Per quanto possa apparire antiestetico o addirittura brutale, dobbiamo sforzarci di considerare l’impiego della museruola come un obbligo di legge, una sorta di vincolo da rispettare, pur nelle dovute modalità e condizioni.
Un dato di fatto, insomma, che rientra nel cosiddetto “kit del buon proprietario”.
Certamente, vedere il nostro amico con un tale “attrezzo” attorno alla bocca non ci procura piacere, né per lui si tratta del comportamento più normale da assumere e accettare.
Eppure, possono esserci situazioni o contesti in cui l’uso della museruola si rende necessario, in funzione della tutela dell’incolumità pubblica.
E, per quanto un tale argomento possa sembrare scomodo, analizzarlo nel giusto modo può aiutarci ad accettare la situazione senza eccessivo stress emotivo, per il cane e per noi.
Paradossalmente, con l’impiego di particolari tecniche di apprendimento, l’uso della museruola potrà risultare piacevole e persino divertente.
Come spesso accade, infatti, è anche l’approccio alle cose a farcele sembrare piacevoli o meno. Oltre a essere un obbligo di legge, questo strumento può essere utile in diverse situazioni.
E’ importante, però, far sì che il cane si abitui a indossarla. Vediamo come fare, senza traumi.
1. Non esiste in natura.. Una situazione difficile da accettare
Insegnare al nostro amico a portare la museruola può essere più difficile rispetto all'adozione di altri comportamenti della vita quotidiana.
Nella maggior parte dei casi, infatti, il nostro compito consiste nell'introdurre dei "comandi" nei confronti di azioni già presenti nella genetica del cane domestico, come sedersi, mettersi a terra, fermarsi o correre verso di noi.
In queste situazioni, la nostra abilità consiste nel collegare ogni singolo agire a una piacevole conseguenza, si tratti di un gustoso boccone o di un gioco.
Allo stesso tempo, ciò ci permette di "codificare" un determinato comportamento mediante una parola specifica, in modo tale che il nostro cane, udito il comando prescelto, metta in atto quanto gli abbiamo richiesto.
Al contrario, indossare una museruola, mantenerla attorno al muso o farla penzolare alla base del collo sono situazioni "artificiali", non previste in natura: infatti, è inimmaginabile che un predatore come il lupo possa accettare di rendere inoperosa proprio la parte più utile e necessaria come la bocca.
Con la bocca, lupo e cane mangiano, bevono, cacciano, leccano, interagiscono e, in alcuni casi, lottano.
La bocca è, a tutti gli effetti, la zona dei cosiddetti "riflessi di suzione" nelle prime settimane di vita, diventando poi indispensabile per lo svezzamento, oltre a fungere da termometro di intensità, frequenza e inibizione del morso a partire dalla quinta settimana dalla nascita.
Inoltre, sin dal primo giorno di vita, la regione della bocca è indispensabile per conoscere il mondo circostante, a dispetto di altre parti del corpo il cui sviluppo avviene nei periodi successivi.
Ebbene, valutando tutti questi aspetti capiamo facilmente le ragioni di frequenti reazioni di rifiuto dinanzi a un oggetto di plastica o ferro appoggiato sul muso e stretto dietro la base del collo. Quasi a dirci... "Ma siamo impazziti?".
2. Evitiamo i traumi. Il primo rischio è che scappi quando la vede
In termini pratici, l'avvolgimento della museruola attorno al muso del cane può essere richiesto per tempi brevi e in situazioni di possibile criticità.
Per questa ragione, è importante abituare il nostro amico a tenere la museruola pendente al collo, allacciandola dietro la nuca.
Per far sì che il cane accetti questa situazione senza troppa ritrosia, è opportuno impiegare questo strumento di frequente, durante la passeggiata quotidiana.
Trascorso qualche giorno, il cane accoglierà la novità senza alcun disagio, poiché questa nuova "appendice" non gli impedirà di svolgere le normali attività di routine.
L'ideale è alternare la museruola pendente all'avvolgimento effettivo, quasi si trattasse di una prassi da accettare senza resistenza.
Dobbiamo, invece, assolutamente evitare di introdurre dal nulla la museruola in situazioni dove questo strumento è richiesto, si tratti di un treno, un autobus o una visita veterinaria.
Infatti, così facendo, il cane effettuerebbe un collegamento negativo tra la costrizione indotta e l'ambiente in cui si trova, con il forte rischio che, in successive e analoghe condizioni, possa tentare di opporsi alla museruola.
Senza volerlo, avremo prodotto un effetto di "sensibilizzazione" verso la museruola nonché di associazione sgradevole con il contesto specifico.
Di conseguenza il nostro amico potrebbe tentare di fuggire tanto dinanzi allo strumento di avvolgimento quanto in presenza dell'ambiente in cui si era verificato il precedente evento.
Non dobbiamo, infatti, dimenticare che, a fronte di esperienze spiacevoli, la reazione più frequente è quella di allontanarsi il più velocemente possibile da tutti gli stimoli correlati alle brutte esperienze vissute, e sarà molto arduo convincere il nostro amico del contrario.
E, se dovremo per forza riconquistare la sua fiducia, i tempi e i modi di riavvicinamento dovranno essere alquanto progressivi e graduali.
3. Presto e per gradi. Facciamoci aiutare dall’acquolina
Se vogliamo che il nostro amico accetti la museruola con la dovuta serenità, dobbiamo seguire alcune importanti regole, basate sulla conoscenza progressiva, costante e priva di alcuna imposizione fisica.
Il primo passo consiste nell'esibire l'oggetto ponendolo a terra, in modo tale da consentirne una precoce consapevolezza olfattiva.
Possiamo anche collegare l'avvicinamento al rilascio di qualche boccone. In questo modo, potremo effettuare una prima "associazione positiva", quindi potremo compiere la medesima procedura tenendo la museruola nelle nostre mani.
È così arrivato il momento di preparare la "vestizione", facendo in modo che il cane accetti di mettere il muso all'interno del nuovo strumento.
Nel caso decidessimo di utilizzare una museruola a nastro, di stoffa o in nylon, la parte più critica consiste nel far accettare al cane l'avvolgimento attorno alla canna nasale, teniamola allargata il più possibile, con le nostre mani a fare da base immaginaria, e teniamo alcuni bocconi sul palmo della mano: in questo modo il nostro amico riuscirà a gustarli mentre noi avvolgiamo la museruola sulla canna nasale per qualche secondo.
Ripetiamo questa operazione diverse volte al giorno. Ottenuto questo risultato, possiamo iniziare a fissare la fascetta dietro al collo, camminando insieme al cane e continuando a dispensare i bocconi. Infatti, la deambulazione permette di rendere meno incisiva la nuova presenza. Anche in questo caso, passeggiamo per qualche secondo, aumentando i tempi giorno dopo giorno.
È importante anche far capire al cane il collegamento tra il gesto di indossare la museruola e gustare i bocconi, e viceversa, cioè togliere la museruola e... smettere di gustare i bocconi. Man mano che il nostro amico prenderà confidenza con la museruola, il rilascio dei bocconi si farà più rado.
Se, invece, scegliamo la museruola a gabbia, con le cosiddette "grate" a circoscrivere l'anteriore del muso, possiamo spalmare un po' di paté di carne o di tonno sulla base, in modo che il nostro amico possa accettare la novità leccando quanto gli avremo dato.
Se saremo stati coerenti e pazienti, in breve tempo la vista del nastro, o della gabbia, produrrà una reazione di "acquolina in bocca" che farà sì che il nostro amico indossi la museruola con serenità.
Ma non è tutto qui, perché oltre a indossarla per pochi minuti dentro casa, quindi in un ambiente che non ospita minacce e che per il cane è di solito fonte di tranquillità, il nostro amico dovrà imparare a portare la museruola anche all'esterno, dove la sensazione di essere indifeso ha ovviamente un peso maggiore.
4. Quale tipo scegliamo? Dipende dallo scopo e dalla razza
La scelta della museruola da far indossare al nostro cane dipende dai motivi per cui la utilizziamo.
Se si tratta di garantire l'osservanza di una disposizione di legge, è meglio l'impiego del tipo a nastro: in questo modo, possiamo calibrare l'intensità del l'avvolgimento e il cane potrà mangiare, bere e annusare senza difficoltà.
Al contrario, se l'obiettivo è evitare possibili avvelenamenti, la tipologia della gabbia garantisce i migliori risultati, poiché il nostro amico non può prendere nulla da terra.
Se, invece, la funzione è di controllo immediato dinanzi a stimoli che potrebbero indurre all'uso della bocca, l'adozione dei cosiddetti "collari a cavezza" ci permette di evitare l'insorgenza di risposte inadeguate, pur dovendo noi prestare la giusta attenzione al nostro amico.
Tra le più recenti forme di museruola c'è anche quella "a quack", che limita l'impiego della bocca ma permette allo stesso tempo al cane di assumere acqua e cibo.
Anche la conformazione del muso del nostro cane può fornire adeguati suggerimenti: infatti, è più difficile avvolgere una fascetta attorno a una canna nasale di breve lunghezza, come accade nelle razze molossoidi, mentre quelle a muso medio e lungo permettono al nastro di avvolgimento maggiore stabilità.
Infine, con particolare riferimento alla stagione calda, dobbiamo prestare attenzione affinché lo strumento di contenimento garantisca una corretta e libera respirazione.
I nostri amici, non potendo contrastare il calore con un'adeguata sudorazione, utilizzano la bocca e il naso come veicoli di raffreddamento dell'aria inspirata e quindi devono poter respirare e ventilare senza impedimenti.
5. Non lo aiuta se è aggressivo Gli impedisce di mordere ma...
Per quanto possa apparire di difficile comprensione, l'impiego della museruola per prevenire e intervenire su comportamenti aggressivi espressi dal nostro amico è controproducente.
L'effetto inibitorio prodotto da questo strumento rende il cane maggiormente insicuro e diffidente, poiché il nostro amico non può avvalersi della parte del corpo che più delle altre è funzionale alla sopravvivenza.
Così facendo, il suo approccio verso il mondo diventa più ostico di quanto non fosse a muso libero e i "preliminari" di minaccia verso gli stimoli negativi si fanno più frequenti e anticipati.
Meglio, quindi, aiutare il nostro amico ad accettare ciò che lo rende collerico o pauroso mediante opportune tecniche di controcondizionamento e desensibilizzazione, associando gli stessi stimoli di minaccia con qualcosa di piacevole, come un boccone o una treccia da mordere.
Dopo un certo numero di esperienze, con le dovute accortezze di avvicinamento a ciò che il cane considera "nemico", il nostro amico riuscirà a modificare il proprio stato emozionale e, di conseguenza, le sue stesse risposte volontarie.
Starà a noi, a questo punto, premiare i comportamenti ritenuti adeguati, per esempio rinforzando il contatto visivo nei nostri confronti di fronte alla presenza di quel che era considerato un pericolo.
Certamente, perché queste procedure possano risultare vincenti, è importante evitare condizioni di disagio, facendoci affiancare da esperti specializzati. Allo stesso modo, dovremo effettuare numerose ripetizioni di collegamento "positivo": sostituire un comportamento con un altro di tipo contrario, infatti, richiede costanza e pazienza.
Ma cosa dice la legge a proposito? L' attuale legge che disciplina l’impiego della museruola per il nostro amico si ritrova nella cosiddetta “Ordinanza Martini” del marzo 2009, secondo cui la responsabilità del proprietario nella detenzione del proprio cane implica, tra i vari obblighi, il portare con sé una museruola idonea a prevenire ogni rischio per l’incolumità di altri animali o persone.
La museruola, che la legge ammette rigida o morbida, non deve necessariamente essere fatta indossare, se non su espressa richiesta dell’autorità competente. E lo stesso pubblico ufficiale a stabilire per quanto tempo il nostro amico debba tenere la museruola.
La disposizione, quindi, pone l’attenzione sul dovere del proprietario di portare con sé questo strumento in tutti i casi in cui si trovasse con il cane in ambienti pubblici o aperti al pubblico.
Non è, dunque, prevista alcuna sanzione per non aver fatto indossare la museruola fino a esplicita richiesta; le multe sono previste in caso di mancato possesso dello strumento o di rifiuto a farlo indossare se richiesto.