Per questo mese di Febbraio 2024 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.
Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.
“I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale”. (Amos Oz)
1. "Abel" di Alessandro Baricco
Dopo La sposa giovane, Alessandro Baricco torna al romanzo con una storia spirituale, sapienziale, che è al tempo stesso un western, un romanzo d’amore.
«La brillantezza dello stile di Baricco si ritrova nel suo saper essere sia spirituale che spiritoso in modo diretto, ironico e spiazzante» - Sabrina Bordignon per Maremosso
Ha ventisette anni, Abel, quando diventa leggenda. Ha messo fine a una rapina sparando simultaneamente con due pistole contro obiettivi diversi. Un colpo detto il Mistico, che pochi sono in grado di mettere a segno con la sua precisione. È lo sceriffo della cittadina di un Ovest immaginario ed è innamorato di Hallelujah Wood, una donna che ha addosso una specie di mistero, mani piccole e labbra orientali. Anche lei lo ama: ogni tanto parte senza che lui sappia dove va – “passiamo senza fermarci, è inteso così” –, ma torna sempre. La madre di Abel, invece, anni prima se n’è andata per non tornare mai più. Ha preso i quattro cavalli migliori e ha lasciato lui, i fratelli e la sorella al loro destino. Una bruja una volta gli ha detto: “Sarà molto doloroso, ma un giorno, Abel, te lo prometto, nascerai”. Alessandro Baricco dà vita a un romanzo che è una storia spirituale, sapienziale, e al tempo stesso un western dove la scrittura è geometrica e il racconto visionario.
Alessandro Baricco (1958, Torino, foto sotto) è uno scrittore, sceneggiatore, critico musicale e conduttore radiofonico e televisivo italiano. Si laurea in Filosofia a Torino con una tesi in Estetica e studia contemporaneamente al Conservatorio dove si diploma in pianoforte. L’amore per la musica e per la letteratura ispireranno sin dagli inizi la sua attività di saggista e narratore.
Come saggista esordisce con Il genio in fuga. Due saggi sul teatro musicale di Gioacchino Rossini (Il Melangolo, 1988; Einaudi, 1997). Castelli di rabbia (Rizzoli, 1991; Universale Economica Feltrinelli, 2007), suo primo romanzo, Premio Selezione Campiello e Prix Médicis Etranger, è un’autentica rivelazione nel panorama della letteratura italiana e ottiene il consenso della critica e del pubblico. Seguono Oceano Mare (Rizzoli, 1993; Universale Economica Feltrinelli, 2007), Premio Viareggio e Premio Palazzo al Bosco; il monologo teatrale Novecento (Feltrinelli, 1994) da cui Giuseppe Tornatore trae il film La Leggenda del pianista sull’oceano; Seta (Rizzoli, 1996; Fandango Libri, 2007), portato sullo schermo da François Girard con una produzione e un cast internazionali; City (Rizzoli, 1999; Universale Economica Feltrinelli, 2007) e Senza sangue (Rizzoli, 2002), tutti tradotti all’estero e recensiti dalle maggiori testate internazionali, dal “Guardian” al “New York Times”, da “Libération” a “Le Monde”. Altri suoi titoli sono: Emmaus (2009), Mr Gwyn (2011), Tre volte all'alba (2012), Il nuovo Barnum (2016). Nel 2020 pubblica con Feltrinelli il libro per bambini e ragazzi The game. Storie del mondo digitale per ragazzi avventurosi. Per lo stesso editore esce nel 2021 Quel che stavamo cercando una riflessione sulla Pandemia di Covid-19.
Ritorna al romanzo nel 2023 con Abel. Un western metafisico per Feltrinelli.
Tra i saggi, L’anima di Hegel e le mucche del Wisconsin (Garzanti, 1993); Barnum. Cronache del Grande Show (Feltrinelli, 1995) che raccoglie gli articoli comparsi nell’omonima rubrica curata ogni mercoledì sulle pagine culturali del quotidiano torinese “La Stampa” e Barnum 2. Altre Cronache del Grande Show (Feltrinelli, 1998), in cui sono raccolti gli articoli frutto della collaborazione con “la Repubblica”; è del 2002 Next. Piccolo libro sulla globalizzazione e sul mondo che verrà, mentre del 2018 The Game (Einaudi). Nel 2019 con Einaudi pubblicano The game unplugged.
Compare in televisione nelle trasmissioni culturali “L’amore è un dardo”, sull’opera lirica, e “Pickwick”, dedicata ai libri.
Tra le attività teatrali che lo vedono autore, regista e interprete, dopo i successi di Totem (di cui Fandango Libri ha pubblicato il libro nel 1999, Rizzoli due videocassette nel 2000 e Einaudi una videocassetta nel 2003) e di City Reading Project per il Romaeuropa Festival 2002 che ha dato origine a un volume fotografico (Rizzoli 2003), Baricco ha realizzato Omero, Iliade, in tre serate, pubblicando poi il libro (Feltrinelli, 2004). Nel 2003 pubblica per Dino Audino Editore la sceneggiatura di Partita Spagnola, di cui è autore con Lucia Moisio. A Questa storia (Fandango Libri, 2005; Universale Economica Feltrinelli, 2007), è seguito I Barbari. Saggio sulla mutazione (Fandango Libri, 2006; Universale Economica Feltrinelli, 2008), precedentemente pubblicato a puntate su “la Repubblica”. Infine, datato novembre 2007: una lettura interpretata (e ridotta) di Moby Dick.
Nel 1994 ha ideato e fondato la Scuola Holden a Torino, di cui è preside, e dal 2005 è socio di Fandango Libri.
2. "Povere creature!" di Alasdair Gray
Da questo libro è stato tratto il film di Yorgos Lanthimos, vincitore del Leone d'Oro 2023 a Venezia. Pubblicato per la prima volta nel 1992, questo romanzo dalle tinte gotiche e vittoriane è la narrazione di un viaggio in cui la memoria – o l'assenza di essa – è veicolo di libertà nella scoperta di nuovi mondi e nuovi sé.
«Probabilmente un eccentrico, verosimilmente un genio, sicuramente una voce unica e indipendente». - Los Angeles Times
«Quest’opera di ispirata follia infilza con successo lo snobismo di classe, l’imperialismo britannico, la pruderie e i principi della saggezza comunemente intesa». - Publishers Weekly
«Con Povere creature! capita che non si stacca il naso da lì, da una storia che con la perizia e l’estro del grande narratore Alasdair Gray rende gotica, steampunk, femminista, filosofica, horror, erotica, grottesca e impossibile da classificare» - Alessandro Tacchino per Maremosso
Chi è veramente Bella Baxter, giovane donna ritrovata nelle fredde acque del Clyde nella Glasgow tardovittoriana e riconsegnata alla vita grazie agli oscuri esperimenti di Godwin Baxter, tormentato genio della chirurgia?
Sarà arduo, quasi impossibile, dare una risposta, perché Bella è molto più della donna che è stata: oggetto di folli passioni amorose, la vedremo attraversare la sua epoca passando per salotti austeri, casinò decadenti e bordelli parigini, con lo stupore di chi per la prima volta vede il mondo nella sua prodigiosa follia, incarnando – con il medesimo desiderio che desta al suo passaggio – i più alti ideali umani, senza mai smettere di suscitare scandalo per l’oltraggio più grave di tutti: vivere un’esistenza radicalmente libera.
Alasdair Gray (1934, Glasgow, foto sotto) è nato a Glasgow il 28 dicembre 1934. È uno scrittore eclettico, artista, poeta e drammaturgo scozzese.
Personalità poliedrica del panorama artistico europeo, nelle sue opere fonde elementi provenienti dai più diversi generi letterari, in cui il realismo si unisce all’elemento fantastico, la satira sociale al dramma, e lo humour è sempre al servizio della verità della narrazione.
L’opera più nota è il suo primo romanzo Lanark – Una vita in quattro libri. Scritto in un periodo di quasi trent’anni e oramai considerato un classico della letteratura, è stato definito dal New York Times Book Review «La Divina Commedia del cripto-calvinismo anglosassone».
Il suo romanzo Poveracci! ha vinto il Whitbread Novel Award e il Guardian Fiction Prize.
3. "Morte nel chiostro" di Marcello Simoni
Una morte misteriosa. Una reliquia. Un’indagine condotta in un monastero femminile da una badessa e una novizia: il nuovo thriller medievale di Marcello Simoni.
Città di Ferrara, ottobre 1187. Mentre il popolo si assiepa intorno alla grande cattedrale per assistere alle esequie di papa Urbano III, tre uomini avvolti in mantelli da pellegrini discutono sulla necessità di ritrovare una preziosa reliquia sparita dai forzieri del pontefice subito dopo il suo decesso.
Il giorno dopo, in una selva al confine dei sobborghi cittadini, una monaca viene trovata impiccata nel chiostro del monastero femminile di San Lazzaro. Benché sembri trattarsi di un suicidio, due consorelle della defunta sospettano che quella tragica morte sia collegata a un intrigo ordito al di fuori del convento.
La prima è Engilbera di Villers, la sapiente badessa dedita a completare un trattato sulle piante velenose lasciatole in eredità dalla sua venerabile maestra, Ildegarda di Bingen.
La seconda è Beatrice de’ Marcheselli, una giovane vedova entrata come novizia a San Lazzaro per sfuggire alle attenzioni del cognato, che la vorrebbe prendere in sposa per appropriarsi della sua dote.
Scavando nei segreti della loro defunta consorella, le due monache scopriranno un inaspettato legame con la morte di papa Urbano e con la sparizione di una misteriosa reliquia proveniente da San Giovanni d’Acri. Una reliquia che sembra aver lasciato dietro di sé una scia di delitti.
Marcello Simoni (1975, Comacchio, foto sotto) è un ex archeologo, laureato in Lettere che svolge il lavoro di bibliotecario. Ha pubblicato diversi saggi storici, ha partecipato all’antologia 365 racconti horror per un anno, a cura di Franco Forte (2011). Altri suoi racconti sono usciti per la rivista letteraria «Writers Magazine Italia». Con Il mercante di libri maledetti (Newton Compton 2011), il suo primo romanzo, ha vinto il Premio Bancarella. Nel 2012 sempre con Newton Compton ha pubblicato La biblioteca perduta dell'alchimista, nel 2013 Il labirinto ai confini del mondo e L'isola dei monaci senza nome. Del 2014 è L'abbazia dei cento peccati, e nello stesso anno il suo racconto "La prigione delle anime" appare nell'antologia Delitti di Capodanno, sempre per Newton Compton. Nel 2016 esce per Einaudi Il marchio dell'inquisitore, e nel 2018 Il monastero delle ombre perdute.
Tra le sue recenti pubblicazioni si ricordano: Il lupo nell'abbazia (Mondadori, 2019), La selva degli impiccati (Einaudi, 2020), Angeli e diavoli (Einaudi, 2021), La profezia delle pagine perdute (Newton Compton, 2021), La cattedrale dei morti (Newton Compton, 2022), La taverna degli assassini (Newton Compton, 2023) e Morte nel chiostro (La nave di Teseo, 2024).
4. "Il fascismo non è mai morto" di Luciano Canfora
Ciclicamente rispunta una teoria autoconsolatoria che sentenzia: il fascismo è finito in un preciso giorno di 79 anni fa.
Per chi abbia familiarità con i tempi lunghi della storia, questa appare però, senza eccessivo sforzo mentale, come una sciocchezza.
E basterebbe del resto la cronaca del settantennio che abbiamo alle spalle per convincersi della vacuità di una tale teoria. Lo riprova inoltre quotidianamente la cronaca, che certo non ci rallegra: tanto più che – come un secolo fa – non si tratta di una questione solo italiana.
Del resto, tutte le principali forze politiche del Novecento, dai cattolici ai neoliberali, passando per i socialisti, vivono, uguali e diverse, e variamente denominate, nel nuovo secolo. La partita, a quanto pare, è ancora aperta.
Luciano Canfora (1942, Bari, foto sotto), è ordinario di Filologia greca e latina presso l’Università di Bari. Laureatosi in Storia romana, ha svolto il perfezionamento in Filologia classica alla Scuola Normale di Pisa. Assistente di Storia Antica, poi di Letteratura Greca, ha insegnato anche Papirologia, Letteratura latina, Storia greca e romana.
Fa parte del Comitato scientifico della “Society of Classical Tradition” di Boston e della Fondazione Istituto Gramsci di Roma. Dirige la rivista «Quaderni di Storia» e la collana di testi “La città antica”.
Fa parte del comitato direttivo di «Historia y critica» (Santiago, Spagna), «Journal of Classical Tradition» (Boston), «Limes (Roma)».
Ha studiato problemi di storia antica, letteratura greca e romana, storia della tradizione, storia degli studi classici, politica e cultura del XX secolo. Molti dei suoi libri sono stati tradotti in USA, Francia, Inghilterra, Germania, Grecia, Olanda, Brasile, Spagna, Repubblica Ceca.
5. "Pesci piccoli" di Alessandro Robecchi
Un sapore di situazioni reali accentuato dal modo di narrare di Robecchi che è come se stesse a fianco del lettore a mostrargli e illustrargli i fatti che stanno accadendo di fronte a loro.
Capita a Carlo Monterossi di trovarsi impelagato in faccende diverse, per via della sua doppia vita. Da un lato ha fatto i soldi come autore televisivo con un programma senza pudore e dalla lacrima facile, Crazy Love. Dall'altro, quasi per emendarsi, si adopera per risolvere casi umano-criminali, insieme agli amici detective della Sistemi Integrati, Oscar Falcone e Agatina Cirrielli, in una Milano faticosa e ostile.
Flora De Pisis lo manda a Zelo Surrigone, poco lontano dalla metropoli: un crocifisso si è messo a luccicare e un bel santone, don Vincenzo, un ex prete, predica di miracoli e raccoglie donazioni, un'occasione imperdibile per Crazy Love. Negli stessi giorni, un manager della Italiana Grandi Opere, un impero industriale delle costruzioni nel mondo, chiede aiuto alla Sistemi Integrati: l'azienda ha subìto uno strano furto, soldi, documenti, una pennetta usb.
Il tutto mentre i poliziotti Ghezzi e Carella risolvono mugugnando una manciata di piccoli casi, storie ordinarie di disperazione e malavita di sopravvivenza, una caccia a tanti pesci piccoli, perché «servono un sacco di perdenti per tenere vivo il mito della città vincente». La vita complicata del detective dilettante Carlo Monterossi - privilegiato sull'orlo del cinismo e al tempo stesso disincantato Robin Hood -, permette al suo creatore Alessandro Robecchi di scrivere noir a forte impianto sociale, che fanno molto pensare a Scerbanenco: crudo realismo unito a una solidarietà che si incarna in personaggi teneri e vivissimi.
Come la Teresa di questo romanzo, la piccola donna delle pulizie che non ha mai pensato di poter cambiare la propria vita. E proprio la sua limpida carica di verità attrae Carlo oltre la semplice simpatia, contribuendo a scompigliargli l'esistenza.
Alessandro Robecchi (1960, Milano, foto sotto) scrive per vari giornali, per la tivù e per il teatro. È stato editorialista di «Il manifesto» e una delle firme di «Cuore».
È tra gli autori degli spettacoli di Maurizio Crozza.
È stato critico musicale per «L’Unità» e per «Il Mucchio Selvaggio».
In radio è stato direttore dei programmi di Radio Popolare, firmando per cinque anni la striscia satirica Piovono pietre (Premio Viareggio per la satira politica 2001). Ha fondato e diretto il mensile gratuito «Urban».
Attualmente scrive su «Il Fatto Quotidiano», «Pagina99» e «Micromega».
Ha scritto: Manu Chao, musica y libertad (Sperling & Kupfer, 2001) tradotto in cinque lingue, e Piovono pietre. Cronache marziane da un paese assurdo (Laterza, 2011).
Tra i suoi libri, tutti editi con Sellerio, si ricordano: Questa non è una canzone d'amore (2014), Dove sei stanotte (2015), Di rabbia e di vento (2016), Torto marcio (2017), Follia maggiore (2018), I tempi nuovi (Sellerio 2019), I cerchi nell'acqua (2020), Flora (2021), Una piccola questione di cuore (2022) e Pesci piccoli (2024).