01/01/2015 – “La vita è come una commedia, non importa quanto è lunga, ma come è recitata. Che questo anno sia uno tra gli atti più belli della tua sceneggiatura. Tanti auguri!” (Seneca)
Per questo mese di Gennaio 2015 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.
Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due“.
1. "L'uomo di Marte" di Andy Weir
Mark Watney è stato uno dei primi astronauti a mettere piede su Marte. Ma il suo momento di gloria è durato troppo poco. Un'improvvisa tempesta lo ha quasi ucciso e i suoi compagni di spedizione, credendolo morto, sono fuggiti e hanno fatto ritorno sulla terra.
Ora Mark si ritrova completamente solo su un pianeta inospitale e non ha nessuna possibilità di mandare un segnale alla base. E in ogni caso i viveri non basterebbero fino all'arrivo dei soccorsi. Nonostante tutto, con grande ostinazione Mark decide di tentare il possibile per sopravvivere.
Ricorrendo alle sue conoscenze ingegneristiche e a una gran dose di ottimismo e caparbietà, affronterà un problema dopo l'altro e non si perderà d'animo. Fino a quando gli ostacoli si faranno insormontabili...
L'uomo di Marte (The Martian, 2014), di Andy Weir, è l'apprezzatissimo romanzo d'esordio di fantascienza dell'autore americano, ingegnere del software e space nerd dichiarato, amante di ingegneria aerospaziale, fisica relativistica, meccanica orbitale e storia dell'esplorazione spaziale.
Autopubblicato nel 2012, il libro, che ha cominciato a macinare copie su copie in pochi mesi, è stato acquistato da un editore (di audiobook, prima, cartaceo, poi) ed è stato ripubblicato nel febbraio del 2014 con un contratto a sei zeri.
Il successo - L'uomo di Marte è diventato un bestseller mondiale tradotto in 30 Paesi - ha richiamato l'attenzione della Twentieth Century Fox che ne ha acquisito i diritti cinematografici e che, nel novembre 2015, ci porterà un film diretto da Ridley Scott e interprestato da Matt Damon, Jessica Chastain, Jeff Daniels e Sean Bean.
2. "E poi, Paulette... " di Barbara Constantine
Ferdinand è un signore sui settanta che vive tutto solo nella sua enorme cascina in campagna. Figli e nipoti hanno troppi impegni... A lui resta il cane, un bicchierino ogni tanto, e un sacco di tempo libero.
Un giorno Ferdinand, facendo visita alla vicina, scopre che il suo tetto è stato devastato da un nubifragio. Non ci dorme tutta la notte. Ma il mattino successivo si fa coraggio e invita Madame Marceline a trasferirsi da lui. Lei e tutti i suoi animali, ben inteso.
A poco a poco la fattoria si riempie di fermento, agitazione, nuova vita. Perché dopo Marceline arrivano anche un amico di infanzia di Ferdinand rimasto vedovo di recente, due vecchine un po' smemorate, uno studente di Agraria che rimette in sesto l'orto, e alla fine anche Paulette...
Barbara Constantine è una sceneggiatrice, segretaria di edizione, scrittrice e ceramista francese di origini americane che ha lavorato, tra gli altri, con Robert Altman per Vincent & Theo e con Cédric Klapisch per il film Les Poupées russes.
Appassionata di natura e gatti, Barbara Constantine vive nella regione di Parigi (vicino Ivry-sur-Seine).
Alcuni suoi romanzi sono già usciti in Italia: La bella estate di Melie (Cairo, 2009), Non dire gatto... (Cairo, 2010), Tom piccolo Tom (Fazi, 2011) e E poi, Paulette... (Einaudi, 2012). Per Tom, Petit Tom, Tout Petit Homme, Tom ha vinto il Prix Charles Exbrayat 2010.
3. "Sorella, mio unico amore" di Joyce C. Oates
Bix e Betsey Rampike a prima vista sono un caso di esemplare medietà suburbana: vivono non lontano eppure distantissimi dalla grande città, in un New Jersey tanto sonnacchioso quanto crudele nelle sue frammentazioni economiche e sociali; conducono un'esistenza che oscilla poco consapevolmente tra appagato conformismo e smodata ambizione.
Hanno due figli che, se per Bix sono l'incarnazione di un perenne senso di colpa venato di responsabilità, per Betsey rappresentano il veicolo di sogni di gloria e di riscatto, alimentati da una sottocultura della celebrità ormai del tutto pervasiva nella middle class americana.
Le aspettative su Skyler, il primogenito, si sono purtroppo infrante in seguito a un incidente che lo ha lasciato claudicante. Diverso però è il caso di Edna Louise, graziosa bambina che sin dalla più tenera infanzia dimostra un talento fuori dal comune per il pattinaggio su ghiaccio che promette di lanciarla nello scintillante mondo dell'agonismo professionistico e dello show business.
Joyce C. Oates è considerata una delle figure più rilevanti della narrativa americana contemporanea.
Nella sua opera narrativa ha esplorato le residue potenzialità del realismo sociale da un lato, e del genere «neogotico» dall’altro. Dal Giardino delle delizie ("A garden of earthly delights", 1966), mappa di un eden sfigurato dalla violenza, a Quelli (1969), che proietta vite ed esperienze femminili sul fondale apocalittico della Detroit dei conflitti razziali, a Bellefleur (1980), saga di una famiglia potente e maledetta, la Oates ha delineato i temi di una produzione vasta ed eclettica, che sperimenta generi e stili.
Tra le sue opere, i romanzi Marya ("Marya: a life", 1986), Acqua nera ("Black water", 1992), Zombie (1995), Una famiglia americana ("We were the Mulwaneys", 1996), racconti (Storie americane, "Where are you going, where have you been? Selected stories", 1993) e saggi (Sulla boxe, "On boxing", 1987). Con lo pseudonimo di Rosamond Smith si è dedicata alla suspense pubblicando Nemesi ("Nemesis", 1990) e Occhi di serpente ("Snake eyes", 1992).
Joyce Carol Oates è stata indicata tra le favorite per l'assegnazione del Premio Nobel alla Letteratura.
4. "I mille autunni di Jacob de Zoet" di David Mitchell
È il 1799 e Jacob de Zoet è un povero apprendista di bottega, e per ottenere la mano di Anna, la figlia del padrone, dovrà accumulare una piccola fortuna. Così, parte con un importante incarico della Compagnia delle Indie Orientali per l'isola di Dejima, unico punto di contatto con il Giappone. Cinque anni deve durare il mandato, poi potrà tornare, con la sua dote, per sposare la fidanzata.
Quando Jacob arriva a destinazione si trova in un mondo nuovo che lo affascina subito: la piccola isola artificiale è selvaggia e dolce al contempo. Jacob ne è attratto immediatamente, ma d'altro canto deve presto scontrarsi con i maneggi dell'amministrazione che lo ha preceduto: da funzionario serio e onesto, comincia a lavorare sui libri contabili, affronta trattative commerciali con le autorità locali, conosce le personalità del luogo.
E in particolare si lega al dottor Marinus, medico e scienziato autoesiliatosi nell'isola. Tra gli allievi della sua scuola di medicina, spicca per talento e vocazione Aibagawa Orito, una giovane levatrice. L'imbattersi in questa delicata creatura, segnata da una misteriosa cicatrice sul volto, e innamorarsene perdutamente è per de Zoet un tutt'uno.
Ma è anche il primo, fatidico passo verso l'oscuro destino che lo attende in un'intricata vicenda d'amore e morte, incontri fatali, tradimenti, delitti, amicizie, sullo sfondo di un Oriente dai contorni sfuggenti e inaccessibili.
David Mitchell è laureato in Letteratura inglese e americana e ha conseguito un ulteriore diploma in Letteratura comparata mentre lavorava in una libreria di Canterbury. Ha vissuto in Giappone, insegnando inglese, dal 1994 al 2003, quando si è trasferito in Irlanda con la moglie e la figlia, e ora si dedica a tempo pieno alla scrittura.
Per Frassinelli ha pubblicato Nove gradi di libertà, vincitore del Mail on Sunday/John Llewellyn Rhys Prize e finalista del Booker Prize, Sogno numero 9, A casa di Dio e I mille autunni di Jacob de Zoet.
Nel 2001 è stato realizzato un film da The Voorman Problem.
Da L'atlante delle nuvole, per la seconda volta finalista del Booker Prize (prima edizione Frassinelli 2005 e seconda edizione 2012), è stato tratto il kolossal dei fratelli Wachowski, Cloud Atlas, con un cast stellare: Tom Hanks, Halle Berry, Hugh Grant, Susan Sarandon. Nel film lo scrittore interpreta la piccola parte di una spia dell'Unione.
5. "La gallina che sognava di volare" di Sun-Mi Hwang
Gemma è una gallina prigioniera di una stia e tormentata da un sogno impossibile: poter covare un uovo e vederlo dischiudere. Ma le sue uova, destinate alla vendita, le vengono sempre sottratte e non diventeranno mai pulcini.
Sfinita dalla fatica e dal dispiacere, avviata a una fine terribile, con uno scarto improvviso Gemma si ritrova libera. Grazie all'aiuto del germano Ramingo riesce a sfuggire alle grinfie della donnola e comincia ad assaporare le gioie di una vita che ricomincia daccapo.
La nuova libertà tuttavia ha un peso e un prezzo: Gemma non appartiene a una famiglia, un branco, uno stormo. È sola. L'incontro con un grosso uovo azzurrino darà un senso ai suoi giorni, ma il piccolo che ne sbuca non assomiglia a quelli della gallina dell'aia: è un essere diverso, solitario come lei, che deve trovare il suo posto nel mondo e guardarsi dalle avide mire della donnola.
Sembra proprio che nell'esistenza di Gemma non ci sia posto per un po' di pace: ma sono proprio le difficoltà e gli ostacoli a darci il senso di quanto può farsi grande una gallina quando lotta per ciò in cui crede. Una favola d'amore e di dolore, di coraggio e sacrificio, per lettori di tutte le misure.
Sun-Mi Hwang, nata in Corea del Sud nel 1963, ha studiato scrittura creativa ed è una delle più celebri autrici per bambini del suo Paese. In corso di pubblicazione in ventisei Paesi dopo aver venduto due milioni di copie in patria, La gallina che sognava di volare è diventato anche un film d’animazione, Leafie.