Il gatto è un animale piacevole da avere in casa, come hanno capito moltissimi italiani che ne hanno preso uno, e che lo tengono come compagno di vita, a volte da più di 10 anni.
E’ un animale carino, coccoloso, un po’ solitario ma comunque affettuoso, nei suoi modi felini di comportarsi, anche se, quando si prende un gatto, bisogna considerare che ci stiamo prendendo una responsabilità da cui non si può prescindere, per tutta la sua vita.
Ricordiamcelo: il nostro gatto dipende da noi, non possiamo dimenticarcene mai.
Un gatto, come ogni altro essere vivente, ha la possibilità di ammalarsi e, come succede per noi esseri umani, ci sono delle malattie semplici, che passano in pochi giorni, e malattie più gravi che possono rimanere senza possibilità di guarigione anche per tutta la vita (malattie croniche del gatto).
In questa nostra lista abbiamo quindi raccolto una serie di malattie che sono, a nostro avviso, tra le più comuni malattie del gatto.
Ovviamente è impossibile fare una stima, perché in base allo stile di vita e in base all’ambiente in cui vive, un gatto è sottoposto anche a malattie molto diverse tra loro; un gatto castrato che sta in casa è molto più a rischio di obesità, e delle sue conseguenze, rispetto ad un gatto che sta fuori, più sottoposto magari a delle malattie infettive.
Ecco quindi quali sono le cinque malattie più comuni del gatto che ogni proprietario dovrebbe conoscere.
1. I problemi alla bocca
I problemi alla bocca del gatto sono in assoluto i problemi più comuni, anche se spesso non vengono diagnosticati e vengono poco considerati dai proprietari.
Il problema, essenzialmente, dipende dal fatto che un gatto in natura vivrebbe molto meno rispetto ad un gatto che vive tra le nostre mura domestiche (vita media di un gatto domestico è di 17 anni circa).
Il gatto, allo stesso modo, deve fare i conti per prima cosa con il tartaro, impossibile da prevenire visto che non possiamo lavare i denti al nostro gatto tutti i giorni…
Diciamo che da questo punto di vista i croccantini (cibo secco) rispetto alle scatolette (cibo umido) sono più utili, perché “puliscono” la bocca del gatto.
Ma tenendo conto che un gatto mangia di tutto, prima o poi ci ritroveremo a gestire questo tipo di problema.
Il problema alimentare, però, non è l'unico: ci sono ad esempio i graffi alla bocca, le ferite e le afte, che possono essere causate anche da alcune malattie infettive particolari, oltre che il pericoloso granuloma eosinofilico, qualcosa di simile ad un tumore che si posiziona nella parte posteriore della bocca.
Tutti questi problemi portano a far sì che il gatto non mangi, che non si alimenti come dovrebbe, ma spesso i proprietari interpretano questi comportamenti come “al gatto non piacciono i croccantini”.
A volte è così, ma è raro, il gatto è un animale che tende in generale a mangiare regolarmente, per cui se non mangia ci potrebbe essere un problema alla bocca.
Invece di girare a vuoto nei negozi di animali per delle giornate, magari con il gatto in braccio per fargli scegliere, meglio optare per una visita o anche una radiografia alla bocca. A volte la soluzione sta proprio li.
2. Le pulci
Altro problema assolutamente sottovalutato è quello delle pulci, questi piccoli animaletti che camminano sul pelo del gatto nutrendosi della sua pelle, che lacerano succhiando il liquido che ne fuoriesce.
Il problema, anche in questo caso, è che il proprietario non si rende conto delle pulci, perché all'occhio umano sono molto difficili da vedere, sono velocissime e molto piccole.
Le zecche, si vedono bene, magari ce n'è solamente una, e ci si allarma per andare dal veterinario a farla togliere.
Le pulci invece, con il fatto che non si vedono, è come se non ci fossero, ma i sintomi sono ben evidenti: il gatto si lecca, si gratta, a volte ha le croste, e può avere anche una dermatite per l'allergia alla loro saliva, che non è mortale ma è una delle cose più fastidiose possibili.
Immaginate che vi pruda tutto il corpo, in contemporanea e continuamente, senza interruzione.
In più, le pulci portano ad un altro problema che si chiama Dipylidium caninum: si tratta di un parassita la cui larva vive dentro la pulce. Il gatto, a volte, grattandosi ingerisce la pulce (che salta, per scappare) e ingoia.
Digerisce la pulce ma il parassita, un verme, è resistente e inizia a crescere; se si vede, è uguale alla nostra tenia, per cui è lungo e si nutre di ciò che il gatto mangia. Così che il gatto dimagrisce, anche a dei livelli che possono diventare molto gravi.
Le pulci si possono individuare guardando il pelo del gatto: alla base si trovano una serie di puntini neri che sono i loro escrementi: se vediamo qualcosa del genere sappiamo che ci vuole un trattamento antiparassitario.
Che, oltre che sul gatto, si fa in casa: si, perché le pulci vivono in casa, anche se non le vediamo, e se noi trattiamo solo il gatto ma non l'ambiente, il problema tornerà nel breve periodo.
3. L'obesità
L'obesità è il problema principale di tutti i gatti castrati che vivono in casa.
Quando un gatto, infatti, vive nella nostra abitazione e non ha stimoli riproduttivi, per cui di ricerca dei partner, fa “la bella vita”: mangia e dorme.
Questo, però, è pericoloso nel corso del tempo: infatti, se un gatto non consuma le calorie che ingerisce, queste si tramuteranno in grasso, che alla lunga, portano a conseguenze che poi è difficile eliminare.
Il problema, essenzialmente, è che i grassi (e anche i carboidrati, che vengono rielaborati dall'organismo diventando grassi) si accumulano sia nel tessuto adiposo, che è sotto la pelle, sia (ed è questa la cosa grave) nel fegato: questo diventa giallo, e unto, e letteralmente il grasso cola all'esterno.
Si parla di steatosi epatica, ed è una delle situazioni che più mette a rischio la vita del gatto, perché il fegato diventa così fragile che può spezzarsi di netto, anche se il gatto fa un salto.
Una rottura del fegato porta ad un'emorragia interna che uccide il gatto nel giro di un'ora, e non c'è chirurgia che possa salvarlo, è una situazione praticamente istantanea. In alcuni razze di gatti, come per esempio il gatto persiano, bisogna stare attenti che il gatto non ingerisca i propri peli, perche' questo puo' causare casi di occlusione intestinale.
Per cui, se avete gatto che sembra un cane alano, per dimensioni, non fategli foto e pubblicatele su Facebook… ma correte ai ripari e dimezzate la sua razione di cibo!
Quel gatto pacioccone, che voi amate tanto, è a rischio della sua stessa vita.
4. La FeLV
La FeLV, o Leucemia Felina, è una malattia infettiva del gatto che si trasmette da gatto a gatto.
Purtroppo la trasmissione da gatto malato a gatto sano è molto semplice e molto comune, perché il virus che la causa si può trasmettere anche se due gatti si strusciano con il muso, o se bevono dalla stessa ciotola.
E' un po' come il nostro raffreddore (molto facile da contagiare), solo che dalla FeLV non si guarisce mai.
Questa malattia colpisce il midollo osseo e fa sì che i globuli bianchi si riproducano più del previsto, portando alla situazione di leucemia, ovvero avere troppi globuli bianchi nel sangue. Questi, a volte, si ammassano e formano delle neoplasie, ovvero dei tumori.
Un gatto malato di FeLV, una volta contratta la malattia, non può guarire, ma si possono attuare una serie di misure che permettano di limitare la malattia, come ad esempio il tenerlo in casa.
Se lo castriamo per farlo stare in casa e lui sta all'asciutto e ben nutrito non incontrerà freddo, altri animali, altri gatti che potrebbero ferirlo e così stimolare le difese immunitarie, portando alla produzione dei globuli bianchi che, abbiamo detto, sono già troppi e renderebbero più grave il problema.
Se riusciamo infatti a tenerlo sotto controllo si riesce anche a far vivere un gatto malato di FeLV molto a lungo. Particolare attenzione va prestata al non far entrare in contatto altri gatti con il nostro gatto malato, perché trasmetterebbe la malattia.
Per la FeLV al momento esiste un vaccino, che è protettivo ma non al 100%: insomma, possiamo vaccinare il gatto ma c'è il rischio che si ammali lo stesso, specialmente se esce molto di casa.
Per evitarlo, non possiamo purtroppo far altro che castrare il gatto prima che la malattia sopraggiunga e fare in modo che stia in casa, evitando così al massimo il contatto con altri gatti e, di conseguenza, la possibilità che possa contrarre questa
5. La FIV
La FIV, o Immunodeficienza Felina, è un'altra malattia infettiva simile alle FeLV, meno probabile come trasmissione, ma più grave come sintomi.
Il virus è della stessa famiglia del virus umano HIV, e da qui già capiamo la gravità della situazione.
Si tratta di un virus molto diffuso per i gatti che vivono all'aperto, e molto presente in Italia. E non esiste vaccino, al momento, proprio come per HIV che infetta gli essere umani.
I gatti se lo trasmettono, più che per via venerea, per via ematica (con graffi e morsi), comunque sempre in occasione delle lotte per l'accoppiamento, ed è uno dei motivi per cui la castrazione limita molto il problema, perché induce il gatto a stare tranquillo.
La FIV non è una malattia di per sé mortale, anche se può condurre alla FAIDS, la versione felina dell'AIDS: il problema essenzialmente è che il virus mette il sistema immunitario, le difese, del gatto in una situazione di inefficienza, il che significa che se nel corpo del gatto entrasse anche la malattia più banale il gatto non saprebbe combatterla. Con questo meccanismo, la FIV può diventare mortale.
Per prevenirla purtroppo un modo certo non c'è, anche se la castrazione o sterilizzazione ne limita di molto l'incidenza, tenerlo in casa, farlo uscire il meno possibile e nutrirlo bene.
Una situazione che lo metta, quindi, in condizione di avere poche possibilità di incorrere in altre malattie infettive. effetti quanto meglio riusciamo a fare.