Per questo mese di Maggio 2020 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.
Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.
«Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro». Umberto Eco
1. "Un' estate con la strega dell'Ovest" di Kaho Nashiki
Straordinariamente popolare in Giappone, Un' estate con la strega dell'Ovest è il primo romanzo di Kaho Nashiki: un libro sulla magia della natura e degli affetti che ha conquistato e commosso milioni di lettori giapponesi.
«Per ottenere le cose che per te hanno più valore, quelle che desideri di più, può darsi che tu debba superare le prove più difficili».
Mai ha tredici anni e non vuole più andare a scuola. La madre, preoccupata, decide di mandarla in campagna dalla nonna per un po'.
La nonna è una signora inglese che è arrivata in Giappone e si è sposata con un giapponese, e sia Mai sia sua madre l'hanno soprannominata la "Strega dell'Ovest".
Oltre alle marmellate di fragoline di bosco, la nonna insegnerà a Mai a riconoscere le erbe medicinali, iniziando così ad addestrarla come strega.
Insegna anche a Mai che la cosa più importante che deve imparare è decidere per se stessa, sviluppare la sua forza e la sua volontà di andare fino in fondo alla decisione che prende. Mai, in qualche modo più matura, fa ritorno nella nuova casa dei genitori, che nel frattempo hanno traslocato...
Nata nella prefettura di Kagoshima, Kaho Nashiki si è laureata all’Università Doshisha di Kyoto.
È autrice di romanzi, libri illustrati e saggi, per adulti e per bambini. Nel 1994, con il suo primo romanzo, Un’estate con la Strega dell’Ovest, vince il premio JAWC New Talent Award, il premio Nankichi Niimi e il premio Shogakukan; il libro, che ha un successo enorme in Giappone e viene adattato al cinema, viene pubblicato in Italia nel 2019 con Feltrinelli.
2. "Tenera è la notte" di Francis Scott Fitzgerald
«Dick percepiva l'infelicità di Nicole e avrebbe voluto bere la pioggia che le sfiorava le guance».
Il libro, come un grande affresco, abbonda di episodi e personaggi, ma ha al centro la vicenda di corruzione morale dei coniugi Diver.
Lui, Dick, psichiatra, incontra nel corso della sua attività clinica una giovane donna, Nicole Warren, sofferente di manie di persecuzione per aver avuto rapporti incestuosi con il padre. Nonostante il parere contrario di molti suoi colleghi, decide di sposarla, ripromettendosi di «restaurarle l'universo».
Passano alcuni anni; lui, godendo della ricchezza della moglie, progressivamente perde interesse per la propria attività professionale. Si ritrovano sulla Costa Azzurra assieme a una strana coorte di personaggi, alcuni dei quali innamorati della donna.
C'è una giovane interessata invece a Dick, Rosemary. Sarà la "storia" che fa precipitare il precario equilibrio della coppia.
Un libro bellissimo in cui i grandi temi di Fitzgerald – la felicità, lo spreco, il fascino, il danaro – trovano il loro scenario più adatto, in un contesto linguistico fastoso e spettrale.
Francis Scott Fitzgerald (Saint Paul, 1896 - Hollywood, 1940), autore di racconti e romanzi, ha scritto alcune delle pagine più intense e perfette della prosa statunitense e ha reso in termini poetici il senso dell'esperienza americana, cogliendone l'oscura dimensione romantica.
Il padre era un gentiluomo del Sud di scarsa fortuna economica, la madre di ascendenza cattolica e irlandese, figlia di un ricco commerciante. Grazie al nonno materno studiò alla Newman School (New Jersey) e poi a Princeton.
Nel 1918 lasciò gli studi per arruolarsi nell'esercito. Incontrò a Montgomery Zelda Sayre, che divenne modello di tutte le 'ragazze dorate' dei suoi racconti, e che sposò appena raggiunse i primi successi letterari.
Fitzgerald divenne famoso e ricco, visse tra Europa, dove conobbe gli espatriati americani (Stein, Hemingway, Dos Passos), e America, in piena "età del jazz". Nel 1921 nacque la figlia Scottie, iniziarono le difficoltà finanziarie ed emotive di Fitzgerald e i sintomi della malattia mentale di Zelda.
Dimenticato, alcoolizzato, Fitzgerald tentò disperatamente di trovare un lavoro a Hollywood come sceneggiatore.
Oltre ai numerosi racconti, lo scrittore è celebre per i suoi romanzi 'Questa parte di paradiso' (This side of paradise, 1920), 'Belli e dannati' (The beautiful and damned, 1922), 'Il grande Gatsby' (The great Gatsby, 1925), 'Tenera è la notte' (Tender is the night, 1934) e l'incompiuto 'Gli ultimi fuochi' (The last tycoon, 1941).
3. "La canzone di Achille" di Madeline Miller
Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore.
E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d'armi - due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna.
Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo.
Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride.
Madeline Miller ha un dottorato in lettere classiche alla Brown University e ha insegnato drammaturgia e adattamento teatrale dei testi antichi a Yale.
Il suo primo romanzo, La canzone di Achille (Sonzogno, 2013), è stato un successo internazionale, ha vinto l’Orange Prize ed è stato tradotto in venticinque lingue.
Pubblicato negli Stati Uniti e nel Regno Unito nel 2018, Circe (Sonzogno, 2019) ha scalato le classifiche dei libri più venduti del New York Times e del Sunday Times ed è stato “libro dell’anno” per le principali riviste letterarie americane.
4. "Sovietistan. Un viaggio in Asia centrale" di Erika Fatland
Con il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991, le cinque repubbliche dell'Asia centrale fino ad allora controllate da Mosca ottengono l'indipendenza.
Nel corso di settant'anni di regime sovietico, Turkmenistan, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan, i paesi che, dalle catene montuose più alte del mondo al deserto, segnavano un tempo la rotta della Via della Seta, sono in qualche modo passati direttamente dal Medioevo al ventesimo secolo.
E dopo venticinque anni di autonomia, tutte e cinque le nazioni sono ancora alla ricerca della loro identità, strette fra est e ovest e fra vecchio e nuovo, al centro dell'Asia, circondate da grandi potenze come la Russia e la Cina, o da vicini irrequieti come l'Iran e l'Afghanistan.
A unirle sono i contrasti: decenni di dominio sovietico convivono con le amministrazioni locali, la ricchezza esorbitante data da gas e petrolio con la povertà più estrema, il culto della personalità con usanze arcaiche ancora vitali.
E mentre le steppe si riempiono di edifici ultramoderni e ville sfarzose abitate dai nuovi despoti, continuano a sopravvivere la passione per i tappeti e i bazar, l'amore per i cavalli e i cammelli, e innumerevoli tradizioni che rendono una visita alla regione e ai suoi abitanti indimenticabile.
Nel suo reportage sui paesi alla periferia dell'ex Unione Sovietica, Erika Fatland unisce un approfondito lavoro di ricerca e analisi geopolitica al gusto dell'avventura.
Erika Fatland (Norvegia 1983), laureata in antropologia sociale è scrittrice e giornalista.
Nel 2015 è stata nominata tra i migliori scrittori norvegesi under 35 e nel 2016 Literary Europe Live l'ha selezionata tra le dieci voci emergenti più interessanti d'Europa.
Collabora con diverse testate giornalistiche e ha al suo attivo varie pubblicazioni. Sovietistan (Marsilio 2017) ha ricevuto il prestigioso Premio dei librai in Norvegia e il Wesselprisen.
La frontiera (Marsilio 2019) è stato selezionato tra i dieci migliori libri di non-fiction pubblicati in Scandinavia dal 2000.
5. "L' uomo che non voleva amare" di Federico Moccia
«La donna si voltò lentamente e i suoi occhi incontrarono quelli di Tancredi. E fu come se in quell’attimo entrassero dentro di lui, nel suo cuore, scardinando antiche regole che lo avevano come chiuso, ibernato, spinto in fondo a una cella segreta. Poi lei, semplicemente, sorrise».
Aveva grandi progetti, Sofia. Pianista di straordinario talento, aveva iniziato una carriera come concertista, sostenuta da Andrea, suo marito.
Ma tutto è cambiato dopo quella fatidica notte. Da allora, Sofia ha come rinunciato ai suoi sogni. Adesso non si esibisce più. È diventata un'insegnante di pianoforte.
Non è certo un'esistenza da star, anzi le difficoltà economiche non mancano, eppure lei si sente appagata. Finché non incontra Tancredi.
Giovane, spregiudicato e brillante, Tancredi è uno degli uomini più ricchi del mondo, nonché uno dei più soli. Sebbene tutte le donne prima o poi cedano al suo fascino, lui non sa dimenticare una ferita che l'ha cambiato per sempre e per questo è un uomo che non vuole amare.
Eppure gli basta uno sguardo per rendersi conto che Sofia è diversa, e il suo sorriso per lui è come acqua che scorre in un deserto di pietra. Farla sua diventa un'ossessione divorante.
Nemmeno Sofia può negare l'attrazione sempre più ardente che prova per questo sconosciuto tanto arrogante quanto fragile, forte e al tempo stesso terrorizzato all'idea di restare scottato di nuovo.
D'un tratto, Sofia non sa più chi è, né cosa vuole dalla vita. E, quando Tancredi tenterà il tutto per tutto per conquistarla, Sofia si troverà di fronte a una scelta impossibile...
Federico Moccia: figlio di Giuseppe Moccia, conosciuto come Pipolo, sceneggiatore con Castellano di innumerevoli film e poi regista di grandi successi della commedia all'italiana degli anni Settanta e Ottanta.
Il film del padre "Attila flagello di Dio" segna anche l'esordio nel mondo del cinema di Federico, che vi partecipa, appena diciannovenne, come aiuto regista.
Dopo un esordio come regista passato inosservato, diventa sceneggiatore e regista televisivo. Lavora a lungo per la televisione, scrivendo i testi di alcune trasmissioni di successo.
Scrive nel 1992 il suo primo libro, "Tre metri sopra il cielo", ma non trova un editore che lo pubblichi, così lo stampa a sue spese per un piccolo editore. Le poche copie distribuite vengono tofocopiate dai ragazzi e inizia così il successo.
Nel 2004 il libro è pubblicato da Feltrinelli ed esce anche il film tratto dal romanzo. Con questo titolo vince numerosi premi e il romanzo viene venduto in tutti i Paesi d'Europa, in Giappone e in Brasile. Altri successi, altri film.
Nel 2007 esce "Scusa ma ti chiamo amore" edito da Rizzoli, da cui è tratto un film per la regia dello stesso Moccia, interpretato da Raoul Bova e dalla esordiente Michela Quattrociocche. Nel 2008 esce "Amore 14", nel 2009 "Scusa ma ti voglio sposare" e nel 2011 "L'uomo che non voleva amare".
I suoi libri sono tradotti in oltre quindici Paesi. Nel 2013 è uscito "Quell'attimo di felicità" (Mondadori).