Che cosa sono i miceti? I miceti sono un regno di organismi uni e pluricellulari, che si decompongono, fermentano, sono commestibili, tossici, assorbono l’anidride carbonica, fanno ammalare, curano, combattono l’inquinamento, fanno sballare, provocano la pioggia e ci trasformano in zombie.
Sono la base di sostentamento di quasi tutta la vita sulla Terra, ma in massima parte sono situati sottoterra e trascurati.
Se pensiamo alla grande famiglia dei miceti, i funghi sono i primi organismi che ci vengono in mente, ma sono solo la piccola parte che vive “allo scoperto”. Quelli che convenzionalmente definiamo funghi sono i “frutti” dei miceti, come le mele sono il frutto del melo.
La maggior parte dei miceti è nascosta sottoterra, sotto forma di filamenti tubulari collegati in una rete chiamata micelio. Se prendeste un campione di terriccio con un cucchiaino da tè, il micelio contenuto formerebbe un’unica linea di circa 10 km.
Questo regno meraviglioso comprende lieviti, muffe e funghi di ogni tipo, dimensione e pericolosità.
1. Flora o fauna? Come interagiscono i miceti con le piante?
- Flora o fauna?
Nessuna delle due. I miceti appartengono a un regno naturale a sé stante.
Comprende un numero di specie stimato tra i 2,2 e i 3,8 milioni, di cui solo 148.000 sono descritte dalla scienza.
Originariamente, i miceti erano visti come piante molto elementari, ma oggi gli scienziati hanno capito che sono più vicini agli animali di quanto immaginiamo. I miceti hanno un’enorme varietà di forme e dimensioni.
Possono essere unicellulari e microscopici, come i lieviti usati nell’industria della fermentazione della birra, ma anche multicellulari e mastodontici.
L’Humongous Fungus, esemplare di rete micellare sparsa su 9 chilometri quadrati in Oregon, è ritenuto l’organismo vivente più grande al mondo. Pesa centinaia di tonnellate e la sua esistenza è stimabile tra i 2000 e gli 8000 anni.
- Come interagiscono i miceti con le piante?
Circa il 90% delle piante viventi sul terreno ha dei miceti che vivono nelle e sulle sue radici. Una singola pianta può ospitare dozzine di specie diverse di miceti.
I miceti Micorrizici sviluppano estremità tubolari che penetrano nelle radici delle piante. Il risultato è di mutuo beneficio. Il miceto aspira lo zucchero dalla pianta e la pianta in cambio riceve acqua e nutrimento.
Oltretutto, in questo modo, le piante risultano connesse nel network sotterraneo di filamenti conosciuto come il Wood Wide Web, una “rete di radici”.
Piante vicine e lontane sono in connessione attraverso la rete. Questo permette a tutti gli elementi connessi di condividere risorse come carbonio, elementi nutrienti, ma anche informazioni.
Quando le piante di fagioli sono attaccate dagli afidi, usano il network filamentoso sotterraneo per mandare segnali di allarme alle piante vicine, le quali rispondono rilasciando elementi chimici che respingono gli insetti dannosi.
2. Come (e che cosa) mangiano? Dove vivono e come si riproducono?
- Come (e che cosa) mangiano?
I miceti digeriscono il cibo esternamente, secernendo enzimi e poi assorbendo la materia organica dissolta. Alcuni miceti addirittura catturano le loro prede.
L’Arthrobotrys oligospora attira vermi secernendo molecole che odorano come il cibo preferito da quegli organismi. Il verme, ingolosito e ignaro, si avvicina e viene prima dissolto e poi digerito.
Molti miceti si nutrono di materiali organici in decomposizione, come radici marcescenti o cadaveri. Sotto questo punto di vista, assolvono un ruolo cruciale nel riciclare la materia organica.
Altri tipi di miceti sono parassiti che si nutrono di organismi viventi. La malattia degli olmi (che affligge le piante) e le tenie (che colpiscono gli esseri viventi) sono provocati entrambi da miceti parassiti.
Ma i miceti sono in grado di digerire anche rocce, petrolio non raffinato, materie plastiche, cartone, e perfino il TNT esplosivo.
- Dove vivono?
Dappertutto: terriccio, aria, acqua, rocce, perfino i siti di stoccaggio dei rifiuti nucleari per loro sono “casa”.
Sono stati trovati miceti anche nelle rovine del reattore nucleare di Chernobyl in Ucraina, che riuscivano a usare come fonte di energia le radiazioni ancora presenti nella zona.
Gli scienziati stanno studiando se miceti del genere siano in grado di proteggere gli esseri umani dalle radiazioni, nel caso di missioni nello spazio profondo.
- Come si riproducono?
Possono riprodursi sessualmente, asessualmente (senza modalità sessuali) e parasessualmente (laddove filamenti microscopici, chiamati Ife, si fondono assieme).
Spesso le modalità di riproduzione comprendono la produzione di spore, simili ai semi di una pianta. Le spore sono disperse nell’ambiente, permettendo ai miceti di colonizzare nuove aree.
Alcuni miceti espellono le spore in modo esplosivo, usando una forza di lancio fino a 1000 volte più veloce di quella di uno Space Shuttle.
Altri creano i propri microclimi. Quando l’acqua evapora dalle lamelle di un fungo, crea una corrente termica ascensionale, che solleva le spore nell’aria.
3. Quando si sono evoluti? Si possono coltivare e farci diventare degli zombie?
- Quando si sono evoluti?
Circa un miliardo di anni fa. I primi miceti potevano essere organismi unicellulari, acquatici, ma circa 500 milioni di anni fa, forse hanno aiutato le piante a passare dall’acqua alla terra. 100 milioni di anni dopo, i miceti erano le creature viventi più alte della Terra.
I Prototaxites erano funghi con un tronco monumentale, che arrivava a oltre nove metri di altezza.
- Si possono coltivare i miceti?
Sì, ma per maggiori consigli consultate la formica tagliaerba. Questi insetti nutrono i miceti che raccolgono nei nidi sotterranei dei loro formicai con frammenti di foglie.
Poi i miceti vengono dati in pasto alle larve e gli adulti mantengono il ciclo produttivo sempre in piena efficienza, nutrendo i miceti ed eliminando i parassiti.
- I miceti possono farci diventare degli zombie?
Sì. La sfortunatissima formica carpentiere può diventare vittima dell’Ophiocordyceps unilateralis, il fungo zombie delle formiche.
Il miceto praticamente prende possesso del cervello della formica, e la spinge a scalare una pianta e mordere una foglia esattamente 25 cm al di sopra del terreno, dove le condizioni di temperatura e umidità sono ideali per permettere lo sviluppo del miceto.
A questo punto il miceto divora gli organi interni della formica ed estende un filamento all’interno del cranio. Alla fine il cranio si spacca e le spore piovono sulle formiche sottostanti, continuando il ciclo della “zombificazione”.
4. Qual è il miceto più utile e quello più mortale?
- Qual è il miceto più utile?
I miceti possono essere mortali, ma anche salvare delle vite. La penicillina deriva dal miceto Penicillium. Fu scoperta per caso quasi 100 anni fa (nel 1928), quando Alexander Fleming si accorse che su un vetrino che aveva dimenticato – e non pulito – si era sviluppato un composto in grado di uccidere i batteri.
Da allora, la penicillina ha salvato centinaia di milioni di vite, aggiungendo almeno 20 anni alle aspettative di vita mondiali e facendo sì che moltissime operazioni, come i parti cesarei e i trapianti di organi, potessero essere eseguite con un rischio di infezioni ridotto al minimo.
Il Penicillium è anche utile nell’industria alimentare. Il Penicillium camemberti e il Penicillium roqueforti sono usati nella produzione di Camembert, Brie, Roquefort e molti altri formaggi, mentre il Penicillium nalgiovense è usato per potenziare il sapore di salse e insaccati.
- Qual è il miceto più mortale?
Essendo responsabile del 90% dei decessi legati al consumo di funghi, l’Amanita falloide (foto sotto) e è ufficialmente il fungo velenoso più pericoloso al mondo.
Somiglia vagamente ad altri funghi commestibili come l’Amanita cesarea o ovulo buono, ma mangiare l’Amanita velenosa provoca il collasso degli organi interni, svenimenti, coma e morte.
Passando ai miceti in senso ampio, il Chitride sta decimando gli anfibi a livello mondiale. Penetra nel corpo dell’animale attraverso la pelle, altera l’equilibrio dei fluidi corporei e uccide l’anfibio provocandogli un infarto.
Diffuso in tutto il mondo grazie al commercio di anfibi a scopi alimentari e ornamentali, ormai si trova in ogni continente, tranne in Antartide, dove non esistono anfibi. Negli ultimi 50 anni, ha provocato il declino di oltre 400 specie di anfibi e l’estinzione di almeno 90.
5. Come potranno essere usati i miceti in futuro? 5 modi in cui i miceti hanno effetto sulle nostre vite
- Come potranno essere usati i miceti in futuro?
Vi sono molte opportunità di utilizzo dei miceti. Possono essere usati per dissolvere elementi inquinanti, come pesticidi, plastiche e petrolio.
I miceti possono filtrare elementi nocivi dall’acqua non potabile, purificandola.
Possono essere usati per processare i rifiuti derivati dalla produzione di cibo e dall’edilizia, permettendo poi di avere materiali da poter riutilizzare per le costruzioni.
Il Trichoderma può tramutare i rifiuti della coltivazione dei cereali in bioetanolo, mentre sempre in campo agricolo, i miceti sono usati per potenziare la crescita delle sementi e controllare le malattie.
- Cinque modi in cui i miceti hanno effetto sulle nostre vite
1. L’acido Itaconico, derivato dal miceto Aspergillus, è usato largamente nell’industria.
I prodotti in cui si trova comprendono LEGO, parti in platica delle auto, toner per stampanti, gomme sintetiche e protezioni dai raggi UV.
2. Si ritiene che oltre 200 specie di miceti siano allucinogene.
Tra le varie sostanze attive, la psilocibina, presente in funghi “famosi” nelle controculture giovanili degli anni 70, come il peyote (foto sotto), è oggi studiata come cura contro la depressione e l’ansia.
3. L’Adidas ha prodotto un paio di scarpe realizzate in Adidas, un materiale che sembra pelle ma è in realtà derivato del micelio, e la stilista Stella McCartney ha presentato un set da trucco, realizzato a partire dallo stesso micelio.
4. I miceti possono avere influenza sul clima.
Quando le spore arrivano alle nuvole, possono interagire con le gocce d’acqua in sospensione e attivare la formazione di cristalli di ghiaccio, che possono poi cadere al suolo sotto forma di brina, neve o anche grandine.
5. Il mercato mondiale dei funghi commestibili ha un valore, complessivamente stimato, di oltre 38 miliardi di euro all’anno.
Eppure, delle circa 10.000 specie di funghi diffuse sul nostro Pianeta, solo 350 circa sono considerate commestibili.