Raffiche di vento, tempeste di sabbia, temperature polari…
Sembra il bollettino degli eventi estremi che capitano sempre più spesso, a causa del cambiamento del clima terrestre.
Ma sono fenomeni che avvengono, in modo più violento, anche su altri pianeti e satelliti nel Sistema solare.
Imparare a conoscerli è importante per due motivi.
Il primo è comprendere come vanno le cose sugli altri corpi celesti.
Il secondo è che il confronto tra questi processi e quelli che si verificano sulla Terra ci aiuta a capire meglio come funziona il clima quaggiù, sul nostro pianeta.
Non è solo questione di allerta meteo. Le piogge di metano su Titano, per esempio, costituiscono un prezioso laboratorio naturale, unico nel suo genere, per studiare i meccanismi attivi sulla Terra miliardi di anni fa.
Ecco i fenomeni più spettacolari del Sistema Solare.
1. Saturno e Titano
- LUOGO: SATURNO
FENOMENO: aurore polari
SEGNI PARTICOLARI: possono durare diversi giorni
Oltre alla luce, il Sole emette particelle cariche elettricamente (protoni ed elettroni) che formano il vento solare e, quando raggiungono la Terra, producono lo spettacolo delle aurore. Il vento solare arriva anche su Saturno, a quasi 1,5 miliardi di km dal Sole.
A poco più di 200.000 km dal pianeta orbita Encelado, un piccolo satellite (500 km di diametro) con un sistema di geyser che dalla superficie ghiacciata soffia grandi quantità di acqua nello spazio.
Questi vapori gelati risentono del campo magnetico di Saturno e vanno verso i suoi poli, sommandosi al vento solare.
Quando tutte queste particelle colpiscono l’elio e l’idrogeno degli strati più esterni di Saturno, liberano la loro energia, producendo spettacolari aurore. - LUOGO: TITANO, luna di Saturno
FENOMENO: piogge di metano
SEGNI PARTICOLARI: condizioni simili alla Terra primordiale
Titano, caso unico tra le lune del Sistema solare, ha una spessa atmosfera, più densa di quella terrestre, composta per il 95% di azoto e per il 5% di metano (con tracce minime di altri gas).
Il metano è il protagonista del clima di Titano, come ci ha rivelato la sonda Huygens, che vi è atterrata il 14 gennaio 2005. Durante la discesa e nelle 2-3 ore di funzionamento successive all’atterraggio, svelò un mondo allo stesso tempo alieno e familiare.
Pianure e altopiani, fiumi e laghi, nebbie e piogge... Ma di idrocarburi, non di acqua.
Sulla superficie le condizioni medie di temperatura, circa –180 °C, e pressione, quasi 1,5 volte quella della nostra atmosfera, permettono la presenza di metano in tutti e tre gli stati, solido, liquido e gassoso, come sulla Terra per l’acqua.
Al variare delle stagioni di Titano, il metano ghiaccia, si scioglie, evapora, condensa in atmosfera e precipita di nuovo come piogge torrenziali. Condizioni che ricordano quelle della Terra primordiale.
2. Nettuno
LUOGO: NETTUNO
FENOMENO: venti
SEGNI PARTICOLARI: i più forti del Sistema solare
Nettuno, il pianeta più distante dal Sole, porta il nome del dio del mare degli antichi Romani.
Il colore bluastro che mostra nelle immagini non deve però trarre in inganno. La sua superficie non è coperta dal mare; anzi, non c’è nemmeno una superficie.
Nettuno è infatti un pianeta gassoso, come Giove, Saturno e Urano. Sono come gigantesche atmosfere, composte in gran parte da idrogeno ed elio, che circondano un nucleo roccioso, non visibile, piccolo rispetto al diametro totale del pianeta, che è di decine di migliaia di km.
Ciò che vediamo nelle fotografie è la parte superiore delle nubi di Nettuno. Il loro colore dipende soprattutto dal metano, che in quelle condizioni assorbe la componente rossa della luce del Sole, diffondendo quella blu.
Proprio qui, nell’atmosfera esterna di Nettuno, troviamo i venti più forti di ogni altro pianeta: sono state misurate velocità di circa 2.200 km/h!
Ma qual è la loro origine? L’energia che arriva dal Sole, distante 4,5 miliardi di km, è troppo poca per innescare raffiche così potenti.
Sono state suggerite diverse ipotesi, ma il meccanismo che le produce resta tuttora sconosciuto.
3. Marte
LUOGO: MARTE
FENOMENO: tempesta di sabbia
SEGNI PARTICOLARI: può avvolgere tutto il pianeta
Nel film Sopravvissuto - The Martian, gli astronauti sono sorpresi da una violenta tempesta di sabbia su Marte.
Non si tratta di un’invenzione degli sceneggiatori. La superficie del pianeta è ricoperta da una fine polvere ricca di ossidi di ferro, simili alla ruggine, dal tipico colore rossastro.
Anche se Marte è più lontano della Terra dal Sole, l’energia che giunge dalla nostra stella è sufficiente per produrre una differenza di temperatura tra gli strati superiori dell’atmosfera e quelli prossimi al suolo, che si riscaldano di più e tendono a salire, trascinando con sé minuscole particelle in sospensione.
Si formano così vortici che alzano una colonna di sabbia (detti dust devils, letteralmente diavoli della polvere), oppure nubi sempre più grandi che poi diventano tempeste di sabbia.
Fenomeni analoghi avvengono anche sulla Terra, ma sul Pianeta rosso raggiungono proporzioni molto maggiori. Le tempeste più grandi si hanno nella stagione estiva dell’emisfero australe di Marte.
4. Io
LUOGO: IO, luna di Giove
FENOMENO: vulcani
SEGNI PARTICOLARI: i più attivi del Sistema solare
Su Io, il più interno tra i maggiori satelliti di Giove, le eruzioni sono all’ordine del giorno.
Infatti è il corpo celeste che presenta la più intensa attività vulcanica di tutto il Sistema solare, con eruzioni che avvengono senza sosta.
Da dove viene l’energia per alimentarle? Io è piccolo (diametro 3.650 km), poco più della Luna, e non può avere trattenuto il calore interno che possedeva quando si è formato.
Se non è divenuto quasi inerte, com’è appunto la nostra Luna, è grazie a Giove e ad altri due satelliti, Europa e Ganimede.
Questi orbitano più lontani da Giove, ma non di molto: ogni settimana Io subisce passaggi ravvicinati di Europa e Ganimede.
In queste occasioni, la gravità “stira” Io verso gli altri due satelliti, per poi rilasciarlo di nuovo verso Giove.
Questo tira e molla gravitazionale ne scalda l’interno e trasforma la roccia in magma, mantenendo attivi i vulcani.
5. Venere
LUOGO: VENERE
FENOMENO: fulmini
SEGNI PARTICOLARI: si vedono dalla Terra
La Terra e Venere sono entrambi pianeti rocciosi, simili per massa e dimensioni.
Tuttavia, Venere è perennemente coperto da una fitta coltre di nubi che nascondono la superficie.
Al suolo la pressione è oltre 90 volte quella cui siamo abituati al livello del mare, mentre la temperatura è di oltre 450 °C.
Se aggiungiamo che piove acido solforico, è chiaro che Venere porta il nome della dea dell’amore, ma ricorda l’inferno dantesco.
Negli ultimi vent’anni un fenomeno ha suscitato l’interesse degli studiosi: improvvisi flash luminosi nelle nubi, visti dalle sonde e addirittura dai telescopi terrestri.
Da noi, la produzione di fulmini è permessa dalla presenza in aria di vapor d’acqua, che però su Venere è molto meno abbondante.
Gli studiosi hanno quindi ipotizzato che all’origine dei fulmini venusiani siano le gocce di acido solforico che formano le nuvole: si scontrano tra loro e si caricano elettricamente.
E quando due nubi con carica opposta sono separate da una distanza sufficiente, ecco che scoccano i fulmini.