Cominciamo subito chiedendoci dove e quando nasce il termine oggi universalmente usato di “Computer”?
La maggior parte delle persone erroneamente ritiene si tratta di un termine piuttosto recente, almeno appartenente al nostro secolo, ma sorprendentemente, si scopre che questo termine risale addirittura al 1646 e precisamente compare per la prima volta in uno scritto di Sir Thomas Browne che definisce “Computers” persone addette al conteggio del tempo mediante la formulazione di calendari.
Ma nemmeno questa può essere considerata la vera origine del Computer, inteso come strumento: non è certo all’invenzione del nome a cui possiamo far risalire l’origine di un’invenzione così complessa!
In realtà il Computer non è “un’invenzione”, ma il risultato di un lungo processo umano a cui hanno contribuito diverse branche della scienza, a volte apparentemente anche molto lontane, ma che si sono rivelate poi determinanti nel formare quella complessa macchina che oggi noi chiamiamo Computer.
Ma vediamo la storia del Personal Computer in dettaglio.
1. Gli inizi: i computer a valvole (1946)
Il meraviglioso cammino del computer è iniziato quando la necessità di compiere calcoli sempre più complessi spinse gli antichi Egizi e gli Assiro-Babilonesi ad operare con scritture alquanto complesse quali i geroglifici e le scritture cuneiformi e quindi, per sveltire ed automatizzare i calcoli ad inventare l’Abaco, oggi ancora in uso in certe zone del Globo.
Sicuramente qualcosa è successo anche prima di 6.000 anni fa, ma non ne sappiamo molto.
I nostri antenati hanno certamente sentito la forte spinta a contare, misurare e prevedere tutto ciò che li circondava e questa spinta, innata in noi, ci indirizza oggi verso la realizzazione di Computer le cui capacità sono già al livello degli antichi Dei.
E’ però solo nel 1600 che le necessità di tipo moderno, anche per applicazioni pratiche in astronomia ed in altre branchie della scienza, spinsero scienziati quali Edmund Gunter, Wilhelm Schickard e William Oughtred a costruire i primi regoli calcolatori, che si basavano su una parte mobile fatta scorrere su una parte fissa per compiere una moltitudine di calcoli.
E’ nel 1662 che il grande matematico francese Blaise Pascal inventò la “Pascaline”, un intelligente congegno meccanico che mediante una serie di ingranaggi rotanti poteva compiere operazioni aritmetiche con numeri fino a 999.999.999.
Il lento cammino verso i nostri giorni ha avuto una repentina accelerazione nel XIX secolo e in questo secolo verranno gettate le basi delle macchine di oggi.
Opportuno anticipare qui i tre eventi storici che sono certamente quelli fondamentali per lo specifico sviluppo del Computer moderno:
- 332 a.c. – Aristotele: La Logica, ossia come opera il nostro pensiero.
- 1822 - Charles Babbage: struttura di un Computer moderno.
- 1854 - George Boole: la di cui algebra è alla base della progettazione teorica dei Computer.
Da allora la sequela di invenzioni e di studi concettuali sul Computer si sono intensificati in maniera enorme e la loro esauriente descrizione richiederebbe un’intera enciclopedia.
La storia del Personal Computer, di quel congegno che ormai è entrato nelle case di tutti, basa la sua filosofia sul “concetto di Neumann”, appunto concepito da John von Neumann nel 1940.
Questo scienziato intuì la possibilità di creare una macchina in cui “il programma è memorizzato” nella macchina stessa, aprendo la strada allo sviluppo del moderno Computer iniziata con Eniac.
Così si chiamava il primo Computer elettronico, un gigantesco sistema realizzato nel 1946 e che, con le sue 18.000 valvole, occupava uno spazio pari ad una grande palestra ed è tutt’oggi insuperato in dimensioni fisiche.
L’ENIAC disponeva di una potenza di calcolo migliaia di volte inferiore a quella di un qualsiasi modesto Personal Computer di oggi: che progresso in pochi anni!
2. Il primo microcomputer a processore (1975)
Tutto comincia negli anni anni 70 che sono stati un po’ l’era preistorica del personal Computer.
Avvenimenti importanti quali la realizzazione da parte della Intel del primo microprocessore 4004 e poi l’avvento di “accrocchi” in grado di compiere funzioni da Computer complete, seppur semplicissime, hanno aperto l’accesso all’informatica ad appassionati con pochi soldi ….. e con pochi soldi erano anche quelli che li costruivano e li vendevano come Steve Jobs, Bill Gates ed altri.
Per farsi un quadro di quel lontano periodo deve essere osservato un altro fatto importante.
I fabbricanti di componenti di base quali RAM, CPU, chip d’interfaccia utilizzati in questi primi Personal Computer, non pensavano nemmeno lontanamente che i loro componenti progettati per applicazioni industriali stessero dando origine ad una delle più grandi industrie del mondo per opera di un manipolo di giovani appassionati e coraggiosi che seppero impiegare in altro modo quegli stessi componenti.
Tra questi giovani vi erano appunto Bill Gates, Steve Jobs ed alcuni importantissimi altri, oggi meno noti, ma allora altrettanto fondamentali per questo sviluppo. Società come Intel, AMD, Texas Instruments, Motorola e la IBM stessa guardavano questi ragazzi e le loro iniziative con distacco ed un po’ di commiserazione.
Il Dott. Gordon Moore, il genio fondatore della Intel e padre della famosa legge che prese il suo nome, ebbe a dire in una conferenza molti anni dopo, e con atto di profonda modestia, che anche lui, pur immerso in tutte quelle tecnologie come pochi altri, non era riuscito a vedere quello che quei giovani avevano visto.
A questo formidabile sviluppo hanno collaborato nomi quali Robert Noyce, Robert Graham, Gordon Moore, Andrew Grove, Ted Hoff, Shima, Federico Faggin, Stan Mazor, Ed Gelbach, Leslie Les Vadasz, Dave House, Craig Barrett, Jack Carsten, Steve Wozniak, Tom Lawrence, Jarry Sanders, Enzo Torresi, Enrico Pesatori, Mike Markkula, Steve Jobs e molti, molti altri.
Si potrebbero poi raccontare molti aneddoti, come dello SDK80, il primo microComputer su scheda prodotto dalla Intel nel 1975 come “aiuto e supporto ai progettisti” e che aveva tutti gli elementi di un personal Computer, anche se con software davvero primordiale, e quindi avrebbe potuto, a buon diritto, configurarsi come un primo PC ….. ma all’Intel, come per le altre industrie di base, questo nuovo mercato nascente non interessava proprio!
3. IBM annuncia il primo personal computer (1981)
Nell’agosto 1981 IBM annunciò al mondo il suo primo PC, un prodotto che non aveva nulla di geniale, era in fondo un assemblato di parti esistenti quali la CPU Intel, il sistema operativo Microsoft ecc.
Per la prima volta la grande, l’insuperata IBM, annunciava un prodottino che non aveva richiesto alcun sostanziale investimento tecnologico, che era stato messo assieme in tempi record da un gruppetto di giovani tecnici in una lontana e piccola divisione IBM in Florida, ma che segnava l’inizio di una rivoluzione secolare per il Computer.
“PC”, quelle due lettere che oggi sono sinonimo di una grandissima industria e di una rivoluzione di costume, diventano così una sigla sulla bocca di tutti.
A questo punto è doveroso citare alcuni eventi, anche economici, accaduti in quel periodo e che hanno disegnato la geografia del PC come ce la ritroviamo oggi. In particolare a quei sommovimenti di grandi zolle industriali che hanno dato origine ai mercati USA, Europei ed Italiani prima, Giapponesi, Coreani e Taiwanesi poi.
Gli imprevedibili effetti del PC IBM nello scacchiere mondiale sono dovuti a due avvenimenti fondamentali:
1) Il primo è dovuto al fatto che questo prodotto è proprio IBM, cioè garantito da un marchio che rappresentava all’epoca ben più del 50% del mercato mondiale dei Computer e quindi un prodotto degno di grande considerazione anche da parte delle grandi aziende.
2) Il secondo motivo è che si trattava di un prodotto “aperto”; cioè la grande IBM per la prima volta aveva immesso sul mercato un prodotto i cui componenti potevano essere acquistati o comunque copiati facilmente da qualsiasi altra industria. Di più, la sua architettura consentiva ad una miriade di aziende piccole e grandi di aggiungervi schede, periferiche, programmi, ecc.
In una parola il PC IBM non era solo un prodotto ma bensì il catalizzatore di un’intera industria che ai giorni d’oggi ha raggiunto dimensioni planetarie. Il PC quindi, questa bomba atomica industriale, deflagra nel 1981 e le sue onde d’urto chissà per quanti decenni ancora si sentiranno!
4. La diffusione di massa: dall'America al sud-est Asiatico
Quasi nello stesso periodo avvengono altri sconvolgimenti nel settore che daranno origine a nuove onde d’urto mondiali.
Capita l’importanza, le grandi e diversificate industrie giapponesi si affacciano prepotentemente sul mercato della componentistica di base.
NEC, Toshiba ed Hitachi prima, poi altre, iniziano a produrre massicciamente RAM ed altri componenti, tra l’altro d’ottima qualità, ed ingaggiano una durissima lotta con le industrie americane ed Europee avendone ben presto la meglio.
I prezzi crollano e ben di più di quanto predice la legge di Moore, spariscono i margini di profitto di aziende quali Intel, AMD, Motorola, Texas Instruments, Siemens, mentre le aziende del sol levante che producono una miriade di prodotti possono sopportare su singoli prodotti qualsiasi guerra di prezzi ed invadono rapidamente ogni angolo del globo.
Di tutto questo fenomeno, tra l’altro, ne trae grande vantaggio l’industria dei PC che vede scendere sempre più il costo della sua materia prima e può quindi vendere i suoi prodotti a prezzi sempre più bassi e con contenuto crescente di componentistica e quindi di funzioni.
A questo punto l’industria americana dei semiconduttori reagisce violentemente e dopo forti pressioni su Washington gli USA, sotto l’amministrazione Reagan, iniziano una vera e propria guerra commerciale con i giapponesi sui semiconduttori, arrivando praticamente ad imporne un embargo a metà degli anni ottanta.
Dopo varie scaramucce politiche, Usa e Giappone si accordano sul famoso Fair Trade Value, che in buona sostanza significava un accordo che stabiliva dei minimi di prezzo per le esportazioni in USA di semiconduttori, secondo una lista redatta da una apposita commissione.
Aziende come Hitachi, NEC, ecc. furono costrette dal loro governo ad accettare queste restrizioni e quindi alzarono i prezzi verso gli USA, tra gli strilli delle industrie assemblatrici che così dovevano pagare di più.
Poichè la regola del Trade Fair Value non si applicava ai prodotti assemblati provenienti da paesi quali Taiwan, Corea, Singapore, Hong Kong, in questi paesi si moltiplicarono e fiorenti aziende che esportavano in Europa ed in USA parti sub assemblate ordinate dalle industrie di Personal Computer di quei Paesi.
Crescono così i giganti industriali di paesi prima mai toccati da questi prodotti quali le Coreane Samsung, Hyunday, Goldster, le Taiwanesi Mitac, Tatung, Acer che da sub-fornitori ben presto diventano produttori di prodotti finiti in concorrenza con le industrie occidentali.
5. Il primo computer con interfaccia grafica (Xerox)
Nel luglio 1981 inizia l’epoca del PC moderno: il primo PC IBM esce dalla linea di produzione e viene annunciato al pubblico in Agosto sotto la sigla PC 5150.
Dispone di un processore Intel 8088 a 4,77 Mhz, 64k RAM, 40 k ROM, floppy da 5,25 pollici da 160k, PC-DOS 1.0 derivato da Microsoft.
Viene anche annunciata una scheda grafica a colori CGA 640x200 16 colori. Il PC ha un prezzo di 3000 $.
Nota curiosa: IBM voleva uscire con soli 16k di RAM, è stata la Microsoft a convincere IBM ad aumentare la RAM di base a 48 k, in previsione delle applicazioni che avrebbero reso indispensabile una tale memoria.
Il PC IBM segna una pietra miliare nello sviluppo del Personal Computer, non solo e non tanto per il contenuto tecnologico e le innovazioni contenute ma soprattutto perché “benedice” in modo autorevole e definitivo un prodotto che ancora era considerato poco più di un giocattolo.
IBM, per il mondo sinonimo di Computer, è da ora direttamente coinvolta allo sviluppo di questo mercato e non solo ne sarà un principale artefice, ma ne rimarrà travolta tanto da portare al suo interno profondissime ristrutturazioni che culmineranno con cambiamenti irreversibili a metà degli anni novanta.
Nel Maggio 1981 Xerox introduce per prima sul mercato un’interfaccia grafica con il concetto di WYSIWYG (What You See is What you Get = Ciò che vedi è ciò che avrai) a significare che l’immagine sul monitor corrisponde a ciò che verrà stampato.
Un concetto assolutamente rivoluzionario ed alla base di ciò che poi sarà il Macintosh della Apple ed il sistema operativo Windows di Microsoft. Il sistema della Xerox era in grado di mescolare nello stesso documento immagini e testo e costava ben 17.000 $.
Probabilmente questo altissimo prezzo ne limitò la popolarità esplosa poi, con lo stesso concetto, grazie al molto meno costoso Macintosh di casa Apple.
E’ incredibile come a volte chi arriva primo al prodotto, vedi Xerox, venga poi superato, da chi all’innovazione sa unire un buon marketing (alla fine degli anni 80 Xerox chiederà ad Apple Computer un indennizzo di 150 milioni di dollari per avergli copiato questa innovazione)!
Qualche mese più tardi (a Settembre) Novell inizia lo sviluppo di un nuovo software per consentire a più Personal Computer di condividere lo stesso hard Disk: sono gettate le basi per le reti di PC. La prima rete comprendente schede di rete e software di gestione verrà consegnata al mercato nel novembre dello stesso anno.
Il primo serio Data Base per PC viene introdotto da Ashton Tate 2 mesi dopo (Novembre 1981), si chiama DB II, e nello stesso mese vengono annunciate una miriade di schede compatibili per PC IBM da parte della Tecmar.
Questo è il primo segnale di ciò che presto succederà al PC IBM grazie alla sua configurazione aperta: una valanga di prodotti compatibili che travolgeranno la stessa IBM!
Contemporaneamente l’inglese Sinclair annuncia di aver consegnato il 250.000 home Computer ZX8 ... ormai il Computer, anche se nella sua forma minima, entra di forza in molte case.