Le zanzare sono tra i gruppi animali di maggior successo nei Paesi caldi e temperati, nonostante siano lente, delicate, prive di difese chimiche o di un pungiglione con veleno, come quello di api e vespe.
La loro enorme diffusione è legata al loro ciclo vitale: fanno infatti tanti figli che hanno uno sviluppo rapidissimo. Sono inoltre adattabili e resistenti.
In Italia si contano circa 60 specie di zanzare, ma solo alcune pungono l’uomo; altre hanno come bersaglio gli uccelli, altre ancora rane e lucertole.
Sono il tormento delle nostre notti estive: ecco alcune cose che forse non sai sugli insetti… più odiati del mondo!
1. UNA FAMIGLIA NUMEROSA
In Italia si contano circa 60 specie di zanzare, ma solo alcune pungono l’uomo; altre hanno come bersaglio gli uccelli, altre ancora rane e lucertole.
Ogni specie ha un habitat prediletto per la deposizione delle uova.
Nelle acque fresche, stagnanti o a flusso lento tipiche delle zone naturali prevalgono alcune Anopheles, mentre in acque più calde e sporche si trovano soprattutto le zanzare comuni Culex pipiens, attive di notte, che tormentano l’uomo, mentre le zanzare delle risaie, Ochlerotatus caspius, sono diffuse nelle aree agricole.
Le cavità degli alberi e le piccole raccolte di acqua, anche quelle vicine al mare, ospitano le larve delle zanzare tigre del genere Aedes.
Gli adulti vivono per un periodo variabile da qualche settimana (nelle generazioni estive) a 5 mesi nel caso di femmine che superano l’inverno.
I maschi, invece, volano solo un paio di settimane, giusto il tempo di accoppiarsi con le femmine.
2. FEMMINE CON LA SIRINGA E MALATTIE PERICOLOSE
- FEMMINE CON LA SIRINGA
Le zanzare ci trovano grazie alle loro antenne che captano le emissioni di anidride carbonica del nostro respiro e, a breve distanza, il calore e il sudore.
Per prendere il sangue la femmina (il maschio non punge) usa il suo apparato boccale pungente-succhiatore, formato da una “siringa” semirigida e sottilissima che inserisce nella pelle della “preda”.
Può succhiare una quantità di sangue pari al doppio del suo peso corporeo, che le serve per la maturazione delle uova nel suo addome.
Nel momento della puntura inietta anche sostanze che rendono localmente il sangue più fluido per facilitarne l’aspirazione: ecco il motivo dell’irritazione locale e del prurito.
- MALATTIE PERICOLOSE
La zanzara è l’animale più letale al mondo per l’uomo perché col morso può tramettere varie malattie; a lei sono attribuite 830 mila morti all’anno.
In particolare l’anofele può portare la malaria, una delle malattie più insidiose al mondo, provocata da un protozoo molto resistente ai farmaci, il plasmodio.
In Italia questa patologia è stata debellata da decenni ma non è così in molti Paesi tropicali.
Anche le zanzare tigre possono trasmettere alcune malattie tropicali, dalla febbre gialla alla dengue.
La maggior parte degli ammalati registrati in Italia sono persone che avevano contratto la malattia all’estero.
Da noi il rischio di prendere queste malattie dalle zanzare è ridotto al minimo; rimangono solo il fastidio e il prurito.
3. L’INVASIONE DELLA “TIGRE” E LA GUERRA "CHIMICA"
- L’INVASIONE DELLA “TIGRE”
Arrivata in Italia dal sud-est asiatico nei primi anni Novanta del secolo scorso, il suo nome è dovuto alle caratteristiche striature.
Nei Paesi di origine la zanzara tigre (Aedes albopictus) depone le uova nei minuscoli ristagni d’acqua nelle cavità degli alberi.
Le larve si sviluppano in pochi giorni, dando vita agli adulti che pungono anche nelle ore diurne, specie nel tardo pomeriggio.
Questa zanzara è giunta da noi, sottoforma di larva, nei piccoli accumuli di acqua dei copertoni per auto e camion che India e Cina esportano in tutto il mondo.
Questa, e altre specie simili (A. aegypti e A. geniculatus), sono ormai diffuse in tutti i Paesi temperati e caldi del pianeta.
- LA GUERRA "CHIMICA"
In passato gli insetticidi sono stati utilizzati con un certo successo contro le zanzare, ma eliminano anche molti insetti utili e sono nocivi pure per l’uomo e altri animali; le zanzare, inoltre, possono sviluppare resistenza.
Solo il freddo sembra fermarle: sotto i 15 °C, infatti, la crescita delle larve si arresta.
Per contrastare questi insetti il modo migliore è lasciare che i loro predatori naturali (libellule, ragni, uccelli insettivori e pipistrelli) facciano il loro lavoro.
Purtroppo insetticidi, inquinamento, distruzione del paesaggio da parte dell’agricoltura intensiva li fanno scomparire.
Un batterio, Bacillus thuringiensis var. israelensis (noto come B.t.i.), invece, si è rivelato molto utile nella lotta biologica alle zanzare; colpisce questi ditteri ed è innocuo per l’uomo e gli altri animali.
4. RIMEDI CASALINGHI E L'UTILITA' DELLE ZANZARE
- RIMEDI CASALINGHI
Repellenti con un elevato contenuto di DEET (una molecola che scoraggia le zanzare dal posarsi su di noi), gli zampironi (la spirale con insetticida a base di piretro) e le lampade che attirano gli insetti fulminandoli al contatto sono in parte efficaci, ma la migliore opera di contrasto è la prevenzione.
Evitare i ristagni di acqua, svuotare i sottovasi in giardino, controllare che tombini e grondaie non siano otturati: bastano questi piccoli gesti per contenere un
possibile focolaio di infestazione.
L’aria condizionata, inoltre, è un buon deterrente: alle zanzare l’aria fresca e asciutta non piace e stanno alla larga.
- MA... A COSA SERVONO?
La vita delle zanzare è strettamente legata a quella di molti altri organismi in un continuo gioco di equilibri: ci sono pesci, uccelli, rettili e insetti che si nutrono di zanzare, che sono quindi parte integrante della catena alimentare.
Le larve, inoltre, filtrano e contribuiscono a ripulire le acque in cui si trovano, oltre a essere il nutrimento di molti organismi acquatici (gli adulti diventano cibo per i predatori insettivori).
Contribuiscono, inoltre, all’impollinazione: come detto, la maggior parte delle zanzare non si nutre di sangue, ma di zucchero che prende volando di fiore in fiore, aiutando quindi a trasportare il polline.
5. UN CICLO VITALE DA RECORD
- La vita delle zanzare comincia in acqua, in uno stagno, un canale, una pozza anche minuscola.
- La femmina di Culex pipiens, la zanzara tipica delle nostre città e campagne, depone qualche decina di uova sulla superficie dell’acqua, accorpandole in una struttura galleggiante, simile a una barchetta (2); ogni femmina depone fino a 500 uova in più atti.
- Le larve che nascono (3) somigliano a vermetti: si agitano nell’acqua e la filtrano costantemente. Per respirare usano un sifone a contatto con la superficie: ecco perché stanno sempre in alto, pronte a immergersi con oscillazioni appena qualcosa si avvicina.
- In pochi giorni la larva diventa “pupa” (4): si piega fino a somigliare a una virgola e rimane a contatto con la superficie senza nutrirsi.
- Nel giro di 24 ore dalla pupa fuoriesce la zanzara (5), pronta a volare e a pungere. L’aspetto vincente di questo ciclo vitale è, come si è detto, la sua brevità: in una decina di giorni, in condizioni ideali (cioè in presenza di acqua e con una temperatura media di circa 25°C), questi insetti possono infestare un luogo.
Note
«AIUTO, GUARDA CHE ZANZARONE!»
A volte incontriamo enormi “zanzaroni”, con zampe sottili e il corpo bruno chiaro, lunghi un paio di centimetri e con un volo molto impreciso.
Possono fare impressione, ma sono innocui: sono le tipule, una famiglia di insetti che non succhia il sangue e si nutre dei liquidi della vegetazione e di animali morti.
Le larve, invece, possono essere un problema per le piante di orti e campi perché ne danneggiano le radici.