Per secoli i cinesi hanno usato le cinque forze elementali della natura – Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua – per rafforzare la mente e il corpo.
L’ approccio cinese alla salute, lungi dall’essere considerato una superstizione, ma piuttosto una seria disciplina basata sull’osservazione e sugli esperimenti, incontra crescente successo nel mondo occidentale.
L’agopuntura, l’omeopatia e la medicina olistica oggi sono alternative largamente diffuse o valide integrazioni alla medicina occidentale.
Oggi parleremo di medicina cinese ed in particolare analizzeremo i 5 concetti fondamentali di questa antichissima scienza.
1. Yin e Yang
Anche se sono termini molto noti, sono spesso usati in modo impreciso. Una ragione e` legata alla diversa concezione di yin e yang che hanno i cinesi e i giapponesi.
Molte persone oggi seguono magari la pratica giapponese dello shiatsu o la macrobiotica da una parte, mentre dall’altra usano le cure con le erbe e l’agopuntura cinese, rendendo le nozioni di yin e yang alquanto curiose.
Il principio dello yin e dello yang e` un approccio orientale alla realta` secondo il quale ogni aspetto del mondo, sia materiale sia spirituale, e` composto da due forze opposte e, al tempo stesso, complementari: yin e yang. Questo pensiero dualistico non ci e` sconosciuto.
La cultura occidentale, la scienza e la filosofia greche e le religioni giudaico-cristiane sono basate su principi duali; lo riscontriamo nel concetto di materia ed energia in fisica, nelle idee di buono e cattivo e di paradiso e inferno nel Cristianesimo e nell’Islam, e nel codice binario del nostro mondo informatico.
Questa puo` essere una ragione per cui molti aspetti della cultura cinese e giapponese sono stati accolti piu` facilmente in occidente che, ad esempio, dai Dogon dell’Africa centrale.
Tuttavia, e` importante comprendere che il concetto estremo-orientale dello yin e dello yang differisce dal dualismo occidentale. Yin e yang sono opposti e complementari; dipendono l’uno dall’altro in quanto ciascuno esiste solo in relazione all’altro.
Il simbolo yin-yang raffigura la legge universale del mutamento. Ci dice che l’uno si trasforma nell’altro ai suoi estremi. Il simbolo yin-yang, ciascuna parte del quale contiene al centro un punto del colore dell’altra, rappresenta due poli che contengono nel loro nucleo interno l’essenza dell’opposto.
In altre parole, nulla e` esclusivamente yin o yang, nero o bianco, femmina o maschio, passivo o attivo, oscurita` o luce, cattivo o buono.
Cio` significa che vi sono alcune qualita` maschili nelle donne e alcune qualita` femminili negli uomini – che ci sono sempre sfumature di grigio, e che una “cattiva” azione non e` mai solo “cattiva” e una “buona” azione puo` avere “cattive” conseguenze.
Yin e yang non sono termini assoluti. Sono usati sempre in senso relativo, descrivendo le relazioni tra i vari fenomeni del mondo materiale e spirituale. Per fare un esempio: nel corpo, il torace e` considerato yin rispetto alla schiena, ma rispetto al bacino il torace e` yang.
Un altro esempio: rispetto al giorno, la notte e` considerata yin, ma rispetto ad un buco nero la notte sulla terra e` yang, perché contiene una qualche luce.
Nella cultura occidentale c’e` la tendenza a prendere per assolute cose che sono relative. Siamo stati educati a vedere le cose come buone o cattive. Yin e yang, pero`, non possono rientrare nelle categorie di buono e cattivo.
Il simbolo yin-yang rappresenta il modo in cui le cose cambiano; e` una descrizione, non un giudizio. Ci dice come gli opposti dipendano l’uno dall’altro, come l’uno comprenda l’altro, e come alla fine si trasformino l’uno nell’altro.
La lista che segue degli attributi dello yin e dello yang esprime il punto di vista cinese. Usando questa lista, e` importante tenere presente la natura relativa degli opposti qui descritti.
ATTRIBUTI GENERALI
yin | yang |
materia forza centripeta contrazione direzione verso il basso terra orizzontale oscurita` notte freddo luna argento inverno fine vecchio negativo passivo femmina soffice afflusso riposo lento interno ricevere umido gravità radici, tronco frutto alcalino | energia forza centrifuga espansione direzione verso l’alto cielo verticale luce giorno caldo sole oro estate inizio giovane positivo attivo maschio duro deflusso movimento veloce esterno dare secco crescita rami, foglie germoglio acido |
2. La concezione cinese degli organi
La concezione cinese degli organi interni e dei tessuti e` diversa dalla concezione occidentale.
Ciò si deve al fatto che la cultura cinese non separa il corpo e l’anima.
Secondo la medicina cinese, ogni organo ha, oltre ad una funzione fisiologica, una funzione emozionale, mentale e spirituale. L’anima e la mente non sono localizzate solo nel cervello, ma in ogni cellula del corpo e in tutto il suo campo energetico.
Gli organi interni sono considerati come una sintesi di corpo, mente e spirito piuttosto che una semplice forma anatomica con funzioni fisiologiche.
In tal modo, ciascun organo contribuisce all’intera personalità, e le sue interazioni con gli altri organi sono di estrema importanza sul piano mentale ed emotivo.
Poiché gli organi interni non sono considerati da un punto di vista unicamente fisiologico, ma da una prospettiva basata sulla valutazione del corpo, della mente e dello spirito come espressione delle cinque forze elementari e della loro continua interazione, anche le definizioni anatomiche differiscono da quelle della medicina occidentale.
Ad esempio, lo stomaco, il duodeno e i primi sedici centimetri dell’intestino tenue in termini occidentali, nella medicina cinese vengono definiti con l’unico termine di Stomaco.
Ciò si deve al fatto che i cinesi considerano il processo digestivo e l’assorbimento di principi nutritivi dal tratto digestivo nel flusso sanguigno come il compito principale dello stomaco.
Un altro esempio: la Milza, secondo i cinesi, non comprende solo la milza, ma anche il pancreas e i tessuti e gli organi linfatici. La ragione e` che il compito della milza e` di mantenere la solidità del corpo.
A questo scopo il pancreas, che produce la maggior parte dei succhi digestivi, e tutti gli organi e le cellule che costituisco- no il sistema immunitario – come le tonsille, le ghiandole linfatiche e la milza – vengono combinati in un unico organo: la Milza.
La medicina cinese distingue 6 organi yin e 6 organi yang. Gli organi yin sono detti Zang: il carattere zang significa “compatto”, o “solido”. I 6 Zang hanno una consistenza maggiore rispetto ai sei Fu.
Vengono chiamati anche organi di deposito perche ́, in aggiunta alle loro funzioni fisiologiche, assorbono diverse forme di qi (energia vitale) e le immagazzinano, le producono o le trasformano.
I 6 organi Zang sono il Cuore, il Pericardio, il Fegato, il Rene, il Polmone e la Milza.
I 6 organi yang sono chiamati Fu: il segno fu significa “cavo”. Gli organi cavi sono lo Stomaco, l’Intestino Tenue, l’Intestino Crasso, la Cistifellea, la Vescica e il Triplice Riscaldatore.
I compiti principali degli organi Fu consistono nel ricevere e digerire il cibo, assorbire i principi nutritivi ed espellere i prodotti di scarto.
I compiti del Triplice Riscaldatore sono la regolazione della temperatura corporea e la coordinazione delle funzioni del torace, dello stomaco e del bacino: la coordinazione della respirazione, della circolazione, della digestione, dell’eliminazione e della sessualità.
Ogni organo Zang e` accoppiato a un organo Fu dello stesso elemento. Le loro funzioni fisiologiche, emozionali, intellettuali e spirituali sono in stretta correlazione; ogni organo Zang incorpora il potere yin, ogni organo Fu la forza yang dell’elemento corrispondente.
3. Meridiani
I meridiani sono i canali nei quali scorre il qi, l’energia vitale, e i punti dell’agopressione o dell’agopuntura sono i punti in cui e` possibile intercettare quel flusso di energia.
La medicina tradizionale cinese considera i meridiani come una rete che connette l’interno con l’esterno: gli organi interni con la superficie del corpo, i tessuti con lo spirito, yin con yang, la terra con il cielo.
E` un sistema di canali di energia che scorrono principalmente lungo l’asse verticale del corpo, con l’eccezione dei vasi Luo e del Dai Mai, un canale particolare che circonda la vita come una cintura.
Per questo motivo i meridiani sono stati paragonati dai medici occidentali ai meridiani terrestri: i meridiani dell’organismo corrispondono ai meridiani, i vasi Luo ai paralleli, e il Dai Mai all’equatore.
Nel Nei-Ching, testo classico di medicina interna dell’Imperatore Giallo che risale più o meno al terzo secolo avanti Cristo, la disposizione dei meridiani e gli effetti dell’agopuntura erano già descritti precisamente e diffusamente.
In questo testo, i meridiani sono paragonati ai grandi fiumi e ai torrenti che irrigano e fertilizzano il territorio cinese. Il carattere cinese che indica il meridiano e` jing, che significa “fiume, sentiero, traccia, cammino”, e anche “vaso sanguigno”.
Il sistema dei meridiani consiste principalmente nei dodici meridiani degli organi, detti anche Dodici Canali Regolari.
Ognuno dei dodici meridiani e` connesso con un organo Zang o Fu; il meridiano e` il principale canale energetico che collega il singolo organo agli altri organi e alla superficie del corpo.
I dodici meridiani formano delle coppie. Ogni meridiano yin e` assegnato a un meridiano yang dello stesso elemento. Queste coppie sono dette anche Meridiani Accoppiati, perché il loro flusso di qi e` mantenuto in equilibrio da due paratoie.
Queste dighe sono i vasi Luo che formano, insieme ai meridiani, la rete di canali.
Collegando i Meridiani Accoppiati, il loro compito consiste nell’assicurare che il loro flusso di energia sia equilibrato, riducendo il rischio di eccessi o mancanze di qi nel singolo meridiano e nell’organo relativo. Il carattere cinese luo significa “connettere”, “collegare”, “congiungere”.
La funzione dei meridiani e dei vasi Luo e` quella di assicurare la circolazione del qi attraverso il corpo, nutrendo cos`ı i tessuti e collegando il corpo intero, per mantenere intatti gli organi interni, i quattro arti, i muscoli, i tendini e le ossa, e fare del corpo un’unita` organica.
4. Qi, la forza vitale
Qi e` il termine cinese per l’energia vitale. Il termine giapponese corrispondente e` ki, mentre nello Yoga viene chiamata prana.
In molte culture antiche si trova il concetto di un’energia vitale che e` presente nell’aria, nelle piante, negli animali e nel corpo umano.
E` la vita dietro l’atomo – l’energia scoperta in tutte le forme di materia, e si concentra negli organismi viventi.
Sebbene Paracelso e Mesmer, terapeuti europei del XVI° e del XVIII° secolo, facessero ancora riferimento ad una nozione di energia vitale, questa idea perse via via importanza nel corso della storia della medicina occidentale.
Wilhelm Reich, un medico austriaco poi emigrato negli Stati Uniti, fu il primo in questo secolo a riscoprire l’energia vitale in esperimenti scientifici.
La chiamo` “energia orgonica” – ed ebbe grossi problemi con la FDA (the U.S. Food and Drug Administration) per aver prodotto e venduto accumulatori orgonici, che portarono al suo arresto e al rogo dei suoi libri negli anni cinquanta.
In quel periodo anche i Russi fecero degli esperimenti con l’energia vitale, che chiamavano “bioplasma”. Cio` porto` allo sviluppo della fotografa Kirlian, grazie alla quale e` possibile rendere visibile il campo energetico degli organismi viventi.
Da tre a quattromila anni fa, le culture indiana e cinese svilupparono dei sistemi di terapia e di meditazione per aumentare l’energia vitale, per prevenire e curare le malattie. I cinesi distinguevano vari tipi di forza vitale o qi.
I termini piu` importanti da tenere presenti per noi, in relazione al qi, sono Shi e Xu:
- Shi significa pienezza o eccesso di energia, che porta, nella maggior parte dei casi, a sintomi yang o caldi, come infiammazione, dolore, febbre.
- Xu significa esaurimento o mancanza di energia, che si manifesta per lo più con sintomi yin o freddi, come raffreddore, edemi, intorpidimento e dolori cronici.
I cinesi distinguevano tra il qi congenito e quello acquisito. Il qi congenito che si eredita dai genitori e dagli antenati e` chiamato anche energia ancestrale. I guardiani dell’energia ancestrale sono i reni.
L’energia ancestrale e` necessaria per formare il qi che si riceve dal cibo e dall’aria. Nel Medio Riscaldatore, l’energia essenziale o Zong Qi viene “cotta” dal qi dell’aria e del cibo; il Medio Riscaldatore e` il fornello, e l’energia ancestrale e` il combustibile.
L’energia essenziale, o Zong Qi, risale al torace, nutre il Cuore e il Polmone per favorirne le funzioni, e si divide in Yong Qi e Wei Qi:
- Yong Qi e` qi di nutrizione; la sua funzione e` di alimentare il corpo e mantenerne la solidità.
- Wei Qi e` di energia di difesa che protegge l’organismo dai fattori patogeni esterni.
5. I cinque elementi
Le connessioni tra gli elementi, il corpo e lo spirito sono dettagliatamente descritte negli insegnamenti taoisti sui cinque elementi, che sono indicati anche come “forze naturali”.
Nella cultura occidentale sono state definite le leggi naturali riguardanti il mondo fisico.
Si limitano a cose che possono essere misurate fisicamente, e non possono essere utilizzate nell’ambito delle emozioni, del pensiero, della fantasia e dell’intuizione.
Il risultato e` che la nostra cultura viene spesso definita unilaterale. Per quanto ricca, precisa e multiforme possa essere la nostra conoscenza del mondo materiale, la conoscenza della psiche e del mondo mentale e` limitata, confusa e congetturale.
Per la maggior parte del tempo noi non siamo mai consapevoli della limitatezza dei nostri pensieri.
Lo studio dell’I Ching (Libro dei Mutamenti) o del mondo spirituale dei lama tibetani, dei maestri zen giapponesi o degli sciamani dei nativi americani ci dimostra l’esistenza di altre dimensioni oltre le conoscenze di carattere psicologico e religioso della cultura occidentale.
Nell’antica Cina, le leggi naturali erano formulate in modo da spiegare i fenomeni osservati sia nel mondo materiale, sia nel mondo spirituale, e in modo da stabilirne le correlazioni.
Non si ebbe mai una separazione tra mondo materiale e immateriale, almeno non nel senso in cui la intendiamo noi. In quell’epoca il mondo era visto come un’interazione di spiriti e demoni, di poteri e forze della natura.
Come in tutte le culture non “protette” dalla tecnologia, i popoli antichi rispettavano e temevano le forze della natura: il caldo che porta la siccità in estate, i tifoni, le maree, la collera degli dei nel tuono.
Era normale invocare gli spiriti protettori e placare i demoni. La terra, il fuoco, il cielo e l’acqua erano delle divinita`. Occorreva essere consapevoli dei loro segnali, se si voleva sopravvivere.
Questi popoli cominciarono a osservare e raccogliere le esperienze, che si trasmisero di generazione in generazione. Studiarono i cicli della natura, il corso delle stelle e i cambiamenti meteorologici; osservarono questi fenomeni naturali in relazione agli esseri umani, con i loro sentimenti e i loro modi di pensare, i loro sogni e le loro malattie.
Da queste osservazioni si cristallizzarono gli insegnamenti del Tao. Il Tao e` detto anche “l’innominabile”, cio` da cui nasce ogni cosa, ma che non ha direzione, ne ́ volontà, ne ́ meta: ciò che e`.
Le polarità derivano dal Tao: yin e yang, terra e cielo, materia ed energia. I cinque elementi sono nati da yin e yang. Secondo questa concezione, essi causano, generano, mantengono e distruggono il mondo.
E` importante capire che il nostro termine “elemento” non ha lo stesso significato del termine cinese. I cinesi non considerano un elemento come sostanza materiale, bensì come un’energia – una qualità specifica dell’universo.
Come dimostra la traduzione, questo termine non e` limitato alla forza della natura, ma si riferisce in generale alle sue leggi e ai suoi principi. Gli elementi sono considerati come fasi di transizione delle diverse manifestazioni del qi – come stati energetici che ritornano ciclicamente.
La concezione cinese delle fasi di transizione e degli stati energetici corrisponde, in modo sorprendente, alle moderne scoperte della fisica, in particolare quelle dei campi energetici, della meccanica quantistica e del principio di incertezza di Heisemberg.
Scienziati come Niels Bohr e Fritjof Capra hanno riconosciuto la somiglianza tra la fisica dei quanti e la visione del mondo taoista.
Secondo le concezioni cinesi, i cinque elementi si palesano in tutte le manifestazioni cosmiche: le direzioni dello spazio, le stagioni, il clima, le stelle, le piante e gli animali, i minerali e i sedimenti rocciosi, gli esseri umani.
I sensi, gli organi e i tessuti sono assegnati agli elementi come le emozioni e le qualità mentali. Gli elementi sono forze che si mantengono reciprocamente in equilibrio, che si creano reciprocamente, che reciprocamente si trasformano e si limitano.
Se le correlazioni energetiche non sono equilibrate, lo squilibrio si manifesta negli esseri umani come sconforto e malattia, nella società come debolezza, ingiustizia e guerra.
Se gli elementi sono in stato di equilibrio, in una persona come in una società o in uno stato, ne deriva l’armonia e la salute, la bellezza e la grazia.