La sicurezza personale è uno degli argomenti al centro del dibattito civile e politico.
Questa volta quindi non stiamo parlando della difesa da virus informatici e hacker ma della libertà di sentirci tranquilli quando camminiamo per le vie della nostra città, anche a tarda ora.
Le cronache locali e nazionali sono piene di notizie che raccontano i casi di aggressione e minacce ai cittadini di ogni sesso ed età da parte dei tanti malintenzionati a piede libero.
Il mondo delle applicazioni mobile ci viene incontro per cercare di affrontare e limitare il problema.
Esistono infatti delle app che ci possono “accompagnare e tenere d’occhio” intervenendo in caso di bisogno. Alcune forniscono le coordinate GPS della nostra posizione a un amico oppure a un parente.
Altre permettono di chiamare i numeri di emergenza al volo. In questo caso la geolocalizzazione non viene utilizzata per fornire fastidiosa pubblicità mirata e si rivela invece un dato fondamentale per la nostra protezione.
Stiamo percorrendo una strada deserta in piena notte e abbiamo paura che qualcuno ci aggredisca? Siamo soli a casa e non ci sentiamo troppo bene?
Niente panico: ecco le app che ci aiutano nelle situazioni più difficili e pericolose, come funzionano e quanto ci costano.
1. Tu cammini e io ti accompagno
Prima di proseguire, è importante fare una precisazione. Purtroppo molte zone di tante città non sono sicure.
Si tratta di un dato di fatto che non è in discussione. Chi vive nelle metropoli ma anche chi abita nelle periferie suburbane sa bene di cosa stiamo parlando.
Il miglior sistema per evitare di cadere preda di un'aggressione è la prevenzione. Evitiamo di circolare a tarda notte in zone pericolose.
Se siamo in vacanza e non conosciamo i quartieri a rischio di una città, chiamiamo le forze di polizia locali e chiediamo informazioni.
Si tratta di semplici accorgimenti che possono anche salvarci la vita. Uno dei modi più ovvi per scongiurare brutti incontri consiste nell'essere almeno in due.
Nasce così Companion, www.companionapp.io l'app che non ci lascia mai soli, un'idea che viene dagli USA.
È stata progettata per gli studenti universitari che spesso si trovano a transitare di notte nelle strade deserte di enormi campus. Grazie alle sue funzioni però viene apprezzata e utilizzata in tutto il mondo.
Lo scopo di quest'app è molto semplice: sfruttare la geolocalizzazione dello smartphone per farci seguire da un parente o da un amico durante il percorso.
In caso di problemi il nostro angelo custode può chiamarci, inviare un messaggio via chat, dare l'allarme alla polizia o contattare qualsiasi altro soccorso tecnico necessario.
L'applicazione è gratuita e quando la installiamo dobbiamo eseguire una semplice configurazione. In primo luogo, indichiamo la nazione di residenza. Poi inseriamo il nostro numero di telefono.
Una volta fatto, riceveremo un SMS con un codice di verifica che deve essere aggiunto all'interfaccia di Companion. Questo espediente serve all'app per accertarsi che il numero appartenga veramente e a noi.
Terminato il processo di controllo, ci vengono chiesti alcuni dati come nome e sesso. Le informazioni sono utilizzate per identificarci con precisione nel caso di una chiamata alle forze dell'ordine.
2. Companion ti segue da vicino
Terminata questa breve guida passo a passo, compare la familiare interfaccia di Google Maps.
Al centro viene riportata la nostra posizione con un cursore grigio che indica il punto di arrivo del tragitto da percorrere.
Basta mettere il localizzatore su una via nelle vicinanze. Il selettore diventa verde e fa emergere il tasto Add Companions. Veniamo quindi riportati alla rubrica telefonica.
Possiamo selezionare qualsiasi contatto, anche quelli che non utilizzano l'applicazione. Le coordinate GPS vengono trasferite alla persona selezionata che ci vedrà sulla mappa e potrà tenerci d'occhio.
Premendo un pulsante possiamo inviare un messaggio o chiamare automaticamente l'amico o il parente che ci segue. Allo stesso modo, lui potrà fare altrettanto qualora noti un comportamento anomalo come una brusca fermata o una corsa improvvisa.
In caso di bisogno, potrà avvertire le forze dell'ordine per conto nostro. Sulla schermata di Companion compare anche un grosso tasto rosso con scritto Call Police.
Avendo preimpostato l'uso dell'App per l'Italia, il numero d'emergenza predefinito è il 112 che ci mette in contatto con la Centrale Operativa dei Carabinieri.
Tra le impostazioni su cui mettere mano ci sono due voci piuttosto importanti: Location Update Frequency e Trigger Sensitivity. La prima regola entro quanti secondi deve essere aggiornata la posizione. Scegliamo tra 2, 5, 7 o 10.
La seconda invece gestisce la reattività dei sensori del telefono. Vengono utilizzati per rilevare possibili problemi come una caduta o l'accelerazione del passo.
Quando entrano in funzione, avvertono il nostro compagno di viaggio che qualcosa non va. Consigliamo di impostare il valore su Medium. Così eviteremo falsi allarmi.
Ma serve davvero? In definitiva, Companion può essere utile per molteplici scopi. Pensiamo ai genitori che vogliono seguire il tragitto dei loro figli o agli anziani che potrebbero perdere l'orientamento e non ritrovare la via di casa.
I creatori di quest'app stanno prendendo accordi con le forze di polizia di diverse nazioni. In futuro, Companion potrebbe collegarsi direttamente alle centrali operative, rendendo ancora più semplice la localizzazione di una persona in difficoltà.
L'unica nota negativa, se proprio vogliamo definirla così, è la lingua utilizzata dall'app. Purtroppo non è ancora disponibile una traduzione in italiano. Dobbiamo rassegnarci a utilizzare l'inglese.
3. App al femminile
Un'altra interessante applicazione gratuita è Siamo Sicure!.
Il nome fa subito capire che è stata realizzata soprattutto per le donne, più spesso vittime dei malintenzionati. Le sue quattro funzioni comunque sono perfette per tutti.
Troviamo Allarme e suoni, Chiamata di emergenza, SMS "Dove sono" e Decalogo: i comportamenti.
L'interfaccia è molto intuitiva ed è pensata per racchiudere in un'unica schermata tutte le opzioni più importanti in caso di emergenza.
Allarme e suoni è indicato con un tasto rosso in alto a sinistra. Impostare un allarme molto forte e capace di spiazzare l'aggressore può essere un valido aiuto per mettere in guardia le persone vicine.
In più, configurando l'accensione del flash della fotocamera, regoliamo il telefono per riprodurre il segnale SOS in codice morse o per lampeggiare.
La voce Chiamata di emergenza è evidenziata con un pulsante azzurro nella parte superiore destra. Consente di inoltrare una telefonata a un numero predefinito. In Europa, così come in Italia, viene registrato il 112.
La funzione SMS "Dove sono" si attiva premendo il tasto arancione in basso a sinistra. Permette di inviare un messaggio di testo in cui viene riportata la nostra posizione a un numero scelto da noi.
Decalogo: i comportamenti è invece un piccolo vademecum per far fronte alle possibili situazioni di emergenza. Possiamo aprirlo premendo il pulsante rosa in basso a destra.
L’app è gratuita e lo saranno anche tutti gli eventuali aggiornamenti futuri, come leggiamo sul sito ufficiale www.siamosicure.it.
4. Sicurezza totale
Un’applicazione molto simile a Companion, ma più avanzata dal punto di vista tecnico, è Protechtor di Spee, www.protechtor.it.
A differenza delle applicazioni gratuite di cui abbiamo parlato, richiede la sottoscrizione di un abbonamento.
Il costo annuale è di circa 183 euro IVA esclusa che diventano ben 223 euro applicando l’IVA. L'App si appoggia alle centrali europee Panopticon che offrono un supporto rapido e avanzato in caso di bisogno.
Per saperne di più possiamo visitare il sito www.spee.it/panopticon-services. Se ci troviamo ad affrontare problemi di sicurezza o salute, la centrale stessa a risponde alla chiamata.
Le opzioni incluse in Protechtor sono quattro: SOS, Help, Alert e Tracking. Le prime due permettono di attivare la stazione Panopticon. SOS deve essere utilizzata in caso di problemi di sicurezza.
Help invece indica un malore o qualsiasi criticità a livello sanitario. La centrale si metterà in contatto con le persone di cui abbiamo lasciato un recapito o con il servizio per l’emergenza medica 118.
In entrambi i casi, la nostra posizione viene registrata. Premendo Help o SOS, la fotocamera dello smartphone si attiva in automatico e invia immagini e suoni alla stazione Panopticon.
Alert poi è un sistema a tempo. Premendo il pulsante, attiviamo un timer della durata di 2 minuti. Se passano senza che le nostre dita blocchino la funzione con la pressione del tasto Stop, Protechtor lancia automaticamente l’SOS.
Tracking infine permette alla centrale di tenere sotto controllo i nostri spostamenti e intervenire in caso di necessità.
5. La qualità costa e le donne rischiano di più
- La qualità costa
Nella cifra di 223 euro IVA inclusa necessaria per acquistare l’abbonamento a Protechtor, è compresa una sola chiamata d’emergenza con le funzioni SOS o Help.
Se la usiamo, non potremo più sfruttarla fino al rinnovo della sottoscrizione.
L’applicazione quindi non è affatto economica. Saremmo anche disposti a pagare, visti gli ottimi servizi offerti dalla centrale Panopticon.
Tuttavia, la regola che riduce l’utilizzo dell’applicazione per motivi di emergenza a una singola chiamata non ci piace molto, perché rischia di metterci in difficoltà, anche se potremo continuare a usare le funzioni Alert e Tracking.
Le app gratuite ci garantiscono una protezione altrettando valida senza bisogno di spendere anche se dovremo appoggiarci alle Forze di Polizia statali, spesso oberate di lavoro.
Scarichiamole e facciamo una prova per capire se fanno al caso nostro. - Le donne rischiano di più
La violenza in ambito pubblico e privato è un argomento molto delicato. Ogni anno il Ministero dell'Interno analizza la situazione italiana con particolare attenzione agli atti contro le donne.
Ecco i dati del 2015:
411 omicidi volontari, di cui il 31, 14% con vittime donne;
9.136 atti persecutori, di cui il 76,02% su donne;
3.364 violenze sessuali, di cui il 91,76% su donne;
13.014 percosse, di cui il 47,29%su donne;
1.198 ammonimenti del Questore;
217 allontanamenti.
Fortunatamente dall'entrata in vigore della Legge n. 119/2013 èstata registrata una diminuzione del fenomeno e una maggiore attenzione al tema.
Rispetto al 2014 gli omicidi con vittime di sesso femminile sono diminuiti del 6,57%, gli ammonimenti del 3,68% e gli allontanamenti del 16,54%.
La legge sul femminicidio, insieme a quella anti-stalking e alla ratifica della Convenzione di Istanbul, costituisce lo spartiacque nella prevenzione e nella lotta alla violenza sulle donne.Per approfondire http://bit.ly/1W1J1Mn