Il pronto soccorso fai da te per le vacanze

Pronto per la partenza?

Prima di chiudere la porta di casa, controlla di avere messo in valigia anche qualche farmaco di automedicazione, sempre utile nel caso ti occorresse all’improvviso e non ci fosse una farmacia a portata di mano.

Si sa: i guai sono sempre dietro l’angolo e anche i piccoli problemi di salute. Scottature, punture di insetti, distorsioni, mal di pancia: sono piccoli problemi di salute, ma possono anche rovinare il nostro periodo di riposo.

Meglio sarebbe prevenirli, seguendo alcune regole di igiene e di comportamento, ma non sempre è possibile.

Ecco allora qualche consiglio per tornare presto in forma e goderti la vacanza.

 

1. Sole e acqua

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- Proteggiti dal sole per evitare scottature

In qualsiasi luogo all’aperto è sempre importante avere una crema solare con filtri UVA e UVB e con un indice di protezione medio alto, adatto al proprio fototipo.
Va usata anche se si è già abbronzati.
L’esposizione al sole non protetta provoca infatti danni anche a lungo termine sulla pelle, tumori e invecchiamento cutaneo.
L’eritema solare è considerato dai dermatologi già una scottatura di primo grado.
Se siamo rimasti troppo al sole e la pelle è arrossata:
Via libera a una doccia fredda, asciugando con delicatezza la parte scottata del corpo, sulla quale va poi applicata una crema lenitiva e idratante. Funziona il rimedio popolare di applicare fettine di patata cruda sulla pelle scottata? Sì, perché la patata contiene solanina, sostanza capace di migliorare la cicatrizzazione dei tessuti e di calmare il bruciore delle scottature.
NO Evitiamo di esporre al sole le parti del corpo scottate, soprattutto se c’è anche eritema solare. Eventuali vescicole o bolle piene di liquido formatesi sulla pelle non devono essere rotte per non aumentare il rischio di infezione.

 

 

- Stomaco sottosopra? Bevi acqua

Jet lag, cibi e orari insoliti incidono sull’apparato gastrointestinale esponendoci a pesantezza di stomaco, acidità e cattiva digestione, oltre che a mal di pancia e gonfiore, soprattutto nei primi giorni di vacanza.
Beviamo acqua che facilita i processi digestivi (ma nei Paesi esotici consumiamo sempre quella in bottiglia per evitare di contrarre virus intestinali), aumentiamo l’attività fisica e contro la stitichezza mangiamo più alimenti ricchi di fibre come frutta e verdura, pane integrale, crusca.
NO Evitiamo i cibi troppo elaborati, ricchi di grassi e magari di spezie alle quali non siamo abituati, e anche le bibite gassate, che gonfiano lo stomaco e l’intestino. Se soffriamo di stitichezza, niente alcolici e niente fritti.

 

2. Si può fare il bagno dopo i pasti?

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La raccomandazione di attendere 3 ore dal pasto prima di fare un bagno in mare o in piscina, per non rischiare una congestione, sembra non avere riscontri scientifici.

Anche l’International Life Saving Federation la definisce una teoria infondata.

Tuttavia, esiste la cosiddetta “sindrome da idrocuzione”: l’impatto brusco della cute, soprattutto sul viso, con l’acqua fredda provoca una violenta stimolazione del nervo vago (che dalla base del cranio arriva fino all’addome), riducendo di colpo la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa.

Se dura più di qualche secondo, si crea un ridotto afflusso di sangue al cervello, che può causare la perdita di coscienza. La stimolazione del nervo vago, inoltre, può provocare il vomito.

Essere in fase di digestione può facilitare la sindrome da idrocuzione. Come evitarla?
Prima di tuffarti tampona il viso con un piccolo asciugamano bagnato (come fanno i tuffatori professionisti), o fai una doccia fredda a tutto il corpo. In questo modo puoi anche fare il bagno durante la digestione, se non hai mangiato troppo.

NO Evita di tuffarti in acqua con il corpo asciutto, soprattutto se hai preso il sole fino a un momento prima del bagno: lo shock termico sarebbe troppo forte.

 

3. Api, vespe, calabroni e meduse

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- Api, vespe e calabroni: no all’ammoniaca

Api, vespe e calabroni sono attratti dai profumi di creme e lozioni o dai colori sgargianti degli abiti (soprattutto giallo e arancione), che ci fa da loro scambiare per fiori.
Attaccano solo per difendersi, pertanto è meglio evitare i movimenti bruschi che potrebbero spaventarli.
Le api lasciano nella pelle il pungiglione, la ghiandola velenifera e parte dell’intestino, e per questo muoiono. Non è così per vespe e calabroni che infatti possono pungere più volte.
Una piccola percentuale di persone è allergica al veleno di questi insetti e sviluppa reazioni serie (orticaria generalizzata, tumefazioni di labbra e lingua, difficoltà respiratorie) che le costringono a recarsi in pronto soccorso.
Se vieni punto:
Rimuovi l’eventuale pungiglione senza schiacciare la ghiandola velenifera, applica poi il ghiaccio e magari una crema antistaminica o cortisonica.
NO Evita di sfregare la parte lesa o di bagnarla con aceto o ammoniaca.

 

- Ti ha punto una medusa? Lavati con acqua di mare

La medusa più diffusa nei nostri mari è la “luminosa” (Pelagia noctiluca): piccola, trasparente o violacea, ha lunghi tentacoli contenenti una neurotossina letale per le sue prede.
Sulla nostra pelle causa un’ustione chimica di primo o secondo grado.
Se incappi in una medusa:
SI Asporta con l’acqua di mare le vescicole contenenti le sostanze urticanti, poi applica localmente ghiaccio e una pomata al cortisone.
NO Non lavare la lesione con l’acqua dolce che favorisce la rottura delle vescicole e peggiora l’effetto urticante. Non applicare alcol, ammoniaca o urina, che peggiorano l’infiammazione e aumentano la vasodilatazione locale, favorendo l’assorbimento della neurotossina.

 

4. Distorsione alla caviglia ed aria condizionata

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- Distorsione alla caviglia: metti subito il ghiaccio

Le distorsioni alle caviglie sono un rischio per chi ama passeggiare.
Si possono verificare su terreni sconnessi quando l’articolazione della caviglia si piega o si torce in modo eccessivo.
La prima cosa per evitarle è munirsi di un buon paio di scarponcini da trekking, che impediscano di scivolare e che sostengano bene le caviglie.
Ma se dovesse capitarti:
Fai riposare la zona interessata e applica prima possibile il ghiaccio che anestetizza il dolore e riduce il gonfiore. Poi immobilizza la parte con una fasciatura e tieni l’arto sollevato per qualche giorno.
NO Evita di camminare con la caviglia infortunata ma falla vedere al medico che valuterà l’opportunità di fare una radiografia.

 

- Aria condizionata: 5-6°C sotto la temperatura esterna

Il caldo eccessivo dà fastidio, ma gli sbalzi termici dovuti alla differenza di temperatura tra l’esterno e gli ambienti con l’aria condizionata possono causare diversi malanni: come mal di gola e raffreddore, torcicollo e dolori alla schiena.
Imposta il condizionatore a una temperatura di 5-6 gradi al di sotto di quella esterna.
Se viaggi in treno o in aereo o se devi entrare in un museo, in un negozio o in un supermercato, dove l’aria condizionata può essere anche molto bassa, porta con te una sciarpa leggera per proteggere la gola e una felpa leggera o uno scialle per coprire le spalle.
NO Non tenere la temperatura del condizionatore troppo bassa e non avvicinartici per ricevere più refrigerio.

 





5. Zecche: estraile con le pinzette

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Le zecche sono comuni nei prati, soprattutto in campagna e in montagna.

Sono parassiti che si nutrono del sangue di animali e dell’uomo, portatori di diverse malattie.

Tra queste c’è la malattia di Lyme, che si manifesta inizialmente con un eritema tipico a “occhio di bue” sulla pelle nella zona dove è penetrata la zecca e poi, se non curata subito con antibiotici, si diffonde nell’organismo provocando danni articolari, neurologici e in alcuni casi anche meningite.

Per evitare di essere morsi da una zecca, è bene non sedersi mai su un prato senza avere prima disteso a terra una coperta o un telo e non scoprire troppo la pelle.

Se una zecca penetra nella cute:
Rimuoverla aiutandosi con pinzette senza rompere l’insetto o il suo rostro per evitare che rigurgiti e provochi infezioni.

NO Non bruciare il parassita, non rimuoverlo a mani nude, non applicare sulla pelle alcol o altre sostanze prima di averlo rimosso.

 








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