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Omeopatia: 5 affezioni ricorrenti con i relativi rimedi

La medicina omeopatica non è "altra medicina", ma un'altra delle sfaccettature della medicina e dello sforzo dell'uomo diretto alla conoscenza di mezzi per ottenere la salute, e si presenta al medico e al profano come una metodica leggermente diversa. La parola omeopatia è composta da due termini provenienti dalla lingua greca: homoios, che significa simile e pathos che vuol dire sofferenza.

La nascita dell'Omeopatia risale al 1790, allorché il medico Samuel Hahnemann formulò per la prima volta la cosiddetta “legge della similitudine" (similia similibus curantur), ossia che un determinato disturbo può essere curato col suo simile. Secondo il suddetto principio di similitudine, sostanze diverse venivano somministrate in una quantità fortemente diluite e dinamizzate a persone sane annotando i sintomi che esse producevano e che potevano essere ricondotti a determinate malattie. Le stesse sostanze che alla fine riuscivano ad ottenere l'azione curativa desiderata, provengono dai tre regni della natura: vegetale, animale e minerale. Tutte sono sottoposte ad un particolare processo di diluizione in modo da eliminarne le proprietà tossicologiche, esaltandone quelle terapeutiche. 

L’omeopatia non è quindi “curasi con le erbe” (come nel caso della fitoterapia), come spesso si sente dire. I principi dell'omeopatia sono contenuti principalmente nell' Organon di Hahnemann (1810) e si concentrano nella legge dei simili (similia similibus curantur) e quella dell'utilizzo di dosi infinitesimali dei rimedi. In pratica, assumendo per un periodo prolungato una dose minima di una pianta o di una sostanza, nel nostro organismo insorgono dei sintomi patologici e l'insieme di tali sintomi costituisce il quadro sintomatico del rimedio in questione.

Per descrivere la preparazione dei rimedi, Hahnemann utilizzò il termine di “potenziamento". Il succo estratto da una sostanza, per diventare un rimedio omeopatico va diluito gradualmente, agitandolo dopo ciascuna diluizione in modo da liberare l'energia che contiene e farla assorbire dal diluente, per esempio l'alcol. A questo punto, il diluente diventa portatore delle informazioni caratteristiche di quella sostanza. Le potenze decimali si ottengono agitando (o “dinamizzando") una parte di sostanza di base con 9 parti di diluente (alcol, lattosio o altro). Questa diluizione nel rapporto di 1:10 si ripete più volte, dando vita alle potenze decimali note con le sigle di D1, D2, ecc. fino a D30 e oltre. Nelle potenze centesimali, invece, ciascuna diluizione è eseguita nel rapporto di 1:100 e in questi casi il rimedio avrà una potenza C1, C2 e cosí via. Proseguendo sulla scala delle potenze, esistono poi le LM, ossia quelle ottenute col rapporto di diluizione di 1:50.000. 

Il medico omeopata effettua un'anamnesi approfondita del paziente, con particolare riguardo ai sintomi anche minimi. Le domande sono numerose e sono poste con cognizione di causa perché porteranno alla determinazione esatta del farmaco idoneo solo ed esclusivamente per quel paziente. In campo omeopatico  non esiste l'organo ammalato, esiste un organismo con un organo ammalato. Non si prescinde cioè mai dal considerare che, se un organo non è funzionale, esso vive comunque in un organismo e che è in questa struttura, dove fisico e mente si intrecciano scambievolmente, che va ricercata la non funzionalità. Il rimedio omeopatico non cura la malattia ma l’individuo malato. In altri termini: non esiste il rimedio per una determinata malattia o un particolare sintomo come siamo abituati dalla nostra medicina che per malattia intende una entitá astratta svincolata dall’individuo.

L'omeopata concepisce il malato come un tutto unico, nel suo stato attuale, nel suo trascorso personale e in quello ereditario, e la malattia, qualunque sia, deve poter essere integrata nella storia complessiva dell'individuo e delle sue caratteristiche biologiche. Non esiste, pertanto, un farmaco generale per una data malattia, ma farmaci diversi per organismi con sintomi diversi. Non esiste il rimedio per il mal di testa (ma ne esistono centinaia!). Il mal di testa va visto insieme a tutti gli altri sintomi, sia sul piano fisico che sul piano psichico, che il paziente presenta. Secondo la legge del simile e solo valutando il paziente accuratamente, nell’interezza delle sue manifestazioni (patologiche e non), è possibile individuare il rimedio  più simile a lui e quindi a tutti i suoi sintomi. In tale modo si trova il rimedio per il suo mal di testa. Questo modo di procedere è un notevole passo avanti verso la determinazione del farmaco curativo, che diventa unico come unico è il soggetto che lo riceve.

Oggi ci occuperemo di  5 affezioni ricorrenti con i relativi rimedi. La selezione dei rimedi è stata fatta in maniera tale che, anche se non si ottenesse il risultato desiderato o si sbagliasse la scelta, non si avrebbe alcun effetto di ritorno negativo a livello organico. Pertanto, occorre ricordarsi, che dopo la propria azione, di rivolgersi al medico che, solo, potrà valutare se quanto è stato fatto sia stato sufficiente o se dietro al sintomo scomparso si celi una situazione più grave che debba assolutamente essere approfondita. Vediamole insieme.

LEGENDA:
CH= diluizione centesimale di Hahnemann
TM= Tintura Madre
OE= olio essenziale o essenza

1. Ansia

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L'ansia è uno stato emotivo, caratterizzato da tensione, preoccupazione e paura, in cui sia la volontà di controllo sia il ragionamento logico, sono del tutto inefficaci. A livello chimico, l'ansia è legata alla scarica dell'ormone adrenalina nel sangue. Detta anche "ormone della paura", essa provoca sudorazione, tachicardia, mani e piede gelati e, a volte, secchezza della bocca. Questa non avviene per caso: normalmente dietro l'ansia si nasconde un pensiero negativo che fa temere un male futuro. Il cervello crea un'immagine negativa e provoca una risposta ormonale (adrenalina) che spinge il corpo a rispondere con lo stato d'ansia. In medicina naturale esistono numerosi rimedi che possono aiutare a superare questo stato, ma sarà compito del medico trovare quello che meglio risponde ai sintomi del paziente. Senza un rimedio di fondo e di terreno, la terapia omeopatica risulterà sterile.

Ricettario omeopatico:

  • Argentum Nitricum 7 CH o 9 CH: 5 granuli 2 o 3 volte al dì. Si utilizza quando sembra che il tempo scorra tropo veloce per tutto quello che si ha da fare. Il paziente mentre sta facendo un lavoro, pensa già al lavoro successivo.
  • Ignatia 7 CH: 5 granuli 2 volte al dì. Si usa quando l'ansia è tale da impedire la deglutizione e la parola. Il paziente sta bene in compagnia. Spesso la sintomatologia si presenta sopo un dispiacere o un lutto.
  • Gelsemium 7 CH: 5 granuli 2 volte al dì. Predominano i tremori (studente che ha paura di dare un esame).
  • Aconitum 7 CH: 5 granuli 2 volte al dì. L'ansia è accompagnata da pensieri di morte o dovuta a dispiaceri o malattie.

 

Ricettario fitoterapico:

  • Tilia Glicerolato: 40-50 gocce 2 volte al dì. Ottimo tranquillante, privo di tossicità, noto da anni.
  • Valeriana TM: 20-30 gocce 3 volte al dì. Ad azione sedativa.
  • Melissa TM: in dosaggi variabili dalle 20 alle 50 gocce al giorno. Stati ansiosi leggeri.
  • Salice Bianco TM: da 20 a 30 gocce al dì. Azione sedativa e antireumatica. Utile nell'ipereccitabilità, particolarmente delle donne incinte. Dosaggio secondo necessità.
  • Biancospino TM: 30-50 gocce al dì. Effetto riequilibrante e sedativo a livello del ritmo cardiaco.
  • Lattuga Velenosa TM: 30 gocce 2 volte al dì. Utile negli stati di ipereccitabilità.
  • Lavanda OE: 2-3 gocce su zollette di zucchero 2 volte al dì. Calmante del sistema nervoso.

 

Alimenti consigliati: albicocca, avena, barbabietola, cavolo, lattuga, lievito di birra, maggiorana, mandarino, mela, melissa, origano, polline, prezzemolo e sedano.

2. Raffreddore

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L'ipersecrezione dovuta all'infiammazione della mucosa nasale è detta raffreddore. La respirazione è difficoltosa e la secrezione può diventare densa e accompagnarsi a forme di flogosi rinosinusali unite a febbre e faringite. Il raffreddore è causato da virus che attaccano le vie aeree. La secrezione è spesso accompagnata da lacrimazione, anosmia, starnuti e da un diffuso senso di malessere generale, con aritmia e cefalea.

Ricettario omeopatico:

  • Aconitum 5 CH: 3 granuli 3 volte al dì. Quando il raffreddore si accompagna alla febbre. La pelle è secca e l'ansia elevata.
  • Eucalyptus 5 CH: 5 granuli 2 volte al dì. Si presentano astenia e febbre e vi è congestione delle mucose.
  • Eupatorium Perfoliatum 7 CH: 3 granuli 2 volte al dì. La mucosa nasale è congesta e la tosse, forte, causa dolore. E' un rimedio più contro l'influenza che contro il raffreddore.
  • Ferrum Phosphoricum 5 CH: 5 granuli 2 volte al dì. Decongestionante delle vie aeree superiori.
  • Sabadilla 5 CH: 3 granuli 3 volte al dì. Starnuti frequenti, lacrimazione, rinorrea, bruciore in gola. Per quei casi in cui si avverte un miglioramento al caldo.
  • Allium Cepa 5 CH: 5 granuli 2 volte al dì. Lacrimazione e secrezione nasale irritante. Migliora all'aria fresca.
  • Alchemilla TM: 30 gocce 2 volte al dì. Da usare al presentarsi dei primi sintomi.

 

Ricettario fitoterapico:

  • Lavanda TM: 20 gocce 3 volte al dì. Quando vi sia secrezione irritante.
  • Eucalipto OE: 2 gocce su zolletta di zucchero 2 volte al dì. Nei raffreddori di testa.
  • Lavanda OE: 2 gocce su zolletta di zucchero alla mattina. Se oltre al raffreddore sia presente anche il mal di gola.
  • Origano OE: 2 gocce su zolletta di zucchero alla sera. L'irritazione al naso è accompagnata dall'irritazione agli occhi.

Ricettario oligoterapico:
Manganese-Rame: 1 fiala al dì.

Alimenti consigliati: frutta fresca di stagione a volontà, anche come succhi centrifugati.

Il rimedio in più: 
Infuso di tiglio:

30 g ti tiglio; 30 gr di sambuco, fiori; 30 g di viola, fiori; 30 g di menta, foglie.

Con l'aiuto di un pestello miscelare le erbe, poi metterne 2 cucchiaini in una tazza di acqua bollente e lasciare in infusione per 10 minuti; filtrare. Prenderne una tazzina addolcita con miele, rimanendo poi ben coperti a letto. Questa tisana viene anche chiamata "aspirina vegetale".

3. Gastrite

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Con questo termine si indica l'infiammazione della mucosa dello stomaco, che può dipendere da abuso di alcol e/o caffè, ingestione di farmaci come i salicilati o gli antinfiammatori e cause infettive o allergiche. I sintomi variano a seconda che si tratti di una gastrite acuta o cronica e possono manifestarsi con nausea e vomito, pesantezza a livello epigastrico, o con altri malesseri più sfumati. La diagnosi viene posta con la gastroscopia, che permette di valutare l'area colpita e l'estensione delle lesioni.

Ricettario omeopatico:
Rimedi da usare quando ai disturbi corrisponde una lesione meccanica o una causalità alimentare. Se la sintomatologia è legata a problemi nervosi, occorrerà ricorrere al medico omeopata per stabilire il rimedio esatto.

  • Nux Vomica 7 CH: 5 granuli 3 volte al dì. In caso di eccessi alimentari, di sensazione di pesantezza allo stomaco e sonnolenza 1-2 ore dopo il pasto, nausea, bocca amara, cefalea e spesso stanchezza.
  • Iris Versicolor 7 CH: 5 granuli 3 volte al dì. La sensazione di bruciore è risentita dalla bocca all'ano con concomitanze talora di diarrea. Ai bruciori generalizzati si accompagnano a volte rigurgiti e vomiti acidi.
  • Anacardium 7 CH: 5 granuli 3 volte al dì. Il malato migliora mangiando, con benefico psichico.
  • Robinia 5 CH: 5 granuli 3 volte al dì. I bruciori di stomaco sono molto intensi e soprattutto notturni.
  • Sulfuric Acidum 5 CH: 5 granuli 3 volte al dì. La gastrite è molto bruciante, con tendenza all'ulcera. I bruciori peggiorano con le bevande fredde e non migliorano con i pasti.

 

Ricettario fitoterapico:
Sono tutte tinture che hanno anche funzione analgesica.

  • Menta piperita TM: 10 gocce 2 volte al dì. In presenza di eruttazioni frequenti.
  • Genziana TM: 20 gocce prim dei pasti. Quando, oltre la pirosi, vi sia difficoltà digestiva.
  • Fico Glicerolato: 50 gocce 2 volte al dì. Gemme fresche di fico; si rivelano molto utili nelle manifestazioni dolorose gastriche di tipo psicosomatico.

 

Ricettario litoterapico:

  • Garnerite D8, Blende D8: 1 fiala di ciascun prodotto, mattino e sera.
  • Marbre Saccharoide D8 - Glauconie D8: 1 fiala di ciascun prodotto, mattino e sera.

4. Asma

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"L'asma è una malattia delle piccole vie aeree, caratterizzata da una aumentata sensibilità dell'albero tracheo branchiale a stimoli di vario genere; l'ostruzione delle vie aeree è episodica, reversibile, d'intensità variabile" (Harrison, Principi di medicina interna, McGraw-Hill Editore, 1992). Questa ostruzione delle vie aeree è la conseguenza di una reattività anomala a stimoli specifici come pollini, muffe, polveri ecc. I sintomi sono quelli tipici: difficoltà di respirazione, tosse e sibili da broncospasmo, talora febbre. In tutti pazienti con asma è indispensabile una visita medica per evitare innanzitutto eccessive facilonerie curative personali che possono essere molto nocive e almeno negative; in secondo luogo, per stabilire la tipologia del paziente e il terreno su cui ha potuto svilupparsi una tale patologia.

E' infatti impensabile poter curare l'asma a livello omeopatico senza prima apportare al terreno del paziente quelle modificazioni che, sole, potranno dare una speranza di successo e determinare la durata della cura. In effetti, i pazienti giungono spesso alla consultazione dopo lunghe peregrinazioni e svariati cicli di cure. Il medico omeopata si trova di fronte a un terreno organico che sarà necessario trattare per favorirne la piena potenzialità. L'omeopatia fornisce svariati rimedi che, usati con cognizione, da soli o in unione ad altri farmaci, aumentano il bagaglio curativo del medico, favorendo tangibili e talvolta duraturi miglioramenti in questa sgradevole affezione.

Ricettario omeopatico:

  • Antimonium Tartaricum 5 CH: 5 granuli 3 volte al dì. E' presente dispnea, pallore, sonnolenza con difficoltà di espettorazione.
  • Arsenicum Album 7 CH: 5 granuli 3 volte al dì. Specie se in soggetto ansioso, è possibile un'alternanza fra asma e dermatosi. Altra caratteristica è la manifestazione asmatica che si presenta tra le ore 24 e le 3.
  • Blatta Orientalis 7 CH: 5 granuli 3 volte al dì. Asma causata da allergia alle polveri.
  • Ipeca 7 CH: 5 granuli 3 volte al dì. Se vi è tosse accompagnata da vomito.
  • Sambucus Nigra 7 CH: 5 granuli 3 volte al dì. Vi è anche tosse laringea accompagnata da abbondante traspirazione.

 

Ricettario fitoterapico:

  • Ribes Nero Glicerolato: 50 gocce in acqua per 2 volte al dì.

alternare con

  • Lantana Glicerolato: 50 gocce in acqua per 2 volte al dì.

 

Ricettario oligoterapico:
Manganese-Rame: 1 fiala al dì.
Fosforo: 1 fiala 3 volte a settimana.

Alimenti consigliati: aglio, alghe, cavolo, cipolla, lattuga, orzo, polline, prezzemolo, rafano.

Il rimedio in più:
Il bagno delle braccia a temperatura crescente: decongestiona i bronchi e favorisce l'espettorazione. 
Come fare:

  • Sedetevi comodamente davanti al lavandino, riempito con acqua alla temperatura del corpo.
  • Immergete le 2 braccia e aumentate gradatamente la temperatura dell'acqua fino a 40 °C in 15 minuti.
  • Asciugare le braccia e riposatevi a letto mezz'ora.




5. Insonnia

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Con questo termine si intendono una serie di disturbi il cui filo conduttore è sempre la difficoltà, più o meno forte, più o meno ripetitiva, di arrivare alla perdita fisiologica di coscienza. Le cause possono essere molteplici: da turni di lavoro che snaturano il ritmo naturale, ad abuso di eccitanti come il caffè e il tabacco, ma anche dispiaceri, ansie ecc. Comunque sia, quando si parla di insonnia, sarà opportuno considerare bene le cause e le modalità della stessa. Occorre valutare se sia un'insonnia totale, dove il paziente non riesce a dormire, o insonnia parziale, dove interessate sono solo prima e l'ultima parte della notte, oppure se il paziente si svegli e si riaddormenti più o meno velocemente.

Ricettario omeopatico:

  • Coffea 9 CH: 5 granuli prima di coricarsi. L'insonnia è in questo caso dovuta a iperattività. Il paziente a letto continua a pensare a quello che ha fatto e a quello che deve fare il giorno seguente.
  • Gelsemium 9 CH: 5 granuli prima di coricarsi. Il paziente non riesce ad addormentarsi perché è troppo preoccupato o affaticato.
  • Ignatia 9 CH: 5 granuli prima di coricarsi. E' l'insonnia di chi ha dispiaceri o contrarietà.
  • Chamomilla 7 CH: 5 granuli prima di coricarsi. Utile nell'insonnia ei bambini. 
  • Nux Vomica 9 CH: 5 granuli prima di coricarsi. Utile a chi si addormenta appena dopo il pasto, ma si sveglia completamente dopo 2-3 ore.

 

Ricettario fitoterapico:

  • Escolzia TM: si prendono 50, 100 gocce alla sera prima di andare a letto, con possibilità di ripetere se il paziente dovesse risvegliarsi durante la notte. Soprattutto per chi fatica ad addormentarsi.
  • Valeriana TM: 20 gocce alla sera. Ottima azione sedativo-ipnotica.
  • Passiflora TM: 20-30 gocce la sera. Ha azione sedativo-ipnotica.

Ricettario litoterapico:

  • Rhodonite D8: 1 fiala alla sera associata a Glauconie D8

Alimenti consigliati: albicocca, avena, basilico, cavolo, lattuga, maggiorana, mela, melissa, pesca, zucca.

Il rimedio in più:
Infuso di biancospino, luppolo, tiglio e melissa
10 g di biancospino, fiori; 10 g di luppolo, coni; 10 g di tiglio, infiorescenze con brattee; 15 g di melissa, foglie.

  • Miscelare in maniera omogenea le droghe: Dosarne un cucchiaio e porlo in infusione in 25 cl di acqua bollente per 15  minuti. Filtrare. Consumare una tazza dell'infuso mezz'ora prima di coricarsi.







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