Per questo mese di Maggio 2022 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.
Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.
“I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale”. (Amos Oz)
1. "Il canto di Calliope" di Natalie Haynes
Una donna sola corre nella notte, intorno a lei la sua città che brucia. Fuori dalle mura, la regina e altre sventurate attendono un destino che verrà deciso dai vincitori.
È la caduta di Troia. Dieci interminabili anni di guerra sono giunti alla tragica conclusione, mentre le vicende dei protagonisti ispireranno, nei secoli a venire, le opere di artisti e scrittori.
«Cantami, o Musa» invoca il sommo poeta Omero, che ha raccontato le gesta degli eroi. Ma Calliope, musa della poesia epica, questa volta è meno accomodante: è convinta che per completare l'affresco manchi qualcosa di fondamentale.
Se il bardo vuole che lei canti, allora lei canterà insieme a tutte le donne coinvolte nella grande tragedia, dando voce a ciascuna di loro e raccontando la storia da una nuova prospettiva.
Ecco Andromaca, Cassandra, Pentesilea e Clitennestra, che vengono alla ribalta con i loro pensieri e le loro scelte, con la sete di vendetta, la solitudine, la dignità di fronte alla morte.
E poi tutte le altre, da Penelope a Briseide, da Creusa a Ifigenia, dalle troiane che saranno rese schiave alle greche che attendono il rientro dei loro uomini, senza dimenticare le capricciose divinità che governano le sorti dei mortali.
Attingendo alle fonti antiche, anche le meno note, Natalie Haynes rivisita una delle più grandi narrazioni di tutti i tempi, facendoci palpitare di commozione e trasmettendoci il sentimento vivo di come la guerra di Troia e la sua epopea appartengano alle donne non meno che agli uomini.
Natalie Haynes (foto sotto) è scrittrice e giornalista. Classicista di formazione, ha pubblicato romanzi tra cui The Amber Fury e The Children of Jocasta, oltre al saggio The Ancient Guide To Modern Life.
È autrice e conduttrice della trasmissione Natalie Haynes Stands Up for the Classics per Bbc Radio 4.
Nel 2015 ha ottenuto il Classical Association Prize come riconoscimento per il suo lavoro di divulgazione dei classici. Il canto di Calliope (A Thousand Ships) è stato finalista al prestigioso Women’s Prize for Fiction 2020 ed è stato segnalato tra i migliori libri del 2019 da The Times e The Guardian.
2. "Le notti senza sonno" di Gian Andrea Cerone
Febbraio 2020: mentre i media diffondono le prime voci ancora confuse su un virus che sta mietendo vittime in Cina e sembra essere arrivato anche in Italia, la Questura di Milano si trova di fronte a un macabro ritrovamento e all'ipotesi di un killer seriale che si accanisce contro le donne, seminando indizi indecifrabili.
Le indagini sono affidate al commissario Mario Mandelli dell'Unità di Analisi del Crimine Violento, un cinquantacinquenne solido, vecchia volpe del mestiere, innamorato dell'efficientissima moglie Isa e appassionato di storia.
Al suo fianco l'ispettore Antonio Casalegno, affascinante e donnaiolo, talvolta fin troppo impulsivo e spregiudicato, perfettamente complementare al suo capo.
Ci sarà bisogno di tutto il loro intuito, della loro competenza e della collaborazione di tutta la squadra investigativa – anatomopatologi e smanettoni informatici, ma anche una giunonica agente con un passato da atleta – per risolvere rapidamente il caso prima che il virus dilaghi e blocchi le ricerche.
A complicare le cose interviene un altro crimine che scuote la città, l'omicidio di un noto gioielliere durante una rapina. In un'atmosfera da assedio, le indagini si concentrano in otto giornate tesissime fra colpi di scena e percorsi umani e sentimentali che si intrecciano, trasformandosi in una crudele sfida in cui ognuno metterà a rischio la propria esistenza e i propri affetti.
Vincerla significherà dimostrare a se stessi e al mondo che vale la pena lottare fino all'ultimo respiro, per sentirsi ancora vivi.
Gian Andrea Cerone (foto sotto), savonese classe 1964, milanese d’adozione, ha una lunga esperienza nell’ambito della comunicazione, dell’editoria tradizionale, televisiva e digitale.
Tra i numerosi incarichi svolti, è stato responsabile delle relazioni istituzionali presso il ministero dello Sviluppo Economico e presso EXPO 2015.
Nel 2018 ha fondato la piattaforma editoriale di podcast Storielibere. Le notti senza sonno è il suo esordio nella narrativa, il primo romanzo della serie che vede in azione la squadra investigativa dell’Unità di Analisi del Crimine Violento di Milano.
3. "Le piccole libertà" di Lorenza Gentile
«Ci sono tante piccole libertà che ci cambiano per sempre. Perché tante piccole libertà ne fanno una grande».
Oliva ha trent'anni, una passione segreta per gli snack orientali e l'abitudine di imitare Rossella O'Hara quando è certa di non essere vista.
Di lei gli altri sanno solo che ha un lavoro precario, abita con i genitori e sta per sposare Bernardo, il sogno di ogni madre. Nessuno immagina che soffra di insonnia e di tachicardia, e che a volte senta dentro un vuoto incolmabile.
Fa parte della vita, le assicura la psicologa, e d'altronde la vita è come il mare: basta imparare a tenersi in equilibrio sulla tavola da surf. Ma ecco arrivare l'onda anomala che rischia di travolgerla.
Dopo anni di silenzio, la carismatica ed eccentrica zia Vivienne – che le ha trasmesso l'amore per il teatro e la pâtisserie – le invia un biglietto per Parigi, dove la aspetta per questioni urgenti.
Oliva decide di partire senza immaginare che Vivienne non si presenterà all'appuntamento e che mettersi sulle sue tracce significherà essere accolta dalla sgangherata comunità bohémienne che fa base in una delle più famose librerie parigine, Shakespeare and Company.
Unica regola: aiutare un po' tra gli scaffali e leggere un libro al giorno.
Mentre la zia continua a negarsi, Oliva capisce che può esserci un modo di stare al mondo molto diverso da quello a cui è abituata, più complicato ma anche più semplice, dove è possibile inseguire un sogno o un fenicottero, o bere vino sulla Senna con un clochard filosofo.
Dove si abbraccia la vita invece di tenersene a distanza, anche quando fa male. E allora, continuare a cercare l'inafferrabile Vivienne o cedere al proprio senso del dovere e tornare a casa? E soprattutto: restare fedele a ciò che gli altri si aspettano da lei o a se stessa?
Quando tante piccole libertà finiscono per farne una grande, rinunciarci diventa quasi impossibile.
Lorenza Gentile (Milano, 1988, foto sotto) è cresciuta tra Firenze e Milano, è laureata in Arti dello Spettacolo alla Goldsmiths University di Londra e ha frequentato la scuola internazionale di Arti Drammatiche Jacques Lecoq di Parigi.
Nel 2011 ha vissuto e lavorato nella celebre libreria parigina Shakespeare and Company, e da quell'esperienza è nata l'ispirazione per questo romanzo.
Ha pubblicato Teo (Einaudi Stile Libero, 2014; premio Edoardo Kihlgren, premio Seminara - Rhegium Julii e premio dei Giovani critici della Literaturhaus di Vienna), tradotto in Germania, Spagna e Corea; La felicità è una storia semplice (Einaudi Stile Libero, 2017); e Le piccole libertà (Feltrinelli, 2021).
4. "Confessioni di una maschera" di Yukio Mishima
«A lungo andare la "recita" è diventata una parte integrante della mia natura. Non è più una recita».
Il giovane Kochan ha dovuto imparare fin da piccolo a vivere celando la propria autentica identità, poiché da sempre in lui "difetta in via assoluta qualsiasi forma di voglia per l'altro sesso".
In pagine intrise di una commistione di sensualità e candore, esultanza e disperazione, il protagonista deve fare i conti con i propri desideri e le proprie inclinazioni nel Giappone imperiale prebellico, inflessibile e militarista.
È così che Kochan è costretto a costruire "la recita", a indossare la maschera e a raccontarci le esperienze cruciali attraverso le quali è giunto a scoprire i propri, inammissibili, desideri: dalla "adorazione indicibile" per un paio di calzoni azzurri, all'ammirazione estatica per i corpi dei compagni, robusti a confronto del proprio, debole ed emaciato.
E poi la folgorante visione di un quadro di san Sebastiano, che lo porterà a considerare il corpo maschile e la morte in modi inaspettati.
L'accettazione di se stesso come uomo diverso dagli altri uomini non si attua senza una lotta, tanto strenua quanto vana, per conquistare la normalità: Kochan simula vizi immaginari per far passare inosservate le proprie vere inclinazioni e si costringe a corteggiare la timida Sonoko, sorella di un compagno di scuola.
Un classico della letteratura giapponese moderna, in cui "le emozioni non hanno simpatia per l'ordine fisso" e i sentimenti reali rimangono, tenaci, quelli nascosti dalla maschera della correttezza ufficiale.
Yukio Mishima è lo pseudonimo di Hiraoka Kimitake (foto sotto0). Scrittore giapponese, autore di romanzi centrati sulla dicotomia fra i valori della tradizione e l'aridità spirituale del mondo contemporaneo.
La sua prima opera, Confessioni di una maschera (1949), parzialmente autobiografica, gli diede subito fama e successo. La popolarità andò ulteriormente consolidandosi con La voce delle onde (1954), Il padiglione d'oro (1956) e Il sapore della gloria (1963).
In seguito, con la tetralogia Il mare della fertilità (1965-1971) Mishima affermò il valore della cultura del Giappone imperiale, criticando gli esiti del processo di modernizzazione del paese.
Temi ricorrenti della sua produzione sono il mito della forza e dell'eroismo, l'erotismo, il legame inscindibile fra sensualità e violenza, tra bellezza e morte.
Nella vita, Mishima volle incarnare questi ideali: nazionalista e conservatore, fondò la setta militare Tatenokai (Società dello scudo), basata sull'esaltazione della cultura fisica e delle arti marziali e pose fine ai suoi giorni con un clamoroso harakiri, ultima protesta contro la perdita di valori del Giappone moderno.
Alla sua figura e alla sua opera è dedicato il film Mishima (1985) di Paul Schrader.
5. "Il caso Alaska Sanders" di Joël Dicker
Aprile 1999, Mount Pleasant, New Hampshire. Il corpo di una giovane donna, Alaska Sanders, viene ritrovato in riva a un lago.
L'inchiesta viene rapidamente chiusa, la polizia ottiene le confessioni del colpevole, che si uccide subito dopo, e del suo complice.
Undici anni più tardi, però, il caso si ripresenta. Il sergente Perry Gahalowood, che all'epoca si era occupato delle indagini, riceve una inquietante lettera anonima.
E se avesse seguito una falsa pista? L'aiuto del suo amico scrittore Marcus Goldman, che ha appena ottenuto un enorme successo con La verità sul caso Harry Quebert, ispirato dalla loro comune esperienza, sarà ancora una volta fondamentale per scoprire la verità.
Ma c'è un mistero nel mistero: la scomparsa di Harry Quebert. I fantasmi del passato ritornano e, fra di essi, quello di Harry Quebert.
Joël Dicker (foto sotto) è nato a Ginevra nel 1985. I suoi romanzi sono tradotti in 40 lingue e hanno venduto più di dieci milioni di copie.
Ha pubblicato La verità sul caso Harry Quebert (2013), Gli ultimi giorni dei nostri padri (2015), Il libro dei Baltimore (2016), La scomparsa di Stephanie Mailer (2018), L’enigma della camera 622 (2020), Il caso Alaska Sanders (2022).
Ha ricevuto il Prix des écrivains genevois 2010, il Grand prix du roman de l’Académie Française 2012 e il Prix Goncourt des Lycéens 2012.