Per questo mese di Gennaio 2022 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.
Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.
“I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale”. (Amos Oz)
1. "Le ossa parlano" di Antonio Manzini
Ne Le ossa parlano, Antonio Manzini procede di un altro capitolo nel grande romanzo del suo personaggio: Rocco Schiavone. Un romanzo unico composto da più gialli intricati che esplorano le complessità della natura umana.
Un medico in pensione scopre nel bosco delle ossa umane. È il cadavere di un bambino.
Michela Gambino della scientifica di Aosta, nel privato tanto fantasiosamente paranoica da far sentire Rocco Schiavone spesso e volentieri in un reparto psichiatrico, ma straordinariamente competente, riesce a determinare i principali dettagli: circa dieci anni, morte per strangolamento, probabile violenza.
L'esame dei reperti, un'indagine complessa e piena di ostacoli, permette infine di arrivare a un nome e a una data: Mirko, scomparso sei anni prima. La madre, una donna sola, non si era mai rassegnata.
L'ultima volta era stato visto seduto su un muretto, vicino alla scuola dopo le lezioni, in attesa apparentemente di qualcuno.
Un cold case per il vicequestore Schiavone, che lo prende non come la solita rottura di decimo livello, ma con dolente compassione, e con il disgusto di dover avere a che fare con i codici segreti di un mondo disumano.
Un'indagine che lo costringe alla logica, a un procedere sistematico, a decifrare messaggi e indizi provenienti da ambienti sotterranei.
E a collaborare strettamente con i colleghi e i sottoposti, dei quali conosce sempre più da vicino le vite private: gli amori spericolati di Antonio, il naufragio di Italo, le recenti sistemazioni sentimentali di Casella e di Deruta, persino l'inattesa sensibilità di D'Intino, le fissazioni in fondo comiche dei due del laboratorio.
Lo circondano gli echi del passato di cui il fantasma di Marina, la moglie uccisa, è il palpitante commento. Si accorge sempre più di essere inadeguato ad altri amori.È come se la solitudine stesse diventando l'esigente compagna di cui non si può fare a meno.
Questa è l'indagine forse più crudele di Rocco Schiavone. La solitudine del bambino vittima è totale, perenne, metafisica, e aleggia sulle affaccendate vicende di tutti quanti i personaggi facendoli sentire del tutto futili a Rocco, confermandolo nel suo radicato pessimismo.
Antonio Manzini, (1964, Roma), attore e sceneggiatore, romano (allievo di Camilleri all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica), ha esordito nella narrativa con il racconto scritto in collaborazione con Niccolò Ammaniti per l'antologia Crimini.
Del 2005 il suo primo romanzo, Sangue marcio (Fazi).
Con Einaudi Stile libero ha pubblicato La giostra dei criceti (2007).
Un suo racconto è uscito nell'antologia Capodanno in giallo (Sellerio 2012).
Del 2013, sempre per Sellerio, ha pubblicato il romanzo giallo Pista Nera. Secondo episodio della serie: La costola di Adamo (Sellerio 2014).
Nel 2015 pubblica Non è stagione (Sellerio), Era di maggio (Sellerio) e Sull'orlo del precipizio (Sellerio). Del 2016 è Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (Sellerio). Altri suoi romanzi pubblicati con Sellerio sono: 7-7-2007 (2016), Pulvis et umbra (2017), La giostra dei criceti (2017), L' anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone (2018), Fate il vostro gioco (2018), Rien ne va plus (2019), Ogni riferimento è puramente casuale (2019), Gli ultimi giorni di quiete (2020) e Vecchie conoscenze (2021).
2. "In un volo di storni. Le meraviglie dei sistemi complessi" di Giorgio Parisi
«Il Nobel a Giorgio Parisi premia uno scienziato straordinario e conferma il livello stellare della scuola di fisica teorica italiana» – Carlo Rovelli
«Il lavoro migliore di una vita di ricerca può saltare fuori per caso: lo si incontra su una strada percorsa per andare da un'altra parte».
«Le idee spesso sono come un boomerang: partono in una direzione ma poi vanno a finire altrove. Se si ottengono risultati interessanti e insoliti, le applicazioni possono apparire in campi assolutamente imprevisti».
Realtà sperimentali che sembrano sfuggire a ogni legge, ricerche che portano a scoperte che sorprendono lo stesso ricercatore, il lampeggiare dell'intuizione fisica e matematica: è il mondo indagato da più di cinquant'anni da Giorgio Parisi, vincitore nel 2021 del premio Nobel.
Dall'ingresso, nel 1966, all'istituto di Fisica di Roma (dal retro, perché gli studenti dei primi due anni non potevano passare dalla porta principale) al Nobel sfiorato già all'età di venticinque anni, dagli studi pionieristici sulle particelle all'interesse per fenomeni enigmatici come le trasformazioni di stato, i "vetri di spin" e il volo degli storni, dalle riflessioni su come nascono le idee a quelle sul senso della scienza nella nostra società, questo libro è un viaggio nella mente geniale di un fisico che ha cercato le regole dei sistemi complessi, perché quelli semplici gli sono sempre sembrati un po' troppo noiosi.
Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica 2021, è un fisico e accademico italiano, attivo in fisica teorica, soprattutto nel campo della fisica statistica e in teoria dei campi.
Nato a Roma, si è laureato in fisica nel 1970 all'Università La Sapienza, sotto la guida di Nicola Cabibbo, con una tesi sul bosone di Higgs. È stato ricercatore del CNR e dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN); ha lavorato presso la Columbia University (1973-74), l'Institut des Hautes Études Scientifiques (1976-77) e l'École Normale Superieure di Parigi (1977-78).
Dal 1981 è stato docente ordinario di fisica teorica all'Università di Tor Vergata, per poi passare nel 1992 a coprire la stessa cattedra presso l'università La Sapienza, dove ha tenuto diversi insegnamenti: fisica teorica, teorie quantistiche, fisica statistica, probabilità.
Nel corso della sua carriera, si è dedicato alle particelle elementari, alla fluidodinamica, alla meccanica statistica, ma anche ai supercomputer e ai sistemi complessi, come le reti neuronali.
I suoi studi gli sono valsi riconoscimenti a livello internazionale, tra cui il Premio Wolf per la Fisica per le sue «scoperte pionieristiche nella teoria quantistica dei campi, in meccanica statistica e nei sistemi complessi»; e il Premio Nobel per la Fisica «per la scoperta dell'interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici da scala atomica a scala planetaria».
3. "Annientare" di Michel Houellebecq
Michel Houellebecq torna a raccontare il nostro tempo con un romanzo impetuoso e fluviale, ancorandoci alla storia di un uomo, Paul Raison, che, di fronte a una minaccia più grande di lui, tenta di ricomporre i pezzi disallineati della propria vita, e si trova a guardare a Prudence, un amore perduto eppure in qualche modo presente, come all’unica isola protetta di una civiltà in pericolo. Dando vita a una storia d’amore fra le più belle e tormentate della sua letteratura.
«Avremmo avuto bisogno di meravigliose menzogne.»
Bruno Juge è un politico di lungo corso, ministro dell’Economia e uno degli uomini più potenti della scena politica francese che si avvia alle prossime elezioni presidenziali. Ma è anche un uomo solo.
Sua moglie lo ha tradito ed esposto a uno scandalo pubblico. Paul Raison è uno dei più stretti consiglieri di Bruno, solo come lui, separato in casa nell’indifferenza della moglie Prudence, fervente ecologista e vegana.
Quando un attacco informatico diffonde in rete una serie di violenti video che colpiscono il governo e la stessa persona di Bruno Juge, Paul viene chiamato a collaborare alle indagini della Direzione generale per la sicurezza interna, che suo padre aveva diretto.
Mentre difende il paese da pericolosi terroristi digitali, Paul deve affrontare anche i nodi irrisolti della sua famiglia: la fragilità dell’anziano padre, che è disposto a proteggere fino in fondo, il rapporto intenso con la sorella Cécile, contraria a ogni forma di edonismo, la distanza dal fratello minore Aurélien, un artistoide un po’ spiantato.
In questa ricerca, a sorpresa, ritrova in Prudence, oltre l’apparente freddezza e distanza, un mondo segreto che ha resistito a tutto.
Dopo un’infanzia e un’adolescenza segnate dall’abbandono familiare (a sei anni, viene affidato alla nonna paterna della quale ha preso il cognome come pseudonimo e con lei vive a Dicy, poi a Crécy-la-Chapelle) e dalla vita di collegio, Michel Houellebecq ha scoperto il proprio maestro in H.P. Lovecraft («Non partecipo mai a quanto mi circonda, sono sempre fuori posto»), al quale ha dedicato la sua prima opera, la biografia H.P. Lovecraft. Contro il mondo, contro la vita (H.P. Lovercraft. Contre le monde, contre la vie, 1991).
Dopo la raccolta di versi La ricerca della felicità (La Poursuite du Bonheur, 1992), ha pubblicato il suo primo romanzo, Estensione del dominio della lotta (Extension du domaine de la lutte, 1994), radicale denuncia della miseria affettiva dell’uomo contemporaneo, nella tradizione di Céline.
Con i romanzi successivi, Le particelle elementari (Les Particules élémentaires, 1998) e Piattaforma (Plateforme, 2001), ha continuato a decostruire, con uno stile violento e provocatorio, politicamente «scorretto», i miti e i riti della civiltà occidentale.
Una sua intervista del 2002, critica nei confronti delle religioni monoteiste, gli ha procurato un processo per razzismo dal quale è stato assolto. Da allora vive in Spagna.
La sua seconda raccolta di poesie, Il senso della lotta, ha ottenuto il premio di Flore 1996. Nel 1998 vince il Grand Prix nationale des Lettres Jeunes Talents per l’insieme dei suoi scritti.
Il suo primo testo pubblicato in Italia è la poesia La fessura, apparsa in “Panta. Amore in versi” (Bompiani, 1999). Nello stesso anno, il romanzo Le particelle elementari, il suo secondo, è premiato come migliore libro dell’anno dalla rivista francese «Lire» ed è tradotto in più di 25 paesi. Del 2005 è il romanzo La possibilità di un'isola.
Nel 2009 esce il saggio, scritto con il filosofo Bernard-Henry Lévi Nemici pubblici, dissacrante dialogo epistolare tra il "cattivo ragazzo della narrativa francese" e uno dei filosofi più mediatici del nostro tempo. Del 2010 è il romanzo La carta e il territorio, con il quale lo stesso anno vince il prestigioso Premio Goncourt.
Nel 2015 esce Sottomissione, romanzo ambientato in una ipotetica Francia del 2022, in cui un musulmano vince le elezioni presidenziali, battendo il Fronte Nazionale di Marine Le Pen. L'editore di riferimento per l'Italia è Bompiani.
Il suo primo testo pubblicato in Italia è la poesia La fessura, apparsa in “Panta. Amore in versi” (Bompiani, 1999); la Bompiani sta pubblicando un'edizione completa delle sue Opere, il cui primo volume è uscito nel settembre 2016.
4. "Il primo caffè della giornata" di Toshikazu Kawaguchi
«Quando si leggono i romanzi di Kawaguchi tutto scorre stravagante e rassicurante, come se, finché si è lì, non potesse succedere nulla di male»– Alessandra Cipelli, Donna Moderna
«Basta una tazzina per fare pace con il passato, imparando ad accettare anche il futuro» – Laura Imai Messina, Tuttolibri - La Stampa
«Una lezione perfetta per tempi incerti, una filosofia delle piccole cose per i cassetti dell’anima» – Lara Crinò, la Repubblica
«I libri di Kawaguchi sono un canto alla vita nuova che si intravede all’orizzonte, alla primavera dopo un inverno difficile» – Annachiara Sacchi, La Lettura - Corriere della Sera
Nel cuore del Giappone esiste un luogo che ha dello straordinario. È una piccola caffetteria che serve un caffè dal profumo intenso e avvolgente, capace di evocare emozioni andate.
Di far rivivere un momento del passato in cui non si è riusciti a dar voce alle emozioni più profonde e sentite o si è arrivati a un passo dal deludere le persone più importanti.
Per vivere questa esperienza unica, basta seguire poche e semplici regole: accomodarsi al tavolino che si preferisce e gustare il caffè con calma, un sorso dopo l'altro. L'importante è fare attenzione che non si raffreddi. Per nessuna ragione.
Gira voce che cose inimmaginabili accadano a chi lascia anche una sola goccia, gelata, nella tazza. Non è un caso che entrare in questa caffetteria non sia per tutti. Solo chi ha coraggio e sente il bisogno di mettersi in gioco, può farsi avanti e rischiare.
Proprio come Yayoi, che, privata dell'affetto dei genitori quando era ancora molto piccola, non sa bene come accogliere e accudire una nuova vita.
O Hayashide, la cui carriera sfavillante, costellata di successi, non gli ha dato modo di accorgersi della felicità che ha sempre avuto a portata di mano.
O ancora Reiko, che non ha mai saputo chiedere scusa all'amata sorella e ora si sente schiacciata dal senso di colpa, bloccata in un eterno presente dove ogni giorno è identico al successivo.
E Reiji, per cui una frase semplice come “ti amo” rappresenta ancora un ostacolo invalicabile. Ciascuno vorrebbe poter cambiare quello che è stato. Riavvolgere il nastro e ricominciare da capo. Ma cancellare il passato non è la scelta migliore.
Al contrario, ciò che conta è imparare dai propri errori per guardare al futuro con ottimismo, senza pensare alle occasioni mancate. Perché ci saranno sempre nuove possibilità di inseguire la vita che si desidera.
Toshikazu Kawaguchi (1971, Osaka) lavora in Giappone come sceneggiatore e regista. Con Finché il caffè è caldo (Garzanti, 2020), suo romanzo d’esordio, ha vinto il Suginami Drama Festival.
A questo successo segue Basta un caffè per essere felici (Garzanti, 2021), il secondo volume sulla caffetteria speciale.
5. "Morte accidentale di un amministratore di condominio" di Giuseppina Torregrossa
«Le vecchiette dai balconi si erano spostate all'interno, e i loro occhi sgomenti correvano dal cadavere al portiere all'ispettore. Avevano i visi rugosi atteggiati in una smorfia di sorpresa. Da un piano all'altro si propagava un cicaleccio disordinato. Sembra che non abbiano mai visto un morto, considerò Mario, eppure alla loro età... Ah, il potere, fa perdere il realismo e regala l'illusione che la vita sia eterna.»
Michele Noci è un anziano amministratore di condominio. Per vivere non ha mai avuto bisogno di lavorare, e tuttavia ha deciso di occuparsi dello stabile in cui risiede per proteggerlo dall'incuria dei suoi predecessori.
L'edificio, costruito negli anni Settanta, è pretenzioso; all'epoca gli appartamenti erano stati acquistati da persone di potere, commercianti abbienti, ricchi professionisti, ma la recente crisi economica ha messo a dura prova le finanze di molti condomini, e la nomina di Michele come amministratore sembrava poter essere d'aiuto: certo, l'uomo era nervoso, senza alcun titolo di studio e un po' grossolano, ma finalmente qualcuno avrebbe garantito una gestione oculata, ché risparmiare sarebbe stato anche nel suo interesse.
Le spese condominiali, tuttavia, non accennano a diminuire, ma nessuno ha il coraggio di chiedere spiegazioni.
Nel nuovo melting pot di malattie dismetaboliche e intrighi amorosi che da alcuni anni anima il condominio, i rapporti interpersonali si fanno tesi: esplodono litigi, e i vicini – ormai perlopiù anziani e incattiviti – smettono di salutarsi, finché, alla vigilia di Natale, il cadavere dell'amministratore viene ritrovato riverso al piano terra di una delle palazzine.
Sembra trattarsi di un incidente: l'ispettore Mario Fagioli detto il Gladiatore, chiamato sul posto, viene così invitato ad archiviare il caso come "morte accidentale".
Incuriosito dalle donne intraviste sulla tromba delle scale – mogli devote, vedove agguerrite, amanti impenitenti – il poliziotto decide però di non volgere lo sguardo altrove, e inizia a fare domande, rendendosi presto conto di trovarsi di fronte a una situazione ben più complessa: rispolverati i ferri del proprio mestiere, a soli due anni dalla pensione, decide così di andare contro tutto e tutti, per scoprire cosa si celi dietro quella morte solo in apparenza fortuita.
Giuseppina Torregrossa (1966, Palermo), vive tra la Sicilia e Roma, dove ha lavorato per più di vent'anni come ginecologa, occupandosi attivamente, tra le altre cose, della prevenzione e cura dei tumori al seno.
Nel 2007 ha pubblicato il suo primo romanzo, L'assaggiatrice e con il monologo teatrale Adele ha vinto nel 2008 il premio opera prima "Donne e teatro" di Roma.
Tra gli altri suoi romanzi ricordiamo Il conto delle minne (Mondadori 2009), tradotto in dieci lingue, Manna e miele, Ferro e fuoco (Mondadori 2011), Panza e prisenza (Mondadori 2013), La miscela segreta di casa Olivares (Mondadori 2014), ll figlio maschio (Rizzoli 2015), Cortile nostalgia (Rizzoli 2017), Il basilico di Palazzo Galletti (Mondadori 2018), Il sanguinaccio dell'immacolata (Mondadori 2019), Al contrario (Feltrinelli 2021) e Morte accidentale di un amministratore di condominio (Marsilio, 2021).
Nel 2015 è stata insignita del Premio Baccante.