Il mantello è un elemento fondamentale nell’economia biologica e anatomica del gatto.
Serve per proteggerlo tanto dal freddo quanto dal caldo, dall’umidità, dall’acqua e dai raggi del sole, ma nasconde tanti segreti tutti da scoprire…
1. ALLERGIA, BOLI E COLORI
- ALLERGIA
Quando si pensa al mantello del gatto il primo pensiero va all’allergia.
Questo perché siamo vittima di un fraintendimento comune che vuole le persone allergiche al pelo felino.
In realtà chi sviluppa reazioni più o meno violente quando entra in contatto con un micio è allergico a una sostanza che si trova nella saliva del gatto, una proteina per la precisione, che seccandosi sul pelo dopo le normali operazioni di pulizia dell’animale si disperde nell’ambiente causando appunto reazioni di tipo allergico.
- BOLI
I gatti sono animali molto puliti e provvedono da soli alla loro igiene, anche se un bagno ogni tanto li può aiutare molto, soprattutto nei soggetti a pelo lungo.
Quando si lavano effettuano il cosiddetto “grooming” ingerendo una consistente quantità di pelo morto che viene poi smaltito attraverso il vomito oppure le feci.
Può capitare che un gatto, specie se anziano, non riesca a eliminare tutte le palle di pelo che si formano nello stomaco, chiamate “tricobezoari”, e allora bisogna aiutarlo con alcuni rimedi medici, tra cui la comune pasta al malto.
- COLORI
Quello che pochi sanno è che su ogni singolo pelo di un gatto possono essere presenti più colori. Nel caso dei Tabby, ad esempio, su ogni pelo sono presenti bande alternate. Nel caso dell’Abissino, invece, ogni pelo ha una puntina nera che gli conferisce il classico aspetto sabbiato. I Blu di Russia invece devono la loro magnifica livrea argentea alla punta quasi argentata.
Ci sono colori del mantello che, abbinati a quello degli occhi, possono essere di esclusiva appartenenza di una razza: un esempio su tutti il blu tipico dei Certosini, dei Korat o dei Blu di Russia, oppure il nero del Bombay. I gatti a un solo colore si definiscono “solidi”.
2. ERETTORE, FORFORA, GHIANDOLE, DEVON REX E HIMALAIANO
- FORFORA
Questa secrezione secca biancastra simile a una polvere in grani, è uno dei sintomi che determina per primo un problema di salute del gatto.
Il mantello, infatti, è la prima spia della salute del gatto: se il pelo non è lucido e chiazzato da zone calve allora significa che il micio non è in buona salute.
- ERETTORE
Il pelo del micio si rizza a causa di un muscolo chiamato erettore del pelo che quando riceve uno stimolo nervoso, magari dovuto a una scarica di adrenalina per un rumore improvviso o l’apparizione di un cane, solleva il pelo.
- GHIANDOLE
La lucentezza del pelo si deve all’operato delle ghiandole sebacee, che svolgono anche una funzione protettiva contro gli agenti infettivi.
- DEVON REX
Le razze come il Devon Rex (foto sotto), il Selkirk Rex o i German Rex sono quelli con il pelo veramente particolare: tutti, infatti, hanno un mantello ruvido formato da ricciolini assai simili a quelli degli agnellini.
Il nome di queste razze, formato sempre dal termine Rex, è un omaggio ai conigli ricciuti che re Alberto del Belgio amava allevare.
- HIMALAIANO
È il gene responsabile di una particolarità che contraddistingue i gatti color point ossia con le punte (zampe, coda, muso e orecchie) più scure del resto del corpo che è assai tipica di molte razze, tra cui il Siamese.
Questa particolarità è presente sia in razze a pelo corto sia a pelo semilungo: dal Thai al Balinese, dal Cornish e lo Sphinx al Siberiano e all’Angora turco, fino al Persiano.
Man mano che i gatti crescono le punte, ovvero il muso, le orecchie, la coda, le zampe e, nei maschi, i genitali, assumono una tipica colorazione più scura del resto del corpo.
Questo accade perché il gene himalaiano (foto sotto) fa sì che il pelo delle parti del micio più esposte al freddo, le punte, si colorino più intensamente rispetto al pelo presente, per esempio, sulla pancia o sul dorso. La definitiva colorazione del mantello avverrà entro i primi due anni di vita del micio.
3. INTEGRATORI, LUNGHEZZA E MELANINA
- INTEGRATORI
La normale dieta del nostro micio se è ben bilanciata e completa non avrà bisogno di altro.
Tuttavia, può accadere che il nostro veterinario ci consigli degli integratori per supportare il micio in particolari fasi della sua vita: vuoi per la crescita come per la muta.
Se, per esempio, il nostro gatto avesse il pelo secco e opaco, questo significherebbe che potrebbe avere problemi di nutrienti, ecco allora che il nostro veterinario potrebbe consigliarci un integratore che potrebbe riportare il pelo al suo stato naturale di lucentezza e morbidezza.
A titolo di esempio segnaliamo che, per la cura del mantello, sono particolarmente indicati il lievito di birra e l’olio di salmone.
Ovviamente vale la pena di ribadire che ogni ipotesi di utilizzo di integratori deve essere valutata con il proprio veterinario.
- LUNGHEZZA
La razza con il pelo più lungo è il Persiano (l’unica a potersi definire davvero a pelo lungo), sul cui mantello posso trovarsi peli lunghi anche 23 centimetri.
Altri gatti che vengono comunemente definiti a pelo lungo, come il Maine Coon, il Norvegese o il Sacro di Birmania, per esempio, sono in realtà a pelo semilungo.
La razza con il mantello più corto è lo Sphynx, e con esso tutte le altre razze “nude” come il Peterbald: in realtà non sono nudi come può sembrare ma ricoperti di una morbidissima peluria assai simile a quella delle pesche.
- MELANINA
Un pelo colorato contiene due componenti di melanina, uno che dona il rosso e il giallo e un altro che produce il nero e il marrone. Tutti i colori si basano sulle diverse quantità di questi pigmenti nella parte libera del pelo definita "scapo".
4. NODI, ORECCHIE, PULCI, RICAMBIO E SOTTOPELO
- RICAMBIO
Anche i gatti domestici subiscono il cosiddetto periodo della muta, vale a dire quel particolare momento in cui l’organismo si prepara all’arrivo del cambio stagione lasciando cadere una maggiore quantità di pelo morto.
Nei gatti a pelo raso si nota poco, ma chi ha un Persiano o un Maine Coon sa bene di cosa si tratta!
È infatti in questo particolare periodo che Micio va aiutato con qualche spazzolata in più; anche per evitare che ingerisca una quantità eccessiva di pelo morto che potrebbe non riuscire a espellere completamente.
Marzo e aprile sono solitamente i mesi che danno il via alla muta vera e propria.
- NODI
I nodi si formano quando i peli morti degli strati più profondi del mantello si aggrovigliano con quelli nuovi che stanno ricrescendo.
- ORECCHIE
Quelle dei mici sono di molte forme e hanno molti compiti. Tutte però hanno al loro interno, chi più chi meno, dei ciuffi di pelo che impediscono a paglia o altri detriti di entrare all’interno del condotto uditivo.
Questi peli hanno inoltre un’altra funzione: infatti, aiutano il micio a capire la direzione di un suono.
- PULCI
Sono i parassiti più comuni e temuti. Ne esistono varie specie, anche se nella quasi totalità dei casi la comune pulce del gatto appartiene alla specie Ctenocephalides felis.
Si tratta di un piccolo insetto privo di ali, lungo dai 2 ai 4 millimetri, di colore marrone chiaro o scuro.
- SOTTOPELO
Il mantello dei gatti è formato da due strati: il pelo di superficie e il sottopelo.
Quest’ultimo in generale è più lanoso e folto nei periodi freddi, ma non sempre è presente in quantità significative.
5. TOELETTATURA, UMORE, ZAMPE E VENTICINQUEMILA
- TOELETTATURA
La pulizia del mantello, può essere eseguita da un professionista oppure da noi stessi. L’importante è sapere cosa fare.
Non si tratta solo di una scelta estetica: il nodo dà fastidio al gatto e potrebbe portarlo a grattarsi con insistenza.
Bastano dieci minuti al giorno. Ecco qualche consiglio: passate il pettine di metallo utilizzando il lato a denti larghi.
I nodi verranno al pettine. Se non cedono subito, ricorrete al levapunti da cucito: infilate i denti del pettinino tra il nodo e la pelle del gatto, in modo da formare una sicura protezione, e poi fatevi strada col levapunti tra i grovigli di pelo.
Se proprio non cede tagliate con le forbicine. Passate ancora il pettine usando il lato a denti fitti per rimuovere il pelo staccato. Per rendere più vaporoso il pelo passate il pettine a denti fitti contropelo.
Con un guanto gommato pulite bene muso, zampe e sottocoda. Con particolare attenzione nei soggetti bianchi, passate una garzina sterile imbevuta d’acqua sterilizzata agli angoli degli occhi e nel padiglione esterno delle orecchie.
- UMORE
Il pelo è un perfetto indicatore dell’umore del nostro micio: se alza i peli sul dorso oppure sulla coda sicuramente si sentirà insicuro e sarà spaventato.
Quando si sente minacciato, invece, il pelo si gonfia in modo da farlo sembrare molto più grosso e pericoloso. Il pelo poi si raddrizza anche se il micio ha freddo: in pratica si comporta come le penne arruffate degli uccelli.
Alzandosi crea uno strato di aria tra pelo e pelle che forma come una barriera isolante. Il pelo può raddrizzarsi anche se il micio è stressato o ha la febbre. In questo caso il raddrizzarsi del pelo è caratterizzato da tremori.
- ZAMPE
Solitamente il colore del pelo delle zampe si accorda con il colore del resto del corpo. In alcuni casi, però, i mici possono avere le punte delle zampe di colore completamente diverso come succede, per esempio, allo Snow Shoe (foto sotto) che ha una sorta di guanti bianchi che ricoprono gran parte delle sue zampe.
- VENTICINQUEMILA
Un gatto ha in media 200 peli per ogni millimetro quadrato del suo corpo, ovvero più di 25.000 per centimetro quadrato.