabolizzato come se fosse un carboidrato. La conseguenza è che, quando lo ingeriamo, facilita il lavoro dell’insulina, quindi aiuta a ridurre la quantità di glucosio nel sangue.
Ma meno zuccheri significa anche meno ritenzione di liquidi e quindi una minore sensazione di gonfiore. Scegli le varietà Red Globe e Crimson: sono le più dolci e croccanti.
COME GUSTARLA
L’ideale è al mattino a digiuno, prima di colazione. L’uva è diuretica e anche questo aiuta a ridurre la tensione addominale. La quantità giusta? Un bel grappolo.
OCCHIO PERÒ...
Se soffri di colon irritabile, togli i semini in quanto masticandoli vengono favorite le fermentazioni intestinali vanificando l’effetto pancia piatta. Se non hai la pazienza di eliminarli, puoi scegliere le varietà di uva rossa senza semi. - Alghe brune
Wakame, kombu o arame: se ami la cucina giapponese, forse le conosci già.
Oltre a essere super ricche di proteine e sali minerali, sono amiche della silhouette perché contengono fucoxantina che è un antiossidante che oltre ad avere una modesta attività lassativa, contrasta il gonfiore e aiuta ad attivare il metabolismo, accelerando il consumo dei grassi.
COME GUSTARLE
Nei negozi specializzati le trovi sottovuoto, da “rianimare” con l’ammollo in acqua di circa 10 minuti, oppure secche, da spolverizzare. In entrambi i casi si possono aggiungere alle zuppe, alle insalate o ai risotti.
OCCHIO PERÒ...
Le alghe contengono molto iodio. Evita di consumarle se stai prendendo farmaci per disturbi della tiroide.
2. Cannella e semi di carvi
- Cannella
Questa spezia si ricava dal fusto e dai ramoscelli di una pianta originaria dello Sri Lanka. Essa contiene metilidrossicalcone, un antiossidante che contrasta l’accumulo di grasso e che riduce le infiammazioni a livello intestinale e la glicemia ed evita che il glucosio nel sangue di trasformi in depositi di grasso..
Promuove così un benessere generale dall’“interno”, che si riflette all’esterno con un addome sgonfio.
COME GUSTARLA
Spolverata sulla ricotta o aggiunta allo yogurt, trasforma questi latticini in dessert gustosissimi ma leggeri e toglie la voglia di dolci più elaborati. Bene anche sulla mela cotta, anch’essa ricca di antiossidanti, un classico per scaldare i menu delle prime cene autunnali.
OCCHIO PERÒ...
Alcune ricerche hanno messo in luce che la cannella abbassa il livello di zuccheri nel sangue: se devi fare gli esami di laboratorio, non usarla nelle due settimane che precedono il prelievo, in modo da non falsare il risultato dei valori della glicemia. - Semi di carvi
Hanno un sapore che ricorda quello dell’anice e sono usati come spezie soprattutto nel Nord Europa. Hanno proprietà carminative, cioè assorbono il gas che si forma nello stomaco e nell’intestino ed hanno un’azione simile a quella del carbone vegetale (in vendita in erboristeria e nei negozi di prodotti naturali sotto forma di capsule, tavolette o polvere), ed è molto difficile che irritino l’intestino.
COME GUSTARLI
Sono perfetti mangiati crudi, spolverizzati sull’insalata, ma anche aggiunti al pane fatto in casa oppure usati per insaporire le carni.
OCCHIO PERÒ...
Se stai seguendo una dieta ipocalorica, non utilizzarli ogni giorno in quanto sono ricchi di acidi grassi insaturi, benefici per l’organismo ma piuttosto calorici.
3. Cioccolato amaro
In commercio ce ne sono tantissimi, sta a te scegliere quale preferisci come quantità di cacao: può arrivare fino al 99%. Il cioccolato serve a contrastare il gonfiore perché contiene resveratrolo, un antiossidante che agisce anche come fitoestrogeno: attenua l’infiammazione e serve a ridurre la ritenzione idrica legata al ciclo mestruale o alla menopausa», rivela la dietologa.
COME GUSTARLO
Alcuni lo adorano a cena dopo il caffè ma è più consigliabile a metà pomeriggio: il suo contenuto di teobromina, che è simile alla caffeina, ti darà un pizzico di energia e ti toglierà la voglia di altri snack.
OCCHIO PERÒ...
La dose quotidiana ideale, da non superare, è di due quadratini (pari a circa 10 grammi): il cioccolato apporta infatti molte calorie (più di 500 all’etto)»
4. Kiwi
Questo frutto è ricchissimo di vitamina C, capace di controllare la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, che favorisce la ritenzione idrica. Scegli quelli “made in Italy”.
Anche se la pianta è originaria della Cina meridionale, è il nostro paese il primo produttore al mondo. Se non ami l’asprezza di quelli verdi, scegli la varietà gialla, molto dolce.
COME GUSTARLI
Mangiare due kiwi alla mattina a digiuno è la mossa più furba perché, avendo questi frutti anche un effetto lassativo, aiutano il corretto funzionamento dell’intestino fin dall’inizio della giornata.
OCCHIO PERÒ...
Se soffri di colon irritabile, i semini del kiwi potrebbero peggiorare la situazione. Per non rinunciare a questo toccasana, gustane uno solo al giorno in modo da non correre rischi.
5. Melone
Sia le varietà arancioni sia quelle bianche, che trovi facilmente tutto l’anno, ti aiutano a contrastare un eccessivo accumulo di sodio, il principale responsabile (insieme allo zucchero) della ritenzione idrica.
Il melone (come anche le banane e le patate) è infatti ricco di potassio, che riporta in equilibrio i livelli di sale.
COME GUSTARLO
Nella classica macedonia ma anche in insalata, aggiunto a cubetti, oppure tagliato a metà, privato dei semi e riempito con una manciata di gamberetti conditi con olio extavergine, poco sale e pepe.
OCCHIO PERÒ...
Se prendi farmaci o integratori per curare l’ipertensione, prima di fare scorpacciate di melone parlane con il tuo medico di base, perché il potassio di cui è ricco influisce sui valori della pressione sanguigna.