Dai treni iperveloci agli aerei che sbriciolano il muro del suono, ai taxi volant.
E infine, l’evoluzione più ardita, strappata dalle pagine di un libro di fantascienza: l’automobile volante. Una macchina con le eliche sul bagagliaio, capace di staccarsi dall’asfalto.
E nessuna di queste è una visione di un orizzonte incentro e lontano: sono tutti progetti reali, in cantiere, in arrivo nei prossimi anni.
Diamo un’occhiata alle proposte più interessanti che tra qualche anno potrebbero cambiare il modo di trasportare merci e persone.
1. ANDARE IN LOOP -> INTERLOOP
Di sicuro c’è stata molta aspettativa, ma questa capsula aerodinamica realizzata dalla Hyperloop Transportation Technologies (HyperloopTT) in California ha dimostrato che il viaggio superveloce è sulla buona strada.
La promessa è spostarsi da città a città a 1.223 chilometri all'ora, più veloce di un jet commerciale.
Il prototipo, lungo trenta metri, è in fase di preparazione per essere testato sui 320 metri dei binari di prova della HyperloopTT a Tolosa, in Francia.
Se il test andrà bene, la prima prova con passeggeri avrà luogo l’anno prossimo, con l’obiettivo di avere il primo sistema commerciale attivo nel 2022, probabilmente ad Abu Dhabi.
Le capsule Hyperloop raggiungeranno la loro super-velocità scivolando dentro tubi sigillati da cui gran parte dell’aria viene estratta per mezzo di pompe, per ridurre l'attrito.
Non toccheranno nemmeno i binari: resteranno sollevate sopra di essi da magneti, per ridurre la frizione. Anche l'alimentazione, affidata a un "motore a induzione lineare", impiegherà forze magnetiche.
Si tratta della prima vera innovazione nelle forme di trasporto degli ultimi cento anni, ma presenta ancora sfide tecnologiche non facili da superare, come per esempio il mantenimento del vuoto nei tubi su distanze così lunghe.
Ciononostante nel progetto vengono investire risorse intellettive in quantità, e anche altre compagnie come Virgin Hyperloop One, Hardt Hyperloop e TransPodsono al lavoro su sistemi analoghi.
2. MUOVERSI SENZAPILOTA -> CAMION VOLVO VERA
I camion del futuro potrebbero essere a stento riconoscibili come tali, se confrontati con quelli che percorrono le nostre autostrade oggi.
È il caso di Vera, il nuovo camion autonomo della Volvo, che non ha bisogno di un posto per il guidatore.
A dispetto dell’aria snella e futuristica, non si tratta di un mero oggetto estetico.
La Volvo sta collaborando con la compagnia di spedizioni e logistica DFDS a un sistema che permetta a questi camion autonomi di spostare carichi da uno snodo a un terminal portuale a Göteborg, in Svezia, lungo un percorso di cinque chilometri che coinvolge anche strade pubbliche.
Ci si aspetta che sia operativo entro cinque anni. Vera si sposta usando telecamere e un sistema di mappatura laser 3D dell’ambiente circostante.
Esiste comunque un backup di sicurezza che, se necessario, permette a uno staff al centro di controllo di assumere in remoto il comando del veicolo.
"I camion autonomi saranno verosimilmente impiegati soprattutto dove servono un gran numero di viaggi brevi e ripetitivi”, dice Mikael Karlsson, vicepresidente del settore tecnologie autonome presso la Volvo Trucks.
I tragitti più lunghi e più complessi resteranno affidati a guidatori umani, almeno per il momento.
3. GALLEGGIARE VERSO IL FUTURO -> LA NAVE ENERGY OBSERVER
Un tempo era un catamarano da corsa che lui vinto trofei e battuto record mondiali, ma oggi questa imbarcazione, che ora si chiama Energy Observer, ha una nuova vita: quella di
laboratorio galleggiante che mira a rivoluzionare l'alimentazione delle navi.
Le sue vele molto tradizionali sono state sostituite da un avveniristico rivestimento di pannelli solari che alimentano motori elettrici.
E' anche la prima imbarcazione al mondo a possedere un sistema di generazione dell'energia a idrogeno, che impiega un elettrolizzalore per dividere l'acqua di mare in idrogeno e ossigeno.
L'idrogeno viene poi compresso e immagazzinato in taniche finché non è necessario: a quel punto una pila a combustibile riconverte l'idrogeno in acqua, generando energia elettrica nel processo.
La nave è dotala anche di due "ali oceaniche rigide, alti 12 metri, montate ai lati, che forniscono una ulteriore propulsione eolica quando necessario.
La Energy Observer è attualmente al secondo anno di un giro del mondo che ne durerà altri quattro, allo scopo di dimostrare come la sua propulsione a energia ecocompatibile si possa impiegare sulle imbarcazioni del futuro: un dato importante, se si considera che il 90 per cento del commercio mondiale avviene con navi.
CENTRO DI CONTROLLO
E' da questa cabina dii pilotaggio (foto sotto) che l’equipaggio della Energy Observer manovra la nave e comunica con l'esterno. Le porte della cabina portano direttamente al cervello della nave: il Sistema di Gestione dell'Energia.
Poiché le diverse fonti di energia cambiano a seconda delle condizioni del mare, il sistema passa costantemente da una fonte energetica all'altra per tenere la nave in movimento: per esempio di notte, quando i pannelli solari cessano di funzionare, entrano in azione le celle a idrogeno.
4. TAXI GIALLO -> TAXI AEREO CORA
Quante volte vi siete trovati bloccati nel traffico e avete sognato di potervi levare in volo e andarvene via?
Ebbene, il taxi volante elettrico Cora potrebbe essere la soluzione.
È autonomo, il che significa che praticamente chiunque può pilotarlo anche senza addestramento.
Decolla in verticale grazie a dodici ventole e vola spinto da un singolo reattore, dunque può decollare direttamente da un parcheggio o dal tetto di un edificio. Può portare due passeggeri e ha un’autonomia di un centinaio di chilometri.
A realizzarlo è stata la californiana Kitty Hawk Corporation, con l’idea che lo si possa usare esattamente come si usa un taxi condiviso, ma non è ancora chiaro quando sarà disponibile: per cominciare, mancano ancora le approvazioni perché il Cora possa essere usato in senso commerciale.
Tuttavia ci sono buone ragioni di credere che la cosa verrà risolta: la Kitty Hawk è finanziata dal miliardario e co-fondatore di Google, Larry Page, e collabora con due linee aeree, Boeing e Air New Zealand.
5. TRASPORTO TELEPATICO -> IL FUTURE BUS DELLA MERCEDES-BENZ
Anche gli autobus sono destinati a una svolta nel Ventunesimo secolo.
Il Future Bus della Mercedes-Benz è dotato di un sistema GPS, telecamere e radar per potersi auto-guidare lungo il suo percorso e fermarsi a raccogliere passeggeri lungo la strada.
All’autista spetta solo il compito di controllare che non ci siano problemi e intervenire occasionalmente con un colpetto al volante.
Il Future Bus ha anche altri assi nella manica, il più notevole dei quali è probabilmente la sua capacità di “parlare” con i semafori grazie a un sistema “da veicolo a infrastruttura” che lo avverte di quando un semaforo sta per cambiare, per permettergli di rallentare senza scossoni.
Si tratta insomma di tecnologie pensate per garantire il miglior servizio possibile ai passeggeri e ridurre il carico di lavoro dei conducenti.
Il Bus è già stato testato su un percorso di venti chilometri per l’aeroporto di Schiphol, nei Paesi Bassi, ma serviranno ancora milioni di chilometri di test prima che possa andare effettivamente in produzione.
Tuttavia Daimler, proprietaria della Mercedes, spiega che tecnologie di questo genere verranno incluse sempre più spesso nei loro bus.