Prima o poi giunge il giorno in cui il nostro cucciolo, finora socievole e disponibile con tutti, diventa all’improvviso scostante e persino litigioso: è arrivata l’adolescenza!
L’età critica per il cane inizia presto: dai 6-7 mesi in poi, in genere inizia la sua maturazione sessuale.
Inevitabilmente, i proprietari rimangono sconcertati, a volte anche spaventati da questo improvviso cambiamento di carattere e di comportamento, al punto da affermare con aria smarrita: «Non lo riconosco più!».
Il che è sostanzialmente vero, perché ciò che hanno di fronte a partire da quel momento non è più un cucciolo ma un cane adolescente, una creatura nuova tutta da capire e anche da aiutare, esattamente come facciamo con i nostri figli in quella complicata fase della loro vita.
Vediamo di capire che succede e come intervenire per prevenire problemi futuri che sarebbero difficili da risolvere.
1. Il cane adolescente
Il fenomeno è molto comune, anche perché è naturale, e in genere più evidente nei cani maschi “interi”, vale a dire non sterilizzati.
Il simpatico e ubbidiente cagnolino, ben socializzato già in allevamento, che fino a pochi giorni prima pendeva quasi dalle nostre labbra e familiarizzava rapidamente con tutti, bipedi e quadrupedi, improvvisamente non ci ascolta più o quasi, tende ad allontanarsi da noi e comincia a mostrare qualche segnale di litigiosità o aggressività verso altri cani e persone estranee.
Di solito, l’età in cui si manifesta è variabile: più breve e precoce nelle taglie piccole (6 mesi-1,5 anni) che in quelle grandi o giganti (1 anno-2,5 anni).
Il comportamento, in adolescenza, muta anche nelle femmine ma in genere il fenomeno è molto più evidente nei maschi, perché l’ormone della riproduzione che viene prodotto dai mammiferi di sesso maschile, il testosterone, ha effetti assai più potenti a livello cerebrale e quindi comportamentale.
Infatti, una elevata produzione di testosterone è spesso associata a comportamenti dominanti e aggressivi anche nei maschi della specie umana.
Durante questo periodo è presente una difficoltà a mantenere l’equilibrio e l’autocontrollo con cambiamenti che sono spesso improvvisi e inattesi. Il cane adolescente può diventare più eccitabile e impulsivo ma alcuni accorgimenti possono aiutare il proprietario a gestire questa fase.
È importante rispondere ai comportamenti ‘di ribellione’ come abbaiare insistentemente per avere l’attenzione o un gioco, tirare al guinzaglio per cambiare direzione e così via, in modo tranquillo, premiando la calma e ignorando il cane quando manifesta eccessiva eccitazione.
È importante anche mantenere una rigorosa coerenza nel premiare i comportamenti desiderati (la calma) cercando inoltre di prevenire le situazioni di maggiore eccitazione.
Per motivare il cane a rispondere positivamente alle richieste, il proprietario deve rafforzare la relazione con il cane svolgendo insieme attività piacevoli (passeggiate frequenti, giochi ed esercizi divertenti).
2. La pubertà arriva presto
Rispetto agli esseri umani, i cani hanno molto meno tempo per crescere, anche perché la loro aspettativa di vita media, razze giganti, malattie gravi e altre eccezioni a parte, è intorno ai 13-14 anni con punte superiori, spesso, nei cani mini.
Le fasi di passaggio dall’infanzia all’equivalente della nostra adolescenza sono rapide e a 6-7 mesi, nella maggior parte dei casi, sono già in atto fenomeni di cambiamento della personalità: da cucciolo a cucciolone, cioè un individuo che, come i ragazzini di 13-14 anni, non è ancora adulto ma non è più bambino.
Nei sei mesi successivi, sempre a livello generale, il cane completerà quasi certamente il suo sviluppo fisico raggiungendo la “maturità sessuale”, cioè la capacità di riprodursi, ben prima, però, di aver completato il percorso di sviluppo mentale che determina la sua “maturità sociale”, che corrisponde alla coscienza del suo ruolo nel mondo in cui vive.
Questo squilibrio determina difficoltà sia per il cane sia per noi, e anche per chiunque interagisca con il nostro giovane amico.
L’adolescenza è il periodo più critico nel rapporto tra cani ed esseri umani e anche tra cani e cani, perché in seguito allo sviluppo della sessualità il nostro amico comincerà, inevitabilmente quanto inconsciamente, a sviluppare un desiderio di “indipendenza” nei movimenti e di “libertà di scelta” nelle decisioni che lo riguardano, compreso il diritto di gradire o meno le attenzioni di un altro cane o di una persona estranea.
In realtà, se il cane si era già dimostrato equilibrato e sereno nel periodo pre-adolescenziale, nulla vieta che continui a essere un bravo e affidabile compagno di vita anche in futuro, purché si prendano le dovute precauzioni e ci si renda conto che il rispetto nei nostri confronti dovrà essere ricambiato da altrettanta considerazione per la sua nuova personalità.
3. Cosa dice la scienza. Il fenomeno della “desocializzazione”
Ma prima di capire cosa fare, analizziamo la cosa in termini più scientifici.
L’impatto che gli ormoni della riproduzione hanno sul cervello del cane innesca un fenomeno particolare che la scienza ha individuato e indagato. Si tratta della “desocializzazione”. Il termine indica già di cosa stiamo parlando.
Il cane, che auspicabilmente è stato socializzato nella fase adeguata, quindi iniziando già in allevamento, tende a ridurre progressivamente la sua socialità, restringendola via via in base a criteri individuali ma con un percorso che è possibile riassumere come segue: prima inizia a rifiutare i perfetti estranei, cani e persone, poi questa ritrosia si estende anche a chi conosce appena e, con l’andar del tempo e senza un intervento correttivo, può anche arrivare a dimostrarsi socievole esclusivamente con il suo nucleo famigliare stabile, escludendo tutti coloro che non ne fanno parte.
E cani che hanno questo comportamento non sono poi tanto rari, purtroppo. Ovviamente, se il cane non era stato ben socializzato da piccolo, il percorso in questione sarà più rapido e ampio rispetto a un soggetto ben socializzato.
Ma il fenomeno avrà luogo in ogni caso, in misura maggiore o minore secondo le circostanze, quindi va contrastato, per evitare di avere seri problemi di socialità nel cane adulto.
4. Favorire le relazioni positive
Il cane adolescente, travolto dalle tempeste ormonali, è sostanzialmente insicuro e piuttosto smarrito.
Figure che prima gli suscitavano gioia e desiderio di gioco o di coccole divengono all’improvviso fonte di tensione o di timore, innescando reazioni di allontanamento o di conflittualità.
A noi il compito di metterlo nelle migliori condizioni, dunque. Per esempio, se il nostro maschietto comincia ad avere rapporti tesi con gli altri maschi, facciamo in modo che possa interagire solo con femmine o maschi molto amichevoli, evitando i potenziali rivali sessuali.
Per quanto riguarda gli esseri umani, in questa fase è bene che frequenti solo persone estranee amanti dei cani, che siano disponibili a offrirgli bocconi succulenti a ogni approccio e che non abbiano alcuna paura, perché in caso contrario il nostro amico, oltretutto in fase ipersensibile, coglierà all’istante il disagio di chi ha di fronte e lo interpreterà come potenziale minaccia: in natura, chi ha paura o fugge o attacca...
Poi, è fondamentale che impari a rispettare alcune semplici regole, non per controllarlo ma per dargli una chiave di lettura chiara e costante delle diverse situazioni.
Per esempio, insegnandogli a sedersi ogni volta che incontriamo qualcuno che vuole salutarlo e premiandolo, e facendolo premiare, per questo; oppure insegnandogli anche ad attendere un comando prima di allontanarsi da noi quando lo liberiamo nelle aree adeguate.
Sono solo alcuni esempi ma servono a illustrare un concetto chiave: in questa fase di insicurezza generale del nostro amico, la cosa migliore per lui è offrirgli certezze su come comportarsi.
L’aspetto positivo della cosa? L’adolescenza dei cani dura pochi mesi, quella degli esseri umani anni e anni e, a volte, non passa mai...
5. Perché intervenire? Serve a prevenire problemi futuri
Ci sono molte ragioni che ci obbligano a supportare il nostro giovane cane in questa fase della vita.
La prima è che, se non lo facciamo, il rischio che la sua perdita di socialità lo porti a entrare in conflitto con gli estranei, cani e persone, è altissimo.
E un cane incapace di relazionarsi con chi non appartiene alla sua famiglia vive una vita difficile, sempre in tensione e sempre al guinzaglio.
Inoltre, se appartiene a una razza che, per selezione, è già predisposta a comportamenti diffidenti o difensivi verso gli estranei, la desocializzazione incontrastata accentuerà fortemente questa inclinazione, con gravi rischi di aggressioni violente dall’esito anche letale.
È il caso, per esempio, dei grandi guardiani del gregge o dei cani “da guardia e difesa” di stazza significativa.
Un’ultima annotazione: chi non ha un’esperienza cinofila seria farà bene a rivolgersi a un centro con istruttori qualificati e rispettosi del cane; troverà le competenze necessarie ad affrontare la situazione nel migliore dei modi.
ANNOTIAMO QUESTE DATE
Corrispondono a periodi importanti per il cane:
● 6-7 mesi: questa, in linea di massima, l’età dalla quale è probabile che inizi l’adolescenza del nostro cane, cioè l’avvio della produzione di ormoni legati alla sessualità;
● 12-18 mesi: l’intervallo di età durante il quale si completa, in genere, la maturazione sessuale di tutti i cani;
● 24-30 mesi: a questa fase della vita, in genere, il cane completa anche il suo sviluppo sociale, divenendo cioè adulto a tutti gli effetti, pur ricordando che il cane, in quanto animale domestico, rimane comunque “immaturo”, altrimenti ci lascerebbe per andare in cerca di un partner e costruire una struttura sociale propria.
● 3-12 settimane: è la fase detta “periodo sensibile” del cane, durante la quale è assolutamente necessario che venga socializzato verso il genere umano e gli altri cani, prima in allevamento e poi nella sua nuova vita in famiglia. Se questo non avviene, oltre ad avere gravi problemi di relazione fin da subito, il periodo dell’adolescenza sarà davvero drammatico e tutta la vita del cane ne sarà pesantemente condizionata.