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La stanchezza, 5 rimedi naturali

La primavera è appena arrivata, la natura si è risvegliata e noi ci sentiamo stanchi, senza energia e sonnolenti.

I tipici sintomi della stanchezza primaverile sono difficoltà di concentrazione, debolezza e perdita di energia, sebbene non ci sia una mancanza di sonno.

La possibile causa è il cambiamento ormonale durante il passaggio da una stagione all’altra. La stanchezza primaverile dipende dal cambio del metabolismo nel corpo e chi è ben informato si difende meglio da sbadigli, spossatezza e svogliatezza…

Alla stanchezza primaverile contribuiscono due ormoni prodotti dallo stesso organismo che, in questo periodo dell’anno, reagiscono con meno prontezza al «cambiamento».

In primavera, la produzione di melatonina, conosciuta anche come l’ormone del riposo, diminuisce, mentre aumenta sotto lo stimolo della luce del sole quella dell’ormone della felicità, la serotonina.

La melatonina viene prodotta al buio, dunque se ne produce di più nelle lunghe notti invernali. L’organismo ha dunque maggiore bisogno di sonno. Man mano che le giornate si allungano, diminuisce la produzione dell’«ormone del sonno». Di conseguenza, l’organismo deve riorientarsi.

Diversa, invece, risulta essere la stanchezza cronica la quale generalmente è il risultato di un’alimentazione ricca di grassi e di carboidrati raffinati, e può essere provocata da stress emotivi. I farmaci, i prodotti con caffeina, l’alcol, il fumo, lo stress abitudini alimentari scorrette sottraggono energia all’organismo.

La stanchezza cronica può essere il segnale di una malattia non ancora identificata quali diabete, candidosi, anemia, cancro, ipoglicemia, allergie, malassorbimento, ipotiroidismo, cattiva circolazione, virus di Epstein Barr (sindrome da stanchezza cronica) o mononucleosi. 

La stanchezza non è un disturbo in sé, ma un sintomo. La stanchezza caratterizzate da mancanza di energia può anche essere semplicemente causata dalla noia. Se non riuscite a trovare una ragione fisica plausibile al vostro senso di stanchezza, dovreste prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di cambiare stile di vita!

Come si può combattere la stanchezza? Noi oggi vi offriamo 5 rimedi naturali molto efficaci per combatterla, attraverso la fitoterapia, la floriterapia, l’aromaterapia, le terapie del movimento e l’alimentazione.

1. Fitoterapia

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Le piante utilizzate per sostenere una situazione di stanchezza ed esaurimento psicofisico, aumentano la resistenza alla fatica, regolano le funzioni metaboliche, e migliorano le capacità cognitive.

Queste piante sono un valido aiuto per combattere anche il calo della libido e l’astenia sessuale in entrambi i sessi. Appartengono a questa categoria le piante adattogene, preziose risorse delle tradizioni mediche di tutto il mondo ad azione tonica e stimolante.

  • Ginseng: (Panax ginseng) ed Eleuterococco (Eleuterococcus senticosus) le loro radici vengono impiegate per apportare energia e vitalità; migliorano la risposta dell’organismo agli stimoli della vita quotidiana, riducono la percezione della fatica, potenziano la resistenza fisica ai fattori ambientali negativi, favorendo le capacità di recupero;
  • Rodiola: (Rhodiola rosea) estremamente efficace per combattere la stanchezza, e l’affaticamento, migliora la qualità del sonno, e ha effetto cardioprotettivo, utile in stati di surmenage, con tachicardia, palpitazioni, ansia e nervosismo;
  • Açaí: (Euterpe oleracea) la presenza di preziosi nutrienti revitalizzanti rende questo frutto un valido rimedio per migliore i livelli generali di energia del nostro organismo, contribuendo a contrastare l’affaticamento e lo stress;
  • Schisandra: (Schizandra chinensis) impiegata in condizioni di affaticamento fisico e mentale, ma anche come antiossidante in caso di disturbi metabolici prevalentemente a carico del fegato, si utilizza contro l’invecchiamento in generale, soprattutto in caso di eccessivo dispendio di energie; può essere utilizzata a tutte le età, anche da persone giovani sottoposte a stress fisici o psichici.
  • Tra i gemmoderivati, quello dei Semi di Betulla (Betula verrucosa) è un tonico del sistema nervoso, particolarmente indicato in periodo di esami e come stimolante generale in presenza di astenia psicofisica, associato a quello della Quercia (Quercus pedunculata) in caso di surmenage e affaticamento.

2. Floriterapia

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L’impiego dei fiori di Bach per la cura della stanchezza aiuta a ridare energia e rinnovato entusiasmo, in periodi di debolezza, spossatezza e affaticamento mentale.

I rimedi floreali sono capaci di ristabilire l’equilibrio a livello sia fisico che psichico, intervenendo sulle cause emozionali che impediscono all’organismo di recuperare le energie attraverso il riposo, riconducibili il più delle volte a prolungati stati di stress psico-fisico, incapacità a riconoscere i propri limiti, per eccessivo senso del dovere o per troppi impegni da portare a termine.

  • Olive: è il fiore della rigenerazione, in caso di debolezza affaticamento, mancanza di energia, sonnolenza ed esaurimento totale delle proprie risorse fisiche, mentali, emotive, dovute a prolungato stress. Il rimedio dona una nuova energia fisica e mentale.
  • Oak: è il rimedio della stanchezza dovuta ad un eccessivo senso del dovere che non permette di riconoscere il momento di fermarsi e riposare e ciò conduce a uno stato di fatica cronica. Il fiore aiuta a capire l’importanza di rilassarsi, di riposare; sollecita il desiderio di prendersi le meritate pause, addolcendo il senso del dovere.
  • Elm: è il rimedio della stanchezza momentanea che colpisce chi si è caricato di impegni eccessivi, che vanno oltre le proprie forze. Aiuta a ritrovare l’entusiasmo a recuperare le energie perdute.
  • Hornbeam: il rimedio della stanchezza mentale che non impedisce di lavorare, ma porta a dubitare costantemente delle proprie capacità di successo. Questa condizione è dovuta all’eccessivo uso della mente a scapito del corpo, al punto tale da provare affaticamento, l’astenia e il rifiuto per il lavoro.
    Il fiore aiuta a riequilibrare l’energia, in maniera che non venga dispersa; sostiene nella lotta quotidiana contro lo stress e aiuta a dormire bene, permettendo alla mente di rigenerarsi. Favorisce il recupero della potenzialità fisica, dell’entusiasmo.
  • Centaury: è il rimedio della stanchezza di chi per eccesso di generosità, a volte per vero altruismo, esaurisce tutte le energie senza ottenere alcun riconoscimento espresso per i propri sforzi e le proprie qualità.
    Ipersensibile nei confronti dei bisogni altrui e incapace di imporsi agli altri, non riesce a dire di no in faccia a nessuno. Nega i suoi bisogni fino a sentirsi profondamente svuotato: non essendoci scambio, il suo Sé non riceve energia e diventa sempre più debole e stanco.
    Il rimedio aiuta ad affermare la propria personalità, adottando un atteggiamento più equilibrato nei confronti altrui.

3. Aromaterapia

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Le essenze che possiedono azione tonificante sono utilizzate per contrastare gli stati di affaticamento e aiutano l’organismo sia a livello fisico che psichico in situazioni di esaurimento energetico.

Se inalati, tramite diffusione ambientale (1 goccia per mq del luogo dove si soggiorna) o 10 gocce nella vasca per bagni stimolanti, rivitalizzano mente e corpo, infondendo una nuova carica energetica.

  • Olio essenziale di rosmarino: è un cardiotonico, per questa ragione è indicato in caso di astenia, pressione bassa, debolezza e stanchezza, anche mentale. È un eccellente tonico nervino che attiva la memoria, calma i nervi e revitalizza.
  • Olio essenziale di zenzero: svolge un’azione tonificante sull’intero organismo. Riequilibra le energie che non sono in armonia; aiuta a svegliare e scaldare i sensi sopiti, migliora la concentrazione e la capacità di giudizio.
  • Olio essenziale di timo: svolge un’azione tonificante sul sistema nervoso e ricostituente dell’intero organismo. Risulta utile in caso di stanchezza fisica e mentale, mal di testa, astenia. Migliora la memoria e l’attività cerebrale,
  • Olio essenziale di pino silvestre: aiuta a sentirsi subito efficienti al risveglio. Per l’azione stimolante è indicato nei casi di ipotensione e insufficienza cardiaca. Viene utilizzato per attenuare il senso di stanchezza nelle persone affaticate o sotto stress. Utile in caso di disturbi del sonno o di esaurimento nervoso.

4. Alimentazione

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La stanchezza è un disturbo che va approcciato in modo globale, considerando soprattutto l’aspetto psicosomatico.

L’alimentazione può dare un grosso contributo.

E’ importante che gli alimenti utilizzati abbiano il massimo potere nutrizionale e che siano quindi vivi, freschi e biologici.

Andranno esclusi quindi tutti i cibi confezionati, quelli ricchi di zucchero raffinato o dolcificanti sintetici, e cibo di serra per escludere la presenza di additivi alimentari, solventi e pesticidi che potrebbero peggiorare la capacità di detossificazione dell’organismo.

L’alimentazione dovrà essere quanto più possibile vicina alla dieta mediterranea, ricca di cereali integrali, legumi, pesce di piccola taglia, semi oleosi, olio extravergine di oliva, verdura e frutta di stagione di produzione biologica.

Un’alimentazione con cibi ricchi di magnesio contribuisce a migliorare i sintomi della stanchezza: piselli, verdure verdi, mandorle, arachidi e cacao.

Sarà importante bilanciare la glicemia durante la giornata per evitare che episodi di ipoglicemia possano causare o peggiorare la sensazione di stanchezza.

Indispensabile la funzionalità del fegato: quando diminuisce la sua capacità detossificante ne risente tutto l’organismo e potrebbe verificarsi un peggioramento dei sintomi con spossatezza e stanchezza diffuse.

Importante anche una buona flora batterica intestinale: in caso di disbiosi infatti (alterazione della flora batterica intestinale) si ha un’aumentata permeabilità intestinale in cui c’è un anomalo passaggio di tossine nel resto dell’organismo.

Questo fenomeno può essere causato da cattiva alimentazione e intolleranze alimentari e riequilibrando l’ambiente intestinale si hanno miglioramenti anche a carico del sistema nervoso e di quello immunitario.

Una dieta corretta è importante. Si dovrebbe soprattutto aumentare il consumo di vegetali e di frutta fresca, cereali, semi e noci.

Evitate gli alimenti che sottraggono energia, come zucchero, alcol, grassi, caffeina, prodotti con farina bianca e alimenti molto trattati. Mangiate meno carni rosse e più pesce bianco.



5. Terapie del movimento

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La stanchezza cronica è una carenza energetica che si protrae nel tempo e si deve a un’alterazione di quell’equilibrio che dovremmo sempre tenere nel petto, negli organi, nella mente lucida e pacifica.

Spesso la stanchezza è accompagnata ad un’accelerazione del battito cardiaco, disturbi del sonno (insonnia, apnee notturne, etc), dolori muscolari, ulcera dello stomaco, diarrea, crampi allo stomaco, colite, malfunzionamento della tiroide, difficoltà ad esprimere anche concetti che si possiedono, sensazione di noia nei confronti di ogni situazione, frequente bisogno di urinare, cambio della voce, iperattività, confusione mentale, irritabilità, abbassamento delle difese immunitarie.

Per la stanchezza cronica ci vuole un approccio di tipo fortemente olistico, ovvero che tenga conto di tutti gli aspetti fisici, psichici, spirituali, emotivi e delle abitudini radicate nello stile di vita del paziente.

Diversa è la stanchezza nello sportivo, che si lega spesso ad accumulo di acido lattico, sottoprodotto del metabolismo anaerobico che non serve ai muscoli.

E’ importante portare i muscoli a uno stato di rilassamento ogni volta che è possibile, in modo da permettere al sangue di portare via il lattato e di fornire ai tessuti ossigeno necessario per l’efficienza del metabolismo aerobico. Evitate di usare qualsiasi prodotto che “prometta” di facilitare l’eliminazione dell’acido.

Un buon massaggio è utile per contrastare la stanchezza. Quando si tratta di un fenomeno temporaneo e non sintomo di gravi situazioni, potete effettuare un leggero e tonificante massaggio per il corpo, allo scopo di stimolare e infondere vitalità.

Effettuate quindi veloci colpetti leggeri nella direzione del flusso venoso, sempre verso il cuore. Massaggiate quindi braccia e gambe dalle estremità verso l’alto e tutta la schiena dalla zona lombare fino alle spalle. In seguito potete passare a un massaggio più profondo, con pressione sui piani muscolari a ritmo più vivace.

La stanchezza nello sportivo può anche esser conseguenza di un esercizio molto intenso e di breve durata, condizione che produce una diminuzione di glicogeno muscolare. Attenzione anche al surriscaldamento del corpo e alla disidratazione.

Il calore che si genera con l’attività motoria viene portato dai muscoli alla pelle per essere poi dissipato, grazie al sistema circolatorio. Allo stesso tempo il sangue è impegnato per la richiesta energetica e metabolica dei muscoli sotto sforzo. La risultante è un doppio utilizzo che surriscalda il corpo e lo disidrata (peggio ancora se l’ambiente di allenamento è umido).

Altro esercizio fondamentale, insieme a quello del “rito dell’idratazione”: rispettate il vostro personale e intimissimo ciclo di sonno- veglia. Evitate di mantenere per troppo tempo una stessa posizione durante tutta la giornata.

Dedicatevi alla meditazione, a discipline rilassanti come lo yoga e il qi gong. Concedetevi la possibilità di esplorare la dimensione del corpo; provate ad abitarlo con nuova consapevolezza, che sia attraverso il teatro, la danza, l’improvvisazione.






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