Il cane in montagna: cosa bisogna sapere per essere una perfetta coppia escursionista

Le passeggiate in montagna sono, forse, una delle esperienze più belle da vivere insieme a un cane.

La natura, la libertà e gli stimoli infiniti rappresentano il motivo del grande riscontro che ne deriva camminando in montagna.

Mettere insieme cane e natura potrebbe sembrare molto semplice e scontato.

Ma come affrontare nel modo corretto una simile esperienza? E, soprattutto, quali attenzioni prestare per evitare situazioni spiacevoli o incidenti che possano mettere a rischio la sicurezza nostra e del nostro cane? Scopriamolo insieme.

 

1. LO ZAINO DELL’ESCURSIONISTA A 6 ZAMPE

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Andiamo per gradi. Prima di intraprendere un’escursione in montagna è opportuno affrontare passeggiate in campagna o lungo sentieri di facile entità, per acquisire dimestichezza e padronanza della situazione, senza entrare nel merito dell’argomento allenamento.

Affrontate sempre distanze e difficoltà che siano superabili senza grosse problematiche.

Un eccesso di scrupolo è sempre cosa saggia, piuttosto che confidare nella fortuna affrontando con leggerezza momenti che dovrebbero essere piacevoli.

Nel caso di passeggiate in montagna occorrerà preparare in maniera molto attenta tutto il necessario. Ci vorrà uno zainetto completo, come quando la mamma di un bambino piccolo prepara la borsa con tutto il cambio necessario. Perché non farlo anche per il nostro cane?

Oltre alle cose legate alla vostra persona, occorrerà avere tutto ciò che vi servirà per il cane. Sarà fondamentale basarsi sulla stagione e sul meteo, preparandosi comunque a ogni imprevisto climatico per evitare sorprese. In montagna i cambiamenti metereolgici sono molto veloci e, talvolta, imprevedibili.

 

- CIOTOLA DA VIAGGIO
Bere dalle ciotole che si trovano in giro disponibili non è mai una cosa sana, si corre il rischio di contrarre infezioni batteriche.

- BORRACCIA CON ACQUA SIA PER VOI CHE PER IL CANE
In montagna le fonti d’acqua non mancano, ma ruscelli e abbeveratoi potrebbero essere contaminati da batteri, innocui per la fauna selvatica o per gli animali da allevamento, ma forse nocivi per il cane, causando problemi gastro-intestinali.

- PORTA BOCCONCINI
Sarà necessario avere i bocconcini da usare come premio per richiamare il cane e, a tal fine, anche un porta bocconcini con la cintura, per aumentare le possibilità di accreditarvi agli occhi del vostro cane.

- SACCHETTO BOCCONCINI
Alla pari di un panino per voi o di una semplice barretta energetica, anche il cane dovrà reintegrare e alimentarsi. Potrà capitare di dovergli dare da mangiare, prestare comunque attenzione ai quantitativi e occhio ai problemi in seguito al movimento post-pasto.

- SALVIETTE DISINFETTANTI
Serviranno in caso di emergenza per noi e il cane.

- ASCIUGAMANO MICRO FIBRA
Potrà capitare di dover asciugare velocemente il cane dopo la pioggia o anche dopo averlo lavato velocemente prima di caricarlo in auto.

- COPERTINA
La copertina deve sempre essere con voi. Che si tratti di una sosta in un rifugio o anche di un semplice pic-nic, attraverso la copertina potrete fornire al cane la sua zona relax ovunque siate. Chiaramente l’animale dovrà essere abituato a utilizzare la copertina come punto di riferimento.

 

2. ...E ANCORA...

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- COLLARE DI RICAMBIO
Potrà capitare di avere problemi con il collare e in questo caso sarete pronti con la sostituzione.

- GUINZAGLIO DI RISERVA
Valgono le stesse motivazioni del collare.

- GUINZAGLIONE E DIVERSI MOSCHETTONI
Il guinzaglione dovrebbe essere uno strumento utilizzato nel contesto quotidiano e in montagna vi darà la possibilità di lasciare il cane in uno stato di libertà controllata.
Avere a disposizione un guinzaglione - semplicemente formato da una corda da montagna lunga una decina di metri, abbinata a diversi moschettoni - può diventare importante nel caso di una caduta accidentale in un dirupo o in situazioni di difficile raggiungimento.

- FISCHIETTO ULTRASUONI
Potrà capitare che il cane si allontani e, distratto da odori e da altre mille situazioni, finisca lontano dalla nostra visuale. Attraverso il fischietto a ultrasuoni, se utilizzato in precedenza, potrete far sentire al cane la vostra presenza. Abituarlo a questo tipo di fischietto è molto semplice.

 

- KIT PRONTO SOCCORSO
Esistono kit per cani e per umani. Potrete acquistarne uno specifico per il cane o inserire nella versione per umani il kit per le zecche, una siringa, una confezione di perossido di idrogeno (acqua ossigenata) e un telo termico aggiuntivo. Siringa e acqua ossigenata, su indicazione di un veterinario potrebbero servire nell’emergenza per indurre il vomito nel cane se ingerisca qualcosa di pericoloso da espellere.

- MEDAGLIETTA CON NUMERO DI TELEFONO BEN VISIBILE
In commercio si trovano medagliette piccole che non permettono di incidere in modo leggibile il numero di telefono. Se andate spesso in montagna consigliamo di farne una di grandi dimensioni con il numero di cellulare facilmente leggibile anche senza doversi avvicinare al cane.
Molti preferiscono la pettorina al collare e, a maggior ragione, la medaglietta attaccata sulla schiena piuttosto che sul collo, rappresenta un’ulteriore motivo di scelta propettorina. Di sicuro il vostro cane sarà munito di microchip, ma nel caso di ritrovamento sarà molto più semplice essere contattati tramite medaglietta.

- MUSERUOLA
Ricordatevi che per legge è sempre obbligatorio avere la museruola al seguito, tra l’altro, nel caso di impianti di risalita, come per i mezzi pubblici, si richiede di farla indossare al cane.

SCARPE DA MONTAGNA... PER IL CANE
Perché per voi investite centinaia di euro in scarpe e, invece, chiedete al cane di percorrere per ore lunghe camminate direttamente sulle sue zampe? Ci sono ditte che producono attrezzature specifiche per cani da poter utilizzare in camminata. Sassi taglienti, neve e ghiaccio possono rappresentare un problema procurando abrasioni capaci di richiedere lunghi tempi di riposo per il recupero.

- SPAZZOLA
Se il cane si inoltrerà tra cespugli e altre aree sarà poi necessario spazzolarlo.

 

3. COSA INSEGNARE AL CANE PRIMA DI ANDARE IN MONTAGNA? COME INSEGNARGLI IL RICHIAMO

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Indipendentemente dalle uscite in montagna, avere un cane in grado di affrontare in maniera positiva le situazioni della vostra vita vi permetterà di condividere al meglio il rapporto a sei zampe.

Ci sono, comunque, degli importanti dettagli da testare e verificare già nelle attività quotidiane, come il richiamo. Avere il cane che risponde in modo tempestivo ogni volta che lo chiamate vi permette di vivere appieno la libertà.

Ma perché di solito non funziona? Capita spesso che l’animale intenda il richiamo come segnale di fine libertà, fine del “mi faccio i fatti miei” oppure “mi hai chiamato, vengo da te e mi leghi o mi sgridi“, di conseguenza anche il richiamo diventa una cosa negativa.

Come insegnargli il richiamo? Sempre per cercare di guardare il mondo attraverso gli occhi del cane, vi siete mai chiesti come funziona il richiamo tra i cani? Quando un cane ne vuole chiamare un altro per invitarlo al gioco, si abbassa sulle zampe anteriori, si gira di 180° e poi scappa via giocosamente per farsi inseguire.

Più o meno dovete comportarvi nello stesso modo. Vi allontanate, girando la testa nella direzione opposta al cane e lo invitate a raggiungervi con il classico “Vieniiii!”. Appena arriva da voi lo premierete e poi - importante - lo lascerete di nuovo libero a fare esattamente quello che stava facendo prima del richiamo stesso.

 

Questo è un esercizio che in un tempo di circa dieci minuti andrà ripetuto dieci volte. Solo alla nona volta potrete mettere il guinzaglio. Naturalmente cercate posti sicuri e/o recintati per non correre rischi.

Mi raccomando di utilizzare il guinzaglione se volete provare in luoghi aperti: si tratta di un guinzaglio lungo e semplice che vi permette di far allontanare il cane per poterlo richiamare, ma anche di riprenderlo con urgenza, se necessario.

Ricordatevi, però, che l’ordinanza del Ministero prevede un guinzaglio lungo massimo 1,5 metri. Comunque sia, così facendo interromperete l’attività relazionale con lui. Il richiamo, invece, deve diventare un motivo di gioia, come se il cane pensasse: “Che bello, mi hai chiamato, vengo a prendere un premio e torno a fare quello che stavo facendo!“.

Si potrà già iniziare a costruire questo esercizio in casa. Bisognerà abbassarsi e, in seguito, girare la testa dalla parte opposta, pronunciando in maniera dolce e accattivante la richiesta “Vieniiii!”, per poi lasciare libero il cane dopo averlo premiato. In maniera graduale aumenterete gli elementi di disturbo con i quali avrete a che fare cambiando le location.

Considerando di inserire nelle difficoltà anche l’accattivante mondo della montagna, come già detto, sarà opportuno insegnare al cane a rispondere anche al fischietto a ultrasuoni. Acquistabile a pochi euro, sarà da lui riconosciuto anche a km di distanza.

Abituare l’animale a riconoscere questo suono è molto semplice: ogni volta che lo chiamerete a voi ripetendo la richiesta verbale “vieni“, farete anche un breve fischio possibilmente sempre della stessa durata.

Con l’andare del tempo il cane assocerà, il suono del fischietto all’azione di venire da noi e, in un secondo tempo, potrete estendere questa modalità anche nelle passeggiate in montagna.

 

4. A CHE ETA' PORTARE UN CANE IN MONTAGNA? CARTINE, DIFFICOLTÀ, BUON SENSO E RISPETTO

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Non esistono restrizioni legate all’età per andare in montagna.

Semmai evitare di sottoporre il cucciolo a stress fisici che possano mettere a repentaglio la salute delle sue articolazioni. L’età specifica è in funzione della razza e, di conseguenza, dello sviluppo.

Come si consiglia di aspettare circa l’anno d’età prima di iniziare a correre distanze impegnative con il cane, allo stesso modo è meglio fare passeggiate soft con il cucciolo considerando anche la qualità del terreno.

Camminare sui sassi e sullo sconnesso può diventare molto pericoloso per un giovane cane la cui struttura articolare non è ancora definita.

 

Le escursioni in montagna possono presentare diversi gradi di difficoltà. In genere il livello di un percorso è segnalato all’inizio e lungo il cammino. Ci sono sia tragitti turistici poco impegnativi e adatti a tutti, sia itinerari per esperti, con passaggi sospesi e altre difficoltà.

Tutto questo, però, riferito alle persone, per cui tenete in considerazione la presenza del cane e, di conseguenza, informatevi prima di partire per evitare che si spaventi a causa di difficoltà od ostacoli che non sia in grado di affrontare.

Per una perfetta convivenza il famoso buon senso e il rispetto rimangono sempre la soluzione migliore. Ci sono persone che in seguito a situazioni spiacevoli, maleducazione e mancanza di rispetto hanno vissuto male l’esperienza con il cane.

Per questo è fondamentale che responsabilmente facciate vivere in modo positivo il rapporto a sei zampe, anche rispettando i diritti e doveri degli altri, per favorire la tolleranza e gli ambienti a misura di cane e persone.

 





5. IN MONTAGNA CHE REGOLE RISPETTARE?

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Il cane in montagna deve stare sempre al guinzaglio o si può lasciare libero? La legge italiana, purtroppo, non chiarisce la situazione legata alle escursioni in montagna con il cane. Per cercare di capire quando si può lasciare libero e quando, invece, è obbligatorio il guinzaglio in montagna, bisogna tener conto di questi cinque aspetti:

- ORDINANZA MARTINI
Emessa dal Ministero della Salute il 6 agosto 2013 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 6 settembre 2013) a tutela dell’incolumità pubblica a fronte di aggressioni dei cani.
L’Ordinanza stabilisce anche l’obbligo di condurre il cane “nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico” utilizzando sempre un guinzaglio (lungo massimo a 1,5 mt), di portare con sé una museruola da applicare nel caso di minaccia all’incolumità di altre persone o cose o su richiesta dell’autorità competente, e di avere con sé quanto necessario per la raccolta delle deiezioni del cane.
Il cane si può liberare solo nelle aree apposite, recintate. Dall’Ordinanza Martini sono esclusi i cani utilizzati da disabili, i cani da lavoro per la conduzione delle greggi e i cani delle forze armate e dell’ordine.
Anche in montagna il proprietario è responsabile del comportamento del proprio cane, per esempio, nel caso di disturbo o minaccia ad altri escursionisti, di intralcio o arrecato pericolo ad altre persone, l’adopter dovrà risponderne personalmente; il dubbio, leggendo quanto riportato, riguarda il fatto che l’Ordinanza Martini parla di aree urbane e luoghi aperti al pubblico, e un sentiero di montagna o un bosco non sono né l’uno né l’altro.
Ed è a questo punto che intervengono i regolamenti dei singoli comuni.

 

- REGOLAMENTI DEI SINGOLI COMUNI
Ogni Comune è libero di emettere ordinanze e regolamenti sulla presenza dei cani in montagna e, quindi, è sempre bene controllare se ne esistono di particolari e specifici nella località in cui ci si reca.
In assenza si rimanda all’ordinanza Martini e al Decreto del Presidente della Repubblica dell’8 febbraio 1954 (obbligo di museruola e guinzaglio per i cani condotti nei locali e sui mezzi pubblici, e della sola museruola per i cani non condotti al guinzaglio in luogo aperto al pubblico).
Bisognerà capire se nelle aree verdi e boschive vale lo stesso regolamento vigente nel centro abitato (e allora è bene prenderne visione) oppure se non vigono regole particolari e, quindi, si può lasciare libero il proprio cane, ferma restando la responsabilità del suo comportamento.

 

- REGOLAMENTI DELLE AREE SPECIALI E PROTETTE (ossia Parchi nazionali, regionali, locali, etc) In tal caso di solito troverete indicazioni all’ingresso dei parchi o nelle aree protette. Tutto questo a tutela della fauna autoctona, di conseguenza, rispettate tale divieto!
E se entrate in aree adibite all’allevamento vi verrà esplicitamente richiesto di tenere il cane al guinzaglio.

- DIVIETI E/O PERMESSI LIBERAMENTE IMPOSTI DAI GESTORI DEI RIFUGI DI MONTAGNA
Il più delle volte, vale il regolamento previsto dalla Commissione Rifugi del Club alpino italiano - Cai. La legge italiana consente l’accesso dei cani ai locali pubblici e, tuttavia, ciascun gestore può non ammettere cani nel proprio rifugio, segnalandolo chiaramente all’ingresso.
Come recita il regolamento del Cai, “non si possono introdurre animali nei rifugi, salvo diverse disposizioni concordate tra Sezioni e gestore.
Qualora gli animali siano ben accetti, non si apporrà nessun cartello o al massimo insegne cartelli di benvenuto agli amici a quattro zampe”.
Se non c’è divieto, quindi, ragionevolmente i cani dovrebbero essere ammessi (nel dubbio è sempre meglio chiedere prima, anche in merito a quali aree siano accessibili) e se c’è un cartello di benvenuto valgono le regole di qualunque pubblico esercizio.

 








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