Per questo mese di Luglio 2018 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.
Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.
“I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale”. (Amos Oz)
1. "Il patto dell'abate nero. Secretum saga" di Marcello Simoni
L'autore italiano di thriller storici più letto nel mondo. Vincitore del Premio Bancarella
Dalla Firenze di Cosimo de’ Medici ad Alghero, fino a uno sperduto monastero della Catalogna. Un’avventura sulle tracce di un tesoro per cui molti hanno perso la vita.
13 marzo 1460, porto di Alghero. Un mercante ebreo incontra in gran segreto l'agente di un uomo d'affari fiorentino, messer Teofilo Capponi. Vuole vendergli un'informazione preziosissima: l'esatta ubicazione del leggendario tesoro di Gilarus d'Orcana, un saraceno agli ordini di re Marsilio, scomparso ai tempi di Carlo Magno.
Venuta per caso a conoscenza della trattativa, Bianca de' Brancacci, moglie di Capponi, intuisce che suo padre era coinvolto nella ricerca di quel tesoro prima di morire.
Elabora così un piano e per realizzarlo chiede aiuto a Tigrinus, il noto ladro con cui ha già avuto a che fare. Tigrinus dovrà partire alla volta di Alghero e, spacciandosi per Teofilo Capponi, dovrà mettersi sulle tracce dell'oro di Gilarus e scoprire anche la verità sulla morte del padre di Bianca.
Marcello Simoni è nato a Comacchio nel 1975. Ex archeologo, laureato in Lettere, svolge attualmente il lavoro di bibliotecario.
Ha pubblicato diversi saggi storici, ha partecipato all’antologia 365 racconti horror per un anno, a cura di Franco Forte (2011). Altri suoi racconti sono usciti per la rivista letteraria «Writers Magazine Italia».
Con Il mercante di libri maledetti (Newton Compton 2011), il suo primo romanzo, ha vinto il Premio Bancarella. Nel 2012 sempre con Newton Compton ha pubblicato La biblioteca perduta dell'alchimista, nel 2013 Il labirinto ai confini del mondo e L'isola dei monaci senza nome.
Del 2014 è L'abbazia dei cento peccati, e nello stesso anno il suo racconto "La prigione delle anime" appare nell'antologia Delitti di Capodanno, sempre per Newton Compton.
2. "Le sorelle Donguri" di Banana Yoshimoto
Un romanzo che insegna a mettersi in gioco, a lasciarsi andare al caso, spesso foriero di sorprese inaspettate.
Guriko, rimasta orfana da ragazzina, nella solitudine della sua stanza gestisce, insieme alla sorella Donko, un sito di posta per persone in difficoltà che si chiama «Donguri shimai» (Le sorelle Donguri).
Donko è tanto energica e indipendente quanto la sorella è solitaria e taciturna. Questo fino a quando il messaggio di una donna che lamenta la perdita del marito induce Guriko a ripensare a Mugi, il suo primo amore, incontrato ai tempi della scuola e poi sparito nel nulla.
Segretamente cova da sempre il desiderio e la speranza di ritrovarlo, decide allora di interrompere la propria clausura e di andare a cercarlo.
Banana Yoshimoto, attraverso la delicata voce narrante di Guriko, ci parla di temi quali la morte, il superamento del dolore, il potere salvifico della condivisione della sofferenza e del motivo del sogno che scioglie tensioni e problemi.
Banana Yoshimoto scrive sin da piccola, e nei primi anni delle elementari è decisa a diventare scrittrice. In alcune interviste ha dichiarato che a spingerla in questa direzione potrebbe essere stato, più che l'esempio del padre, quello della sorella Sawako, di sette anni più grande, che eccelleva nel disegno. Sarebbe stata la creatività di Sawako (in seguito diventata disegnatrice di manga con lo pseudonimo di Ha-runo Yoiko) a stimolarla a cercare una propria strada.
Negli anni dell'infanzia legge molti manga. Ama in particolare quelli di Fujiko Fujio, Doraemon ("il mio primo amore") e ObaQ. A dieci anni scopre Òshima Yumiko, famosa disegnatrice di manga, autrice fra l'altro di Shi-chigatsu nanoka ni (Accadde il 7 luglio), dove compare un personaggio di padre che assume sembianze femminili, secondo alcuni ispiratore del personaggio di Eriko (Kitchen).
A tredici anni la scoperta di Dario Argento con Suspiria, che la sconvolge. Comincia ad appassionarsi ai film del terrore.
A sedici anni legge Kawabata e Dazai. Si immerge in particolare nella lettura di quest'ultimo, divorandone ogni opera. Legge Shining di Stephen King e ne è ammaliata.
Nel 1984 si iscrive all'università, la Nihon Daigaku, alla Facoltà di studi umanistici, corso di laurea in Letteratura. Fra gli scrittori giapponesi, la interessano Tachihara Masaaki e Sakaguchi Ango, fra gli stranieri le sorelle Brontë e Françoise Sagan.
Nel 1987 si laurea: la sua tesi è il racconto Moon-light Shadow. Lavorando part-time in un campo da golf e come cameriera in un locale di Asakusa, scrive Kitchen, con il quale riceve il premio Kaien per scrittori esordienti. Per la prima volta usa lo pseudonimo "Banana" (scelto perché ama particolarmente i fiori della pianta di banano).
Kitchen diviene un best seller, vendendo oltre un milione di copie. È l'inizio della folgorante carriera di Banana e del cosiddetto "Banana gensho" ("Fenomeno Banana").
Nel 1989 il regista Morita Yoshimitsu realizza la versione cinematografica di Kitchen. Seguirà, qualche anno più tardi, una nuova versione diretta da Ho Yim (Hong Kong, 1997). Nel 1990 esce anche il film Tsugumi, tratto dal romanzo omonimo e diretto da Ichikawa Jun.
Nel 1991 Kitchen, pubblicato in Italia da Feltrinelli, è il suo primo libro a essere tradotto in una lingua straniera. Dopo il successo italiano, viene acquistato e tradotto in oltre venti paesi. L'anno seguente Banana viene a Milano per presentare N.P. È l'inizio del suo rapporto di amicizia con l'Italia, il paese straniero al quale è più legata e che visita più spesso.
Nel 1994, lo stesso anno in cui Oe Kenzaburo riceve il Premio Nobel per la letteratura, il "Fenomeno Banana" ha acquistato una tale rilevanza internazionale che la rivista «Kaien» dedica a questo tema un numero monografico dal titolo Yoshimoto Banana nel mondo (Yoshimoto Banana no sekai). Nel 1999 comincia ad apparire a puntate su «Mari Kureru» (edizione giapponese di «Marie Claire») la sua corrispondenza via e-mail con Nara Yoshitomo.
Nel 2000 si sposa con Tahata Hiroyoshi.
Fra il 2000 e il 2001 Banana pubblica un'edizione in quattro volumi delle sue opere, scelte della stessa autrice e illustrate da Hara Masumi.
Nel 2002 esce in Giappone Itarian Banana, scritto in collaborazione da Banana e Alessandro G. Gerevini (NHK shuppan, Tòkyo).
Nel 2003 nasce il figlio di Banana.
Nel 2004, al Festival internazionale delle Letterature di Roma, legge in giapponese La felicità di Tomo-chan.
Pubblica nel 2005 L'abito di piume. Nel 2006 esce Ricordi di un vicolo cieco, seguito l'anno successivo da Il coperchio del mare. Chie-chan e io e Delfini sono rispettivamente del 2008 e del 2010. Nel 2010 pubblica Un viaggio chiamato vita e nel
2011 High & Dry. Primo amore. Nel 2014 Feltrinelli pubblica Andromeda Heights, nel 2015 Il lago, nel 2016 Il giardino segreto, nel 2017 Another world e nel 2018 Le sorelle Donguri.
Tra i Premi ricevuti: nel 1987 il Premio Kaien per scrittori esordienti per Kitchen; nel 1988 - Premio Izumi Kyoka sempre per Kitchen; 1988 - Premio del Ministro per la Pubblica istruzione per scrittori esordienti per Kitchen e Utakata/Sanku-chuari;
1989 - Premio Yamamoto Shugoro per Tsugumi;
1993 - Premio Scanno per N.P.; 1995 - Premio Murasaki Shikibu per Amrita;
1996 - Premio Fendissime Under 35 per Lucertola; 1999 - Premio Maschera d'Argento; 2000 - Premio Bunkamura Deux Magots per La piccola ombra.
3. "Corpus Christi" di Bret Anthony Johnston
Corpus Christi, vincitore di numerosi riconoscimenti, è il romanzo di esordio di Bret Anthony Johnston, capace di imporlo come uno degli scrittori di punta della sua generazione.
«Per anni, Sonny aveva organizzato delle feste in occasione dell'uragano di turno. Sedevano su sedie da giardino mezze sfilacciate e bevevano birra Schlitz, guardavano il margine dell'uragano che divideva in due l'orizzonte, simile a un disegno a carboncino e giocavano a poker finché il vento non cominciava a ululare»
A Corpus Christi, Texas, c'è quell'aria carica di elettricità che precede le tempeste. E genitori, figli e amanti che provano a restare in piedi, nonostante tutto. Un banale incidente d'auto avvicina due sconosciuti accomunati, a loro insaputa, dalla convivenza con la follia.
Un hurricane party riunisce una coppia separata da una perdita troppo, troppo grande. Un figlio rimette insieme i pezzi del legame con sua madre nel corso della malattia di lei. Un uomo, ormai adulto, ricorda la rabbia esplosiva e capricciosa del padre.
Sono racconti che non hanno paura di confrontarsi con l'assenza e il dolore, quelli di Corpus Christi. Ma in ciascuno di essi è possibile imbattersi in un istante di grazia: un gesto, un frammento di paesaggio, le parole scelte per un commiato.
Per questo, mentre mettono a nudo gli esseri umani che narrano, lasciano, arrivati all'ultima pagina, un inatteso, profondo senso di pace.
Bret Anthony Johnston è un autore americano. Ha esordito nel 2006 con la raccolta di racconti Corpus Christi, vincitrice di numerosi riconoscimenti e capace di imporlo come uno degli scrittori di punta della nuova generazione. Ha pubblicato su «The
Atlantic Monthly», «Esquire», «The Paris review». Dopo essere stato skater professionista, adesso dirige il dipartimento di scrittura creativa di Harvard. Nel 2015 viene pubblicato da Einaudi il suo primo romanzo, Ricordami così.
4. "L' estate del silenzio" di Mikel Santiago
Una morte sospetta
Un segreto nascosto in piena vista
Una cittadina in cui tutti hanno un motivo per mentire…
«Un romanzo magistrale, che ti cattura subito e non ti molla più.» - El Mundo
«L'autore rivelazione del thriller psicologico spasgnolo.» - El Paìs
«Papà è morto...» disse Elena tra i singhiozzi. «Cosa? Com'è successo?» esclamai. «È scivolato. Un incidente alla villa. Non è chiaro se si stia trattando di un...» Non riuscì a dirlo: suicidio. E io pensai subito alla chiamata persa di due giorni prima. «Quando è stato?» «Due giorni fa, intorno alle dieci di sera.» Suo padre mi aveva chiamato più o meno a quell'ora.
Non ci sentiamo da anni, e mi chiami adesso? pensa Tom, leggendo sul display il nome di Bob Ardlan. Tom non vuole farsi rovinare la serata dall’ex suocero, perciò non risponde.
Due giorni dopo, però, riceve una telefonata dall'ex moglie, in lacrime: Bob è morto cadendo dal balcone della sua villa, pochi minuti dopo aver cercato di parlare con Tom.
Sconvolto, lui si precipita da Roma a Tremonte, il paesino sulla costiera amalfitana che negli anni è diventato un rifugio per artisti.
Oltre a Bob, pittore di fama mondiale, hanno deciso di stabilirsi lì anche alcuni registi, musicisti e scrittori, tra cui Stelia Moon. Ed è proprio Stelia ad accogliere Tom e a negare con forza la versione ufficiale dell’accaduto: non è possibile che il suo amico si sia suicidato e, di sicuro, non si è trattato di un incidente.
Secondo lei, Bob è stato assassinato. Ma da chi? E perché? Per Tom, una sola cosa è certa: in qualsiasi guaio si fosse cacciato, alla fine Bob si era rivolto a lui.
Non può deluderlo una seconda volta. E l’unico modo per mettere a tacere il suo senso di colpa è scoprire la verità.
Ben presto, tuttavia, Tom si renderà conto che tra le pieghe di quella raffinata comunità d’intellettuali si celano rancori, invidie e contrasti mai appianati.
Tutti hanno qualcosa da nascondere. E uno di loro è disposto a uccidere pur di proteggere il suo segreto…
Mikel Santiago (Portugalete 1975) ha passato la gioventù a suonare la chitarra in un gruppo rock, vivendo per dieci anni tra l’Irlanda e l’Olanda. Ha cominciato a scrivere quasi per gioco, ma il suo talento non è passato inosservato.
In breve tempo, si è ritrovato con un romanzo, La strada delle ombre (Nord 2016), ai vertici delle classifiche spagnole e americane, e poi tradotto in 20 Paesi. Sempre per l'editore Nord è uscito nel 2018 L'estate del silenzio.
5. "Il destino divide. Carve the mark" di Veronica Roth
Il destino li ha fatti incontrare. Ora sta per dividerli.
"Eravamo intrappolati insieme in una ragnatela; causa ed effetto, scelta e fato tutti mescolati tra loro."
Non ci si può opporre al proprio fato. Sarebbe sciocco, oltre che inutile, perché non si può andare contro qualcosa di inevitabile.
Lo sanno bene Akos Kereseth e Cyra Noavek, eppure, fin dal momento in cui è stato reso pubblico il loro, di fato, si trovano in bilico tra l'accettazione del proprio destino e il desiderio di tentare l'impossibile e cambiarlo.
Akos non ha potuto fare a meno di innamorarsi perdutamente di Cyra, nonostante il suo fato preveda che lui morirà proprio al servizio della famiglia Noavek.
E quando il padre di lei, Lazmet – un tiranno spietato e senz'anima che tutti avevano creduto morto –, torna alla ribalta reclamando per sé il trono degli shotet, il ragazzo si convince che la sua fine è ormai vicina.
Nel momento in cui Lazmet innesca la tanto temuta guerra tra thuvhesiti e shotet, i due ragazzi sanno di non avere scelta, devono cercare di fermarlo in tutti i modi possibili.
Anche se per Cyra questo potrebbe significare togliere la vita a suo padre, e per Akos perdere la propria. In un colpo di scena sbalorditivo, i due scopriranno quanto il fato che guida le loro vite possa sorprenderli in modi assolutamente inaspettati.
Reso ancora più ricco dall'aggiunta di due nuove e potenti voci narranti, il sequel di "Carve the Mark – I predestinati" è un romanzo avvincente che, tra una battaglia e l'altra, riesce a parlarci di speranza, fiducia e resilienza.
Veronica Roth si è laureata in scrittura creativa presso la Northwestern University. Ha esordito con Divergent (De Agostini 2012), primo volume della trilogia composta da Insurgent (De Agostini 2013) e Allegiant (De Agostini 2014), da cui è stata tratta anche l'omonima serie di film.
Nel 2017 è uscito il primo capitolo di una nuova serie, Carve the Mark, intitolato in italiano I predestinati e pubblicato da Mondadori, a cui è seguito nel 2018 il secondo volume, Il destino divide.