Secondo la teoria più accreditata, la Luna si sarebbe formata 4,5 miliardi di anni fa, quando il Sistema solare era ancora in preda al caos, in seguito alla collisione della proto-Terra con un corpo celeste delle dimensioni di Marte.
L’aggregazione dei detriti scaturiti dall’impatto diede origine a quello che sarebbe diventato l’inseparabile satellite naturale del nostro pianeta.
la Luna illumina le nostre notti, ci rende romantici e ispira film e serie tv. Ma essa ha effetti ben più rilevanti sulla Terra, e senza di lei la vita sul nostro pianeta sarebbe molto differente da come la conosciamo.
1. MAREE PRESENTI, MA MODESTE E LE FASI LUNARI
Probabilmente il primo effetto che viene in mente è che, senza la Luna, non ci sarebbero maree.
In realtà ci sarebbero comunque per la gravità del Sole, che però ha un effetto pari a meno della metà di quello della Luna.
Il paesaggio sarebbe quindi differente, a volte molto trasformato rispetto a come lo conosciamo.
Basti pensare a come il mare sagomi gli estuari dei fiumi, o all’iconica baia di Mont Saint-Michel (foto sotto), dove le maree ampie fino a 15 metri rendono la località francese un’isola nel giro di poche ore.
Ma soprattutto non sarebbe possibile la vita di interi ecosistemi costieri che dipendono dai reflussi marini e dalle correnti.
Per gli organismi di profondità cambierebbe poco, ma per quelli che vivono nella zona intertidale, ossia la zona costiera compresa tra il limite della bassa e dell’alta marea, così come per gli organismi lagunari, sarebbe una catastrofe.
Senza il ritmico salire e scendere dell’acqua, e i conseguenti apporti vitali di ossigeno, cibo, nutrienti, quella vita si estinguerebbe. Non avremmo quindi animali come granchi, stelle marine, cozze, lumache di mare e molte altre specie che fanno affidamento sulle maree per la loro sopravvivenza.
Ma la Luna non è soltanto marea in quanto anche in mare come sulla terraferma molti cicli legati alla riproduzione sono controllati dalle fasi lunari. Un esempio incredibile è quello del verme palolo (Eunice viridis, foto sotto), un polichete diffuso in ampie zone del Pacifico.
Una volta all’anno, nella notte di ottobre o novembre in cui cade l’ultimo quarto di Luna, il palolo rilascia all’unisono sperma e uova, che salgono insieme in superficie per dare il via alla fecondazione.
Una precisione che stupisce i biologi e rappresenta un giorno di festa per molte popolazioni locali, pronte a fare incetta dei prelibati vermi.
Alle fasi lunari è strettamente legato anche l’accoppiamento di altri organismi, come il granchio violinista (Uca annulipes, foto sotto), una specie tropicale i cui maschi aspettano il buio della Luna nuova per uscire ad accoppiarsi, mentre le femmine attenderanno l’alta marea della Luna piena seguente per rilasciare le uova.
E la grande barriera corallina australiana? Non esisterebbe, poiché la sua formazione è dovuta a diverse specie di corallo che, anche in questo caso, in una sola notte di plenilunio di “sesso sfrenato” sincronizzano il rilascio di sperma e uova, mentre le maree aiutano a rimescolare le acque aumentando le probabilità di fecondazione.
2. FOSFORESCENTI PER L’OSCURITÀ? GIORNATE PIÙ CORTE E VENTI VIOLENTI
Le cose andrebbero diversamente anche per molti animali terrestri, che si sono evoluti basando il proprio comportamento sulla presenza della Luna, dalla riproduzione all’alimentazione, fino al modo di comunicare.
Gli attuali predatori notturni sarebbero confusi, e forse incapaci di procurarsi il cibo.
Il barbagianni dal petto bianco (foto sotto), per esempio, non potrebbe abbagliare e stordire le sue prede riflettendo la luce lunare.
La luce della Luna, inoltre, aiuta la migrazione e la navigazione di diverse specie di uccelli, come l’allodola; se tutte le notti fossero buie, forse molti animali si sarebbero evoluti per emettere bioluminescenza, come succede per le creature degli oscuri abissi oceanici.
Gatti e cani randagi, invece, come hanno dimostrato altre ricerche, avrebbero meno incidenti, poiché tendono a vagare più a lungo all’aperto nelle notti luminose. A trarre vantaggio da un mondo senza Luna sarebbero anche i roditori, che in genere tendono a nascondersi impauriti per il chiarore notturno.
Senza il ciclo delle maree, l’acqua degli oceani si distribuirebbe in modo differente lungo il Pianeta, e le correnti oceaniche che regolano la formazione delle nubi e la circolazione atmosferica su scala globale potrebbero ridursi o interrompersi del tutto, causando stravolgimenti climatici in tutte le regioni del mondo.
Inoltre, le maree dissipano energia per attrito contro il fondo degli oceani e rallentano la rotazione della Terra, aumentandone la durata di circa 1,7 millisecondi per secolo (cioè 17 secondi ogni milione di anni).
Alcuni studi geologici hanno permesso di scoprire come 1,4 miliardi di anni fa, quando la Luna era anche molto più vicina, il giorno durasse solo 18 ore. Tra 200 milioni di anni, potrebbe allungarsi a 25 ore.
Così, se non ci fosse la Luna a fare da freno, il giorno sulla Terra potrebbe durare fra 6 e 10 ore, e la rotazione più veloce scatenerebbe venti che spazzerebbero la superficie con velocità fra 160 e 200 km/h.
3. L’ASSE TERRESTRE CHE BALLA. CHE FAI TU, LUNA, IN CIEL...
- L’ASSE TERRESTRE CHE BALLA
L’asse di rotazione terrestre viene stabilizzato proprio dalla Luna che, grazie alla sua vicinanza alla Terra, esercita su di essa una forza gravitazionale maggiore di quella degli altri corpi del Sistema solare.
In assenza di questa forza di gravità l’inclinazione dell’asse terrestre in alcuni milioni di anni cambierebbe in modo caotico, come per esempio succede su Marte, che in dieci milioni di anni ha visto inclinarsi il suo asse di rotazione fino a 60 gradi.
Cambiamenti di questo genere implicano la sparizione delle stagioni, lo scioglimento delle calotte polari e cambiamenti climatici estremi. In presenza della Luna, invece, l’asse terrestre oscilla, ma non molto: circa 2,5 gradi secondo un ciclo che dura 41.000 anni.
Se invece l’asse, nel corso dell’evoluzione della Terra, avesse subìto oscillazioni molto ampie e casuali, non ci sarebbe stata la stabilità climatica necessaria per far nascere ed evolvere la vita. E poi, senza il nostro satellite, perderemmo lo spettacolo delle eclissi, di Sole e di Luna.
- CHE FAI TU, LUNA, IN CIEL...
La Luna ha ispirato poeti, pittori, artisti di ogni genere, registi cinematografici e persone innamorate.
Per le generazioni moderne probabilmente sono stati di grande ispirazione i romanzi di Jules Verne, o i film che dall’invenzione del cinema si sono ispirati alla Luna come scenografia. E Hollywood continua a proporcela in molteplici versioni: colonizzata dagli umani, teatro di battaglie intergalattiche oppure in rotta di collisione con la Terra.
Ma la corsa alla Luna ha rappresentato anche un terreno di scontro geopolitico fra le principali potenze mondiali.
Tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’70, Stati Uniti e Unione Sovietica allargarono il campo della Guerra fredda terrestre alle conquiste spaziali, e alla fine furono gli americani, il 20 luglio 1969, a mettere piede per primi sul tanto desiderato satellite.
Oggi la corsa alla Luna sta ritornando, di nuovo con gli Stati Uniti ma appoggiati anche da molti partner internazionali (Italia compresa), con l’obiettivo di rimetterci piede nel 2025, di realizzare una stazione lunare orbitante e, in prospettiva, di stabilire installazioni permanenti sul suolo del nostro satellite, per effettuare esperimenti scientifici ma anche per eventualmente sfruttarne le risorse presenti.
4. LUNATICO? GIUSTIFICATO! MA QUANTO COSTA UN PEZZO DI LUNA?
- LUNATICO? GIUSTIFICATO!
Il Lunacy Act, promulgato in Inghilterra nel 1845, definiva lunatic una persona che manifestava momenti di follia dopo la Luna piena; questa fase lunare era quindi considerata un’attenuante nei casi di omicidio.
Oggi, più semplicemente, sappiamo (per esempio grazie a uno studio dell’Università di Washington) che la fase lunare influenza il nostro sonno: in media, nei giorni che precedono il plenilunio andiamo a letto più tardi e dormiamo meno del solito.
Il ciclo sonno-veglia umano in assenza della Luna potrebbe dunque alterarsi, con conseguenze difficili da immaginare, ma sarebbe soprattutto il continuo buio notturno a influire su di noi, oltre che su animali e piante.
E forse scopriremmo che i lupi continuano a ululare nell’oscurità ma che il profondo amore che si giurano gli innamorati alla luce della Luna alla fine potrebbe rivelarsi un po’ meno profondo.
- QUANTO COSTA UN PEZZO DI LUNA?
È chiamato NWA 12691 (foto sotto) e si ritiene sia il quinto pezzo più grande di roccia lunare mai rinvenuto sulla Terra.
Con un peso di oltre 13,5 kg e le dimensioni di un pallone da rugby, nel 2020 è stato messo in vendita dalla celebre casa d’aste Christie’s al prezzo “stellare” di 2 milioni di sterline, pari a oltre 2 milioni e 300mila euro.
Le rocce lunari sono ovviamente rare: ci sono quelle, circa 381 kg, riportate sulla Terra dalle missioni Apollo (che però appartengono agli Usa e non si possono commerciare), circa 300 grammi recuperati da sonde automatiche sovietiche e quelle cadute sulla Terra come meteoriti.
Come NWA 12691, che probabilmente fu scagliata via dalla superficie lunare in seguito all’impatto con un asteroide o una cometa, e dopo una corsa nello spazio è precipitata nel deserto del Sahara.
Gli scienziati hanno accertato la sua origine confrontandola proprio con i campioni degli Apollo. Si stima che le meteoriti lunari rinvenute in totale ammontino a circa 200 kg.
5. LA DINAMICA DELLE MAREE E IL PRIMO FILM “LUNARE”
- LA DINAMICA DELLE MAREE
A causarle è l’azione combinata di due forze: l’attrazione gravitazionale esercitata sulla massa d’acqua dalla Luna (e in misura minore dal Sole) e la forza centrifuga dovuta alla rotazione terrestre.
Le maree agiscono prevalentemente sulle masse d’acqua della Terra, ma esistono anche maree solide (sulla crosta terrestre) e atmosferiche. Terra e Luna si attraggono reciprocamente, e il baricentro di questo sistema si trova a circa 4.800 km dal centro del nostro pianeta in direzione del nostro satellite naturale.
Dal lato rivolto verso la Luna, la gravità lunare “attira” le masse d’acqua, gonfiandole. Dal lato opposto, dove la gravità lunare è inferiore per la maggiore distanza, prevale la forza centrifuga, che produce lo stesso effetto.
Così si formano maree ai due lati della Terra, che possono raggiungere dislivelli fino a 20 metri, come nella baia di Fundy, in Canada.
Il loro ciclo è determinato dal moto della Luna e si ripete due volte al giorno, con il picco di alta marea in media ogni 12 ore e 25 minuti.
- IL PRIMO FILM “LUNARE”
È il celebre Le Voyage dans la Lune, Viaggio nella Luna, girato dal regista francese Georges Méliès nel 1902. Il cortometraggio muto, della durata di circa 14 minuti, è considerato la prima opera di fantascienza nella storia del cinema.
Racconta dell’impresa ideata da un congresso di astronomi: inviare alcuni scienziati sulla Luna sparandoli dalla Terra con un gigantesco cannone, all’interno di un razzo a forma di proiettile.
L’iniziativa ha successo, e dopo qualche peripezia la navicella rientra sulla Terra, riportando con sé anche un selenita che viene festeggiato trionfalmente con gli esploratori.
La sequenza più celebre del film è quella in cui il razzo lanciato dalla Terra finisce incastrato nell’occhio di una Luna “umanizzata”.