Strana cosa il rapporto dell’uomo con lo spazio, un misto di sogni e realismo, ambizioni sfrenate e risorse limitate, politica e finanza.
Ma di certo l’idea di spazio continua ad affascinare. Attori e ruoli però cambiano nel tempo.
Per quanto riguarda le agenzie, a fianco della statunitense NASA (che ha un bilancio di 13,6 miliardi di euro all’anno), della russa Roscosmos (6,5 miliardi di euro), dell’europea ESA (4,1 miliardi di euro) e della giapponese JAXA (1,5 miliardi di euro) stanno diventando sempre più visibili la Cina (1,5 miliardi di euro), l’India (1 miliardo di euro) e perfino il Regno Unito, che pur essendosi dotato di una propria agenzia solo pochi anni fa ha recentemente deciso di investire 300 milioni di euro all’anno per lo sviluppo del suo settore spaziale.
The National Aeronautics and Space Administration chiamata NASA è un’agenzia governativa degli Stati Uniti, responsabile dei programmi spaziali e per la ricerca aereospaziale civile e militare.
Fu fondata il 29 luglio del 1958 quando il Presidente Dwight D. Eisenhower firmò the National Aeronautics Space Act , e diventò operativa l’1 ottobre del 1958.
I primi programmi della NASA erano incentrati sulla possibilità di missioni umane nello spazio, sotto la spinta della competizione tra USA e URSS dovuta alla guerra fredda (la corsa allo spazio). E oggi?
Ibernare gli astronauti nei lunghi viaggi, coltivare batteri su Marte, cercare la vita sotto i ghiacciai cosmici. Ecco a che cosa stanno lavorando gli scienziati dell’agenzia spaziale americana.
1. Astronauti ibernati per il viaggio su Marte
I ricercatori della Spaceworks engineering di Atlanta stanno studiando un modo per indurre uno stato di ibernazione nei futuri astronauti.
Il team pensa di sfruttare i progressi medici nel campo dell’ipotermia, tecnica che serve a prevenire il danneggiamento dei tessuti durante i periodi di scarso afflusso di sangue con l’abbassamento della temperatura corporea.
Un calo di 10 °C porterebbe a una riduzione del tasso metabolico del 50-70 per cento inducendo uno stato di torpore simile al sonno profondo.
Ciò renderebbe più economico e sicuro il viaggio verso Marte che, con l’attuale tecnologia di propulsione, richiede da 6 a 9 mesi di tempo comportando un notevole consumo di cibo, acqua e ossigeno.
L’ibernazione potrebbe anche ridurre lo stress psicologico del viaggio: pur restando rinchiusi in un piccolo spazio per milioni di chilometri, gli astronauti nonne saranno consapevoli finché non si risveglieranno.
L’equipaggio sarebbe alloggiato in speciali vani pressurizzati agganciati tramite un nodo centrale al veicolo di atterraggio e al modulo di ritorno alla Terra.
2. Serra di batteri sul Pianeta rosso e il volo a vela nello spazio
In vista di una futura colonizzazione, la Techshot di Greenville, Indiana (Usa), propone d’impiantare su Marte una serra dove mettere in contatto i batteri terrestri con una porzione di suolo marziano.
Il progetto prevede d’inviare una sonda attrezzata in modo da creare un ecosistema di “microrganismi-pionieri” e verificare la loro capacità di resistere a condizioni di vita estreme.
La serra sarà costituita dal modulo di atterraggio della sonda, la cui parte inferiore è stata progettata in modo da perforare il suolo in profondità per estrarre il terreno destinato alle colture.
I batteri da testare saranno ospitati nella parte superiore del modulo, dotata di una cupola trasparente per far entrare la luce solare. Scopo del progetto è avviare il processo di terraforming che consiste nel rendere il pianeta abitabile da altre forme di vita.
Cos'è invece il volo a vela nello spazio? Si chiama Herts la vela solare proposta dal Marshall spaceflight center della Nasa che consentirà di esplorare in modo economico le zone più lontane del nostro sistema planetario.
Herts sarà costituita da un sistema di cavi lunghi da 10 a 30 km disposti a ombrello intorno a un modulo centrale rotante per trasformare le particelle cariche del vento solare in spinta inerziale.
Si calcola che il sistema possa raggiungere velocità da 100 a 150 km al secondo,capace di fargli coprire in un anno la distanza fra la Terra e Nettuno, lontano oltre 4 miliardi di km (nella foto l'ombrello che sfrutta il vento solare).
3. Il sottomarino di Titano e un razzo a fusione nucleare
Due dei progetti futuribili più ambiziosi riguardano Titano, il più grande satellite naturale di Saturno.
Titano affascina gli scienziati perché ha una densa atmosfera ed è soggetto a fenomeni meteorologici simili a quelli terrestri, con fiumi e laghi di idrocarburi che si trovano allo stato liquido a causa delle basse temperature, intorno ai -180 °C.
Il primo progetto, ideato dal JPL, il Jet propulsion laboratory di Pasadena, prevede la costruzione di una piccola ala rotante, una specie di drone, che verrebbe sganciato da un pallone aerostatico di supporto.
La sonda “figlia” potrebbe riprendere immagini, atterrare sulla superficie di Titano per raccogliere campioni, e poi tornare alla mongolfiera-madre per analizzarli e per ricaricare le batterie per il viaggio seguente.
Il secondo progetto, sviluppato dal Glenn research center, si basa invece su uno speciale sottomarino corazzato in grado di scoprire che cosa si nasconde nel misterioso Kraken, un bacino situato al polo nord del satellite lungo oltre mille chilometri e profondo trecento metri colmo di metano ed etano liquidi.
Cosa sarebbe, invece, un razzo a fusione nucleare? Oggi il viaggio spaziale è lungo e insidioso. Perciò all’Università di Washington si studia un sistema propulsivo basato sulla fusione nucleare, l’energia che alimenta il Sole e le stelle.
Si pensa a un sistema nel quale un potente campo magnetico comprima i nuclei degli atomi d’idrogeno portandoli per pochi microsecondi a uno stato di fusione.
Anche se la compressione è breve, l’energia rilasciata fornirà al razzo una spinta più potente dei normali carburanti.
4. Cercare la vita sotto i ghiacci di Europa
Cercare la vita sotto i ghiacci sparsi nello spazio?
Lo stanno provando a fare gli scienziati del Jet propulsion laboratory di Pasadena, convinti che sotto lo spesso strato di ghiaccio che ricopre Europa, una delle grandi lune di Giove, si nasconda un oceano con il doppio dell’acqua presente sulla Terra e tenuto allo stato liquido dalla forza gravitazionale del vicino pianeta gigante.
Un gruppo di ricerca sta progettando una sonda a basso costo capace di misurare lo spessore della crosta gelata sfruttando le tracce dei raggi cosmici che passano attraverso il ghiaccio.
Per scoprire, invece, se nell’oceano esistano le condizioni per lo sviluppo di forme di vita molto semplici, la Nasa pensa di inviare su Europa una piccola torre di trivellazione in grado di perforare lo strato di ghiaccio con getti d’acqua calda e aprire un tunnel dove far entrare un mini-sommergibile robotizzato in grado di compiere analisi chimiche e fisiche.
5. Al traino di una cometa e a pesca di asteroidi
- Al traino di una cometa:
Si ispira alla missione della sonda Rosetta, che sta per incontrare la cometa Churyumov-Gerasimenko, il progetto del JPL di una navicella spaziale in grado di entrare per un breve tratto in orbita attorno a una di queste “palle di neve sporca”.
Lo scopo è di sfruttarla come fionda per guadagnare energia facendosi catapultare più velocemente verso lo spazio esterno con un notevole risparmio di carburante.
Così facendo il viaggio verso Plutone richiederebbe 5 anni invece dei 9 necessari. - A pesca di asteroidi:
La compagnia aerospaziale Tethers unlimited ha progettato un sistema innovativo, chiamato Wrangler, concepito per catturare e rimorchiare detriti spaziali e piccoli asteroidi potenzialmente pericolosi.
Wrangler è una navetta dotata di un cavo collegato a un’ampia rete simile a quelle a strascico usate dai pescatori.
Una volta raggiunto il corpo celeste, la navetta lo avvolge nella rete e agisce sul cavo in modo da arrestare la rotazione dell’oggetto catturato e farlo deviare dalla sua rotta.