Il cane e gli inseguimenti pericolosi: cosa li provoca e come gestire la cosa

Le passeggiate in ambiente urbano con un cane che vuole inseguire tutto ciò che si muove sono un incubo stressante.

E come se non bastasse, non possiamo fidarci a liberarlo perché possa esplorare e sfogarsi neppure in mezzo alla campagna, per il timore che qualcosa appaia all’orizzonte e inneschi il suo comportamento di caccia, perché è di questo che si tratta, in primo luogo.

Un problema tutt’altro che raro che ha origini etologiche e di selezione ma che è del tutto possibile prevenire, arginare e anche eliminare. Andiamo a fondo della questione e scopriamo le cause e le soluzioni.

1. Predatore per natura

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La "molla" che spinge un cane a inseguire ciò che si muove, a volte in maniera ossessiva e in altri casi con minore frequenza ma con pari determinazione, viene dalla sua natura più intima, dai suoi geni: il nostro amico, infatti, è un predatore.

E non basta, perché discende direttamente da uno dei cacciatori più abili che l'evoluzione abbia mai forgiato, il lupo.

Come il suo progenitore selvaggio, anche il cane domestico ha sensi perfetti per questo ruolo e, in molti casi, anche doti fisiche ideali per la caccia basata sull'inseguimento, che è la tecnica prediletta, mentre l'agguato è piuttosto raro.

Nello specifico, l'inseguimento di oggetti o esseri viventi in movimento viene innescato da una qualità particolare che appartiene a molti cani, anche se non a tutti. Stiamo parlando della visione quasi monoculare, dovuta alla collocazione semilaterale degli occhi e all'interposizione della canna nasale rispetto alla vista (con l'eccezione dei cani brachicefali, cioè a muso molto corto, che hanno occhi quasi frontali).

Questa visione, se da un lato gli consente una percezione scarsa della profondità, permette però al nostro amico di cogliere qualsiasi movimento anche ai limiti laterali estremi della sua visuale.

In sostanza, se qualcosa si muove, anche impercettibilmente, non sfuggirà allo sguardo "specializzato" del cane. E se basta così poco a innescare li desiderio di inseguire, figuriamoci se lo stimolo è bello grosso, rumoroso e gli passa vicino, per esempio un'automobile.

Il cane a un campo visivo molto ampio. Coglie meno la profondità ma molto di più gli stimoli laterali. La colocazione degli occhi determina l'ampiezza del campo visivo e anche il tipo di visuale. Nel nostro caso, gli occhi sono collocati frontalmente e non abbiamo un naso tale da impedire alla vista di ciascun occhio di sovrapporsi.

Ecco perché la nostra visuale è simile a quella di un binocolo, con i campi visivi di ciascun occhio che si incrociano e si sovrappongono, permettendoci anche una buona percezione della profondità e un raggio visivo di circa 180°.

I cani, nella maggior parte delle tipologie, hanno invece occhi collocati in posizione più laterale e un naso abbastanza lungo da interferire con la vista di ciascun occhio. Due fattori che riducono la sovrapposizione dei due campi visivi e determinano una visione quasi monoculare. Ma con un raggio visivo davvero ampio: ben 250°.

2. Un "programma motore". Quando un comportamento non si estingue

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Ogni volta che un cane cerca di inseguire un oggetto in movimento, in realtà manifesta il suo istinto predatorio.

E il comportamento di predazione è classificato come un "programma motore "inscritto nei geni di ogni cane, anche se in modi differenti in base alla razza/tipologia e all'età.

- Un "programma motore" è un istinto innato, una forza primaria pronta a emergere quando le condizioni diventano favorevoli. A rafforzare questo comportamento e a spingere il cane a inseguire l'oggetto in movimento non è solamente la speranza di raggiungere l'obiettivo ma anche il piacere di correre: i cani amano utilizzare le loro doti psicofisiche e ne ricavano appagamento a livello di chimica del cervello, proprio come noi.

- Ecco perché anche se il nostro amico non raggiunge mai la sua "preda" questo comportamento non tende a estinguersi, cosa che invece accadrebbe se non generasse gratificazione a prescindere. Inutile illudersi che smetterà...

- Ciò spiega perché può capitare che per tutta la durata della passeggiata il cane resti in attesa del momento fatidico, guardandosi attorno con trepidazione, pronto a cogliere il minimo segnale che preannuncia l'arrivo di un veicolo o di una figura in movimento. È un'anticipazione del piacere che spera di provare.

3. È normale, tuttavia... Dobbiamo offrirgli alternative adeguate

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Anche se abbiamo capito che inseguire ciò che si muove rientra nei comportamenti naturali del cane, ciò non significa che possiamo accettare questa prassi, tanto per la sua incolumità quanto per il rispetto del prossimo e il quieto vivere.

Una prima regola per evitare l'insorgere di questo comportamento consiste nel permettere al nostro amico di abituarsi agli stimoli in movimento fino a considerarli come normali eventi cui non fare caso.

Facile riuscirci con un cucciolo, molto meno con un adulto che abbia già consolidato tale prassi e per il quale serve un lavoro specifico di modifica del comportamento.

Nel caso del cucciolo, invece, non dovremo fare altro che richiamare la sua attenzione e proporgli qualcosa di interessante ogni volta che ci sembra si stia focalizzando su stimoli in movimento.

Con metodo e precisione otterremo un "apprendimento per esposizione": in breve tempo, il nostro amico imparerà a ignorare qualsiasi stimolo dinamico e nella sua mente si formeranno diverse categorie (automobili ciclisti, podisti eccetera) che entreranno a far parte della routine quotidiana.

Per raggiungere questo risultato, però, dobbiamo rispettare le regole dell'abituazione: per assumere un atteggiamento indifferente nei confronti di un determinato stimolo, il cane deve abituarsi gradualmente alla sua presenza e in condizioni spontanee, senza che sia obbligato a farlo. Ma non è tutto qui.

Perché stiamo parlando di un comportamento che costituisce un'esigenza etologica, quindi va soddisfatta. Impedire semplicemente al cane di inseguire oggetti in movimento non porta a grandi risultati, perché questo istinto rimane latente e deve trovare valvole di sfogo.

La cosa migliore è permettere al nostro amico di soddisfare questo bisogno indirizzandolo verso oggetti adeguati. In questo senso, palline o frisbee sono scelte ideali perché sono "prede" che si muovono, visto che noi le lanciamo, che non provano alcun dolore e che possiamo utilizzare in contesti adeguati, prati, centri cinofili e simili, dove il cane è libero di correre senza pericoli.

4. E se non bastasse? Ci serve un comando specifico

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Tuttavia, in alcuni casi capita che la valvola di sfogo rappresentata da palline e frisbee non sia sufficiente a placare l'esigenza, perché il normale istinto di predazione è stato rafforzato in modo esponenziale.

È spesso così per i cani da conduzione, per i levrieri ma anche per alcuni terrier, per fare degli esempi, tipologie che nel corso dei secoli hanno vissuto una selezione basata sull'iper reattività di fronte a determinati stimoli in movimento.

In questo caso, possiamo ottenere ottimi risultati imparando a intervenire, con un comando specifico e un'azione collegata, durante la fase "appetitiva" del comportamento, cioè nel momento in cui il cane sta pensando di entrare in azione. Servirà molta attenzione e una buona lettura delle intenzioni del nostro amico, ma funziona.

- Prima di tutto, dobbiamo insegnare al cane un "segnale di interruzione" facendo sì che associ a una parola specifica, per esempio "Lascia", il fatto di ridirigere l'attenzione verso di noi.
Possiamo riuscirci facilmente usando un "tira-molla", cioè una treccia, un manicotto di iuta e simili, da far afferrare al cane mentre noi ne teniamo stretta una estremità e dandogli un boccone goloso ogni volta che lascia la presa dietro nostra richiesta. Non è difficile e spieghiamo le cose in dettaglio nel prossimo punto 5 sotto.

- Esercitiamo a lungo il "Lascia" in assenza di stimoli che innescano il predatorio del cane fino a quando avrà acquisito il comando (esecuzione positiva sul 100 per cento delle ripetizioni, minimo 300 ripartite quotidianamente nell'arco di un mese circa).
Poi potremo richiederlo anche in presenza di stimoli via via più interessanti, procedendo per gradi e avendo sempre l'accortezza di pronunciare il comando non appena il cane mostra un minimo di interesse verso ciò che si muove. Questo perché se ci attiviamo in ritardo, cioè quando il cane ha già avviato il comportamento, il nostro intervento perde di efficacia.

- Nel momento in cui il nostro amico ci dà retta smettendo di fissare la "preda" e rivolgendosi a noi, dobbiamo lodarlo e premiarlo con bocconi o giocando con il "tira-molla", cosa molto gratificante per tanti cani.
Con precisione e costanza arriveremo al momento in cui il cane rivolgerà subito e spontaneamente l'attenzione a noi di fronte a qualsiasi stimolo in movimento, poiché avrà compiuto l'associazione tra la comparsa dello stimolo e le conseguenze positive che ne derivano se ci guarda... problema risolto!





5. Come insegnare li "Lascia". Niente di difficile, basta un po' di tempismo

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Mostriamo il tira-molla al nostro amico e facciamolo muovere per terra in modo invitante, come una piccola preda, per attivare l'innato istinto di caccia.
Non appena si avvicina per investigare, incoraggiamolo ad afferrare li tira-molla nella parte centrale mentre le due estremità sono saldamente nelle nostre mani.

- A questo punto, possiamo iniziare il "gioco di ruolo" che consiste nel "lottare" scherzosamente per il possesso della preda: tutti i cani lo fanno tra loro e si tratta di un'attività nella quale, a turno, ciascuno "vince" o "perde". Nel nostro caso, però, lo scopo è un altro, invogliare il cane ad aprire la bocca per insegnargli li "Lascia".

- Giochiamo per qualche decina di secondi piegati in avanti e spostando il tira-molla solo lateralmente, a destra e a sinistra, mai verso l'alto, per non costringere li cane a sforzi pericolosi per le vertebre cervicali.
Poi, all'improvviso, diventiamo del tutto passivi, tenendo sempre molto saldo il tira-molla per le estremità ma smettendo di "lottare" e avvicinandolo alla nostra coscia mentre ci rimettiamo in posizione eretta e lasciamo le braccia distese verso il basso.

- Molto facilmente, il cane darà ancora qualche strattone ma, visto che il gioco è finito, poi aprirà la bocca: è fatta! Appena stacca i denti dal tira-molla diciamo immediatamente "Bravo" e subito dopo "Lascia", con tono molto neutro e calmo.

- Questa prima lezione dovremo ripeterla molte volte ogni giorno, fino a quando il "Lascia" non avrà un effetto immediato. Ma la cosa è molto divertente, per il cane e per noi!








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