Libri da leggere assolutamente – L’ appuntamento mensile con i libri (Aprile 2024)

Per questo mese di Aprile 2024 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.

Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.

“I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale”. (Amos Oz)

1. "La vita segreta dei colori" di Lauretta Colonnelli

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Dinamici, avvolgenti, sbiaditi, desolanti o spaventosi, i colori esprimono i nostri stati d’animo, ispirano film, suggeriscono partiture musicali, dettano mode e gusti estetici.
Non c’è corrente artistica che non influenzino con la loro straordinaria forza visionaria. Non c’è momento storico che nell’immaginario collettivo non sia legato a un colore né testo letterario che non evochi un universo cromatico indimenticabile.
Intorno a questo «materiale» apparentemente sfuggente Lauretta Colonnelli costruisce una fitta trama di sguardi, vicende e aneddoti, narrati con i toni incalzanti di un romanzo e la perizia di un saggio.
Un percorso che spazia dall’antichità ai giorni nostri e indaga i risvolti più enigmatici che si celano nelle infinite sfumature dei colori. Scopriamo così che possono essere temibili serial killer, come il verde smeraldo e il bianco di piombo, o amanti della pace e del quieto vivere, come l’azzurro.
Che il loro studio ha portato a elaborare teorie psicologiche e scientifiche, tra cui quelle di John Tyndall, il fisico irlandese al quale si deve la spiegazione del perché il cielo è blu.
Che generano ossessioni – pare che Van Gogh mangiasse la vernice gialla direttamente dai tubetti, convinto che quella tinta brillante e solare lo avrebbe salvato dalla depressione – e libere associazioni, come quando Proust, nella Recherche, descrisse l’«essenza colorata» di città che non aveva mai visto: Venezia con «le vie scroscianti, arrossate dal riverbero degli affreschi di Giorgione», Firenze «bagnata nell’oro», Parma «compatta e liscia, mauve e dolce nel riflesso delle viole».
Un racconto appassionato che coinvolge ogni campo del sapere, dalla storia alla matematica, dall’arte alla musica. Una celebrazione originale e suggestiva dell’ingrediente irrinunciabile della nostra esistenza e del suo prodigioso potere espressivo.


Lauretta Colonnelli (foto sotto), è nata a Pitigliano (Grosseto). Vive e lavora tra Roma e la Toscana. Laureata in Filosofia alla Sapienza di Roma, ha insegnato, nella stessa università, Storia del Teatro.
Ha lavorato a Rai Radio 2 come programmista-regista. Giornalista dal 1979, prima alle pagine culturali dell’«Europeo», poi al «Corriere della Sera». Collabora con «Art e Dossier».
Tra i suoi volumi più recenti, Le muse nascoste. Protagoniste dimenticate di grandi opere d’arte (2020), Storie meridiane. Miti leggende e favole per raccontare l’arte (2021), La vita segreta dei colori. Storie di passione, arte, desiderio e altre sfumature (2023).

2. "Il tredicesimo passeggero" di Yannis Marìs

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Come milioni di altri immigrati, il greco Ambàzoglu parte per l’America nel 1942 con una nave da carico e senza un soldo in tasca.
In pochi anni accumula un grande patrimonio che, alla sua morte, decide di lasciare ad alcuni sconosciuti. Chi sono costoro?
Nel testamento spiega che la vecchia carretta con cui era partito dalla Grecia aveva fatto naufragio, e che lui e altri sette si erano salvati su una zattera. Questi compagni, o i loro diretti discendenti, saranno i suoi eredi.
Ma quella che pare una grande fortuna, si trasforma in sciagura per questi beneficiari, che uno dopo l’altro vengono uccisi in modo misterioso. È uno di loro che sta rubando l’eredità a tutti gli altri? E chi è l’uomo in abito bianco e con occhiali spessi e i baffi che compare sulle scene dei delitti?
A indagare è il commissario Bekas, uomo all’antica, pingue, sempre in giacca e cravatta anche con 39 gradi, ostinato come un mulo a cercare la verità. L’unico lusso per lui è leggere i giornali del mattino a letto mentre beve il caffè.


Yannis Tsirimokos (1916-1979, foto sotto) è stato un giornalista greco di sinistra, meglio conosciuto con il nome di Yannis Maris (Γιάννης Μαρής) come scrittore di romanzi polizieschi.
A partire dal 1953, Maris scrisse oltre quaranta romanzi brevi e ben congegnati che all'epoca erano considerati in Grecia come pulp fiction, ma che negli anni successivi sono stati considerati dei classici del genere poliziesco.
Molti dei romanzi hanno come protagonista l'ispettore Bekas (Αστυνόμος Μπέκας), il personaggio principale di una serie televisiva greca contemporanea.
Maris era noto per i nomi umoristici e in codice dei personaggi dei suoi libri.

3. "Adriatico. Un incontro di civiltà" di Robert D. Kaplan

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«Il viaggio è una sfida che non finisce mai. È sintesi estrema della vita, dove una settimana di strada può corrispondere a un'epopea».
Di città in città, lasciandosi guidare dalle suggestioni evocate dai libri che lo hanno accompagnato durante la sua attività di esploratore e di studioso e dai tanti incontri che colleziona nel corso di questo suo itinerario, Robert Kaplan traccia una serie di connessioni originali e ardite che dalla contemplazione di un affresco a Rimini lo porterà a Corfù, perfetta «sintesi di Italia e Grecia e quindi dell'Adriatico».
Non c'è un luogo migliore per cercare le risposte ai mille interrogativi che emergono sul nostro tempo, in cui lo Stato nazionale è ormai in declino e le identità tornano a farsi multiple e fluide, un processo di cui l'Adriatico è stato e continua a essere il prototipo.
Qui infatti la metamorfosi di confini, popoli e alleanze va avanti da secoli, con l'incessante dissolversi di comunità, poi riaggregatesi in forme nuove e oggi alle prese con un futuro incerto, minacciato dal populismo reazionario, dalla destabilizzazione politica e dalla lotta per il controllo delle fonti energetiche.
In dialogo con grandi autori, tra cui Claudio Magris e Boris Pahor, ed esponenti dei governi locali e delle istituzioni internazionali, come l'ex presidente albanese Sali Berisha, rivivono vicende più vicine a noi o dimenticate.
Ravenna, Venezia, Trieste, Lubiana, Rijeka, Zagabria, Dubrovnik, Tirana e Durazzo sono alcune delle tappe che l'autore tocca ripercorrendo un'area oggi più che mai crocevia dei destini del mondo.
Uno scenario che spinge a chiederci che cosa è l'Europa, dove inizia e dove finisce, e soprattutto che cosa diventerà, e davanti al quale Kaplan confessa, con il coraggio e lo slancio del viaggiatore: «Sono certo solo della perdita di certezze».


Robert D. Kaplan (foto sotto), politologo americano, è autore di saggi tradotti in tutto il mondo.
Per trent’anni si è occupato di affari esteri per «The Atlantic» ed è stato annoverato dalla prestigiosa rivista «Foreign Policy» tra i «cento migliori pensatori globali».
Titolare della cattedra di Geopolitica presso il Foreign Policy Research Institute di Filadelfia, è stato membro del Defence Policy Board del Pentagono.

4. "Mille luci sulla Senna" di Nicolas Barreau

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Quando, in una grigia giornata autunnale, Joséphine Beauregard esce dal suo monolocale sul canal Saint-Martin, a Parigi, trova due lettere nella casella della posta.
Una è dell'editore con cui collabora come traduttrice e l'altra di un notaio sconosciuto. E così, in pochi minuti, Joséphine scopre di aver perso il lavoro, ma anche di aver ereditato una casa, per quanto atipica e un po' fatiscente: l'amato zio Albert le ha lasciato la sua vecchia houseboat, ormeggiata lungo il quai accanto al pont de la Concorde.
Per sbarcare il lunario, Joséphine decide a malincuore di vendere la barca, nonostante i ricordi di una gita spensierata lungo la Senna con l'eccentrico zio, da sempre il suo preferito in una famiglia fin troppo convenzionale e severa.
Ma la sorpresa è grande quando, una volta a bordo, si trova di fronte un uomo che sostiene di essere il legittimo inquilino della Princesse de la Loire e che non ha nessuna intenzione di lasciarla.
È l'inizio di una brillante commedia degli equivoci in cui, tra ripetuti boicottaggi dei programmi di Joséphine, succederà di tutto. E a complicare le cose, la temuta réunion natalizia dei Beauregard si avvicina...


Nicolas Barreau (1980, Parigi, foto sotto) ha madre tedesca e padre francese, motivo per cui è perfettamente bilingue. Ha studiato Lingue e letterature romanze alla Sorbonne, ha lavorato in una piccola libreria sulla Rive Gauche e infine ha deciso di dedicarsi alla scrittura.
Ha una passione per i ristoranti e la cucina, crede nel destino, è molto timido e riservato e non ama mostrarsi in pubblico, proprio come il misterioso scrittore descritto in Gli ingredienti segreti dell'amore (Feltrinelli 2011).
I suoi tre romanzi, tutti pubblicati da un piccolo editore tedesco che non ha potuto permettersi di lanciarli con una massiccia campagna promozionale, hanno ottenuto un ottimo successo che, anno dopo anno, è cresciuto grazie al passaparola dei lettori. Gli ingredienti segreti dell'amore è un vero e proprio caso editoriale: in Germania ha avuto 5 ristampe a soli 6 mesi dalla pubblicazione ed è rimasto a lungo nella classifica dei bestseller di "Der Spiegel".
Tra gli altri suoi romanzi pubblicati da Feltrinelli ricordiamo: Con te fino alla fine del mondo (2012), Una sera a Parigi (2013), La ricetta del vero amore (2014), Parigi è sempre una buona idea (2015), La tigre azzurra (2016), Il caffè dei piccoli miracoli (2017), Lettere d'amore a Montmartre (2019), Il tempo delle ciliegie (2021) e Mille luci sulla Senna (2022).





5. "La vedova" di José Saramago

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In seguito alla morte del marito, Maria Leonor, madre di due figli, è sopraffatta dalla difficile gestione della fattoria di famiglia in Alentejo e dallo stretto controllo del suo ambiente.
Dopo mesi di profonda depressione decide di affrontare i suoi doveri di proprietaria terriera, ma il suo cuore continua a essere tormentato da un desiderio inestinguibile.
Tra riflessioni sull'essenza dell'amore, sullo scorrere del tempo e sulle stupefacenti mutazioni della natura, la giovane vedova trascorre le notti insonne, spiando gli amori delle cameriere e soffrendo di solitudine fino a quando due uomini molto diversi irrompono nella sua vita e il suo destino inaspettatamente sembra prendere una nuova piega.
Uscito nel 1947, La vedova è il primo romanzo di Saramago, pubblicato in Portogallo con il titolo Terra del peccato. Oggi, in occasione del centenario della sua nascita, quest'opera, scritta ad appena ventiquattro anni, viene pubblicata per la prima volta in italiano con il titolo originale.
Ne La vedova ritroviamo il suo peculiare modo di guardare il mondo, la sua straordinaria forza narrativa e un personaggio femminile indimenticabile: c'è già tutto il grande scrittore che conosciamo.
La follia, il peccato e l'ossessione della giovane vedova Maria Leonor, dilaniata tra passioni indomabili e obblighi sociali.


Narratore, poeta e drammaturgo portoghese, José Saramago (foto sotto) ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1998.
Costretto a interrompere gli studi secondari fece varie esperienze di lavoro prima di approdare al giornalismo che ha esercitato con successo su vari quotidiani.
Dopo il romanzo giovanile Terra e due libri di poesia caratterizzati da una forte sensibilità ritmico-lessicale, si è rivelato acquistando fama internazionale con un'originale produzione narrativa in cui rielaborazione storica e immaginazione mistica e allegorica, realtà e finzione si mescolano in un linguaggio tendenzialmente poetico e vicino ai modi della narrazione orale.
Tra le sue opere più note pubblicate da Feltrinelli: Il vangelo secondo Gesù Cristo, Cecità, Tutti i nomi, L'uomo duplicato, L'ultimo Quaderno, Don Giovanni o il dissoluto assolto.
Riconosciuto come uno degli autori più significativi del Novecento, la sua produzione spazia dalla poesia al romanzo, dal teatro La seconda volta di Francesco d'Assisi e Nomine Dei ai racconti storici. Intellettuale raffinato e impegnato, ha spesso fatto discutere per i suoi racconti dissacranti che colpiscono al cuore i mali della nostra società.
Nel 1998 l’Accademia di Svezia gli ha conferito il Premio Nobel per la Letteratura premiando le sue qualità di scrittore ma anche l’uomo delle battaglie civili. Fissa in una frase il perché del proprio scrivere: “Le parole sono l’unica cosa immortale: quando uno è morto, ai posteri rimangono solo loro".
Tra le pubblicazioni più recenti per Feltrinelli figurano: nel 2012 Lucernario, romanzo giovanile perduto e ritrovato; nel 2014 Alabarde Alabarde; nel 2019 Diario dell'anno del Nobel.








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