L’iguana, la lucertola più amata dagli italiani, è tra i i rettili più in voga (più apprezzati e venduti).
Può superare il metro e mezzo di lunghezza nei 15 anni di vita.
Il nome scientifico dell’iguana è Iguana iguana, comunemente è anche chiamata Iguana dai tubercoli.
Come dice il nome, si tratta di un sauro della grande famiglia delle Iguanidae. Quando Charles Darwin arrivo non nelle isole Galapagos, nel 1835, vi trovò migliaia di rettili simili a lucertole.
Questi animali, detti iguane terrestri, facevano grandi buchi nel terreno: ne facevano così tante che Darwin aveva difficoltà a trovare un posto dove piantare la tenda.
Sulla riva del mare Darwin trovo un’altra specie di rettili, le iguane marine. Descrisse questo animale come una creatura orrenda, stupida e lenta nei movimenti.
Effettivamente le iguane sono animali dall’aspetto strano, simile a quello che probabilmente dovevano presentare alcuni rettili preistorici.
L’Iguana è sicuramente uno dei rettili più frequentemente allevati come pet e, sfortunatamente, anche uno dei meno “capiti”, nel senso che spesso viene acquistata senza rendersi ben conto a che cosa si va incontro.
Scopriamo il perché… ma anche tanto altro! Buona lettura!
1. L'iguana
È vegetariana e si fa rispettare se viene disturbata e può superare il metro e mezzo di lunghezza.
L'iguana è uno dei rettili di più apprezzati e venduti, tuttavia, occorre tenere a mente che adottarne una non deve rappresentare un capriccio dettato dalla moda e che non rimane di piccole dimensioni.
Questi splendidi animali, infatti, comunemente venduti nei negozi sottoforma di simpatiche lucertoline, in realtà sono destinati a diventare rettili di grosse dimensioni.
Se il natura possono arrivare anche a 2 metri e mezzo di lunghezza, non è raro trovare esemplari adulti di 1 metro e mezzo e anche di più.
Inoltre ospitare un iguana non è affatto un impegno a breve termine: questi sauri, se allevati nelle condizioni giuste arrivano tranquillamente ai 15 anni di età (in altre parole sono molto più longevi di un cane).
L'iguana è sotto la protezione della II° appendice della convenzione di Washington, per questo deve essere sempre accompagnata dal certificato Cites.
La caratteristica che permette la distinzione tra maschi e femmine una volta raggiunta la maturità sessuale è nei maschi la presenza di una giogaia molto sviluppata e di pori femorali bel visibili.
Il colore di fondo più comune è il verde brillante attraversato da strisce trasversali più scure sul corpo e sulla corda che si scuriscono con l'avanzare dell'età.
La colorazione varia in base all'età (è più brillante nei giovani esemplari), alla provenienza geografica (in alcune popolazioni il colore di fondo è arancione o blu-grigio), all'umore è lo stato di salute dell'animale.
Questo Sauro è originario del Sudamerica. Vive nella fascia che si estende dal Messico meridionale, fino al Brasile centrale, al Paraguay, le Galapagos, la Bolivia ed i Caraibi.
2. Un habitat ampio
Fatte queste premesse, quindi, occorrerà trovare spazi adeguati a questo amico squamoso.
Un iguana a bisogno di un terrario di tutto rispetto, che significa dedicarle una stanza della nostra casa.
Tanto per dare qualche cifra, basti dire che un terrario destinato a un'iguana dovrà essere grande non meno di 2,5 × 1,7 × 1 metri.
Questo a patto che non si voglia relegare il nostro amico in una vera e propria prigione nella quale crescerà frustrato e infelice.
Bisogna tenere presente, inoltre, l'altezza del terrario che rappresenta un parametro molto importante. Questi rettili, infatti, hanno abitudini arboricole e quindi devono avere la possibilità di arrampicarsi.
Ne consegue che anche l'arredamento del nostro "angolo tropicale" dovrà tenere conto di questo aspetto: pollice alzato dunque a rami e mensole, che dovranno fare le veci degli alberi.
Per garantire una bassa dispersione del calore e del umidità, inoltre, sarebbe bene che il nostro terrario fosse realizzato in legno e in vetro, che sono i materiali migliori per questo scopo.
Il nome scientifico dell'iguana è Iguana iguana, comunemente è anche chiamata Iguana dai tubercoli. Come dice il nome, si tratta di un sauro della grande famiglia delle Iguanidae.
Quando Charles Darwin arrivo non nelle isole Galapagos, nel 1835, vi trovò migliaia di rettili simili a lucertole. Questi animali, detti iguane terrestri, facevano grandi buchi nel terreno: ne facevano così tante che Darwin aveva difficoltà a trovare un posto dove piantare la tenda.
Sulla riva del mare Darwin trovo un'altra specie di rettili, le iguane marine. Descrisse questo animale come una creatura orrenda, stupida e lenta nei movimenti.
Effettivamente le iguane sono animali dall'aspetto strano, simile a quello che probabilmente dovevano presentare alcuni rettili preistorici. Milioni di anni fa i rettili erano la forma di vita dominante sulla terra; con l'affermarsi dei mammiferi, i rettili cominciarono a diminuire. Le iguane sono tra i rettili più grandi presenti sulla terra.
3. Un tuffo ai Tropici
Ci sono alcune regole fondamentali da considerare per ospitare un'Iguana tra le pareti domestiche.
I parametri forse più importanti di cui dovrete tenere conto per crescere la vostra riguarda sono l'umidità e la temperatura:
- L'umidità dovrà essere sempre molto alta, nello specifico di compresa tra il 70 e l'80%: il metodo più economico per raggiungere lo scopo e spruzzare ogni giorno terrario e ospiti con delle nebulizzazioni di acqua tiepida.
Non sarebbe male, inoltre, lasciare dell'acqua a disposizione dell'animale, in modo che possa bagnarsi quando lo desidera. - Il riscaldamento può essere ottenuto con delle lampade, che però non devono trovarsi troppo vicine al nostro rettile, il quale potrebbe ustionarsi. La soluzione migliore è sistemare lo spot a una delle estremità del terrario.
Così facendo man mano che ci si allontana dalla lampada si creeranno zone a diversa temperatura, ossia una calda a circa 34°, una media a circa 30° e una fresca a circa 25°: sarà la nostra riguarda scegliere il posto che più le aggrada!
4. Caldo a infrarossi e un'alimentazione "green"
Le iguana, come molte altre lucertole passano buona parte della giornata esponendosi ai raggi del sole.
Questo comportamento, in inglese basking, è importantissimo per la termoregolazione e per la sintesi della vitamina D che regola il metabolismo del calcio: quindi anche questo è un punto chiave.
Fermo restando che la luce solare diretta, non filtrata da vetro, è la migliore fonte di raggi ultravioletti e perciò il buon “iguanofilo” dovrà predisporre anche una struttura che consenta di esporre l’animale all’aperto durante i mesi caldi in piena sicurezza.
Per la notte ci sarà inoltre bisogno di mantenere l'ambiente (non meno di 21°) ma dovranno anche essere spente le luci: è quindi necessario munirsi di una lampadina a raggi infrarossi o una di quelle a bulbo blu denominate anche "notturne".
Ultimo ma non meno importante, durante la brutta stagione, quando non è possibile l'esposizione al sole, dovremmo pensare anche a una buona fonte di raggi UV, come i neon UVA e UVB.
Un discorso a parte, poi, meritano i consumi. Essendo, come detto, necessario un ambiente di grosse dimensioni, anche le lampadine per il riscaldamento e illuminazione diurna dovranno avere un alto wattaggio (anche 200 W). Non e difficile immaginare che l'investimento in elettricità sarà consistente…
L'Iguana si nutre in prevalenza di erbe, verdure e ortaggi (per il 95%), ma anche di fiori e frutta (il restante 5%). Alcuni sostengono che in natura questi animali mangino anche insetti.
E' tuttavia prudente evitare di dare insetti o proteine animali alle iguane in cattività perché numerosi studi hanno dimostrato come già una quantità superiore al 5% di proteine animali nella dieta possa perfino portare a morte questi affascinanti rettili.
5. Dall'erba medica ai fiori di ibisco
La dieta ideale dell'iguana dovrebbe comprendere dunque:
- erba medica (si trova sotto forma di pellettato, va bene quella che si dà ai conigli);
- verdure come insalata rossa, rucola, cime di rapa, cicoria, lattuga romana, indivia, scarola, erbette e bietole;
- ortaggi tipo carote, zucchine, piselli, peperoni, fagiolini e asparagi;
- in piccola quantità possiamo aggiungere anche fiori e frutta, in particolare mele, fragole, banane, fiori di ibisco, di zucca o di dente di leone, pere, uva, kiwi;
- anche se spesso viene indicata come il cibo più adatto ai rettili vegetariani, la semplice lattuga sarebbe invece un alimento da evitare, perché priva di principi nutritivi (praticamente è solo acqua!);
- saltuariamente infine possiamo somministrare vegetali come cavoli o spinaci. Prestare attenzione però a queste verdure che sono ricche di ossalati, che potrebbero inibire l'assorbimento del calcio.
In una dieta corretta il rapporto calcio/fosforo deve essere di 1:1, oppure di 2:1 in favore del calcio: nutrendo casualmente i nostri rettili il rapporto fra i due minerali si sposta fino a punte di 1:40 in favore del fosforo.
I cibi troppo ricchi di fosforo possono provocare, indirettamente, una notevole perdita di calcio stimolando l’eccessiva produzione di paratormone che mobilita il calcio dalle ossa rendendole fragili e deformabili.
Anche la dieta più bilanciata è però inutile se l’animale manca di vitamina D che consente l’assorbimento e il metabolismo del calcio, per la cui sintesi all’interno dell’organismo è necessaria l’esposizione alla luce del sole, non filtrata da vetri che trattengono i raggi UV stimolanti la sintesi della vitamina.