Per questo mese di Agosto 2023 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.
Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.
“I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale”. (Amos Oz)
1. "Atene nel metrò" di Petros Markaris
Una guida originalissima e sentimentale per guardare la grande capitale greca da un punto di vista insolito e poco conosciuto dal viaggiatore tradizionale, ossia quello dell’Ilektrikò, come gli ateniesi chiamano affettuosamente la linea principale della metropolitana.
“L’unicità dell’Ilektrikò non si trova nella lunghezza della linea e neppure nelle sue stazioni, ma nel fatto che taglia a metà Atene, e ne rivela la stratificazione sociale.
Comincia dai vecchi quartieri operai e marittimi del Pireo, arriva in centro, che è piazza Omònia, e da lì attraversa i quartieri della piccola borghesia per arrivare infine alle zone dei ricchi – Maroùsi e Kifisià. E forse è per questo che gli ateniesi lo amano tanto: nessun libro, nessuna cartina, nessun film potrebbe restituir loro un quadro così completo della città.
L’itinerario di Atene che vi propongo è di sola andata, copre le ventiquattro stazioni dell’Ilektrikò e dura un’ora scarsa. Chi però ha deciso di scendere a tutte le stazioni, farsi un giro della zona per poi continuare, avrà conosciuto Atene con le sue bellezze e le sue brutture, con le sorprese nascoste e gli sconvolgenti contrasti, con le antichità e le passeggiate tra i templi, con i quartieri popolari e quelli che le danno l’aspetto di una città moderna e non di rado ricca.
‘Se decidi di tornare a Itaca, / augurati che sia lunga la tua strada, / piena di avventure, piena di cose da scoprire’ scrive Kavàfis, da quel grande poeta che è, nella sua Itaca. Kavàfis visse ad Alessandria d’Egitto. Atene l’ha conosciuta poco, quando era già malato. Se fosse vissuto qui, forse avrebbe scoperto nell’itinerario dell’Ilektrikò una nuova Itaca urbana”.
Petros Markaris (foto sotto) è nato a Istanbul da una famiglia greca nel 1937. Ha collaborato con Theo Angelopoulos a diverse sceneggiature, tra cui L’eternità e un giorno, Palma d’Oro a Cannes nel 1998.
In Italia ha pubblicato con Bompiani e La nave di Teseo.
Tra le sue pubblicazioni: Ultime della notte (2000), Difesa a zona (2001), Si è suicidato il Che (2004), La lunga estate calda del commissario Charitos (2007), La balia (2009), Prestiti scaduti (2011), L'esattore (2012), Resa dei conti. La nuova indagine del commissario Charitos (2013) e Titoli di coda (2015), Il tempo dell'ipocrisia. Un nuovo caso per il commissario Kostas Charitos (2019), La congiura dei suicidi. La nuova indagine del commissario Kostas Charitos (2022), L' omicidio è denaro. Un nuovo caso per il commissario Kostas Charitos (2022), L' università del crimine. Un'indagine del commissario Kostas Charitos (2022) e La rivolta delle cariatidi. Una nuova indagine di Kostas Charitos (2023).
Ricordiamo anche la raccolta di racconti I labirinti di Atene (2008), l’autobiografia Io e Kostas Charitos (2010) e Quarantena (2021).
2. "Il patto dell'acqua" di Abraham Verghese
Il patto dell’acqua è l’evocazione luminosa di un’India d’altri tempi e della sua trasformazione politica e culturale. Una lettera d’amore al potere dell’arte e della letteratura. Un inno al progresso della civiltà e nella comprensione dell’animo umano. Un romanzo di potenza straordinaria.
«Uno dei romanzi piú belli che abbia letto in tutta la mia vita. Epico, entusiasmante». - Oprah Winfrey
«Un romanzo grandioso che mescola progresso scientifico, spiritualità e la storia di un’antica famiglia cristiana in India». - Publishers Weekly
«Scrivendo con compassione e lucidità, Verghese crea personaggi dallo spessore dickensiano. La sua lingua è sorprendente. Il patto dell’acqua è un punto di riferimento nel panorama letterario contemporaneo». - Library Journal
«Una delizia rara». - Kirkus Reviews
«Che storia gloriosa di famiglia e di appartenenza. Quanta bellezza in questo stile». - Honorée Fanonne Jeffers
Ha dodici anni e al mattino andrà sposa.
Lei e la madre sono sdraiate sullo stuoino, abbracciate: «Il giorno piú triste nella vita di una ragazza è il giorno del matrimonio» dice la madre. «Poi, se Dio vuole, le cose migliorano». Dopo la morte del padre, lo zio le ha trovato un buon partito. Un vedovo con un figlio di due anni. Come lei, appartiene a una famiglia di cristiani.
Perché sia disposto a prendere in moglie una ragazzina senza dote non è dato sapere, ma si mormora che la famiglia sia afflitta da una strana maledizione: in ogni generazione almeno una persona muore affogata. E, nel Kerala, l’acqua è ovunque. Lí, il monsone nutre non soltanto la terra, ma anche il corpo e l’anima, creando una particolare alleanza con la terra, con Dio, con la vita.
E chi non rispetta questo patto con l’acqua, che collega tutti nel tempo e nello spazio, è perduto. La giovane sposa viene accolta con affetto nella nuova famiglia e, nell’arco della sua lunga e straordinaria vita, non soltanto conoscerà la gioia di un grande amore e il dolore di infinite perdite, ma sarà testimone di cambiamenti epocali, attraverso i suoi occhi e quelli dei suoi discendenti.
Abraham Verghese (1955, Addis Ababa, Ethiopia, foto sotto) è fisico e autore. Dopo il diploma allo Iowa Writers’ Workshop, nel 1994, ha scritto My Own Country, finalista al NBC Award, e The Tennis Partner, un New York Times Notable Book.Verghese ha ricevuto la National Humanities Medal, cinque lauree honoris causa ed è membro della National Academy of Medicine e dell’American Academy of Arts & Sciences. Tra i suoi libri, Il patto dell'acqua, pubblicato in Italia da Neri Pozza nel 2023.
3. "Il posto" di Annie Ernaux
Il posto è un romanzo autobiografico che ha il potere di parlare a tutti noi di tutti noi.
«È raro che l’arte raggiunga una perfezione così semplice». - The New York Times
«È un romanzo in cui Annie Ernaux, partendo dalla lingua del padre, da un lessico familiare, riesce a raccontare in che modo la sua emancipazione, che i suoi genitori hanno caldeggiato, l’ha portata a conoscere un’altra lingua, quella che le ha consentito di diventare un’insegnante di francese e poi una scrittrice». - Rosella Postorino per Maremosso
La storia di un uomo - prima contadino, poi operaio, infine gestore di un bar-drogheria in una città della provincia normanna - raccontata con precisione chirurgica, senza compatimenti né miserabilismi, dalla figlia scrittrice.
La storia di una donna che si affranca con dolorosa tenerezza dalle proprie origini e scrive dei suoi genitori alla ricerca di un ormai impossibile linguaggio comune.
Una scrittura tesissima, priva di cedimenti, di una raffinata semplicità capace di rendere ogni singola parola affilata come un coltello. Il posto è un romanzo autobiografico che riesce, quasi miracolosamente, nell'intento più ambizioso e nobile della letteratura: quello di far assurgere l'esperienza individuale a una dimensione universale, che parla a tutti noi di tutti noi.
Annie Ernaux (1940, Lillebonne, Seine-Maritime, foto sotto) è una scrittrice francese vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura 2022.
Di famiglia operaia, ha vissuto fino all’adolescenza in Normandia, mantenendo in seguito un forte legame con l’ambiente sociale d’origine e le tematiche della differenza di classe.
Ha esordito con il romanzo Gli armadi vuoti (Les Armoires vides, 1974), nella tradizione del realismo sociale, cui è seguito Il posto (La place, 1984), ricostruzione del proprio ambiente familiare.
Nei romanzi successivi ha continuato a indagare, in un linguaggio «vero», che si vuole oggettivo e depurato da evasioni stilistiche o di finzione romanzesca, i luoghi e le sensazioni della propria autobiografia al femminile: Passione semplice (Passion simple, 1991), La vita esteriore (La vie extérieure, 2000, nt), Perdersi (Se perdre, 2001), L’uso della foto (L’usage de la photo, 2005, nt), L'altra figlia (L'autre fille, 2016). Gli anni (Les années, 2008), pubblicato da L'orma nel 2016, è vincitore del Premio Strega Europeo 2016 e finalista del Premio Sinbad 2015 - Narrativa straniera. Con L'Orma ha pubblicato Memoria di ragazza (2017), La vergogna (2018) e La donna gelata (2021).
Nel 2022 è vincitrice del Premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione: "per il coraggio e l'acutezza clinica con cui scopre le radici, le estraneità e i vincoli collettivi della memoria personale".
4. "Mare bianco. Saga dei Barrøy" di Roy Jacobsen
Dopo l’eterno presente in cui l’isola degli Invisibili sembrava immersa, la Barrøy di Mare bianco ha ceduto alla Storia. Stravolti gli antichi equilibri, Ingrid dovrà imparare a fare affidamento anche sugli altri, nuovi amici da accogliere e famigliari che tornano, con la prospettiva della ricomposizione di una piccola comunità.
«Uscì sotto la neve che cadeva lenta, rimase un po’ a contemplare le case, il fienile, i moli e la rimessa in riva al mare, con un’improvvisa meraviglia per tutto quello che l’aveva trattenuta sull’isola, che in verità non era niente. Tra poco la neve si sarebbe trasformata in pioggia e l’isola sarebbe diventata marrone come la scabbia e il mare grigio, se il vento non girava».
Ingrid è tornata nella sua Barrøy, isoletta a sud delle Lofoten e da tempo immemorabile piccolo regno della sua famiglia, che ne porta il nome.
È il 1944, la Norvegia è occupata dai tedeschi e l’ultima generazione dei Barrøy sparsa per il paese. Ingrid, a trentacinque anni, si ritrova unica padrona di un’isola che pare abbandonata, in casa un silenzio ostinato, fuori il desolato lamento del mare.
Ma «vivere su un’isola è cercare» e cogliere segni ad altri invisibili, e proprio quel mare che suo padre le ha insegnato a non temere le restituisce poco a poco le tracce terribili della guerra in corso, i corpi di una nave bombardata.
Unico superstite è un giovane prigioniero ferito, che pur parlando una lingua sconosciuta entra indelebilmente nel suo cuore e nella sua vita. È per lei l’inizio di un tumulto di accadimenti che, tra amnesie e sporadiche riemersioni della coscienza, lentamente dovrà ricostruire.
Dopo l’eterno presente in cui l’isola degli Invisibili sembrava immersa, la Barrøy di Mare bianco ha ceduto alla Storia. Stravolti gli antichi equilibri, Ingrid dovrà imparare a fare affidamento anche sugli altri, nuovi amici da accogliere e famigliari che tornano, con la prospettiva della ricomposizione di una piccola comunità.
Roy Jacobsen (Oslo, 1954, foto sotto) è uno dei più influenti e apprezzati scrittori norvegesi contemporanei. Nel 1989 ha vinto il prestigioso Premio della Critica Norvegese e i suoi romanzi Seierherrene (I vincitori) e Frost sono stati nominati per il Premio del Consiglio Nordico. Gli invisibili, primo libro di una saga best seller, è stato tra i finalisti dell'International Booker Prize nel 2017. Jacobsen è anche sceneggiatore e autore di libri per bambini.
5. "Una sera tra amici a Jinbocho" di Satoshi Yagisawa
Tōkyō, una piccola libreria che conserva i ricordi e le emozioni di chi la frequenta. Una storia poetica e che fa del bene, sul potere della condivisione. Un caso editoriale, dopo il successo di I miei giorni alla libreria Morisaki.
«Continua a prenderti cura della libreria Morisaki. Quel posto è la prova tangibile che noi due insieme siamo esistiti».
«Una serata tra amici a Jinbocho, in fondo, ci ricorda proprio questo, l'importanza degli amici, il valore della letteratura e quanto è bello quando le due cose si incontrano, in quei posti magici e pieni di vita che sono le librerie». - Lorenza Gentile, Tuttolibri
«Una sera tra amici a Jinbōchō ci accompagna alla scoperta di un quartiere di Tokyo unico, un microcosmo di armonia ben innestato nell’intricata e furiosa città». - Corinne D'Aloe per Maremosso
Tōkyō. A Jinbōchō, nel quartiere di librerie più grande del mondo, i giorni scorrono tranquilli. Nei vicoli lontano dal traffico, la gente passeggia curiosa tra centinaia di librerie, tutte diverse.
Fumetti, cinema, libricini del periodo Tokugawa e perfino gatti: ce n’è per tutti i gusti, per la gioia dei lettori.
Alla libreria Morisaki, un piccolo negozio a gestione familiare specializzato in letteratura giapponese moderna, pile di libri affollano gli scaffali fino a invadere ogni angolo del pavimento e, quando la campanella sopra la porta segnala l’arrivo di un cliente, dalla stanza al piano superiore fa capolino il proprietario, lo zio Satoru.
Di recente, ad aiutarlo c’è la moglie Momoko, ma spesso si unisce anche la nipote Takako, nei momenti liberi dal suo lavoro. Per l’anniversario di matrimonio di Satoru e Momoko, la ragazza regala loro un viaggio romantico.
Satoru è preoccupato per il negozio, ma lei si impegna a sostituirlo e a trasferirsi nella stanza sopra la libreria, come aveva già fatto in passato.
Tornare a immergersi nell’atmosfera fuori dal tempo di Jinbōchō, con il suo panorama variopinto di habitué e di visitatori, sarà la spinta che le ci voleva. Per la prima volta dopo molto tempo, Takako è entusiasta della vita.
Ma allora perché Satoru si comporta in modo così strano? E chi è la donna che lei continua a vedere nel caffè in fondo alla strada?
Satoshi Yagisawa (Chiba, Giappone, 1977, foto sotto) vive a Tokyo. I miei giorni alla libreria Morisaki (Feltrinelli) è il suo romanzo d’esordio. Dopo aver vinto il premio letterario Chiyoda, è diventato un caso editoriale da cui è stato tratto un film. È stato un successo in Giappone, Corea, Vietnam e a Taiwan, ed è in corso di traduzione in sedici Paesi. Nel 2023 esce per Feltrinelli, Una sera tra amici a Jinbocho.