L’Akhal Tekè: un “purosangue d’oro”, incorruttibile, elegante, nobile e devoto

Affascinante come nessun altro, con il suo fisico estremo, l’Akhal Tekè, incorruttibile e devoto, lascia una traccia nel cuore di chi lo incontra.

Come un levriero è elegante, nobile, si muove sinuoso e sembra quasi non toccare terra nel suo incedere. E a un tempo affezionato e schivo e non tollera gli approcci grossolani.

L’Akhal Tekè, il cavallo del Turkmenistan, si è guadagnato il nomignolo di levriero d’oro per queste sue caratteristiche, ma anche per il suo fisico estremo: gambe lunghissime, ventre spesso retratto, muscoli guizzanti… insomma, è un atleta nato, agile, coraggioso, veloce e infinitamente resistente.

L’oro è riferito invece al suo pelo che, indipendentemente dal colore del mantello, ha spesso una ‘finitura’ metallizzata. L’Akhal Tekè è un purosangue a tutti gli effetti, non menodel Purosangue Inglese o dell’Arabo.

Sostanzialmente assenti, infatti, sono state le commistioni con altre razze: d’altronde perché ricorrere a sangue esterno per migliorare qualcosa che è già, perfetto?

1. Da dove viene? Coraggio e dedizione

titolo1-300x180

La sua zona d'origine è il Turkmenistan, ex provincia dell'URSS, tra il Mar Caspio e l'Afghanistan, un Paese in cui l'80% del territorio è desertico: viverci non è da tutti.

Eppure, grazie ai Tekè che per secoli lo hanno allevato con passione, quel cavallo nel suo Paese si sente perfettamente a casa. Raffinati artigiani e contadini nomadi, i Tekè percorrevano chilometri e chilometri in cerca dell'acqua per coltivare.

Per 'arrotondare' si davano spesso a furti e razzie. Non è difficile immaginare come un cavallo veloce, resistente fosse per loro indispensabile e si impegnarono per farlo prosperare.

Oltre alla resistenza questi cavalli mostravano grande coraggio in battaglia: portacolori della sua razza fu, secondo alcune fonti, uno dei cavalli più famosi della storia, Bucefalo, il cavallo di Alessandro Magno, che accompagnò il condottiero macedone alla conquista della gran parte del mondo allora conosciuto.

Bucefalo, raccontano le fonti, non permise mai a nessun altro di cavalcarlo e questo non è difficile da credere.

Gli Akhal Tekè sono cavalli 'padronali' nel senso che in genere scelgono il loro cavaliere e istaurano con lui un rapporto esclusivo.

2. Sangue prezioso

titolo2-300x180

A mantenere la purezza dell'Akhal Tekè attraverso i secoli pensò il luogo inospitale in cui viveva anche se, a sprazzi, la sua fama si fece sentire in luoghi lontani, tanto che si dice che ebbe una sua parte nello sviluppo del Purosangue Arabo.

Avanti veloce: la sua fama giunse in Europa tanto che secondo Byerley Turk (1684 - 1706), uno dei tre capostipiti del PSI, fu non un berbero, come in genere si sostiene, ma un Akhal Tekè.

Quello che è certo è che la razza ha avuto un suo peso nello sviluppo del cavallo prussiano e cioè il Trakehner, ma anche che ha messo le sue doti a disposizione di diverse razze russe.

Con la nascita dell'Unione Sovietica la razza rischiò però l'estinzione: il nuovo stato puntava al massimo sviluppo tramite una meccanizzazione massiccia e non c'era più posto per i cavalli.

A salvare la razza furono, come accadde spesso, dei privati - e decisi - cittadini: Maria Cerkezova, nota come 'la madre dell'Akhal Tekè, e lo zootecnico Vladimir Shamborant.

Un ulteriore rischio venne dal tentativo di trasformare l'Akhal Tekè in un galoppatore puro. L'incrocio con il PSI fu un disastro: se la velocità in pista non aumentò significativamente, la resistenza sulle lunghe distanze crollò.

Fu un bene: il libro genealogico venne definitivamente chiuso alle influenze esterne nel 1932. Oggi, purtroppo, i nuovi nati sono molto pochi e ci sono in atto tentativi scellerati di aumentarne i numeri tramite l'incrocio con altre razze russe, ma molti appassionati stanno lottando per impedire la perdita di un patrimonio genetico preziosissimo.

3. Pochi e non per tutti

titolo3-300x180

Gli Akhal Tekè sono circa 3000 in tutto il mondo. Se non fosse per il rischio genetico di per sé i numeri ridotti non sarebbero però un problema: il mercato è, infatti, ristretto perché non si tratta di cavalli adatti a tutti.

L'Akhal Tekè è molto sensibile e non tollera di essere trattato in modo superficiale o addirittura rozzo; incompetenza e imposizioni con lui non funzionano.

Quei cavalieri che, per ignoranza o per carattere, ritengono di risolvere le questioni con la forza con lui non vanno da nessuna parte: quello che ottengono è solo chiusura e rifiuto totale.

Con il cavaliere giusto, al contrario, questo cavallo sa aprirsi completamente e creare una relazione profondissima diventando un perfetto compagno di vita, ma anche di sport.

L'Akhal Tekè è infatti un atleta formidabile ed eclettico: grazie alla sua eleganza, nel fisico e nei movimenti, eccelle nel dressage tanto che il rappresentante più famoso della razza fu proprio un dressagista: il cigno nero Absent che, con li sovietico Sergej Filatov, fu uno dei cavalli più importanti della sua generazione.

Grazie alla sua resistenza e al suo coraggio il cavallo del Turkmenistan è un ottimo soggetto da endurance e un formidabile completista, essendo anche decisamente versato nel salto ostacoli, nonché un ottimo cavallo da endurance. Per il fascino innato è anche spesso protagonista negli spettacoli equestri con le bardature tipiche turcomanne.

Come ogni cavallo, l'Akhal Tekè è però ben contento di vivere lontano dai riflettori ed è un validissimo compagno di passeggiate, ma, va ripetuto, non in mano a tutti: se è pronto a dare tutto sé stesso al suo cavaliere chiede in cambio rispetto, proprio come un vero principe.

4. Bagliori che incantano. Dieta nutriente e allenamento duro

titolo4-300x180

● Bagliori che incantano
La caratteristica che per prima salta all'occhio guardando un Akhal Tekè sono i riflessi metallici che molti esemplari hanno sul mantello che possono essere d'oro, d'argento, di bronzo o di madreperla a seconda del colore di base.
Il bagliore è dovuto al fatto che i peli dell'Akhal Tekè sono particolarmente corti e sottili, quasi piccole schegge, su cui la luce rimbalza, ma soprattutto a un meccanismo che la Natura ha inventato per proteggerlo dalle temperature estreme.

La punta di ogni pelo è infatti cava, come un tubicino trasparente che riflette la luce. Questa particolare struttura riesce a isolare il corpo del cavallo dal caldo estremo del deserto di giorno e dal freddo intenso della notte.
Il fatto che il risultato sia incredibilmente affascinante e che regali a questo cavallo un'aura eterea, che lo fa sembrare un animale quasi mitologico è soltanto un valore aggiunto.

● Dieta nutriente e allenamento duro
Nelle condizioni estreme della vita del deserto e vista l'importanza fondamentale che aveva per il popolo che lo allevava, il cavallo dei Tekè era curato con tutte le attenzioni. Nelle notti più fredde, ad esempio. dormiva nella tenda con li resto della famiglia.
Veniva inoltre alimentato con una dieta ipercalorica. Dal momento che l'erba e fieno da quelle parti scarseggiavano, l'alimentazione dell'Akhal Tekè prevedeva orzo, uova, grasso di montone e frittelle di pasta di pane fritte nel burro.

Roba da far drizzare i capelli sulla testa a qualunque veterinario ma, evidentemente, proteine e grassi erano proprio ciò che ci voleva.
Non erano tutte rose e fiori però: dal momento che doveva affrontare impegni fisici decisamente intensi l'Akhal Tekè veniva allenato con lunghe marce durante le quali era spesso costretto a indossare pesanti coperte in modo da sudare via anche l'ultimo filo di grasso che potesse appesantirlo.





5. Conosciamolo meglio

titolo5-300x180

● CARTA D'IDENTITÀ
- Testa: fine ed elegante con guance pronunciate, profilo dritto o lievementecamuso
- Orecchie: eleganti, lunghe e ben distanziate
- Occhi: nobili e dolci, dal taglio un po' orientale
- Collo: lungo e asciutto, a volte 'da cervo'

- Garrese: alto e muscolato

- Torace: poco profondo con costole piatte
- Addome: decisamente retratto
- Linea dorso-lombare: dritta, forte e lunga
- Groppa: lunga, muscolosa, spiovente
- Coda: attaccata bassa e con pochi crini, morbidi e sottili
- Arti: lunghi e sottili ma dotati di ossatura molto forte
- Pastorali: piuttosto lunghi e dritti
- Piedi: piccoli, ben conformati, robusti.

● LE CARATTERISTICHE
- Tipo: dolicomorfo
- Altezza al garrese: da 145 a 155 cm
- Mantello: tutti i mantelli solid sono ammessi così come le balzane e il bianco sul muso
- Struttura: l'attaccatura del collo molto alta così che la bocca si trova più in alto del garrese.
Una curiosità sono le narici molto larghe, come quelle dei cammelli per assicurare una respirazione agevole anche durante le tempeste di sabbia.
- Attitudini: è un cavallo estremamente atletico e versatile e quindi perfetto per qualunque attività sportiva. È. tuttavia, emotivamente, estremamente sensibile: si apre lentamente e solo con chi lo rispetta ma, una volta conquistato è per sempre.








Note

A CHI RIVOLGERSI
Ex ciclista e imprenditore Mino Denti, innamoratosi di questa razza, ha fondato, ormai tanti anni fa, un'associazione dedicata agli Akhal Tekè per farli conoscere nel nostro Paese e per aiutare gli appassionati nella ricerca della loro'anima gemella'.

Per saperne di più contattare:
AKHAL TEKE ITALIA
Via Prati Nuovi, Travagliato
Tel. 030.661061
info@akhalteke.it
fb: Associazione Akhal-Tekè Italia
www.akhal-teke.it

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo con i tuoi amici su Facebook
Hai qualche idea per un articolo su BEST5? Vai alla pagina dei suggerimenti e libera la tua fantasia!