Guarigioni prodigiose, danza del sole, corpi intatti dopo la morte, stimmate, apparizioni mariane.
La religione cristiana è costellata di eventi inspiegabili.
Ma che cosa è un miracolo e come li definisce la scienza? Scopriamolo insieme.
1. Quando un evento viene classificato come un miracolo
Karol Wojtyła è stato proclamato santo il 27 aprile del 2014 (insieme a Giovanni XXIII) grazie a un secondo miracolo avvenuto per sua intercessione dopo la sua morte.
La Commissione scientifica, infatti, ha riscontrato la validità di un secondo miracolo, come vuole il diritto canonico.
Il miracolo, infatti, oltre al valore di segno divino per i fedeli, rappresenta una condizione necessaria per la beatificazione della persona che l’ha compiuto e, qualora in seguito ne avvenga almeno un altro, per la sua canonizzazione, cioè, la dichiarazione di santità.
Quando, la sera del 2 aprile 2005, papa Giovanni Paolo II è morto, provato dalle malattie che lo tormentavano ormai da molti anni, le migliaia di pellegrini riuniti in piazza San Pietro hanno espresso a gran voce un’unica richiesta: «Santo subito».
Il 28 aprile 2005, solo 26 giorni dopo la morte, il nuovo papa Benedetto XVI aveva concesso una speciale dispensa affinché la causa di beatificazione potesse iniziare subito (di regola, invece, si devono attendere cinque anni dalla morte). Il primo miracolo di Wojtyła avvenne due mesi dopo la morte.
Tra le centinaia di segnalazioni giunte alla Congregazione per le cause dei santi è stata ritenuta miracolosa la guarigione di una suora francese, Marie Simon Pierre Normand che, dopo aver pregato incessantemente papa Wojtyła insieme alle sue consorelle, nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2005 è guarita improvvisamente e completamente dal Parkinson.
La rapidità della canonizzazione di papa Giovanni Paolo II, tuttavia, non deve far pensare che la Chiesa riconosca frequentemente la veridicità di un miracolo.
Nell’ottica cristiana, infatti, i miracoli non sono eventi magici o irrazionali ma eventi storici, oggettivi ed empirici: affinché un evento sia classificato come un miracolo, quindi, bisogna poter dimostrare che sia avvenuta una temporanea violazione delle leggi naturali.
Proprio per questo motivo la Chiesa cattolica è l’unica ad aver creato fin dal Settecento un complesso sistema di istituzioni e norme deputate alla verifica dei miracoli per evitare infelici superstizioni popolari e per sciogliere le comprensibili perplessità dei non credenti.
Benché, infatti, per il fedele non vi sia contrapposizione tra scienza e fede poiché il miracolo integra la ragione, per alcuni scienziati e per gli scettici le cose stanno diversamente.
Secondo gli studiosi dell’Uaar (Unione degli atei e degli agnostici razionali) e del Cicap (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale) i miracoli, sempre che non si tratti di suggestioni, ipnosi, truffe, guarigioni spontanee, sono eventi che al momento appaiono di difficile spiegazione ma in futuro, quando le conoscenze scientifiche saranno più progredite, verranno chiariti razionalmente.
2. I 69 miracolati di Lourdes
Tra i luoghi ritenuti miracolosi più noti al mondo vi è senza dubbio il santuario della Nostra Signora di Lourdes, in Francia.
Qui, da quando nel 1858 la Madonna apparve alla giovane contadina Bernadette Soubirous, sono giunti più di 700 milioni di pellegrini e molti di loro sono guariti miracolosamente.
Benché nel corso dei secoli ci siano state circa settemila guarigioni, soltanto 69 sono state dichiarate sicuramente “miracolose” anche dalla Chiesa.
Fin dal 1884, infatti, è presente a Lourdes una consulta medica (Bureau Médical) formata da specialisti credenti e atei che si occupa di analizzare i presunti miracoli sotto tutti i punti di vista e di eseguire i testi e gli esami scientifici necessari.
Le stringenti condizioni in base alle quali una guarigione possa considerarsi miracolosa sono:
- che la malattia sia estremamente grave o incurabile;
- che non si trovi già in fase di remissione;
- che non sia stato impiegato alcun farmaco o che sia accertata la mancanza di effetti dei farmaci utilizzati;
- che la guarigione sia improvvisa e istantanea; che sia anche completa e perfetta, senza convalescenza;
- che la malattia non si ripresenti mai più (è necessario, quindi, un lungo tempo di osservazione; di solito venticinque anni).
Qualora questi criteri siano rispettati, la commissione valuta se il contesto in cui tale guarigione ha avuto luogo sia spiritualmente compatibile con un miracolo; ad esempio, se la persona guarita si sia affidata all’intercessione di Maria.
Qualora manchi l’aspetto di fede, la guarigione, pur constatata scientificamente, viene rigettata come remissione spontanea e non è considerata un miracolo.
Dei 69 miracolati di Lourdes la stragrande maggioranza sono state donne; i più giovani sono stati due bimbi di 2 (Justin Bouhort, ammalato di tubercolosi e guarito nel 1858) e 3 anni (Pascal Francis, ceco e paralizzato, miracolato nel 1938), mentre gli italiani sono stati otto.
Tra questi vi è anche l’ultima guarigione ufficiale, riconosciuta proprio il 20 giugno di quest’anno: quella di Danila Castelli, di Bereguardo in provincia di Pavia.
La signora Castelli, ammalata da otto anni di tumore allo stadio ormai terminale, nel 1989 si recò in pellegrinaggio a Lourdes e, dopo l’immersione nelle piscine del santuario, percepì immediatamente una sensazione di benessere in tutto il corpo; negli anni successivi la sua guarigione è stata analizzata e monitorata dai medici del Bureau fino alla dichiarazione ufficiale di “miracolo” di qualche anno fa.
Nella foto sotto, dei pellegrini. Nel comune Urdès, luogo di apparizioni mariane, ogni anno arrivano 5 milioni di pellegrini, molti ammalati, in cerca di un miracolo o di un conforto. Su settemila guarigioni, 69 sono state dichiarate miracolose dalla Chiesa.
3. Il caso di Fatima
I miracoli cristiani, tuttavia, non riguardano soltanto le guarigioni; a Fatima, ad esempio, è accaduto uno dei più famosi prodigi naturali della storia: il miracolo del sole.
Il 13 maggio 1917 a Fatima (Portogallo centrale) la Madonna era apparsa per la prima volta a tre pastorelli del luogo, i fratelli Francisco e Giacinta e la cugina Lucia.
Dopo altri cinque incontri a distanza di un mese l’uno dall’altro, la Madonna promise ai tre bambini che avrebbero assistito a un evento miracoloso.
Poiché la notizia si sparse rapidamente, il 13 ottobre 1917 più di 70mila persone si radunarono nella Cova da Iria in attesa di un segno: a mezzogiorno, nonostante fino a pochi attimi prima ci fosse una pioggia battente,il cielo si aprì, il sole apparve visibile ad occhio nudo e mutò forma e colori.
Secondo alcuni il sole divenne prima giallo e poi rosso, secondo altri iniziò a roteare vorticosamente; altri ancora parlarono di movimenti a zig zag e di luci argentee; il fenomeno fu notato anche a molti chilometri di distanza e nel 1930 venne riconosciuto dalla Chiesa come miracolo.
Diversi scienziati, però, ipotizzano che dietro al miracolo del sole vi siano fenomeni di rifrazione ottica uniti a particolari condizioni atmosferiche mentre altri studiosi ritengono che il fissare a lungo il disco solare (un comportamento tipico dei fedeli nei luoghi delle apparizioni) possa determinare la visione di tali “effetti” e mettono in guardia contro i possibili danni alla retina dovuti all’osservazione prolungata del sole.
Il fenomeno, per esempio, è stato studiato da Auguste Meessen dell’Università Cattolica di Lovanio. Lo scienziato pensa che il miracolo del sole dipenda dall’impatto dei raggi sulla retina.
4. La questione Medjugorje
Il miracolo del sole è stato testimoniato diverse volte anche ai giorni nostri a Medjugorje, in Bosnia-Erzegovina.
Numerosi pellegrini affermano di esser riusciti a fissare il disco solare senza restarne abbagliati o di aver notato cambiamenti nel colore del sole.
E a Medjugorje, altro noto luogo di apparizioni mariane dal 24 giugno 1981 quando la Madonna apparve a sei ragazzi tra i 10 e i 16 anni, la gente scruta continuamente il cielo.
Molte persone avrebbero visto nel cielo sopra il promontorio delle apparizioni la scritta in lettere maiuscole “mir”, cioè pace in croato.
Le apparizioni di Maria, che si presenta come una giovane bellissima dai capelli neri e dalle vesti grigie, continuano ancora oggi a più di 30 anni, ma con tempi diversi; alcuni veggenti la vedono quotidianamente, altri il giorno di Natale o una volta al mese.
Sui giovani all’epoca furono effettuati diversi test medici (applicazione di elettrodi sul cuoio capelluto, misurazione della frequenza cardiaca, test del riflesso corneale e del dolore...) per verificare il loro stato di salute fisico e mentale.
Vari esami hanno dimostrato che nei momenti delle apparizioni i veggenti, tutti sani, si trovano effettivamente in uno stato di estasi ma gli scettici ritengono che i risultati dei test siano stati falsati dalla consapevolezza dei veggenti di esser sottoposti a un esame volto a riscontrare la veridicità delle loro affermazioni.
La Chiesa, al momento, si riserva di pronunciarsi sulle apparizioni di Medjugorje e sui messaggi che la Madonna invierebbe ai veggenti; nel 2010 è stata istituita una Commissione di inchiesta e studio i cui risultati sono ancora segreti.
In ogni caso, i miracoli continuano a far interrogare credenti e non: semplici casualità? Leggi della scienza? Manifestazioni divine?
5. I miracoli non cristiani e i 35 miracoli di Gesù riportati dai Vangeli
I miracoli non cristiani
- Per gli antichi Greci e Romani i miracoli erano di casa. Omero nei poemi dell’Iliade e dell’Odissea narra molti casi di guarigioni miracolose, di visioni, di apparizioni, e di incantesimi.
Sia in Grecia sia a Roma fiorivano i santuari: celebri il santuario di Apollo a Delfi (foto a sinistra) e nell’Isola Tiberina a Roma, quello di Asclepio a Epidauro, meta di numerosi pellegrinaggi; i fedeli miracolati, similmente a quanto accade oggi, lasciavano in dono all’interno del tempio gli ex voto, cioè piccoli oggetti che testimoniavano la grazia ricevuta, spesso a forma della parte del corpo guarita dalla divinità.
Si riteneva che i miracoli fossero compiuti anche dagli imperatori, capaci di guarire i loro sudditi: tale pratica continuò anche durante il Cristianesimo e fino agli inizi dell’Ottocento in Francia e in Inghilterra alcuni malati si presentavano per essere toccati dai sovrani.
- Nell’Induismo la divinità a forma di elefante, Ganesha (foto sotto), è solita compiere vari miracoli. Il 21 settembre 1995 in ogni parte del mondo le statue di Ganesha avrebbero bevuto il latte che viene posto davanti alle sculture come dono da parte dei fedeli.
Di Buddha sono noti molti prodigi fin dall’infanziamentre l’Islam, tra le tre religioni monoteiste, è quella in cui l’aspetto dei miracoli è minoritario.
Nel Corano non vengono citati miracoli compiuti da Maometto (mentre ne sono ricche le biografie dei “santi” musulmani) ma altrove viene riportato il “miracolo della luna”: per convincere gli infedeli, Maometto avrebbe separato la luna in due metà e in molti avrebbero assistito a tale prodigio.
I 35 miracoli di Gesù riportati dai Vangeli
I Vangeli riportano numerosi miracoli compiuti da Gesù (secondo vari studiosi, 35); nella maggior parte dei casi si tratta di guarigioni (più di 20), ma anche esorcismi, prodigi naturali (la camminata sulle acque, la tempesta sedata, l’acqua tramutata in vino...) e resurrezioni (la figlia di Giairo, il figlio della vedova di Nain e l’amico Lazzaro).
L’unico miracolo descritto da tutti gli evangelisti è quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci, particolarmente importante poiché rievoca l’Antico Testamento (nell’Esodo Dio nutre il popolo di Israele inviando dal cielo la manna miracolosa) e anticipa il dono dell’Eucarestia, cioè del pane che non svanisce (l’ostia, infatti, è per il fedele il corpo di Cristo).
Si noti come Gesù non operi miracoli se non c’è una fede iniziale da parte del richiedente, indipendentemente dalla sua religione; Gesù, ad esempio, loda la fede del centurione romano che lo supplica di guarire il proprio servo.
I miracoli cristiani si compongono di tre elementi: la necessità umana (nella grande maggioranza dei casi, uno stato di malattia), la potenza divina e la fede da parte di colui che richiede l’intervento divino.
Nel Cristianesimo i miracoli sono un segno della Rivelazione di Dio che il credente è invitato ad accogliere e interpretare; diversamente dalle altre religioni, inoltre, i miracoli sono sempre positivi, cioè improntati al bene del fedele.