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Nostradamus, era davvero capace di predire il futuro?

Nelle sue famose Centurie Nostradamus predisse eventi fino all’anno 3797.

In realtà, faceva affermazioni così vaghe da poter essere riadattate a qualsiasi piega prendesse la storia. In compenso, fu un medico all’avanguardia.

La tremolante luce della candela rischiara la cappella della Vergine nella Collegiale di Saint-Laurent, un’antica chiesa di Salon-de-Provence, nel Sud della Francia.

Una lapide di marmo bianco brilla nell’oscurità: «Qui riposano i resti dell’illustre Michel Nostradamus, tra i mortali l’unico ritenuto in grado di usare la sua penna quasi divina, sotto l’influsso delle stelle, per registrare gli accadimenti futuri di tutto il mondo. Visse 62 anni, 6 mesi e 17 giorni. Morì a Salon-de-Craux nell’anno di grazia 1566, il 2 luglio. Che le generazioni future non disturbino il suo riposo».

Sono passati 450 anni, ma Nostradamus fa ancora parlare di sé: chi è stato davvero il leggendario autore delle profezie più famose del mondo? Ed era davvero capace di predire il futuro? Scopriamolo insieme.

1. Più sveglio della media

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Nostradamus nasce il 14 dicembre 1503 a Saint-Rémy con il nome di Michel de Nostredame.

La sua è una famiglia benestante, di lontane origini ebraiche, e Michel riceve una buona educazione.

La famiglia lo manda a studiare ad Avignone dove si diploma a 17 anni e poi lo iscrive alla facoltà di medicina dell’università di Montpellier. 

Tra il 1525 e il 1526 scoppia una terribile epidemia di peste in tutta la regione.

Michel non è ancora laureato e non potrebbe esercitare la professione di medico, ma non si tira indietro: assiste gli appestati e s’impegna contro la “morte nera”.

La medicina del tempo è un miscuglio di magia, superstizione e sapienza erboristica: nessuno sapeva come si diffondessero le epidemie e come si dovesse predisporre una valida profilassi.

Michel, però, a differenza dei suoi colleghi, osserva i malati, li tocca, li visita.

Nelle case dei malati ordina che sia fatta pulizia, per le strade impone la rimozione dei cadaveri e dei liquami di fogna e così riduce i rischi di contagio: la voce sulle sue capacità straordinarie comincia a circolare.

Quando riprende gli studi e si laurea in medicina, nel 1532, è già considerato un medico eccezionale e questa fama lo seguirà ovunque, sollevando una nube d’invidia.

2. Medico o “stregone”

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Nostradamus è anche un alchimista-chimico-erborista-speziale che mette a punto complesse ricette di farmaci.

Tanto il popolino quanto gli aristocratici confidano nei suoi miracolosi preparati.

Contro la peste fa preparare dallo speziale Joseph Turel Mercurin la seguente polvere igienica: «Segatura o polvere di legno verde di cipresso: 1 oncia; iris di Provenza: 6 once; garofano: 3 once; calami odorosi: 3 dramme; aloe: 6 dramme. Col tutto si faccia una polvere alla quale aggiungere 3 o 4 rose rosse fresche e pulite, raccolte prima della rugiada».

Altra specialità era il Poculum veneris, un elisir dallo strabiliante potere afrodisiaco, una specie di Viagra rinascimentale a base di mandragora, ambra grigia, muschio, cannella, olio di papavero e vino di Creta, mescolati al sangue, prelevato dall’ala sinistra, di 7 passeri maschi.

Ma che cosa ne sapeva Nostradamus delle Torri Gemelle? Alcuni quotidiani e trasmissioni televisive hanno riportato che Nostradamus abbia previsto l’11 settembre, ovvero l’attentato alle Torri gemelle (New York, 2001, qui a lato).

«Nella città di Dio ci sarà un grande tuono, due gemelli verranno straziati dal caos. Mentre la fortezza regge, i grandi capi soccomberanno. La terza grande guerra inizierà mentre la città brucia», scrisse il profeta.

La città di Dio è York, cioè New York, i due gemelli sono le torri, la fortezza è il Pentagono? No. Dice Paolo Attivissimo, giornalista e cacciatore di bufale, nel suo blog Il Disinformatico: «Questa quartina è stata inventata nel 1997 da Neil Marshall, studente della Brock University (Canada).

Dimostra che qualunque “profezia” sufficientemente vaga prima o poi si “adatta” a eventi più o meno calzanti. Non c’è nessuna chiaroveggenza: siamo noi che adattiamo arbitrariamente parole vaghe a un contesto che ci coinvolge emotivamente».

3. Il veggente più accreditato

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Fama imperitura Nostradamus se la conquista però come veggente.

Durante un viaggio in Italia, entra nel chiostro di un monastero francescano dalle parti di Ancona e qui incontra un fraticello dall’aspetto modesto, Felice Peretti, che proviene da una famiglia poverissima e da bambino ha faticato come guardiano di porci.

Nostradamus lo fissa per qualche secondo e poi gli si inginocchia davanti. I frati presenti si stupiscono di quest’omaggio del tutto fuori luogo e ne chiedono ragione.

Lui replica: «Per quale ragione non dovrei inginocchiarmi davanti a Sua Santità?». Felice Peretti, in effetti, diverrà prima arcivescovo di Fermo, poi cardinale nel 1570 e infine, nel 1585, papa con il nome di Sisto V (nella foto).

Un episodio vero o un aneddoto di fantasia? Difficile a dirsi: non c’è modo di verificarlo.

Di certo la sua fama come astrologo, mago e veggente fu alimentata dalla sua opera principale, Les Vrayes Centuries et Propheties de Maistre Michel Nostradamus (Le vere centurie e profezie del maestro Michel Nostradamus), pubblicate in prima edizione nel 1555 e poi rieditate più volte negli anni successivi.

La prima edizione conteneva 353 quartine (strofe di quattro versi), la seconda altre 289 quartine, la terza altre 300 nuove quartine; a noi resta integra l’edizione del 1568, pubblicata dopo la morte dell’autore (1566), contenente 941 quartine in rima e una non in rima, divise in 9 gruppi di 100 (le “centurie”, appunto) e un solo gruppo di 42.

L’opera contiene profezie e predizioni redatte in un linguaggio oscuro e difficile da interpretare che arrivano all’anno 3797.

Oggi molti ritengono che vi si trovino precisi riferimenti a fatti storici realmente avvenuti: Napoleone, la rivoluzione americana, l’ascesa di Hitler e la II guerra mondiale, l’attentato alle Torri gemelle e addirittura l’elezione di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti.

4. Cosa pensano i critici di oggi

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Scrive di lui il francese Théodore Bouys nel 1806: «La scienza profetica di Nostradamus era una facoltà naturale, una chiaroveggenza istintiva che alcuni esseri umani ereditano attraverso il sonnambulismo magnetico» (che cosa sia quest’ultimo, però, Bouys non lo spiega).

Tanti hanno ritenuto Nostradamus un uomo dotato di poteri eccezionali e ancora oggi gli attribuiscono la facoltà paranormale di visualizzare eventi non ancora verificatisi.

Ma si può davvero prevedere il futuro? La scienza risponde di no e molti studiosi hanno mostrato che le predizioni di Nostradamus non passano il vaglio della ragione e del senso critico.

Secondo lo psicologo Andrew Neher, le sue profezie sono talmente vaghe, fumose e incomprensibili che chiunque, a posteriori, può interpretarle come vuole.

Concorda Massimo Polidoro del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale):
«Ognuno può leggere nelle Profezie quello che preferisce, tanto sono ambigue. Va sottolineato che Nostradamus non ha mai previsto alcun evento futuro. Le uniche tre volte in cui ha indicato una data precisa per le sue profezie si è clamorosamente sbagliato: in una prevedeva il culminare di una lunga persecuzione religiosa per il 1792 (che non c’è mai stata), in un’altra la distruzione della razza umana per il 1732 e nella terza la fine del mondo per il 1999».

Una parte degli studiosi concorda con il francese Denis Hamel secondo il quale Nostradamus aveva sposato la tesi, allora molto diffusa, secondo la quale la storia segue dei cicli (i “corsi e i ricorsi” di cui parlerà nel Seicento il filosofo italiano Giambattista Vico) per cui gli avvenimenti tendono a ripetersi.

Le profezie sarebbero dunque state scritte pescando a piene mani nella storia antica e contemporanea e proiettando gli eventi così selezionati nel futuro.

Nessun critico contemporaneo sostiene, quindi, che Nostradamus sia stato un ciarlatano o un impostore, ma neppure gli concede un briciolo di credibilità.



5. Ecco il segreto di Nostradamus e le regole valide per fare profezie di successo

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James Randi (nella foto accanto) è uno studioso americano razionalista e scettico, noto per aver promesso un milione di dollari a chiunque sia capace di mostrare, in condizioni scientificamente controllate, un fenomeno paranormale o un miracolo (sinora nessuno si è presentato).

Randi ha studiato la biografia e le profezie di Nostradamus e ne ha svelato il “segreto”. Ha cioè scoperto le “regole” che il profeta osservava per le sue previsioni e che, dopo di lui, intere generazioni di chiaroveggenti e supposti maghi hanno seguito.

  • Regola 1: Fai numerose predizioni, non limitarti a qualcuna.
    Meno ne fai, più avrai possibilità di essere smentito dai fatti; se invece ne spari centinaia o migliaia a raffica, qualcuna si avvererà anche solo per caso. Fai come Nostradamus che ha predetto centinaia di eventi fino al 3797.
  • Regola 2: Mantieniti sempre sul vago, usa parole generiche, espressioni fumose, frasi ambigue.
    Se fai affermazioni precise e puntuali, sarai smentito, mentre le cose ambigue potranno essere interpretate a posteriori in moltissimi modi e tu avrai sempre visto giusto. Campioni di ambiguità erano gli antichi oracoli, da quello greco di Apollo a quello romano della Sibilla.
    Si narra per esempio che un soldato romano sia andato da quest’ultima chiedendole un vaticinio prima di partire per la guerra. Lei gli rispose: «Ibis redibis non morieris in bello». Il senso?
    Dipende dalle virgole! Ibis, redibis, non morieris in bello significa “Partirai, tornerai, non morirai in guerra”. Ibis, redibis non, morieris in bello significa “Partirai, non tornerai, morirai in guerra”.
  • Regola 3: Abbonda in simboli, metafore, immagini di animali, sigle e cifre misteriose.
    Tutto ciò può essere interpretato in mille modi e a posteriori può essere piegato a significare tutto e niente. Il leone può essere simbolo di un sovrano, uno stato, una città, una casata nobiliare, un vincente di qualsiasi genere, un aggressore, un attentato o semplicemente un animale.
  • Regola 4: Predici catastrofi, conflitti, cataclismi, attentati, epidemie che spaventino la gente: capitano più spesso delle vincite all’Enalotto, si fanno ricordare molto di più e risultano popolari. Se predici felicità e amore, chi vuoi che ti ascolti? Impara da Nostradamus: più le sue profezie sembrano tragiche e più sono prese per vere.
  • Regola 5: Non importa quante volte tu abbia sbagliato predizione o previsione: ignora i fallimenti e vai avanti a profetizzare come se ci avessi sempre preso. Insomma, costruisciti una gran faccia di bronzo.
    Proprio come quella che hanno certi astrologi di oggi che all’inizio di ogni anno fanno previsioni che puntualmente vengono smentite dai fatti, ma continuano a dare interviste in tv come se niente fosse.







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