Un ponticello in pietra che attraversa un ruscello di montagna ci invita a soffermarci a guardare dall’alto le acque che gorgogliano tra le rocce e la vegetazione delle sponde.
Un ciottolo, che sembra lanciato da qualcuno alle nostre spalle, cade in una pozza poco lontano, per poi magicamente uscire e appoggiarsi in cima a un masso poco distante.
In realtà stiamo osservando il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus), un paffuto uccello che non è mai distante dai corsi d’acqua più puliti, nei pressi dei quali trascorre la vita tuffandosi in continuazione alla ricerca delle larve di insetti di cui si nutre in grandi quantità.
Questo uccellino paffutello, dall’aspetto ordinario, ha la capacità unica fra i passeriformi – gli uccelli canori come passeri, corvi e storni – di riuscire a nuotare sott’acqua come un pinguino in miniatura, pur potendo comunque volare e saltellare proprio come un merlo (di cui, nonostante il nome, non è parente stretto).
1. TONDO COME UN CIOTTOLO DI FIUME E PESANTE FINO ALL’OSSO
Adatto al nuoto e ai tuffi nelle acque poco profonde di un ruscello, la forma del merlo acquaiolo ricorda quella tondeggiante di un ciottolo di fiume.
Con il piumaggio grigio-ardesia nelle parti superiori, la testa e il ventre marroni, sul petto ha una tipica macchia bianca evidente anche a distanza.
La coda, il becco e le zampe sono corte, come anche le ali, che muove freneticamente quando vola e che usa anche per “remare” durante le immersioni.
In Italia questo uccello è presente sull’Appennino e sulle Alpi fino a 2.000 metri di altitudine, dove sceglie i ruscelli con acque pulite dal fondale ghiaioso, con pozze e abbondanti rocce affioranti.
Durante i mesi invernali compie delle migrazioni verticali che lo possono spingere a basse latitudini, fino anche alla foce dei fiumi.
Tra i passeriformi, il merlo acquaiolo è la sola specie in grado di tuffarsi e nuotare agilmente in acqua. Per tale scopo ha sviluppato funzionali adattamenti come ossa pesanti piene di midollo (gli uccelli hanno generalmente ossa cave, per favorire il volo) e un piumaggio particolarmente impermeabile, che insieme a un fitto piumino lo isola dal freddo.
Inoltre, durante ogni immersione, l’occhio è protetto da una membrana semitrasparente come fosse una maschera subacquea; anche narici e orecchie sono riparate: una piega della pelle evita l’ingresso accidentale dell’acqua.
Questo vivace passeriforme vola con rapidi colpi d’ala e traiettorie a pelo d’acqua ed è ugualmente agile nei tuffi e nel nuoto in acque impetuose.
Le robuste zampe e le dita munite di artigli lunghi e acuti gli permettono di aggrapparsi ai ciottoli viscidi quando entra in acqua, camminando fino al fondo del ruscello aiutandosi, nella progressione, anche dalla postura, con la testa mantenuta verso il basso e il dorso e le ali in alto.
In questo modo, spostandosi controcorrente il corpo è spinto verso il fondo e l’uccello può camminare con facilità rivoltando ciottoli e ghiaia alla ricerca di larve.
2. SPECIALISTA IN APNEA E NEL CIBO DI QUALITÀ
Quando il merlo acquaiolo inverte la posizione, la stessa corrente lo riporta velocemente a galla in superficie.
Ugualmente, è in grado di raggiungere il fondo tuffandosi direttamente al volo.
Può arrivare fino a una profondità di 1,5 metri e spostarsi sul fondo del ruscello in immersione per oltre 20 metri.
E’ facilmente osservabile posato sui sassi, in riva o al centro del corso d’acqua, in attesa di procedere all’approvvigionamento del cibo, con una postura eretta e nervosi movimenti di zampe e coda verso il basso.
Nei momenti d’attesa e riposo si dedica alla pulizia e all'impermeabilizzazione del piumaggio, grazie ad una particolare ghiandola che produce una sostanza idrorepellente che viene stesa sulle piume tramite movimenti del becco.
Il merlo acquaiolo si nutre principalmente di insetti come plecotteri, tricotteri ed efemerotteri, che compiono la vita larvale sul fondo dei corsi d’acqua e che cattura con il becco, rivoltando di continuo piccoli sassi e residui vegetali dal fondo dei ruscelli. Occasionalmente mangia anche piccoli crostacei, girini e avannotti di salmonidi.
Il merlo acquaiolo è un ottimo indicatore biologico, in quanto le sue prede sono abbondanti solo in corsi d’acqua estremamente puliti e ossigenati.
Ogni sversamento inquinante o modifica ambientale sul corso dei ruscelli sono fattori limitanti per la sua sopravvivenza.
3. IL NIDO NELLA CASCATA
La stagione riproduttiva è compresa tra la fine di marzo e luglio, e in tale periodo compie una o due covate.
Nella scelta dei luoghi dove posizionare il nido, il merlo acquaiolo sottolinea ancor più il suo legame con il ruscello, generalmente costruendolo all’interno di crepacci e cavità tra le rocce degli argini, ma anche al riparo tra le arcate dei ponti e piccole briglie di flusso.
In alcuni casi, per meglio occultare il nido ai predatori, lo realizza anche nella parte asciutta e retrostante di piccole cascate.
Di forma globosa e composto da fibre vegetali (foglie e muschio in particolare), ha un piccolo foro di ingresso rivolto verso l’acqua che conduce alla camera di cova, dove depone 3-6 uova.
I pulcini sono nidicoli e vengono accuditi da entrambi i genitori. Lasciano il nido a circa 20 giorni e istintivamente sono già in grado di tuffarsi, ma non ancora autosufficienti nella ricerca del cibo.
Per 2-3 settimane entrambi i genitori insegnano ai giovani come immergersi e dove trovare le larve di insetti, fino a quando, ormai esperti, si allontanano alla ricerca di nuovi territori e ruscelli da colonizzare.
4. PULITO E TRASPARENTE, FINCHÉ DURA
Il merlo acquaiolo è una specie legata indissolubilmente alla qualità delle acque in cui caccia le prede.
Ogni modifica artificiale e negativa del suo ruscello può costringerlo a cercare altrove un nuovo territorio, con le difficoltà e i pericoli che uno spostamento in zone sconosciute può comportare.
Un fattore fortemente limitante per la sua distribuzione, in particolare in aree con attività residenziali e produttive dell’uomo, è quindi la presenza di scarichi inquinanti che alterano le proprietà naturali delle acque.
Anche i lavori di regimentazione e cementificazione degli argini, particolarmente diffusi a causa dell’attuale grave dissesto idrogeologico del nostro territorio, sono azioni che impattano con le esigenze del merlo acquaiolo.
Nel periodo riproduttivo è inoltre vulnerabile alle piene dovute al rilascio di grandi e improvvise quantità di acqua dagli sbarramenti idroelettrici, che possono distruggere il nido costruito sulle sponde.
Quindi potete fidarvi: se state osservando un merlo acquaiolo che si tuffa in cerca di pesciolini e piccole larve, il ruscello è davvero da bandiera blu per qualità delle acque e dell’ambiente naturale.
5. CARTA D’IDENTITÀ
Nome comune: merlo acquaiolo (Cinclus cinclus)
Dimensioni: 20 cm di lunghezza
Piumaggio: corpo grigio-bruno e inconfondibile petto bianco
Dove vive: torrenti montani con acque pulite in Europa, Caucaso, Anatolia fino alle montagne dell’Himalaya, a 5.000 metri d’altitudine
Cosa mangia: larve acquatiche di insetti, crostacei e piccoli pesci
Attività preferita: immersioni e tuffi nei torrenti.
Distribuzione: il Merlo acquaiolo è una specie sedentaria, dispersiva e migratrice, diffusa con una dozzina di sottospecie in Europa, Asia e Africa nord-occidentale. Sverna attorno ai siti riproduttivi e più a Sud dell’areale. In Italia è nidificante sedentario, migratore regolare e parzialmente svernante.
Comportamento: perfettamente adattato a vivere a stretto contatto con l’acqua, possiede una grande abilità ad immergersi, camminare sul fondo e nuotare utilizzando come propulsori le ali e le zampe, e bilanciando l’assetto del corpo con la coda.
Conduce vita solitaria durante tutto il corso dell’anno o in coppia e durante il periodo di nidificazione difende il proprio territorio, che si sviluppa in lunghezza lungo il corso del torrente.
Possiede un volo rapido e diritto con frequenti battute d’ala e una traiettoria bassa sull’acqua, spesso nel senso della corrente. Si posa sulle rocce che emergono nel corso d’acqua e sui rami sospesi sull’acqua piegato sulle zampe e agitando la coda.
Livello di protezione: il Merlo acquaiolo è specie: rigorosamente protetta (Convenzione di Berna, all. II); protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157).