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Le Graminacee ornamentali: tutto quello che devi sapere

Il loro aspetto riporta alla mente gli ambienti selvaggi sferzati dal vento e dalle lunghe prospettive, alcune scogliere mediterranee, le grandi praterie americane, le highland scozzesi.

Si tratta delle graminacee, appartenenti per la gran parte alla famiglia delle Gramineae-Poaceae, un vasto gruppo di piante (circa 10.000 specie) a cui appartengono anche i cereali più noti e alcune tra le più belle e versatili specie da giardino che, nel corso dell’evoluzione, si è adattato agli ambienti più diversi distribuendosi in tutto il mondo.

Sino a qualche anno fa si usava solo l’erba della Pampas (Cortaderia selloana), isolata al centro di piccoli giardini, per la sua grande taglia e il vistoso pennacchio di spighe autunnali.

Oggi sono molte le graminacee ornamentali diffuse: vengono apprezzate per le loro caratteristiche estetiche, per l’incredibile resistenza alle condizioni ambientali più disparate, per la ridottissima manutenzione che richiedono, perché sono praticamente indenni da problemi fitopatologici e costano poco.

Le graminacee ornamentali nelle aiuole e nelle bordure miste vengono apprezzate per le forme (fusti diritti come lance, foglie morbide come cuscini o leggiadre come fontane) nonché per le numerose e variabili colorazioni che vanno dal verde brillante al bronzo al rosso, passando per un’ampia gamma di gialli, avorio, grigioverde e glauco, accompagnati spesso da effetti metallici piuttosto particolari.

Alcune specie nei mesi invernali assumono tonalità particolari che si esaltano grazie ai freddi della stagione: diventano così indispensabili per rendere interessanti i giardini proprio in un momento in cui le fioriture sono assenti e la presenza di arbusti e cespugli con bacche è sempre abbastanza limitata.

Le graminacee non dovrebbero mancare nei giardini in cui servono piante rustiche capaci di adattarsi al caldo e alla scarsità di acqua oppure all’opposto accanto a laghetti, stagni e ruscelli:

Non mancano le specie e le varietà compatte che possono vegetare in vasi e contenitori, sia quelle con foglia che durante la brutta stagione dissecca, che quelle sempreverdi.

Si utilizzano anche per aiuole stradali, rotonde o comunque in tutte le situazioni urbane dove occorre resistere all’inquinamento e a terreni difficili. Le graminacee si acquistano e si piantano preferibilmente in primavera.

Dato che le graminacee mal tollerano i ristagni idrici, se il terreno fosse un po’ pesante e poco drenante è bene lasciare in fondo alla buca d’impianto del materiale come ghiaia, ciottoli o argilla espansa, per garantire lo sgrondo dell’acqua.

Nella buca d’impianto aggiungere anche un fertilizzante organico tipo cornunghia o letame pellettato così da costituire una dotazione per gli anni a venire.

Con l’avanzare della primavera si assiste a un rapido sviluppo; in estate l’acqua dovrà essere fornita in modo regolare, ma mai in eccesso, perché queste piante sopportano la siccità (la resistenza alla siccità è ovviamente minore in vaso).

Quali sono gli accostamenti consigliati?

Le specie di maggiore dimensione si possono usare come esemplari isolati oppure, in una bordura molto lunga, al fine di creare ritmo e variabilità nella composizione, da ripetere a una certa distanza. Quelle di taglia minore, danno i migliori risultati se piantate in massa.
Le graminacee a cespuglio si accostano bene agli arbusti dalla corteccia colorata come Cornus stolonifera ‘Flaviramea’ o Cornus sanguinea, o con altri cespugli come l’Edgeworthia chrisantha con la fitta ramificazione e i bottoni fiorali presenti sui nudi rami invernali.
In caso di giardini in cui si vuole far risaltare le architetture di un edificio, esaltandone per esempio le linee, si consiglia di utilizzare piante piuttosto alte come le Calamagrostis, per garantire un giusto equilibrio con l’edificio. 
Nei giardino formali o caratterizzati da forme geometriche, si consigliano specie come la Stipa o il Pennisetum che appaiono bellissime se associate a siepi di tasso, bosso o ligustro.

L’utilizzo in contenitore su balconi e terrazzi ma anche in cortili, patii e piccoli giardini, ha avuto un forte incremento negli ultimi anni, anche perché si tratta di vegetali che una volta installati richiedono poche cure. A tal proposito:

Scegliere contenitori capienti e profondi o cassette di grandi dimensioni; vanno bene anche i grossi vasi in terracotta o plastica, preferibilmente alti e stretti, per meglio mettere in evidenza la bellezza e la verticalità della vegetazione.
Le piante in vaso devono essere rinvasate ogni due anni nel caso di specie vigorose; per le specie meno vigorose questa operazione la si esegue ogni 3-4 anni.
Ogni anno deve essere fatta la concimazione con una manciata di concime ternario NPK.

Per la maggior parte delle graminacee in autunno il fogliame non si tocca se ornamentale e piacevole; se secca (e questo accade solo nelle zone molto fredde) si può tagliarlo subito alla base.

In generale quindi l’operazione di taglio delle parti secche si esegue dopo i forti freddi, prima del risveglio primaverile. Indossate sempre i guanti per questa operazione perché spesso la lamina fogliare è tagliente.

Per chi volesse cimentarsi nella propagazione si consiglia la divisione dei cespi ogni 3 – 5 anni.

In primavera appena le piante si sono risvegliate dal lungo inverno e sono all’inizio della vegetazione, si procede all’estirpazione del cespo.
Poi con un vanghetto affilato si taglia in più parti il cespo della graminacea, facendo attenzione che ogni porzione di pianta ottenuta abbia qualche radice.
Per facilitare l’attecchimento, le parti risultanti dalla divisione non dovrebbero essere troppo piccole.
Quindi si provvede a ridurre la lunghezza della chioma di due terzi, a ripiantare (come descritto nella messa a dimora) e a irrigare abbondantemente e con regolarità, almeno per la prima stagione.

Oggi vedremo 5 piante appartenenti alla famiglia delle Graminacee ornamentali e considerate da tutti tra le più belle in assoluto: la Luzula nivea, la Cortaderia selloana, la Pennisetum alopecuroides, la Festuca glauca e la Stipa tenuissima.

1. Cortaderia selloana, piume da giardino

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  • Conosciuta anche come “erba della Pampas” è caratterizzata da una crescita molto veloce ed è utilizzata nei giardini come elemento isolato ma anche per creare insolite bordure o piccoli gruppi (piantumare alla distanza di una pianta al metro quadrato).
  • È originaria della Pampas argentina, quindi condizione indispensabile per farla crescere rigogliosa è di collocarla in un ambiente soleggiato o almeno a mezz’ombra.
  • Ha foglie strette e allungate, di colore verde chiaro, con i margini taglienti e ricadenti; crescono alla base del cespuglio e possono raggiungere i 150 cm circa.
  • Alla fine dell’estate produce una vistosa infiorescenza piumosa di colore bianco argenteo, che può permanere sulla pianta sino alla primavera successiva e che consente alla pianta di raggiungere un’altezza di oltre 3 metri.

2. Luzula nivea, sempreverde per l’ombra

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  • Chiamata anche erba lucciola maggiore è un’erbacea sempreverde, che appartiene alla famiglia delle Juncaceae, diffusa nei sottoboschi delle Prealpi; raggiunge un’altezza massima di 30 - 40 cm e una larghezza di 25-30 cm.
  • Ha una foglia fine di colore verde scuro con una tipica pelosità chiara sul margine, il fiore è bianco e appare nella tarda primavera portato all’apice di uno stelo.
  • La spiga ha una notevole durata e si può utilizzare come fiore reciso.
  • Questa pianta ama il terreno ricco, umifero e come esposizione preferisce l’ombra- mezzombra.
  • Si può utilizzare in giardini rocciosi, bordure miste, sotto la chioma di alberi a foglia caduca, o semplicemente in aiuole ombreggiate.
  • Si può accostare a piante di simile esigenze come felci, Hosta, Bergenia, Epimedium, Lythrum o Ligularia.
  • Un corretto impianto è pari a 6-8 piante al metro quadrato.

3. Pennisetum alopecuroides, per bordure leggere nel vento

Pennisetum alopecuroides

  • Raggiunge un’altezza massima di 60 - 70 cm, presenta delle spighe cilindriche terminali di colore bianco crema-verdastro lunghe 8-10 cm che si aprono nella tarda estate, da agosto ad ottobre, ma che persistono sulla pianta anche nei mesi invernali almeno sino alle prime abbondanti nevicate che ne possono spezzare gli steli.
  • Non ha esigenze particolari nei riguardi del terreno, purché sia privo di ristagni.
  • L’esposizione ottimale è il pieno sole e si può utilizzare in bordure, in vaso, o in purezza in aiuole o accostandola per esempio a Canna indica, Verbena bonariensis, Gaura, Perowskia, Rudbeckia, Sedum.
  • L’investimento ottimale per avere un buon risultato di copertura è di 3 piante al metro quadrato.
  • Tra le cultivar si segnalano: P. alopecuroides ‘Hameln’ (con spiga di colore bianco ghiaccio) e P. setaceum ‘Rubrum’ (dal fogliame e spiga rosso-vinato). Queste non richiedono terreni particolari ma ben drenati e come esposizione preferiscono il pieno sole. Raggiungono un’altezza di 90 - 100 cm e devono essere piantate 2-3 piante al metro quadrato.

4. Festuca glauca, tappezzante di colore grigio-blu

Festuca glauca

  • È una graminacea perenne diffusa allo stato spontaneo, in tutta Europa, specie sulle Alpi, usata nelle bordure miste o per delimitare piccole aiuole.
  • La pianta alta 15-20 cm e larga altrettanto si caratterizza da foglie lunghe e sottili di colore grigio-blu che formano dei piccoli cespi molto decorativi di forma arrotondata; al centro dei cespi, in estate, si sviluppano dei corti fusti che reggono piccole spighe color nocciola.
  • Questa piccola graminacea ha bisogno di un’esposizione in pieno sole per accentuare la colorazione ma nelle regioni del sud Italia è meglio posizionarla in zone un po’ ombreggiate per evitare possibili bruciature e decolorazione del fogliame.
  • Il terreno ideale per la festuca è sciolto e ben drenato, mentre non sopporta quelli argillosi e umidi.
  • Un corretto impianto è di 8-10 piante al metro quadro.





5. Stipa tenuissima, per cespugli eleganti e filiformi

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  • Originaria del Sud America, raggiunge un’altezza compresa tra 50 e 80 cm per una larghezza di 40-50 cm.
  • Si contraddistingue per il fogliame esile, filiforme, color verde brillante e per la particolare spiga terminale che si apre da giugno a settembre molto piumosa e soffice, che ondeggiano elegantemente al minimo soffio di vento.
  • Le spighe sono di colore verde chiaro argenteo e imbiondiscono con l’arrivo dell’autunno.
  • Queste morbide infiorescenze si possono essiccare e impiegate per composizioni floreali.
  • È una specie molto rustica: richiede terreno ben drenato e posizione in pieno sole.
  • Si utilizza in bordure miste o anche in purezza per dare leggerezza e movimento, grazie alla sua leggera spiga.
  • Il sesto d’impianto è di 2-3 piante al metro quadro.








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