Per questo mese di Dicembre 2015 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.
Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.
1. "Più gentile della solitudine" di Li Yiyun
Cosa unisce Boyang, giovane immobiliarista rampante di Pechino, Ruyu, commessa e amica-factotum di ricche e annoiate signore californiane, e Moran, ricercatrice di laboratorio in una sperduta azienda farmaceutica del Massachusetts?
O meglio: quale segreto del loro passato li divide e li tiene lontani?
E quale ruolo ciascuno di loro ha avuto nella morte dell'antica compagna cui si apprestano a dare l'ultimo saluto? Per scoprirlo, Yiyun Li ci riporta all'agosto del 1989, due mesi dopo il massacro di piazza Tienanmen.
E tutto parte dall'arrivo a Pechino di Ruyu, orfana e (segretamente) cattolica, mandata in città dalle prozie a iniziare la scuola superiore con la sua preziosa fisarmonica come unico capitale.
Quando la ragazza entra da outsider nel quadrilatero, il caseggiato tradizionale dove ogni aspetto dell'esistenza si svolge in comune, in apparente armonia, le vite di Boyang e Moran iniziano a cambiare.
E lo stesso vale per il destino di Shaoai, studentessa universitaria e dissidente, piena di rabbia repressa per una società che sembra aver già cancellato i fermenti e il desiderio di libertà di poche settimane prima.
L'alternarsi della realtà della Cina di fine anni Ottanta con la tra Pechino e gli Stati Uniti, scandisce le esistenze dei quattro protagonisti, avvolte da un'aura di malinconica sospensione e stravolte, quasi senza che se ne rendessero conto, dai tragici eventi pubblici e privati che le hanno sfiorate...
Nata e cresciuta a Pechino e laureata in medicina, Yiyun Li (Pechino, 1972) arriva negli Stati Uniti nel 1996 per specializzarsi in immunologia all'Università dell'Iowa, sede del prestigioso Iowa Writers Workshop.
L'autrice, dopo aver completato gli studi scientifici, resta ad Iowa City per frequentare il Master of Fine Arts in scrittura creativa, che terminerà con la pubblicazione di Mille anni di preghiere (l'Arcipelago Einaudi, 2007).
La raccolta di racconti d'esordio di Yiyun Li - in lingua inglese - vince il Frank O'Connor Short Story Award, il Pen/Hemingway Award e il Guardian First Book Award e segna l'inizio della collaborazione dell'autrice con riviste come il New Yorker e The Paris Review.
Con il primo romanzo, I girovaghi (l'Arcipelago Einaudi, 2010), Yiyun Li si aggiudica il California Book Award for Fiction e, nel 2010, viene nominata dal New Yorker tra i migliori venti scrittori americani sotto i quarant'anni.
Il 27 settembre, la MacArthur Foundation ha annunciato i nomi dei 23 beneficiari del premio annuale destinato a «individui che hanno dato prova di straordinaria originalità e dedizione nel proprio progetto creativo», in tutti i campi.
Per il suo «talento di narratrice e la capacità di offrire ai lettori occidentali una finestra su mondi poco familiari, ma anche di raccontare la profondità della natura umana, oltre i luoghi e l'identità etnica», Yiyun Li è tra i creativi che nel 2010 hanno ricevuto il MacArthur «genius award».
Tra gli scrittori che in passato si sono aggiudicati la borsa MacArthur anche Cormac McCarthy, Thomas Pynchon e David Foster Wallace.
2. "La ragazza nella nebbia" di Donato Carrisi
La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle Alpi.
Forse è stata proprio colpa della nebbia se l'auto dell'agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock.
Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l'agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt'altra parte, lontano da Avechot.
Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia.
Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso mediatico.
Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine.
Ottenere sempre più fondi per l'indagine grazie all'attenzione e alle pressioni del "pubblico a casa". Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua "firma". Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, per far sì che un crimine riceva ciò che gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un'audience.
Sono passati due mesi da tutto questo, e l'agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali. Ma allora, cosa ci fa ancora lì?
Vogel intuisce per primo che l’attenzione dei media può essere indirizzata su quella comunità, e questo era stato il lasciapassare perché la procura gli mettesse a disposizione tutti i mezzi più all’avanguardia per continuare le ricerche: polizia scientifica, squadre di ricerca, elicotteri.
Eppure Vogel ha la sua teoria. Che non c’entra niente con il “mostro” che i giornalisti stanno cercando.
Intuito, logica, capacità di cogliere ogni indizio e di leggere il linguaggio del corpo, il personaggio di Vogel, con la sua eleganza formale in stile inglese, si erge come un gigante nel romanzo di Donato Carrisi.
I dialoghi con il suo giovane aiutante Borghi sono vere e proprie lezioni di investigazione, è un piacere leggerli ed è un piacere arrivare fino in fondo a questo thriller.
Un romanzo in cui la cronaca nera di casa nostra si fa racconto d’autore.
Donato Carrisi (Martina Franca, 25/3/1973) si è laureato in Giurisprudenza con una tesi su Luigi Chiatti, conosciuto come «il mostro di Foligno», per poi seguire i corsi di specializzazione in criminologia e scienza del comportamento.
Nel 1999 ha iniziato l’attività di sceneggiatore per cinema e televisione.
Fra le altre, ha scritto la sceneggiatura di Nassiriya – Prima della fine per Canale 5 ed è autore di soggetto e sceneggiatura della miniserie thriller Era mio fratello per Rai 1.
Ha esordito nel mondo editoriale con il romanzo Il suggeritore (Longanesi 2009), grande successo che viene ristampato in undici edizioni e conosce traduzioni in 19 paesi diversi.
Del 2011 è il suo secondo romanzo, Il tribunale delle anime (Longanesi). Del 2012 è La donna dei fiori di carta (Longanesi). Nel 2013 ha pubblicato, sempre con Longanesi, Il suggeritore, nel 2014 Il cacciatore del buio.
Su Rai Tre ha condotto "Il sesto senso", programma dedicato ai misteri e alle potenzialità della mente umana.
3. "A fuoco lento" di Philip Kerr
E’ noto che in Argentina si rifugiarono, dopo la guerra, molti criminali nazisti.
Meno noto invece è che il governo argentino favorì e protesse questa particolare ‘immigrazione’, in linea con le simpatie filonaziste e antisemite di Perón e di molti esponenti del suo governo, vicenda descritta in famosi libri quali Operazione Odessa e in film quali Il maratoneta di John Schlesinger con Dustin Hoffmann e Laurence Olivier o Dossier Odessa di Ronald Neame con John Voight e Maximilian Schell.
E proprio Operazione Odessa rivela che la politica antisemita del governo argentino si spinse sino a emulare le leggi razziali tedesche e italiane emanando nel 1938 -a firma del ministro degli Affari Esteri José Maria Cantilo- la così detta Direttiva Undici per impedire l’ingresso nel paese di circa 200.000 ebrei fuggiaschi dall’Europa, condannandoli così a morte.
Durante la guerra giravano voci sull’esistenza di un campo di concentramento nelle remote foreste argentine. Secondo l’autore di Operazione Odessa diversi ministri argentini avevano richiesto una ‘soluzione’ al problema degli ebrei in Argentina.
Non è mai stato confermato che un campo simile sia esistito, e tutti i governi argentini hanno negato l’esistenza formale della Direttiva Undici. Ma è indubbio che proprio in Argentina si rifugiarono migliaia di criminali di guerra nazisti, tra i quali alcuni dei più famosi, inclusi Adolf Heichmann e Joseph Mengele.
E’ in questo torbido ambiente –ma con numerosi flash back nella Berlino del 1932, la città dell’estrema decadenza morale e della irresistibile ascesa del nazismo, che Kerr conosce così bene- che si svolge A fuoco lento, romanzo nel quale Bernie Gunther – il famoso detective antinazista della ‘Trilogia Berlinese’ - si trova a essere cacciatore e preda in un complotto ordito da Juan Perón e dalla moglie Evita per impossessarsi del denaro sequestrato agli ebrei europei sottraendolo al controllo di alcuni criminali nazisti tra i quali Otto Skorzeny, il liberatore di Mussolini dalla prigionia del Gran Sasso, Adolf Heichmann e il dottor Mengele, anch’essi personaggi del romanzo.
Al di là del suo carattere di intrigante fiction, questo romanzo di Philip Kerr ha dunque il valore di una vera e propria denuncia storica del governo argentino dell’epoca.
Philip Kerr è nato a Edimburgo ma vive tra Wimbledon e la Cornovaglia.
Dopo la laurea in Legge, ha cambiato completamente ambito e ha lavorato per anni come copywriter in alcune delle più importanti agenzie pubblicitarie inglesi.
Ha all’attivo numerosi romanzi, i più famosi dei quali compongono la serie noir in cui compare il detective Bernie Gunther, indimenticabile protagonista de La notte di Praga. Autore bestseller in Gran Bretagna e in Francia, Philip Kerr è amatissimo tanto dal pubblico quanto dalla critica, che gli ha tributato numerosi riconoscimenti, tra cui l’Ellis Peters Historical Award.
4. "Il mio nome è Nessuno" Vol. 1: Il giuramento di Valerio Massimo Manfredi
Tutti noi abbiamo la sensazione di ricordare da sempre le gesta di Odysseo, ma in questo romanzo, attingendo all'immensa messe di miti che lo vedono protagonista, Valerio Massimo Manfredi porta alla luce episodi e personaggi che non conoscevamo, ci regala la viva emozione di scoprire un intero universo brulicante di uomini, donne, imprese gloriose o sventurate.
Ci mostra come accanto a quel personaggio fluisca gran parte dell'epos greco: Alcesti, le fatiche di Herakles, i sette contro Tebe, gli Argonauti, oltre ai due poemi di Omero. Odysseo non si erge solitario tra le ombre di dei e guerrieri, ma il suo intero percorso di formazione, le sue radici familiari, gli epici racconti di cui è nutrito dal nonno-lupo Autolykos e dal padre argonauta, i dialoghi con Herakles e Aias, gli incontri con la misteriosa Athena dagli occhi verdi, ogni dettaglio dà corpo a un racconto profondamente sorprendente.
Con assoluto rigore ma anche con una vibrante adesione a questa materia "in continuo movimento", Manfredi compie la scelta forte di affidare la narrazione proprio a colui che disse di chiamarsi Nessuno: una voce diretta, potente, scolpita nella sua semplicità.
Una voce dal fascino assoluto, una storia incalzante come i tamburi di guerra, tempestosa come il mare scatenato da Poseidone, piena di poesia come il canto delle Sirene.
Valerio Massimo Manfredi (Modena, 1943), scrittore, archeologo, topografo del mondo antico, ha condotto spedizioni archeologiche in molte località del Mediterraneo.
Dopo essersi laureato in Lettere Classiche all'Università di Bologna è subito entrato nel mondo dell'archeologia, specializzandosi in topografia del mondo antico all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Ha insegnato nella stessa Università Cattolica dal 1980 all'86, per poi iniziare un’intensa carriera accademica prima all'Università di Venezia (1987) e dopo presso prestigiose Università americane fino alla Loyola University of Chicago, all'Eçole Pratique des Hautes Etudes della Sorbona di Parigi e alla Bocconi di Milano.
Tra gli anni Settanta e gli Ottanta ha progettato e condotto le spedizioni Anabasi per la ricostruzione sul campo dell'itinerario della ritirata dei Diecimila, ma sono numerose le sue partecipazioni a campagne di scavo: Lavinium, Forum Gallorum, Forte Urbano in Italia. Prestigiose quelle condotte in terra straniera come ad Har Karkom, in Israele e la Campagna di ricognizione e rilievo con Timothy Mitford sul sito del “Trofeo dei Diecimila” in Anatolia orientale (2002).
Ha tenuto conferenze e seminari in alcuni dei più prestigiosi atenei come il New College di Oxford, University of California Los Angeles, lectio magistralis alla National University of Canberra (Australia), inoltre lectio magistralis all'Università dell'Avana, Cuba, Universidad de Antiochia, Medellin (Colombia), Universidad de Bilbao, Universidad Internacional Menendez Pelayo (Tenerife) e molte altre.
Saggista, giornalista, sceneggiatore e brillante divulgatore, si è affermato come scrittore di grande successo internazionale con la trilogia "Aléxandros", da cui è stato tratto un film. Tra i suoi saggi: La strada dei Diecimila (1986), Le isole fortunate (1990); con Luigi Malnati Gli Etruschi in Val Padana (1991); con Lorenzo Braccesi Mare greco (1992) e I greci d'Occidente (1996); con Vencenslav Kruta I celti d'Italia (1999).
Tra le opere di narrativa: Palladion, Lo scudo di Talos, L'oracolo, Le paludi di Hesperia, La torre della solitudine, Il faraone delle sabbie, Chimaira, Il tiranno (2003), L'impero dei draghi (2005), L'ultima legione (2007), Idi di marzo (2008), Otel Bruni (2011), la serie "Il mio nome è Nessuno" (2012-2014).
Per ragazzi ha pubblicato Il romanzo di Alessandro (2005) e Il romanzo di Odisseo (2014).
5. "Sulla pelle" di Gillian Flynn
Due bambine sono state rapite e assassinate.
Avevano nove e dieci anni; quando sono state ritrovate, la loro bocca era aperta, come in un estremo gesto di stupore, e l'assassino aveva strappato loro tutti i denti.
Spetta alla giovane reporter Camille seguire il caso per conto del giornale per cui lavora.
Da quando se n'è andata da casa, otto anni prima, non ha quasi più parlato con i suoi familiari: né con la madre, bella e inavvicinabile come una bambola di porcellana, né con la sorellastra che conosce a malapena, una tredicenne precoce dal fascino misterioso e fatale.
Ora, tornata nella dimora vittoriana di famiglia, Camille è perseguitata dai ricordi d'infanzia e da una tragedia che neppure un ricovero in un ospedale psichiatrico le ha permesso di dimenticare. Indagando sugli omicidi insieme al capo della polizia locale e a un agente speciale dell'FBI, Camille inizia a identificarsi sempre di più con le giovani vittime.
Perché ha la sensazione di aver già vissuto sulla propria pelle i loro orrori? Incalzata dai suoi demoni, dovrà risolvere il puzzle del suo passato, prima che il ritorno forzato a casa si trasformi in un viaggio a senso unico verso l'inferno.
Gillian Flynn è cresciuta in Missouri ma vive a Chicago con suo marito.
Figlia di un professore di cinema e di un’insegnante di lettura, non stupisce il fatto che sia diventata critico televisivo per «Entertainment Weekly».
E che ami la letteratura, al punto d’aver scritto un libro (Sulla pelle, Piemme, 2008) che ha vinto due Dagger Awards, è stata finalista all’Edgar Award ed è stata tradotta in venti paesi. Nei luoghi oscuri (Piemme 2010) è stato un bestseller per il «New York Times».