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L’Unione Europea nacque per scongiurare nuove guerre

La devastazione del Vecchio Continente alla fine della Seconda guerra mondiale fu tale da convincere tutti gli stati a fare qualcosa di concreto per evitare altri conflitti.

Chi tirò le fila di questo movimento fu il ministro degli Esteri francese Robert Schuman, che nel 1950 lanciò un’idea rivoluzionaria: far nascere l’Unione Europea.

La sfida fu vinta, ma ci volle più di mezzo secolo. Oggi il cuore pulsante dell’UE sono i 27 Stati membri che la compongono e i loro cittadini.

La particolarità dell’UE è data dal fatto che i paesi che ne fanno parte, pur rimanendo Stati sovrani e indipendenti, hanno deciso di mettere in comune una parte della loro «sovranità» in settori nei quali è preferibile operare di concerto.

La missione dell’UE nel XXI secolo è quella di:
– mantenere la pace ottenuta tra i suoi Stati membri e far sì che questa rappresenti la base di ogni sviluppo;
– riunire e far cooperare in modo pratico i paesi europei;
– garantire la sicurezza dei suoi cittadini;
– promuovere la solidarietà economica e sociale;
– preservare l’identità e diversità europee in un mondo globalizzato;
– promulgare i valori che gli europei condividono.

Ecco alcuni argomenti molto importanti da conoscere sull’Unione Europea.

 

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1. La nascita dell’Unione Europea

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Al termine della Seconda guerra mondiale l’Europa era devastata.

Se si tiene conto anche della guerra civile spagnola (1936-1939) tra i Paesi del Vecchio Continente solo Svizzera, Portogallo e Svezia erano riuscite a evitare le gravi distruzioni e gli immani lutti dei conflitti che avevano sconvolto la prima metà del XX secolo.

Erano così evidenti le conseguenze dei sovranismi nazionalistici e delle ideologie totalitarie che nelle nazioni più colpite (tra cui Italia, Germania e Francia) si cominciò a concepire l’idea di un esperimento politico senza precedenti: una comunità di stati che volontariamente si unissero per scongiurare la possibilità di ulteriori conflitti.

Si trattò di un lungo cammino, il cui vero primo passo fu il discorso del ministro degli Esteri francese Richard Schuman il 9 maggio 1950, in cui proponeva di mettere in comune la produzione di carbone e acciaio degli stati europei che avessero voluto partecipare.

«La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano», dichiarò il ministro avvisando subito: «L’Europa non potrà farsi in una sola volta né sarà costruita tutta insieme; sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto».

Schuman era stato un buon profeta, ma per vedere realizzata l’Unione Europea come è oggi si dovette attendere più di cinquant’anni.

L’Unione Europea nasce ufficialmente con il trattato di Lisbona, firmato nel 2007 ma entrato in vigore solo dopo la sua ratifica da parte dei singoli stati nel 2009.

 

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2. Il senso storico e gli organi dell’Unione

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  • Il senso storico dell’Unione
    L’Unione Europea è un esperimento politico unico nella storia.
    Non è una vera e propria federazione di stati come gli USA, ma non è nemmeno una semplice forma di cooperazione tra nazioni come è l’Organizzazione delle Nazioni Unite.
    È qualcosa di diverso: i 27 stati che attualmente la compongono (dopo l’uscita della Gran Bretagna), pur conservando la loro natura di Paesi indipendenti, hanno unito le loro sovranità per avere un maggior peso a livello mondiale.
    Per fare questo hanno inevitabilmente dovuto delegare una parte dei poteri decisionali alle istituzioni centrali appositamente create.
    Queste istituzioni sono numerose, ma quelle fondamentali sono tre:
    - il Parlamento Europeo, composto dai rappresentanti eletti direttamente dai cittadini;
    - il Consiglio dell’Unione Europea, formato dai ministri che rappresentano i governi degli stati;
    - e, infine, la Commissione europea, che rappresenta gli interessi generali dell’Unione.
    Questi tre organi devono lavorare in sintonia, dividendosi i compiti.

 

  • Gli organi dell’Unione
    - Il Parlamento europeo è il cuore pulsante dell’Unione perché i suoi membri (i cosiddetti eurodeputati) vengono eletti direttamente dai cittadini per rappresentare i loro interessi.
    Le elezioni si svolgono ogni cinque anni: alle prossime, che si terranno tra il 23 e il 26 maggio 2019, verranno eletti 705 deputati (invece degli attuali 752) a causa dell’uscita della Gran Bretagna.
    La sede principale del Parlamento è a Strasburgo, dove ci sono riunioni plenarie almeno 12 volte l’anno (ossia una settimana al mese).
    - La Commissione europea è il braccio esecutivo dell’Unione. È un’istituzione politicamente indipendente che interpreta gli interessi dell’Unione nel suo complesso. Propone nuove leggi (dispone del cosiddetto “potere d’iniziativa”), è responsabile dell’attuazione delle decisioni del Parlamento europeo e del Consiglio. Assegna i fondi europei. Rappresenta l’Unione a livello internazionale, salvo che per le questioni di politica estera e sicurezza comune. La sua sede è a Bruxelles.
    - Infine c’è il Consiglio dell’Unione Europea, che è composto da ministri provenienti dai governi degli Stati membri, che prendono decisioni e contribuiscono ad approvare le leggi e che sono autorizzati a impegnare i propri governi nelle azioni concordate dal Consiglio. La sua sede è a Bruxelles.

 

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3. Come nascono le leggi e quanto vale il bilancio europeo

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  • Come nascono le leggi
    Il potere legislativo è condiviso da Parlamento e Consiglio dell’Unione Europea.
    È la Commissione che propone le nuove leggi. Le norme ricevono l’approvazione preliminare dai parlamenti nazionali, poi vengono votate dal Parlamento (che può modificarle e rimandarle alla Commissione) e infine devono essere approvate anche al Consiglio dell’Unione Europea.
    Se il Consiglio le approva, le norme possono entrare in vigore. Se invece il Consiglio le modifica, tornano in Parlamento per essere nuovamente approvate.
    Le leggi continuano questo va-e-vieni dal Parlamento al Consiglio dell’Unione Europa fino a quando le modifiche proposte da una istituzione non vengono approvate anche dall’altra. Solo dopo entrano in vigore.
    Anche i semplici cittadini possono proporre leggi, ma devono essere almeno 1 milione e distribuiti almeno in un quarto degli Stati membri dell'Unione.
    In questo caso possono invitare la commissione a formulare una proposta di legge su un particolare argomento.

 

  • Il bilancio europeo vale 160 miliardi di euro
    Il bilancio dell’Unione Europea previsto per il 2018 è di 160 miliardi di euro circa, finanziato in parte con i dazi doganali, in parte con l’Iva e in parte con i trasferimenti dai singoli Paesi.
    Questa cifra rappresenta approssimativamente l’1 per cento del Prodotto interno lordo dell’intera Unione.
    Per quanto riguarda le spese, invece, il 30 per cento riguarda il finanziamento delle agricolture.
    L’Italia nel 2016 ha contribuito al bilancio dell’Unione per circa 14 miliardi di euro, ricevendo circa 11,59 miliardi di finanziamenti.

 

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4. I trattati europei e la Festa dell’Europa

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  • I trattati europei
    La storia dell’Unione Europea è scandita da una serie di trattati che ne hanno segnato i momenti chiave.
    - Il primo è il Trattato di Parigi, che istituiva la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA), firmato il 18 aprile 1951 a Parigi. Entrato in vigore nel 1952, è scaduto nel 2002.
    - I Trattati di Roma, che istituiscono la Comunità economica europea (CEE) e la Comunità europea dell’energia atomica (EURATOM), sono stati firmati il 25 marzo 1957 a Roma e sono entrati in vigore l’anno successivo.
    - Quello sull’Unione europea, noto come Trattato di Maastricht, è stato firmato il 7 febbraio 1992 nella città olandese di Maastricht ed è entrato in vigore nel 1993. Questa intesa fondamentale ha istituito l’Unione europea, ha potenziato il ruolo del Parlamento europeo e ha aggiunto nuovi ambiti di cooperazione tra i Paesi membri.
    - Il Trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007, è entrato in vigore nel 2009 come una sorta di “Costituzione” europea e ha introdotto la figura del presidente del Consiglio europeo con l’intento di rendere l’UE un soggetto più incisivo sulla scena globale.
    - Altri trattati sono quelli di Amsterdam (1999) e di Nizza (2003) che hanno introdotto modifiche per permettere all’Unione di continuare a operare in maniera efficace dopo l’adesione di nuovi Stati membri.

 

  • La Festa dell’Europa
    Il Giorno europeo o Festa dell’Europa si celebra il 9 maggio di ogni anno.
    La data ricorda il giorno del 1950 in cui Robert Schuman, ministro degli Esteri francese, presentò il Piano di cooperazione economica (la cosiddetta Dichiarazione Schuman), che segna l’inizio del processo d’integrazione europea con l’obiettivo di una futura unione federale.

 

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5. I 3 padri fondatori dell'Europa

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Ecco i 3 padri fondatori dell'Europa:

  • 1) Konrad Adenauer
    Nato a Colonia nel 1876, cattolico, partecipò alla vita politica sin dagli anni precedenti la Prima guerra mondiale militando nel partito di Zentrum.
    La salita al potere di Hitler lo costrinse alla semiclandestinità: venne imprigionato nel 1944.
    Dopo la guerra fu uno dei fondatori dell’Unione Cristiano Democratica (CDU).
    Nel 1949 fu eletto cancelliere e operò per la ricostruzione della Germania occidentale (il Paese era diviso in due sfere di influenza, americana e sovietica) e il rilancio dell’economia.
    Capì che questi risultati potevano essere raggiunti solo superando la contrapposizione tra gli stati, in particolare con la Francia, nemico storico della Germania.
    Operò per la nascita della CECA e della CEE.  Morì nel 1967.

 

  • 2) Robert Schuman
    Nacque nel 1886 in Lussemburgo. Studiò in Germania ed esercitò la professione di avvocato a Metz, che apparteneva all’Impero tedesco.
    Dopo il 1918 la città passò alla Francia e Schuman fu eletto rappresentante in Parlamento tra le file dell’Unione Repubblicana Lorena.
    Nel secondo conflitto mondiale fu sottosegretario per i rifugiati e per la sua attività venne imprigionato dai tedeschi.
    Dopo ricoprì le cariche di ministro degli Esteri e presidente del Consiglio: il 9 giugno 1950 in un celebre discorso propose di considerare beni comuni europei il carbone e il ferro francesi e tedeschi, che erano stati una delle cause dei conflitti mondiali.
    Da qui nacque la CECA e poi la CEE. Nel 1958 fu eletto primo presidente del Parlamento europeo. Morì nel 1963.

 

  • 3) Alcide De Gasperi
    Nato a Pieve Tesino (TN) nel 1881, entrò in politica quando ancora la sua regione era sotto il controllo austriaco.
    Tra i fondatori del Partito Popolare (di ispirazione cattolica) nel Dopoguerra, fu perseguitato dal fascismo e arrestato nel 1927.
    Isolato e privo di mezzi, lavorò come bibliotecario in Vaticano. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale riprese l’attività politica: fu l’ultimo presidente del Consiglio della monarchia sabauda e il primo della Repubblica.
    Convinto europeista, non appena venne resa nota la dichiarazione Schuman annunciò l’appoggio dell’Italia, trascinando con sé anche Belgio, Olanda e Lussemburgo.
    Per questa ragione è considerato uno dei “padri dell’Europa”. Morì nel 1954.

 

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