Per questo mese di Maggio 2018 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.
Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.
“I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale”. (Amos Oz)
1. "Less" di Andrew Sean Greer
Vincitore del Premio Pulitzer 2018 per la narrativa.
Dall’autore di Le confessioni di Max Tivoli e Storia di un matrimonio, una commedia romantica, una satira sul tipico occidentale all’estero, una riflessione sul tempo e sul cuore dell’uomo.
«Un libro generoso, musicale nella prosa e ampio in struttura e portata, sul diventare grandi e sulla natura essenziale dell'amore.» - giuria del Premio Pulitzer
Problema: sei uno scrittore fallito sulla soglia dei cinquant’anni. Il tuo ex fidanzato, cui sei stato legato per nove anni, sta per sposare un altro.
Non puoi andare al suo matrimonio, sarebbe troppo strano, e non puoi rifiutare, sembrerebbe una sconfitta. Sulla tua scrivania intanto languono una serie di improbabili inviti da festival ed editori di tutto il mondo.
Domanda: come puoi risolvere entrambi i problemi? Soluzione: accetti tutti gli inviti, se sei Arthur Less.
Inizia così una specie di folle e fantasioso giro del mondo in 80 giorni che porterà Less in Messico, Francia, Germania, Italia, Marocco, India e Giappone, riuscendo a frapporre migliaia di chilometri tra lui e i problemi che si rifiuta di affrontare.
Cosa potrebbe andare storto? Tanto per cominciare, Arthur rischierà di innamorarsi a Parigi e di morire a Berlino, sfuggirà per un pelo a una tempesta di sabbia in Marocco e arriverà in Giappone troppo tardi per la fioritura dei ciliegi.
In un giorno e in un luogo imprecisati, Less compirà i fatidici cinquant’anni: questa seconda fase della vita gli arriverà addosso come un missile, trascinando con sé il suo primo amore e anche l’ultimo.
Figlio di due scienziati, Andrew Sean Greer ha studiato con Robert Coover e Edmund White alla Brown University.
Ha fatto molti lavori a New York: autista, tecnico di teatro, scrittore per la televisione e scrittore senza molto successo. In seguitosi è trasferito a Missoula, Montana.
In seguito ha vissuto a Seattle e poi a San Francisco dove ha cominciato a scrivere per riviste come Esquire, Paris Review e Story, prima di pubblicare la sua prima raccolta di racconti: How It Was for Me".
Il suo primo romanzo: The Path of Minor Planets è stato pubblicato nel 2001 e il suo secondo: La confessione di Max Tivoli nel 2004. John Updike ha paragonato la sua opera a Proust e Nabokov sul New Yorker.
2. "La vendetta del perdono" di Eric-Emmanuel Schmitt
Cosa accade quando il perdono si rivela una vendetta per chi lo concede e una condanna per chi lo riceve? Quattro storie sorprendenti dal maestro del racconto.
Ah, il perdono! Gesto meraviglioso grazie al quale chi perdona viene affrancato dal risentimento e chi è perdonato viene sollevato dal senso di colpa per aver compiuto il misfatto.
Ma cosa accade quando il perdono si rivela una vendetta per chi lo concede e una condanna per chi lo riceve?
È il tema dei quattro racconti di Eric-Emmanuel Schmitt raccolti nel volume "La vendetta del perdono", dal titolo di uno dei quattro.
Con la consueta spigliatezza e ironia l'autore ci presenta quattro situazioni in cui l'atto di bontà diventa il mezzo di una vendetta sottile, quasi sadica, contro il destinatario della stessa bontà.
Così abbiamo la storia di Lily, la gemella buona e brava che perdona alla sorella Mosetta di essere invidiosa e subdola; la storia di Mandine, che perdona a William di averla sedotta e abbandonata; la storia di Élise, che perdona a Sam Louis di aver violentato e ucciso sua figlia; e infine la storia dell'anziano aviatore Werner von Breslau, che perdona a se stesso di non essersi opposto al nazismo nel decennio che ha sconvolto il mondo.
L'epilogo di ognuna delle quattro novelle ci ricorda che il risultato delle nostre azioni non è sempre quello che ci aspettiamo.
E se a descriverlo è la penna di Schmitt, possiamo star certi che il finale inatteso è sempre un magistrale "coup de théatre".
Eric-Emmanuel Schmitt è nato a St. Foy Les Layons nel 1960. Ha studiato musica e letteratura e si è laureato in filosofia presso la École Normale Supérieure nel 1983.
Dopo aver ottenuto un dottorato nel 1987 è diventato “maître de conférences” all’Università di Chambéry.
È autore di racconti, romanzi e di opere teatrali tradotte e rappresentate in tutto il mondo ed è considerato uno degli autori di maggior successo nel panorama della drammaturgia francese contemporanea.
I suoi romanzi sono tradotti in molte lingue. Le Edizioni E/O hanno pubblicato Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano e Odette Toulemonde, da cui sono stati tratti dei film, Piccoli crimini coniugali, Milarepa, La parte dell’altro, La mia storia con Mozart, Quando ero un’opera d’arte, La rivale.
Un racconto su Maria Callas, La sognatrice di Ostenda, Il visitatore, Il lottatore di sumo che non diventava grosso, Ulisse da Baghdad, La scuola degli egoisti, Concerto in memoria di un angelo, Quando penso che Beethoven è morto mentre tanti cretini ancora vivono..., La donna allo specchio, I dieci figli che la signora Ming non ha mai avuto, L’amore invisibile, La giostra del piacere, Elisir d’amore, Veleno d’amore e Oscar e la dama Rosa.
Nel 2016 uscirà, sempre per E/O, La notte di fuoco.
3. "Love + Hate" di Hanif Kureishi
"L'amore suscita straniamento, l'immaginazione fa altrettanto. Il mondo banale torna a sembrarci curioso."
Amore, matrimonio, sesso, tradimento, anarchia, scrittura creativa, perdere tempo, la pazzia, Kafka, fare film, gli immigrati, l'Islam, perdere i risparmi di una vita. E odiare.
Sono i temi che Hanif Kureishi intreccia nei racconti e saggi brevi che compongono questa raccolta, dove contraddizioni e contrasti sono indagati con lucidità feroce: gioventù e vecchiaia, tradimento e lealtà, est e ovest, immaginazione e repressione. Amore e odio.
Hanif Kureishi è nato a Londra da padre pakistano e madre inglese. È romanziere, drammaturgo, sceneggiatore (e per una volta anche regista: London kills me, 1991).
Ha scritto le sceneggiature per i film di Stephen Frears My Beautiful Laundrette (1985) e Sammy e Rosie vanno a letto (1987) e per The Mother (2003) e Venus (2006) di Roger Mitchell; il romanzo Il Budda delle periferie (1990) è divenuto uno sceneggiato televisivo per la BBC, e dalla raccolta di racconti Love in a blue time (Bompiani, 1996) è stato tratto il soggetto del film Mio figlio il fanatico diretto da Udayan Prasad; dal romanzo Nell’intimità (Bompiani, 2000) Patrice Chéreau ha tratto il film vincitore al Festival di Berlino 2001, Intimacy.
Bompiani ha pubblicato inoltre Il dono di Gabriel (2002), Il corpo (2003), Il mio orecchio sul suo cuore (2004), gli interventi politici Otto braccia per abbracciarti (2002) e La parola e la bomba (2006), i romanzi Ho qualcosa da dirti (2008), L'ultima parola (2013) raccolte di racconti come Il declino dell'Occidente (2010), Tutti i racconti (2011), Un furto (2015).
4. "La dama di Barcellona" di Daniel Sánchez Pardos
Dall'autore del Segreto di Gaudí, un romanzo ambientato in una Barcellona misteriosa.
Un monastero nel cuore di Barcellona. Un macabro ritrovamento. Una maledizione su una città prigioniera delle sue mura.
«Un avvincente noir storico, ambientato dentro le mura di una Barcellona ottocentesca, con personaggi ben caratterizzati che coinvolgeranno il lettore in un'avventura da brividi.» - La Vanguardia
"In quel momento provò la sensazione familiare che qualsiasi cosa stesse per accadere fosse già accaduta un'infinità di volte nel passato, e sarebbe accaduta ancora un'infinità di volte nel futuro, perché qualsiasi cosa fosse accaduta in quella sua città di fantasmi e simulacri era condannata ad accadere di nuovo all'infinito, ancora e ancora, senza tregua né variazione, fino alla fine dei tempi."
1854, Barcellona. Una città soffocata dalla paura e da un’incombente epidemia di colera è il palcoscenico di una serie di morti misteriose.
Quando il cadavere di una fanciulla viene ritrovato in fondo al pozzo di un monastero, da tempo immemore al centro di oscure leggende, il terrore non può che fomentare l’immaginazione popolare.
Octavio Reigosa, ispettore del Corpo di vigilanza, sarà chiamato a indagare sui crimini che sconvolgono la città e sugli assurdi miracoli che l’anziano vescovo Riera si ostina a leggere come altrettanti segni dei tempi.
Non solo: cosa si nasconde dietro l’estrema segretezza della clinica psichiatrica Neothermas, diretta dal dottor Carrera?
A dipanare questo folle intrico di sacro e profano interverrà Andreu Palafox, giovane chirurgo con un passato torbido, affiancato dalla conturbante scrittrice Teresa Urbach e dalla sua ingegnosa e giovane governante. Ma, soprattutto, Palafox ha un dono, o forse una maledizione: «abitare il tempo sacro»…
Dopo Il segreto di Gaudí, Daniel Sánchez Pardos fa di nuovo centro con un romanzo avvincente ambientato nelle atmosfere cupe e misteriose di una Barcellona inedita.
Daniel Sánchez Pardos è laureato in filologia ispanica e traduzione letteraria, è autore di racconti, premiati in diversi concorsi letterari e un romanzo, El cuarteto de Whitechapel con cui ha vinto il premio La Tormenta en un Vaso come miglior romanzo d’esordio.
Ma è con Il segreto di Gaudí (Corbaccio 2016) che ha conquistato gli editori e il pubblico di tutto il mondo: venduto in ventisette paesi, ha scalato in Spagna le classifiche dei libri più venduti.
Nel 2018 è uscito, sempre per Corbacico, La dama di Barcellona.
5. "Bakhita" di Véronique Olmi
Un romanzo emozionante che racconta con straordinaria potenza la storia vera di Bakhita, schiava sudanese liberata nel 1889 in Italia, dove divenne suora, per essere beatificata e poi santificata nel 2000 da Papa Giovanni Paolo II.
«Bakhita, la schiava salvata dagli italiani: la sua storia ora è un bestseller. » Corriere della Sera « Uno dei libri più belli della rentrée letteraria dell'ultimo anno»
Le Figaro Le hanno chiesto spesso di raccontare la sua vita, e lei l'ha raccontata più e più volte, dall'inizio. Quello a cui erano interessati era proprio l'inizio, atroce.
Nella sua lingua che è un miscuglio di lingue, lei gliel'ha raccontato, ed è così che le è tornata la memoria. Storia meravigliosa.
È il titolo della piccola monografia sulla sua vita. Lei non l'ha mai letta. La sua vita, a loro raccontata. Ne è stata orgogliosa e se n'è vergognata.
Ha temuto le reazioni ed è stata felice che la si amasse in virtù di quella storia, con le cose che ha avuto il coraggio di dire e quelle che ha taciuto, che gli altri non avrebbero voluto sentire, che non avrebbero capito.
Una storia meravigliosa. Per questo racconto la memoria le è tornata, ma il suo nome, no, non l'ha mai ritrovato. Non ha mai saputo come si chiamava.
Ma non è questo l'essenziale. Perché chi era da bambina, quando portava il nome che le aveva dato suo padre, non l'ha dimenticato. Serba ancora in sé, come un tributo all'infanzia, la bambina che è stata.
Quella bambina che sarebbe dovuta morire in schiavitù è sopravvissuta, quella bambina era e continua a essere quel che nessuno è mai riuscito a portarle via.
Dalla Francia arriva il caso editoriale e letterario dell'anno: vincitore del Prix du Roman Fnac e finalista ai principali premi francesi, in cima alle classifiche da più di un anno e in corso di traduzione in tutta Europa, un romanzo emozionante che racconta con straordinaria potenza la storia vera di Bakhita, schiava sudanese liberata nel 1889 in Italia, dove divenne suora, per essere beatificata e poi santificata nel 2000 da Papa Giovanni Paolo II.
Véronique Olmi è nata a Nizza nel 1962. È autrice di opere teatrali messe in scena in Europa, Canada e America Latina e di romanzi amatissimi dal pubblico e premiati dalla critica.
Fra questi si citano: In riva al mare (Einaudi, 2004), La pioggia non spegne il desiderio (Einaudi, 2007), Ritrovarti (Piemme, 2014), Un autunno a Parigi (Piemme, 2016).