Per questo mese di Dicembre 2016 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.
Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.
“I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale”. (Amos Oz)
1. "Storie di Natale" - Racconti di Giosuè Calaciura, Andrea Camilleri, Francesco M. Cataluccio, Alicia Giménez-Bartlett, Antonio Manzini, Francesco Recami, Fabio Stassi.
Natale, quanti modi ci sono per declinare questa parola?
Presepe, albero, stella, auguri, vacanza, bianco, babbo, famiglia, messa, cena... Sette scrittori si misurano in questa antologia con il tema del Natale.
Liberi di sviluppare una narrazione sul tema che da duemila anni in qua è vissuto a tutte le latitudini, si sono sbizzarriti. E non si tratta certo di storie scontate o necessariamente di buoni sentimenti.
La letteratura è piena di storie natalizie, non c'è autore classico che non abbia provato a raccontare a suo modo questa festa cristiana e pagana insieme.
Questa volta l'antologia di fine anno non si tinge di giallo; gli autori tradizionalmente impegnati nelle raccolte a tema abbandonano investigatori e delitti per dedicarsi a storie di Natale, e insieme ad altri autori fanno ai lettori un regalo davvero speciale.
Non è detto che il 25 dicembre si diventi più buoni, né che si accendano le luci dell'albero, in questa antologia ci sono racconti di ogni tipo: favole natalizie, storie malinconiche e di solitudine, ma anche di amicizia e di allegria, di regali mancati e di interni familiari...
Una grande conchiglia sonante è il simbolo del Natale di Tridicino, pescatore di Vigàta, nella storia di Andrea Camilleri, decisamente mitico-mediterranea, in contrasto con lo spirito fiabesco e invernale.
Anche i racconti che seguono parlano di Natali straordinari, e fuori dai migliori (o dai peggiori e più comuni) sentimenti, immaginati da alcuni tra i più originali scrittori del momento.
Quello di Giosuè Calaciura è forse un racconto morale sulla diversità e la sua conciliante poesia.
Antonio Manzini, intreccia una Vigilia beffarda ai danni di un poveraccio vittima dell'ingiustizia, di classe, dell'amore.
L'eroe natalizio di Fabio Stassi è un detenuto in trasferimento verso un'isola. In un laboratorio misterioso nel mare greco si svolge l'avventura onirico virtuale inventata da Francesco Cataluccio.
Il pranzo di Natale nell'autogrill isolato nella neve è comico assurdo e cinicamente ironico, specchio autentico dell'umanità come è per Francesco Recami.
Alicia Giménez-Bartlett rappresenta un Natale borderline, claustrofobico, come può essere quello con la sola compagnia casuale di una fanatica religiosa.
Così "Storie di Natale" forma un campionario molto vario delle versioni possibili del classico racconto: un Natale che persiste perché non può che resistere nel desiderio di ognuno, ma si sfilaccia, si deforma, si modella sulle vite d'oggi.
2. "La fine della storia" di Luis Sepúlveda
Il nuovo romanzo di Sepúlveda attraversa la Storia del Novecento, raccontandone grandezze e miserie, per giungere infine alle pagine drammatiche in cui Belmonte gioca la sua partita finale.
«Tre anni fa ho iniziato a scrivere un nuovo romanzo, "La fine della storia", e visto l'argomento mi serviva un personaggio con un passato simile al mio. Speravo che il potere dell'invenzione mi fornisse un personaggio del genere, ma invano. La trama esigeva Belmonte, e allora l'ho cercato» - Luis Sepùlveda
«E ora, ecco "La fine della storia", che segna un grande ritorno di Luis Sepúlveda con un romanzo che resterà tra i suoi migliori: leggendolo, si capisce che occorrevano anni per le ricerche, ma anche un delicato equilibrio nell’affrontare ricordi di un passato che non passerà mai.» – Pino Cacucci, TuttoLibri de La Stampa
«Stavo andando a un appuntamento che non avevo cercato né voluto, e ci stavo andando perché non si sfugge alla propria ombra. Non importa dove stiamo andando, l'ombra di ciò che abbiamo fatto e siamo stati ci perseguita con la tenacia di una maledizione.»
Juan Belmonte, ex guerrigliero cileno che ha combattuto contro il regime di Pinochet, da anni ha deposto le armi e vive tranquillo in una casa sul mare, assistendo la sua compagna, che non si è mai ripresa dalle torture subite dopo il colpo di stato.
Belmonte è un uomo stanco, disilluso, restio a scendere in campo. Ma il passato torna a bussare alla sua porta.
Belmonte infatti è un grande esperto di guerra sotterranea e i servizi segreti russi hanno bisogno della sua abilità per sventare un piano ordito da un gruppo di nostalgici di stirpe cosacca, decisi a liberare dal carcere Miguel Krassnoff, ultimo discendente di una famiglia di cosacchi riparati in Cile dopo la Seconda guerra mondiale ed ex ufficiale dell’esercito cileno al servizio di Pinochet, condannato all’ergastolo per crimini contro l’umanità.
Belmonte ha un ottimo motivo per odiare quell’uomo, un motivo strettamente personale...
Dalla Russia di Trockij al Cile di Pinochet, dalla Germania di Hitler alla Patagonia di oggi, il nuovo romanzo di Sepúlveda attraversa la Storia del Novecento, raccontandone grandezze e miserie, per giungere infine alle pagine drammatiche in cui Belmonte gioca la sua partita finale.
Luis Sepúlveda è uno scrittore cileno. Militante di Unità popolare, fu costretto a lasciare il paese in seguito al colpo di stato che mise fine al governo di Allende. Il suo impegno di militante ecologista lo ha spinto a partecipare a diverse missioni dell’organizzazione ambientalista «Greenpeace».
Ha esordito nella narrativa con la raccolta di racconti Cronache di Pietro Nessuno (1969), cui sono seguiti Le paure, le vite, le morti e altre allucinazioni (1986) e Taccuino di viaggi (1987). Si è imposto definitivamente con il romanzo Il vecchio che leggeva romanzi d’amore (1989), cui hanno fatto seguito Il mondo alla fine del mondo (1989), Un nome da torero (1994), storia di spionaggio ambientata fra la Patagonia e la Germania, La frontiera scomparsa (1994), l’originale libro di viaggi Patagonia Express (1995) e la favola-parabola Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare (1996).
Il piacere di narrare e l’impegno politico e ambientalista s’intrecciano nelle opere successive: Incontro d’amore in un paese in guerra (1997), Diario di un killer sentimentale (1998), Cronache dal cono sud (2006), che dall’opposizione di principio a qualunque guerra estrae una riflessione amara e lucida sui primi anni del millennio e il libro di racconti La lampada di Aladino (2008).
Tra gli ultimi romanzi ricordiamo: Ritratto di gruppo con assenza (2010), Ultime notizie dal sud (2011), Tutti i racconti (2012), Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico (2012), Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza (2013).
3. "Gli assalti alle panetterie" di Haruki Murakami
Prosegue la "serie di fuori serie" dei racconti di Murakami illustrati da artisti italiani e internazionali. Questa volta a dare forma e colore alle atmosfere del maestro giapponese è Igort, al secolo Igor Tuveri.
Un gruppo di giovani male in arnese è cosi affamato da decidere di ricorrere agli estremi rimedi: rapinare una panetteria. Non per il denaro, ma per il pane. Quando arrivano però nel negozio scelto "per il colpo" hanno la prima di molte sorprese.
Il panettiere non si opporrà in nessun modo all'esproprio, anzi sarà ben felice di dare loro il pane, a patto che facciano una cosa, una cosa molto semplice per lui: ascoltare un brano di Wagner...
Ecco un estratto del libro:
"In ogni caso, avevamo fame. Anzi, per l’esattezza, ci sembrava di aver inghiottito il vuoto cosmico, quella era la sensazione. All’inizio era un vuoto piccolo, delle dimensioni del buco di una ciambella, ma col passare dei giorni andava espandendosi all’interno del nostro corpo e prendeva le dimensioni di un abisso senza fondo. Un monumento alla fame, con tanto di musica solenne in sottofondo.
Cos’era a provocare una fame simile? La mancanza di cibo, naturalmente. E come mai non avevamo cibo a sufficienza? Perché non possedevamo niente da poter dare in cambio di viveri. Quanto alla causa di questa situazione, molto probabile che fosse la nostra mancanza di fantasia. Anzi, forse c’era un collegamento diretto tra la mancanza di fantasia e la fame.
Comunque non ha importanza. Dio era morto, al pari di Marx e di John Lennon. E noi eravamo famelici. Il risultato fu che decidemmo di compiere un reato. Non era la fame a spingerci a fare il male, no. Il male si trasformava in bisogno di cibo per istigarci a delinquere.
Non me ne intendo molto, ma era qualcosa vicino all’esistenzialismo.
- Senti, io dò di matto, - disse il mio amico. Una triviale e perfetta sintesi della situazione.
Non c’era da stupirsene. Negli ultimi due giorni avevamo bevuto solo acqua. Una volta avevamo provato a mangiare delle foglie di girasole, ma non ce la sentivamo di farlo di nuovo.
Ragion per cui ci armammo di coltelli da cucina e partimmo alla volta della panetteria. La quale si trovava nel centro del quartiere commerciale, tra un negozio di futon e una cartoleria. Il padrone era un uomo calvo che aveva passato la cinquantina, ed era un membro del Partito comunista. I coltelli stretti in mano, ci avviammo lentamente verso il quartiere commerciale. Avete presente il finale di Mezzogiorno di fuoco?
Man mano che ci avvicinavamo, la fragranza del pane caldo si faceva più forte. E più intenso era l’odore, più cresceva la nostra propensione a delinquere. L’idea di attaccare una panetteria e, al contempo, un membro del Partito comunista ci eccitava, ci metteva in uno stato di esaltazione simile a quello della Gioventù Hitleriana.
Era già pomeriggio inoltrato e nel negozio c’era solo una cliente. Una donna di mezza età piuttosto sciatta che teneva la borsa appesa con incuria a una spalla. Intorno a lei aleggiava un’aura pericolosa: era quel tipo di donna che manda a monte i piani criminali. Perlomeno, è quello che succede sempre nelle serie televisive. Con gli occhi, feci cenno al mio amico di non muoversi finché lei non fosse uscita. I coltelli nascosti dietro la schiena, facemmo finta di guardare il pane esposto sugli scaffali.
Dopo un tempo infinito - c’era da uscire pazzi -, con una prudenza degna dell’acquisto di un armadio o di una coiffeuse a tre specchi, la donna finalmente prese con le pinze un melonpan e un krapfen, e li posò sul suo vassoietto. Ma non crediate che sia andata subito a pagare. No, per lei quel melonpan e quel krapfen erano semplici ipotesi. O un polo remoto, un estremo Nord per adattarsi al quale aveva bisogno di tempo.
Col passare dei minuti, il melonpan cominciò a perdere il suo stato di ipotesi. La donna scuoteva la testa, con l’aria di chiedersi perché mai avesse preso quella roba. No, era la scelta sbagliata, sembrava pensare. Troppo dolce. Rimise il melonpan al suo posto, e in cambio, dopo qualche esitazione, depose sul vassoietto due croissant. Una nuova ipotesi era nata. L’iceberg cominciava a scricchiolare, mentre un raggio di sole primaverile iniziava a farsi strada fra le nuvole.
- Cosa sta aspettando? - sibilò il mio amico. - Facciamo fuori anche la vecchia, già che ci siamo.
- Aspetta, stai fermo! - gli dissi".
Haruki Murakami è nato a Kyoto ed è cresciuto a Kobe. È autore di molti romanzi, racconti e saggi e ha tradotto in giapponese autori americani come Fitzgerald, Carver, Capote e Salinger.
Con La fine del mondo e Il paese delle meraviglie Murakami ha vinto in Giappone il Premio Tanizaki.
Tra i libri pubblicati da Einaudi troviamo Dance Dance Dance, La ragazza dello Sputnik, Underground, Tutti i figli di Dio danzano, Norwegian Wood, L'uccello che girava le Viti del Mondo, Kafka sulla spiaggia, After Dark, L'elefante scomparso e altri racconti, L'arte di correre, Nel segno della pecora, I salici ciechi e la donna addormentata, 1Q84, A sud del confine, a ovest del sole, Sonno, L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio, Uomini senza donne, Prigioniero in biblioteca («La storia, parente diretta di Luka e il fuoco della vita di Salman Rushdie, ma con meno mitologia, è molto divertente per i lettori più giovani ma è abbastanza profonda da affascinare anche gli adulti che hanno ancora il piacere della fantasia.» Da una recensione di «Internazionale»), Gli assalti alle panetterie.
Fra marzo e maggio del 2013 Einaudi ha pubblicato i dodici titoli della uniform edition nei Super ET, con le copertine di Noma Bar. Del 2013 anche il saggio musicale Ritratti in Jazz con i disegni di Wada Makoto.
Fin dal suo primo romanzo, Ascolta la canzone del vento del 1979, Murakami si è imposto sulla scena letteraria giapponese come uno scrittore di primo piano che non sembra appartenere alla tradizione nipponica.
Tra i numerosi premi ricordiamo il World Fantasy Award (2006), il Franz Kafka Prize (2006) e il Jerusalem Prize (2009). Lo scrittore giapponese è stato indicato come uno dei favoriti all'assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura.
4. "Il Dottor No" di Ian Fleming
Nel sesto episodio della serie di 007, Fleming ripropone la sua formula ormai collaudata: ragazze nude, spie, e armi nucleari.
«La spiaggia vuota, il mare blu e verde, la ragazza nuda con i capelli biondi, ricordavano qualcosa, a Bond. Frugò nella mente. Ma certo, la Venere di Botticelli vista da dietro.»
Dopo cinque romanzi, Ian Fleming confessò al suo amico Eric Ambler di avere finalmente capito quali fossero gli ingredienti base per una delle sue (delle loro) storie: «ragazze nude, spie, e armi nucleari», meglio se ospitate sulla stessa isola.
Di isole adatte al sesto episodio di 007 Fleming ne aveva visitate parecchie, e la più attraente era senz'altro Great Inagua, nelle Bahamas: colonie di uccelli rari protetti dalla Audubon Society, grandi paludi, mangrovie, granchi giganti assai temibili – e guano ovunque.
Anche la trama era già pronta, bastava prendere un trattamento per la televisione americana di qualche anno prima, mai realizzato, in cui Fleming aveva ipotizzato che una misteriosa, potentissima organizzazione criminale possedesse apparecchiature in grado di deviare i missili intercontinentali americani.
Bisognava solo trovarle un capo, magari prestandogli qualche tratto di un cattivo per antonomasia, il dottor Fu Manchu, e il gioco era quasi fatto.
Cosa mancava? Ah già, le ragazze nude, almeno una. Be', qui Fleming giocava sul sicuro, tanto da potersi permettere di non aspettare gli arzigogolati rituali di accoppiamento del suo 007, presentandoci Honeychile, appena uscita dall'acqua, nella stessa veste in cui, da allora, è impossibile non continuare a immaginarla.
Ian Fleming è un narratore inglese. Nato da una famiglia aristocratica inglese, figlio di Valentine Fleming, deputato conservatore e ufficiale della Riserva, nipote di Robert Fleming, ricco banchiere scozzese, Ian Lancaster Fleming è il secondo di quattro fratelli.
La madre, con l'obiettivo di infondergli maggior rettitudine morale, lo iscrive all'Accademia Militare di Sandhurst, dove Ian rimane per poco tempo: la sua voglia di indipendenza lo porta a non impegnarsi nella carriera militare.
La madre, esasperata, nel 1928 lo manda in Austria, a Kitzbühel, dove, grazie a un ambiente meno opprimente, Ian si forma come individuo, appassionandosi allo sci e all'alpinismo, attività che ricorreranno sovente nei suoi racconti.
Giornalista, agente di borsa fu, durante la seconda guerra mondiale, nel servizio segreto della marina.
La sua fama è legata al personaggio di James Bond, agente 007, le cui storie d'avventura, di erotismo, violenza hanno avuto molta fortuna, anche in versioni cinematografiche. Tra i titoli: "Casino Royale" (1953), "Dalla Russia con amore" (1957), "Goldfinger" (1959), "Si vive solo due volte" (1964).
5. "Il labirinto degli spiriti" di Carlos Ruiz Zafón
Carlos Ruiz Zafón torna con il capitolo conclusivo della saga cominciata con L’ombra del vento.
Barcellona, fine anni '50. Daniel Sempere non è più il ragazzino che abbiamo conosciuto tra i cunicoli del Cimitero dei Libri Dimenticati, alla scoperta del volume che gli avrebbe cambiato la vita.
Il mistero della morte di sua madre Isabella ha aperto una voragine nella sua anima, un abisso dal quale la moglie Bea e il fedele amico Fermín stanno cercando di salvarlo. Proprio quando Daniel crede di essere arrivato a un passo dalla soluzione dell'enigma, un complotto ancora più oscuro e misterioso di quello che avrebbe potuto immaginare si estende fino a lui dalle viscere del Regime.
E in quel momento che fa la sua comparsa Alicia Gris, un'anima emersa dalle ombre della guerra, per condurre Daniel al cuore delle tenebre e aiutarlo a svelare la storia segreta della sua famiglia, anche se il prezzo da pagare sarà altissimo.
Dodici anni dopo "L'ombra del vento", Carlos Ruiz Zafón torna con un'opera monumentale per portare a compimento la serie del Cimitero dei Libri Dimenticati. "Il labirinto degli Spiriti" è un romanzo fatto di passioni, intrighi e avventure.
Attraverso queste pagine ci troveremo di nuovo a camminare per stradine lugubri avvolte nel mistero, tra la Barcellona reale e il suo rovescio, un riflesso maledetto della città.
E arriveremo finalmente a scoprire il gran finale della saga, che qui raggiunge l'apice della sua intensità e al tempo stesso celebra, maestosamente, il mondo dei libri, l'arte di, raccontare storie e il legame magico che si stabilisce tra la letteratura e la vita.
Completati gli studi in un collegio di gesuiti a Barcellona, Carlos Ruiz Zafón inizia a lavorare nella pubblicità, diventando direttore creativo di una importante agenzia.
Inizia la sua carriera letteraria nel 1993 con Il principe delle nebbie, prima parte della trilogia della nebbia.
Nel 2001 esce il primo romanzo per adulti, L'ombra del vento, che si trasforma subito in un fenomeno letterario internazionale con otto milioni di copie vendute nel mondo.
Nel 2008 con Il gioco dell'angelo il successo viene confermato. Il 2009 è l'anno di Marina, seguito da Il Palazzo della Mezzanotte (2010), Le luci di settembre (2011), Il principe della nebbia (2011).
Le sue opere sono state tradotte in più di quaranta lingue e hanno ottenuto prestigiosi premi e riconoscimenti internazionali. Nel 2012 esce in Italia la terza parte della saga inaugurata con L'ombra del vento: è Il prigioniero del cielo.
Nel 2013 Mondadori riunisce in un volume i tre romanzi della Trilogia della nebbia, che si conclude nel 2016 con l'uscita, sempre per Mondadori, de Il labirinto degli spiriti.
Zafón vive a Los Angeles dal 1993 dove scrive anche sceneggiature di film per Hollywood. Collabora regolarmente con i quotidiani spagnoli El País e La Vanguardia.