Libri da leggere assolutamente – L’ appuntamento mensile con i libri (Ottobre 2020)

Per questo mese di Ottobre 2020 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.

Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.

«Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro» Umberto Eco.

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1. "La strada del mare" di Antonio Pennacchi

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Antonio Pennacchi torna con un romanzo intenso ed epico, un nuovo e indimenticabile capitolo della saga della famiglia Peruzzi, in cui racconta gli anni Cinquanta dell'Agro Pontino, del "mondo del Canale Mussolini" e delle donne e degli uomini che lo abitano.

Otello, Manrico, Accio, e tutti i figli e le figlie di Santapace Peruzzi e di “zio Benassi”, crescono negli anni del boom economico, mentre Littoria diventa Latina, e si sviluppa, si dirama, si spinge fino al mare, grazie a quella “Strada del mare” per costruire la quale Otello si spezzerà la schiena, che legherà Latina allo scenario splendido e maestoso del Mediterraneo, del lago di Fogliano e del promontorio del Circeo, e che sarà poi percorsa, oltre che dagli abitanti delle paludi pontine, dai grandi nomi della storia italiana e internazionale di quegli anni, tra cui Audrey Hepburn, e John e Jacqueline Kennedy.
E così, tra realtà e finzione, sogno e cronaca, seguendo e raccontando lo scorrere degli avvenimenti, Antonio Pennacchi traccia i percorsi dell'anima dei suoi personaggi, e costruisce un grande romanzo corale che unisce, come capita di rado, scorrevolezza e profondità, commozione e divertimento, empatia e gusto intellettuale.
La strada del mare è una nuova, imperdibile tappa dell'epica italiana del Novecento, quell'epica che il romanziere di Latina ha saputo raccontare come nessun altro.
Antonio Pennacchi torna con un romanzo intenso ed epico, un nuovo e indimenticabile capitolo della saga della famiglia Peruzzi, in cui racconta gli anni Cinquanta dell'Agro Pontino, del "mondo del Canale Mussolini" e delle donne e degli uomini che lo abitano.
E come sempre, nell'opera di Pennacchi, la "piccola" Storia delle famiglie originarie del Veneto, che erano scese nel basso Lazio alla fine degli anni Venti del Novecento per colonizzare le terre bonificate dal regime fascista, e che lì erano diventate una comunità, si intreccia e si mescola con la “grande” Storia italiana e internazionale del dopoguerra.

Operaio in fabbrica a turni di notte fino a cinquant'anni, Antonio Pennacchi ha pubblicato tre romanzi con Donzelli: Mammut (1994), Palude (1995) e Una nuvola rossa (1998).
Per Mondadori ha pubblicato Il fasciocomunista (2003, premio Napoli) da cui è stato tratto il film Mio fratello è figlio unico e Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni (2006). È autore anche di Fascio e martello. Viaggio per le città del Duce (Laterza 2008).
Nel 2010 ha vinto il Premio Strega con il romanzo Canale Mussolini edito da Mondadori, che nel 2011 ha ripubblicato anche il suo romanzo d'esordio, Mammut. Sempre per Mondadori esce nel 2015 Canale Mussolini. Parte seconda.
Collabora a «Limes»; suoi scritti sono apparsi su «Nuovi Argomenti», «Micromega» e «La Nouvelle Revue ».

2. "Desideri deviati. Amore e ragione" di Edoardo Albinati

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«I segreti sono l'unica cosa per cui vale la pena vivere».

La città del Nord che ospita i personaggi di Desideri deviati è anche la sua protagonista, con i suoi uffici, le sue fabbriche dismesse e le sue passerelle.
Chi la abita è animato da forze molto diverse: amore, cultura, successo, giustizia politica. E dunque, cos'è che vuole veramente, qual è il desiderio più profondo di Nico Quell, inquieto "ragazzo senza qualità" che avevamo già incontrato in Cuori fanatici?
Attorno e insieme a lui, si muovono gli altri personaggi di questo romanzo, che a cavallo tra realismo e fantasia gotica racconta con uno sguardo affilato l'editoria e la moda, miniere di sogni e frustrazioni, all'inizio di un decennio, gli Anni Ottanta, in cui tutto è in mutazione: l'editore Minaudo e il deforme Coboldo, la modella Sheila B., misteriosa amazzone nera, gli ambigui architetti Igor e Vera Macchi, Irene, sorella persa e ritrovata, il maestro Chirone...
Ognuno ingaggiato in duelli intellettuali o amorosi, fatui o violenti, dove ci si gioca il senso della vita. Ma il desiderio non si compie mai, è per sua natura deviante: nella capitale del lavoro – fotografata un istante prima che si trasformi in città delle attrazioni – si smania sempre per qualcosa, e si finisce per ottenere o perdere qualcuno.
E sotto la sua superficie scintillante, come nel film Metropolis, c'è un popolo che vive nelle sue viscere, un'energia barbarica, selvaggia, pronta a ribellarsi per riconquistare la città.

Edoardo Albinati è nato a Roma nel 1956. Ha pubblicato libri di narrativa e poesia, tra cui Il polacco lavatore di vetri (Longanesi 1989), Orti di guerra (Fazi 1997), Maggio selvaggio (Mondadori 1999), 19 (Mondadori 2000), Sintassi italiana (Guanda 2001), Il ritorno (Mondadori 2002), Svenimenti (Einaudi, 2004), Tuttalpiù muoio (Fandango, 2006), Guerra alla tristezza (Fandango, 2009), Vita e morte di un ingegnere (Mondadori, 2012), Oro colato. Otto lezioni sulla materia della scrittura (Fandango Libri, 2014), La scuola cattolica (Rizzoli, 2016), vincitore del LXX Premio Strega, Sintassi italiana (2019).
Dal 1994 Albinati lavora come insegnante presso il penitenziario di Rebibbia, a Roma.

3. "La morte è il mio mestiere" di Michael Connelly

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Questo nuovo, strepitoso thriller segna il grande ritorno di Jack McEvoy: uno dei personaggi più iconici creati da Michael Connelly, già protagonista de Il poeta e L'uomo di paglia, due dei bestseller più apprezzati del Maestro del thriller.

«Per molto tempo, in passato, avevo detto che la morte era il mio mestiere. Adesso sapevo che lo era ancora».

Per Jack McEvoy la cronaca nera è stato il mestiere di una vita. Ha raccontato le storie più cupe, inseguito i killer più sfuggenti, fino a ritrovarsi lui stesso faccia a faccia con la morte.
Il fiuto da reporter ce l'ha nel sangue, anche seormai va a caccia di storie di ben altro genere. Ma la morte, a quanto pare, non ha chiuso i conti con lui. Quando una donna con cui McEvoy ha trascorso una notte sola, dopo averla conosciuta in un bar un anno prima, viene ritrovata senza vita,
il giornalista finisce suo malgrado tra i principali sospettati di quel crimine particolarmente brutale. A quel punto, tornare a indagare – a dispetto dei moniti della polizia e del suo editore – è per lui non soltanto un istinto, ma una necessità.
Ben presto, arriva a una scoperta agghiacciante che collega quell'omicidio ad altre morti misteriose in tutto il Paese: uno stalker dà la caccia alle donne, selezionandole sulla base dei loro dati genetici. McEvoy capisce di trovarsi di fronte a una mente criminale diversa da qualunque altra mai incontrata: qualcuno che conosce le sue vittime meglio di quanto loro conoscano se stesse.
Attraverso una ricerca nei meandri più oscuri del web e con l'aiuto di una vecchia conoscenza – l'ex agente dell'FBI Rachel Walling –, McEvoy intraprende una folle corsa contro il tempo. Perché il killer ha già scelto il suo prossimo obiettivo ed è pronto a colpire ancora.
Questo nuovo, strepitoso thriller, subito balzato ai vertici delle classifiche americane e inglesi, segna il grande ritorno di Jack McEvoy: uno dei personaggi più iconici creati da Michael Connelly, già protagonista de Il poeta e L'uomo di paglia, due dei bestseller più apprezzati del Maestro del thriller.

Michael Connelly è uno scrittore statunitense di thriller. Laureatosi in ingegneria nel 1980 comincia a lavorare presso la redazione di alcuni giornali. Nel 1986 produce un reportage insieme ad altri due giornalisti intervistando i sopravissuti di un disastro aereo.
Il loro lavoro viene candidato per il Premio Pulitzer. In seguito a questa esperienza Connelly trova impiego come giornalista criminologo al «Los Angeles Times».
Aveva deciso di diventare scrittore di thriller già ai tempi dell'università dopo avere scoperto i romanzi di Raymond Chandler e ha sfruttato gli anni passati da giornalista per studiare da vicino il lavoro della polizia e lo svilupparsi delle indagini che seguivano i delitti di cui si occupava.
Vincitore del Premio Bancarella nel 2000 con Il ragno, la maggior parte dei suoi libri riguarda le indagini di un detective del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, Hieronymus "Harry" Bosch: il suo nome è lo stesso del famoso pittore olandese, di cui la madre del detective era affascinata.
Connelly è particolarmente attento a far emergere l'evoluzione psicologica del suo protagonista, al di là degli stereotipi narrativi del genere "hard boiled". Molti dei libri di Connelly sono ambientati a Los Angeles.
Dal libro Debito di sangue è stato tratto l'omonimo film diretto da Clint Eastwood. Con molta ironia lo scrittore, in un romanzo successivo Il buio oltre la notte, ha fatto commentare causticamente il film ai suoi stessi personaggi, in un piacevole intreccio tra realtà e finzione.
Del 2011 è L'uomo di paglia, mentre la saga relativa a Harry Bosch è giunta al diciannovesimo capitolo con Il lato oscuro dell'addio del 2018.
I suoi libri sono stati tradotti in 31 lingue diverse; in Italia sono stati pubblicati inizialmente da Hobby & Work, e ora sono editi da Piemme.
L'autore è stato insignito nel 2010 del prestigioso Raymond Chandler Award, il premio letterario istituito da Irene Bignardi nel 1996 in collaborazione con il Raymond Chandler Estate dedicato alla scrittura noir.
Tra i suoi libri più recenti: Il dio della colpa (2015), La strategia di Bosch (2016), Il passaggio (2017), Il lato oscuro dell'addio (2018) e L'ultimo giro della notte (2018).

4. "Come una guerra" di Nicolas Mathieu

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Ogni azione è lecita, per chi non ha più niente da perdere. Il romanzo d'esordio dell'autore del Premio Goncourt.

«Un romanzo d'esordio di rara potenza. Con Mathieu il noir ritrova i colori» – Le Figaro

«Nicolas Mathieu entra a pieno titolo nel pantheon del noir francese» – Le Point

La fabbrica era come il resto, molti sforzi e ben poco da fare per invertire il corso delle cose. E lì, nel bel mezzo, quel punto di ancoraggio, quello spazio dove la guerra era possibile.

Martel è un sindacalista carismatico con un passato oscuro e una madre malata di Alzheimer da mantenere. Bruce è un ex body-builder che non ha mai abbandonato il vizio degli steroidi.
Quando la fabbrica dove lavorano minaccia di chiudere i battenti, in una delle regioni più industrializzate ma anche più ignorate di Francia, non viene loro in mente nulla di meglio che rapire una giovane prostituta che batte sulla strada per Strasburgo, per rivenderla alla malavita.
Del resto, in quel luogo che a chi ci abita sembra senza via d'uscita, la crisi giustifica qualunque gesto, e Martel e Bruce hanno tutto quello che serve: una Colt calibro .45, un rifugio sicuro in fondo alla campagna, e la disperazione degli ultimi.
Ma non è così semplice svoltare grazie al crimine se il crimine non è il tuo mestiere: basta incontrare un'ispettrice del lavoro empatica e tutta d'un pezzo per far scricchiolare il piano della vita.
Nella tradizione del grande noir, tra critica sociale, indagine psicologica e fascinazione criminosa, il romanzo che ha rivelato il talento di Nicolas Mathieu è una storia nera, feroce e poetica, che racconta senza sconti la provincia profonda a cui è stato rubato il futuro.

Nicolas Mathieu è nato a Épinal, nella regione dei Vosgi, nel 1978. Dopo aver studiato storia e cinema, si è trasferito a Parigi, dove ha svolto i lavori più disparati, quasi tutti mal retribuiti. Ha esordito nel 2014 con il noir Aux animaux la guerre, da cui è stata tratta una serie tv.
Oltre al Premio Goncourt 2018, E i figli dopo di loro, accolto con entusiasmo da critica e pubblico, ha vinto nel 2018 numerosi riconoscimenti letterari, tra i quali il Prix Goncourt.





5. "L'altra donna" di Cristina Comencini

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Non è detto che quando gli amori si complicano ci sia sempre qualcuno destinato a perdere. E non è neppure vero che, se due donne hanno in comune lo stesso uomo, debbano per forza essere rivali. Un gioco di specchi che racconta guerre silenziose, feroci confronti generazionali e improvvisi gesti di dolcezza. Perché anche nel peggiore dei sabotaggi, in fondo, si può nascondere la chiave per salvarsi

«Se un’altra donna ti dice qualcosa sull’uomo che ami, deve farsi attraversare dallo stesso dolore che provi tu, non può restarne fuori o argomentare con distacco. Da un uomo è accettabile, da una donna no, perché è un’altra te stessa».

Elena è giovane, Pietro è molto più vecchio di lei. Ma si sono scelti, e dalla loro relazione hanno deciso di tener fuori le ferite della vita di prima: fanno l’amore con il gusto di chi scopre tutto per la prima volta, bevono caipirinha quando lui torna tardi, si concentrano sull’ebbrezza del quotidiano.
Quando Maria, l’ex moglie di Pietro, riesce a conoscere Elena con un inganno, la vita si complica per tutti. Le due donne si raccontano, si confidano e confrontano, e poco per volta la figura di Pietro si trasforma per tutt’e due.
La scrittura affilata e rivelatrice di Cristina Comencini torna a illuminare i vortici e le secche delle relazioni, scegliendo la prospettiva di due donne rivali che in comune sembrano avere soltanto lo stesso uomo. Una turbinosa e vitalissima riflessione sulla complicità e sulla rivalità femminile. E su quella stanza tutta per sé a cui gli uomini – con questo romanzo – possono avere accesso.
«La moglie aveva scoperto che viaggiava per lavoro con un’altra, che dormivano nella stessa stanza. L’aveva cacciato di casa e lui era andato a vivere con l’altra donna, la compagna di viaggio, e poi si erano lasciati. Ricordo benissimo che mentre me lo raccontava avevo pensato: ora l’altra sono io».

Figlia del grande cineasta Luigi, Cristina Comencini collabora a lungo col padre in veste di sceneggiatrice.
Tra i suoi libri, pubblicati con Feltrinelli: Le pagine strappate (1991, 2006), Passione di famiglia (1994), Il cappotto del turco (1997), Matrioška (2002), La bestia nel cuore (2004, da cui è stato tratto il film omonimo, nominato all'Oscar per l'Italia), Due partite (2006, da cui è stato tratto il film omonimo), L’illusione del bene (2007), Quando la notte (2009; anche in audiolibro nel 2011), Lucy (2013), Voi non la conoscete (2014) e, per la collana digitale Zoom, La nave più bella (2012). Nel 2016 pubblica con Einaudi Essere vivi, e nel 2018 Da soli.
Tra i suoi film: Zoo (1988), I divertimenti della vita privata (1990), La fine è nota (1992), Va’ dove ti porta il cuore (1996), Matrimoni (1998), Liberate i pesci (2000), Il più bel giorno della mia vita (2002), Bianco e nero (2008) e Quando la notte (2011).








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