Inganni militari: non più (o non solo) improvvisazione ma una vera e propria scienza

Da Annibale a Putin, gli eserciti sono sempre ricorsi alle armi dell’ingegno e dell’inganno, sfruttando sosia, carri armati gonfiabili, cecchini fantasma e costruendo persino porti e città di cartapesta.

Ingannare e fuorviare il nemico è sempre stato uno dei principi fondamentali della guerra e quello che si chiama ruse de guerre (stratagemma di guerra), di qualunque natura esso sia, ha sempre avuto una parte importantissima in quasi tutti i conflitti combattuti dall’uomo.

Un tempo l’organizzazione di tali inganni era lasciata alle capacità e alla “fantasia” dei singoli comandanti militari: erano il condottiero, l’eroe o il re guerriero che, per vincere una battaglia o risolvere un assedio, ricorrevano alla propria astuzia e alle innate doti militari di cui disponevano.

In età più moderna, i vari inganni sono il frutto di stratagemmi organizzati a livello strategico grazie all’attività di personale specializzato, sia militare sia di intelligence.

Non più (o non solo) improvvisazione, dunque, ma una vera e propria scienza. Come dimostrano numerosi episodi di ieri e di oggi. Eccone alcuni degni di nota.

1. IL CAVALLO PIÙ FAMOSO, LA TRAPPOLA DI ANNIBALE E DIFESI DAI DIPINTI

titolo1-300x180

- IL CAVALLO PIÙ FAMOSO
Il cavallo di Troia è uno degli inganni di guerra più famosi e probabilmente tra i più antichi.
Secondo quanto raccontato da Omero nell'Odissea e da Virgilio nell'Eneide, gli Achei, dopo un infruttuoso assedio durato dieci anni, finsero di porre fine alla guerra con i Troiani per fare ritorno a casa.
Lasciarono però davanti alle mura di Troia un enorme cavallo di legno per assicurarsi i favori di Poseidone, dio dei mari.
I Troiani trasportarono il cavallo dentro la città, per impedire tali protezioni, e iniziarono i festeggiamenti ma durante la notte alcuni guerrieri achei uscirono dalla pancia del manufatto, fecero entrare i loro compagni e distrussero Troia sterminando gli abitanti.
Il trucco ideato da Ulisse risale al 1200 a.C. circa, periodo in cui si ipotizza sia stata combattuta la guerra di Troia e da allora è diventato lo stereotipo di quel tipo di stratagemma che consiste nell'introdurre in un'area fortificata, sotto false spoglie, un contingente, un marchingegno o, ai nostri giorni, un virus (i cosiddetti trojan, guarda caso) allo scopo di "aprirla" all'attacco di una propria forza maggiore.

 

- LA TRAPPOLA DI ANNIBALE
Nel 216 a.C.,durante la Seconda guerra punica, il generale cartaginese Annibale vinse la battaglia di Canne grazie a una tattica d'inganno.
Dovendo affrontare circa 80.000 Romani disponendo di soli 40.000 soldati, Annibale pose i Galli, mercenari meno esperti e disciplinati, al centro del suo schieramento e dispose i fanti africani veterani sulle ali.
L'idea era che i Galli cedessero di fronte all'attacco dei legionari romani, facendo penetrare questi ultimi in profondità, in modo che le ali cartaginesi e la cavalleria punica ruotassero e intrappolassero sui lati e alle spalle il nemico.
I Romani, circondati, furono massacrati e Annibale conquistò il suo successo più famoso.
Lo stratagemma, usato spesso da Napoleone Bonaparte consiste nell'indebolire una parte del proprio esercito, spingere il nemico ad attaccare in quel punto e aggirarlo con proprie forze preponderanti.

 

- DIFESI DAI DIPINTI
Durante la guerra di Granada (1482-1491), la cittadina di Alhama de Granada fu assediata dai mori. Nel corso della battaglia una parte del muro esterno della fortezza fu distrutta da una violenta tempesta.
Per nascondere la breccia, il Conde de Tendilla, capo dei difensori spagnoli, ordinò di ricoprirla con uno schermo di stoffa dipinta in modo da somigliare alla pietra. In questo modo ingannò i mori che, convinti che la cinta muraria fosse ancora intatta, non attaccarono la città dando tempo agli spagnoli di riparare la breccia.
Uno stratagemma simile fu usato durante la guerra della Lega di Cambrai, quando Enrico VIII d'Inghilterra, il 4 settembre 1513, assediò la città di Tournai, nell'attuale Belgio.
Sede di una fiorente industria di arazzi e abitata da molti noti pittori, Tournai prolungò l'assedio utilizzando tele dipinte che riproducevano finte trincee, ingannando gli inglesi sulla reale forza delle sue difese. La città resistette così più del previsto, ottenendo migliori condizioni di resa.

2. L'ESERCITO INFINITO, I CECCHINI FANTASMA E LO ZAINO ESCA

titolo2-300x180

- L'ESERCITO INFINITO
Guerra civile americana, il generale sudista John B. Magruder, durante la campagna peninsulare del 1862, fece sfilare i suoi soldati dove potevano essere visti dagli osservatori nordisti, facendoli poi tornare di nascosto al punto di partenza per sfilare nuovamente in modo da sembrare così molto più numerosi.
Magruder, che aveva recitato e prodotto opere teatrali, conosceva trucchi visivi ed effetti sonori: fece anche sfilare finti carriaggi con canne di cannone di legno dipinte di nero e manichini di paglia a cassetta con le uniformi da artiglieri.
Il comandante nordista McClellan, convinto di trovarsi di fronte un esercito più numeroso del suo, ritardò l'attacco a Yorktown e, alla fine, fu costretto a ritirarsi a causa dell'arrivo dei rinforzi confederati.

 

- I CECCHINI FANTASMA
Durante la Prima guerra mondiale trappole e inganni divennero molto più frequenti e da espedienti tattici diventarono elementi importanti della strategia di battaglia.
In molti casi, comunque, furono impiegati ancora metodi che si possono definire "primitivi", come quelli a cui ricorsero i soldati del Corpo d'armata australiano e neozelandese (Anzac).
Nel dicembre del 1915, per coprire la ritirata delle ultime truppe da Gallipoli, in Turchia, usarono i cosiddetti "fucili a goccia", azionati dal peso di una lattina legata al grillettoche si riempiva lentamente d'acqua e faceva sparare il fucile senza l'impiego di un soldato.
Il fuoco sporadico creato da questo stratagemma convinse i turchi che le truppe Anzac stessero ancora presidiando le loro difese. Gli Anzac usarono inoltre artiglieria fittizia e manichini per aumentare l'impressione che i soldati rimanessero nelle loro posizioni. Nonostante l'insuccesso della campagna di Gallipoli, l'evacuazione si svolse senza problemi.
Nella foto sotto, un fucile ad azione ritardata utilizzato nella ritirata d a Gallipoli (1915): il barattolo si riempiva d'acqua goccia a goccia fino a che il peso non faceva scattare il grilletto a cui era legato.

 

- LO ZAINO ESCA
Nell'ottobre 1917, la forza di spedizione egiziano-britannica, pianificò di attaccare gli ottomani nel Sud della Palestina. Invece di ripetere i precedenti assalti frontali a Gaza, che non avevano avuto successo, si decise un attacco sul fianco turco in tutt'altra zona, a Beersheba.
Come parte del più ampio tentativo di inganno per convincere gli ottomani che Gaza fosse ancora l'obiettivo, un ufficiale dell'intelligence britannica, Richard Meinertzhagen, durante un'esplorazione in territorio nemico, lasciò cadere intenzionalmente uno zaino che conteneva falsi piani per un attacco a Gaza, che gli ottomani recuperarono.
Grazie a questo e ad altri inganni escogitati da Meinertzhagen, gli inglesi sorpresero i turchi e ottennero la vittoria nella battaglia di Beersheba.
Meinertzhagen morì nel 1967 a 89 anni, dopo una controversa carriera come ornitologo. Molte delle specie da lui descritte per la prima volta, si scopri in seguito, erano frutto di furti.

3. LE NAVI MASCHERATE, IL MAGO E LA GHOST ARMY

titolo3-300x180

- LE NAVI MASCHERATE
Durante la Prima guerra mondiale, la Royal Navy britannica fece ampio uso di navi mercantili camuffate per combattere i sottomarini tedeschi. Chiamate Q-ship, erano esche armate di cannoni nascosti.
Credendole indifese, i sottomarini tedeschi venivano attirati in superficie per affondarle o distruggerle usando il cannone di coperta e conservando la limitata scorta di siluri contro le navi da guerra. In 150 scontri,le navi Q distrussero 14 sottomarini e ne danneggiarono 60.
Nel corso del secondo conflitto mondiale, furono i tedeschi a usare una cosiddetta "nave corsara": un incrociatore ausiliario, l'Atlantis, mascherato da nave mercantile, affondò o catturò 22 navi, in una crociera durata circa 100.000 miglia.
L'Atlantis fu poi affondato il 22 novembre 1941 dall'incrociatore britannico HMS Devonshire.

 

- IL MAGO
Jasper Maskelyne (1902-1973, foto sotto) fu un famoso illusionista inglese che, durante la Seconda guerra mondiale, si dice abbia collaborato con i servizi di intelligence britannici e con i Roval Engineers (il genio militare).
Con una piccola unità di suoi collaboratori, chiamata Magic Gang, pare abbia ideato incredibili tecniche di mascheramento e mimetizzazione che ingannarono tedeschi e italiani durante la campagna del Nord Africa.
Nel 1941 riuscì a mimetizzare 238 carri armati in color deserto usando cemento, farina e salsa Worchestershire.

Il tocco finale fu dato con gli escrementi di cammello raccolto da un manipolo di uomini (la "Dung patrol", pattuglia del letame).
Ma la sua impresa più straordinaria fu la sparizione del porto di Alessandria che venne oscurato mentre Maskelyne ne realizzava uno finto in pieno deserto, usando la stessa illuminazione dell'originale.
L'inganno era perfetto: quando gli aerei nemici si avvicinarono, le luci del finto scalo si spensero, simulando l'oscuramento. I piloti si convinsero di trovarsi sull'obiettivo anche se gli strumenti di bordo indicavano il contrario.
Intanto, nel vero porto venivano sparsi rottami e detriti a beneficio dei ricognitori tedeschi. Maskelyne fu talmente bravo nell'inganno, che oggi alcuni storici mettono in dubbio che sia stato davvero lui a ideare e realizzare quei trucchi.

 

- LA GHOST ARMY
Ala vigilia del D-day (6 giugno 1944), gli Alleati ripeterono lo stratagemma con l'Operazione Bodyguard nel corso della quale riuscirono a ingannare i tedeschi sugli esatti luoghi degli sbarchi sulla costa settentrionale della Francia e sull'esatta consistenza e dislocazione delle proprie truppe.
Nell'occasione gli americani crearono una vera e propria Ghost Army (Esercito fantasma), la 23rd Headquarters Special Troops, costituita da 1.100 uomini il cui scopo era quello di depistare i tedeschi, prima dello sbarco in Normandia, sull'esatta disposizione delle divisioni statunitensi in Inghilterra attraverso esche gonfiabili o di cartapesta e inganni visivi, telefonici e radio.
La sua esistenza è rimasta a lungo segreta e solo nel 2022 il Congresso degli Usa el ha conferito la medaglia d'oro.
Nella foto sotto, un carro armato gonfiabile usato nel Regno Unito nell'Operazione Bodyguard (1944).

4. L'UOMO CHE NON FU MAI E FINTI SOLDATI

titolo4-300x180

- L'UOMO CHE NON FU MAI
Una delle più riuscite operazioni di disinformazione ideate dalla Naval Intelligence Division della Marina britannica fu l'Operazione Mincemeat ("carne tritata") che aveva l'obbiettivo di mascherare l'invasione alleata della Sicilia del 1943.
Ewen Montagu, ufficiale della Royal Navy, utilizzò il cadavere di un vagabondo morto suicida trasformandolo nel fantomatico William Martin, maggiore dei Royal Marines aggregato allo stato maggiore di Lord Mountbatten.
Il corpo di "Martin", vestito dell'uniforme regolamentare, fu abbandonato da un sommergibile inglese al largo della costa spagnola, fingendolo vittima di un incidente aereo.
I documenti diretti al generale Alexandere gli effetti personali (lettera e fotografia della fidanzata, anch'essa inventata, biglietti di teatro...) furono visionati dagli agenti tedeschi, copiati e inviati a Berlino.
Il contenuto faceva credere che gli sbarchi alleati sarebbero avvenuti in Grecia e Sardegna e che l'attacco alla Sicilia era solo un diversivo. E i tedeschi abboccarono. La storia del maggiore Martin è stata raccontata dal film L'arma dell'inganno - Operazione Mincemeat, uscito nel 2022.
Nella foto sotto, la falsa carta d'identità del maggiore William Martin, utilizzata dai servizi segreti britannici nell'Operazione Mincemeat (1944).

 

- FINTI SOLDATI
L'Operazione Greif, ideata eorganizzata dal colonnello delle SS Otto Skorzeny (l'uomo che aveva liberato Mussolini a Campo Imperatore), consisteva nell'infiltrare dietro le linee alleate durante l'offensiva nazista delle Ardenne del dicembre 1944 reparti tedeschi vestiti, armati ed equipaggiati come soldati statunitensi.
Gli uomini, che parlavano perfettamente inglese con la cadenza statunitense, dovevano interrompere le comunicazioni, alterare la segnaletica stradale e compiere ogni tipo di azionidi sabotaggio per creare caos e confusione nelle retrovie nemiche, occupando i ponti strategici sulla Mosa.
I risultati concreti furono modesti, ma il caos creato grazie al sospetto che si insinuò tra gli americani si rivelò disastroso per gli Alleati.
Nella foto sotto, finti soldati statunitensi dell'Operazione Greif (1944) catturati dagli Alleati.





5. DANNATE FESTIVITÀ ED ESERCITAZIONI FASULLE

titolo5-300x180

- DANNATE FESTIVITÀ
Durante la guerra del Vietnam, l'offensiva del Tet (foto sotto) fu lanciata il 30 gennaio 1968 dalle forze Viet Cong e dell'Esercito popolare del Vietnam del Nord contro le forze dell'Esercito del Vietnam del Sud, delle forze armate degli Stati Uniti e dei loro alleati.
Si trattò di una serie di attacchi a sorpresa contro i centri di comando e controllo militari e civili in tutto il Vietnam del Sud, che prese il nome dalle festività del capodanno lunare vietnamita, Têt Nguyên Dán. Fu scelto questo periodo perché la maggior parte del personale nemico era in congedo.
Anche durante la guerra dello Yom Kippur Egitto e Siria sfruttarono una festività religiosa per cogliere impreparato il nemico: il conflitto iniziò il 6 ottobre 1973, quando la coalizione araba lanciò congiuntamente un attacco a sorpresa in Sinai contro le forze israeliane nel giorno sacro ebraico di Yom Kippur, cogliendole impreparate.
L'offensiva era stata anticipata da finti attacchi egiziani nel corso dei mesi precedenti, presentati apparentemente come esercitazioni. Quando l'attacco avvenne, gli israeliani pensarono fosse l'ennesima esercitazione.

 

- ESERCITAZIONI FASULLE
Nel 1990, il presidente iracheno Saddam Hussein schierò 100.000 soldati vicino al confine iracheno con il Kuwait.
Per mascherare la sua vera intenzione, Saddam tranquillizzò gli ambasciatori stranieri in Iraq, i leader di altri Paesi e i media internazionali dichiarando che le sue truppe stavano svolgendo un'esercitazione.
Invece il 2 agosto gli irakeni attaccarono il piccolo esercito kuwaitiano, che fu rapidamente sopraffatto, e occuparono il Paese. Una mossa simile a quella compiuta dai russi in Ucraina nel marzo del 2022.
Quando nel 1991 la Coalizione alleata iniziò l'offensiva terrestre, lanciò un attacco verso il Kuwait per ingannare Saddam, mentre l'assalto principale con il grosso delle truppe, spostate di nascosto, fu diretto verso l' Ira Sud-occidentale.
Nella foto sotto, ufficiali iracheni sconfitti trattano la resa nel 1991.








Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo con i tuoi amici su Facebook
Hai qualche idea per un articolo su BEST5? Vai alla pagina dei suggerimenti e libera la tua fantasia!