Che stress. Un’espressione molto usata, ma che cos’è davvero lo stress? E perché è importante riconoscerlo quando si vive con un cane?
Tecnicamente lo stress è definito come la reazione di ogni essere vivente a stimoli interni o esterni che fanno attivare nell’organismo dei meccanismi di adattamento per ristabilirne l’equilibrio.
Lo stimolo potrebbe per esempio essere lo scoppio di un petardo. Quando il cane lo sente, il suo corpo si prepara e mette in atto diverse risposte tutte collegate e in sinergia.
Il sistema nervoso autonomo potrebbe far rallentare ad esempio la digestione per concentrare le attività sui muscoli e sullo scheletro accelerando anche il battito cardiaco per far sì che il corpo sia pronto a reagire velocemente; attraverso il sistema nervoso volontario magari il cane decide di mettersi a correre o, al contrario, di immobilizzarsi.
Il sistema endocrino intanto produce diversi ormoni, tra cui cortisolo e adrenalina, messaggeri che viaggiano nel sistema sanguigno e arrivano alle cellule bersaglio per attivare risposte fisiologiche.
Tutto questo si scatena automaticamente in ogni cane, con modalità simili ogni volta che gli stimoli lo richiedono.
1. OK per la sopravvivenza. Fattori psichici e sociali
È importante sapere che non sempre lo stress è negativo, anzi, è alla base di sopravvivenza, cambiamento e crescita.
È positivo quando lo stimolo viene affrontato e porta a un adattamento, negativo quando il corpo non riesce a sostenere il cambiamento e rimane un disequilibrio fisico o emotivo; oppure quando il fattore stressante viene presentato con grande frequenza o intensità, in certi casi potrebbe diventare cronico.
Il fattore stressante può essere di tipo fisico: avere sete, fame, sonno, un semplice dolore muscolare o una grave malattia; anche uscire troppo poco e fare passeggiate troppo brevi può rientrare in questa casistica.
Ci sono poi fattori ambientali come la temperatura (troppo caldo o troppo freddo), per alcuni cani la pioggia o il vento, rumori forti o improvvisi, luoghi che il cane non è solito frequentare serenamente.
Esistono anche fattori psichici che determinano i livelli di stress: un cane che ha vissuto un lutto (di un umano o di un altro amico a 4 zampe) ha bisogno di elaborarlo, oppure trovarsi di frequente in situazioni sconosciute, provare emozioni forti, vivere in una famiglia con cui prova a comunicare ma non viene compreso.
Ultimi ma non meno importanti, talvolta sottovalutati, sono i fattori sociali: i cani, ognuno a modo proprio, hanno bisogno di avere una famiglia o un umano di riferimento.
In generale, sia la sovraesposizione che l’isolamento sociale possono diventare fattori molto stressanti. I cani poi sono delle “spugne”, assorbono gli stati d’animo, la stanchezza, il nervosismo, l’entusiasmo, lo stress degli animali e degli umani con cui vivono.
2. No all’effetto sorpresa
Ci sono molte variabili e perciò si capisce che la parola più importante da tenere in considerazione è “dipende”.
Uno dei fattori che possono mettere in apprensione il cane sono i rumori forti e improvvisi, come i tuoni durante un temporale o i fuochi d’artificio nelle festività.
Lo stress, infatti, dipende dall’intensità dello stimolo; portare un cane a fare una passeggiata in campagna è diverso dal farlo in un luogo affollato.
Dipende dalla frequenza: se un cane dovesse andare tutti i giorni in una clinica veterinaria, sarebbe molto stressante e si dovrebbe fare ad esempio un bel lavoro con il veterinario per farlo diventare se non il migliore, un buon amico.
Dipende anche dalla durata: se non ci si capisce con il cane un giorno non succede nulla ma se diventa la quotidianità sarebbe probabilmente utile fare qualche incontro con un educatore cinofilo.
Ma non è finita qui: quanto è prevedibile lo stimolo? Se c’è anche l’effetto sorpresa è più stressante! E ancora, quanto lo stimolo è evitabile per il cane? Se ha paura delle persone ad esempio, in passeggiata ha possibilità di allontanarsi da loro o di evitare il contatto diretto con una persona che vuole fargli una carezza?
Infine, va considerato che non tutti i cani sono uguali, anche se della stessa razza o della stessa cucciolata.
Il tipo di reazione a un evento stressante dipende dall’esperienza del cane non solo con quello stimolo ma anche da quanta vita ha vissuto e come, dipende dall’età (un cucciolo o un anziano potrebbero essere più sensibili), dallo stato di salute perché se ha qualche dolorino, le sue reazioni potrebbero essere maggiori.
3. Segnali da monitorare e lavoro di squadra
Pur con tutti questi “dipende”, dai suoi comportamenti si può comunque capire come sta il nostro amico a 4 zampe.
Un cane che abbaia o “chiacchiera”, potrebbe farlo per stress; fare pipì in casa non è un dispetto ma manifestazione di stress o di emozioni che il cane adulto fa fatica a vivere;
Stessa cosa per l’uso eccessivo della bocca come ad esempio il rosicchiare mobili od oggetti; non avere fame o averne troppa, avere un sonno disturbato, emettere tanti segnali calmanti (come sbadigliare, leccarsi il naso, grattarsi).
Ci sono poi altri sintomi per i quali è utile un consulto con il veterinario perché potrebbero essere causa o conseguenza di stress: il cane dimagrisce o ingrassa, è soggetto a dermatiti, diventa allergico.
Se si nota che il cane è stressato, non bisogna preoccuparsi ma intervenire a sostenerlo, favorendo ad esempio tempi di riposo più lunghi, magari cambiando programmi non portandolo al centro commerciale ma preferire una passeggiata in campagna.
Si è capito che lo stress dipende da tanti fattori e il modo migliore per voler bene al cane è comprenderlo e osservarlo, sapendo che si è parte integrante della sua vita: il suo star bene dipende non solo da se stesso, bensì da ogni singolo componente della famiglia.
4. Come aiutare il cane che ha paura dei botti?
Alcuni cani non reagiscono a forti rumori improvvisi, altri invece ne sono letteralmente terrorizzati e possono avere crisi di panico quando li sentono.
I cani che soffrono di fonofobia (paura del rumore) sono di solito spaventati da tuoni, fuochi d’artificio, petardi, spari... o anche semplicemente da intensi rumori inattesi (tipo qualcosa che cade).
Il motivo è che spesso i cani non riescono a capire da dove provenga il rumore e che significato attribuirgli.
In natura, infatti, il rumore forte è sinonimo di pericolo per tutti gli animali: alcuni cani mantengono ben vivo questo comportamento innato e tendono a voler scappare in caso di rumore improvviso.
Inoltre, non solo non hanno la capacità di sapere che “domani sarà capodanno”, ma non riescono nemmeno a valutare un’ipotetica durata del fragore.
Di fronte a un rumore importante, i cani possono reagire in modo differente: alcuni cercano protezione in un luogo che ritengono sicuro, come un angolo della casa, una piccola stanza, sotto ai mobili... altri cominciano a tremare, salivare, ululare e persino urinare per la paura; altri ancora cercano di scappare e uscire da dove sono, graffiando pareti o porte.
Se si trovano all’esterno possono essere colti dal panico e scappare senza una meta.
Le regole di base:
Tra poco è Capodanno e se il tuo cane è tra quelli che hanno il terrore dei petardi, la prima cosa da fare è prevenire il problema: se ha paura, non costringerlo a sopportare i fuochi d’artificio.
Se vivi in una grande città, quindi, puoi evitare di esporlo a questo disagio spostandoti in luoghi più isolati, oppure metterti in macchina e viaggiare in modo di essere in una strada lontana dai centri abitati nel momento dei festeggiamenti.
Un altro consiglio è quello di non lasciarlo da solo: stai con lui a casa, non portarlo fuori (puoi programmare l’ultima pipì verso le 18, con molte attenzioni e il doppio guinzaglio).
Chiudi porte e finestre, metti un po’ di musica tranquilla e chiedi in anticipo consiglio al veterinario di fiducia per feromoni, oli essenziali ed eventuali mangimi complementari tranquillanti.
Stagli vicino perché se ha paura devi essere con lui.Tutto il resto può e deve aspettare. Trascorri con lui del tempo speciale e crea un nascondiglio comodo, se vedi che cerca uno spazio in cui nascondersi.
In questi momenti di stress può recarsi in stanze che di solito non frequenta (camere da letto, bagno, ecc.): se si sente tranquillo in un posto inusuale, lascialo rifugiare dove ha scelto.
Se la paura è molta e se i sintomi sono importanti contatta per tempo un istruttore cinofilo che, con la collaborazione del medico veterinario esperto in comportamento, potrà aiutarti a preparare il cane alla gestione di questi momenti: attenzione, non sono situazioni che si risolvono in un breve periodo, quindi è bene organizzarsi in modo da non trovarsi impreparati nel momento del bisogno.
5. Consigli antistress
• ADOZIONE
Che sia dal canile,da un allevamento, salvato da una brutta situazione, un cucciolo o un anziano, l’adozione è sempre un evento stressante.
Una volta portato a casa, il desiderio di presentarlo subito a tutti è forte ma bisogna dargli tempo di ambientarsi; portarlo subito a lavare o dal veterinario, se non è più che necessario, va evitato almeno per i primi 15 giorni.
• RIPOSO
Ognuno di noi ha una camera con il proprio letto e quando si va a dormire si spengono luci, tv, telefono.
Anche il cane,che ha bisogno di riposare quasi il doppio delle nostre ore, ha bisogno di un suo posto, tranquillo, dove andare quando è stanco e non vuole essere disturbato (nemmeno per quella coccola che gli si vorrebbe dare perché è dolcissimo mentre dorme).
• PASSEGGIATA
Una passeggiata in natura con il cellulare in tasca e il guinzaglio lungo per seguire silenziosamente il cane mentre annusa.
Che sia per mezz’ora o per due ore è un buon modo per star bene o per riprendersi da un picco di stress.
• VACANZA
Posto nuovo, odori nuovi, tutto nuovo: come fare? Importante è trovare nel nuovo alloggio un posto dove il cane possa riposare indisturbato.
Se la sua cuccia è troppo grande da portare con noi, si può optare per un telo, magari con l’odore della sua casa.
Se si va a visitare una città con il cane, ritagliare momenti durante il giorno dove possa annusare qualcosa di naturale e magari portarsi dietro qualche snack goloso da fargli masticare.