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Orto biologico per principianti: pratiche nozioni per coltivare 5 verdure importanti

Quasi tutti noi, probabilmente, siamo stati in grado a scuola di piantare un seme in un batuffolo di cotone, innaffiare, e vederlo crescere.

Ma la creazione di un orto che produce cibo fresco: ortaggi, verdure, insalate e piante aromatiche per tutte le stagioni, non è così elementare.

Coltivare da sé, in maniera gradevole e appagante, gli ortaggi da adoperare in cucina è una delle gratificazioni che raramente trova paragoni nell’esperienza della dedizione e della premura delle piante.

L’elettrizzante soddisfazione di raccogliere direttamente dal proprio orto pomodori, fagioli, zucchine, carote, carciofi e altre verdure, per poi poterle adoperare direttamente in cucina è sostenuto dall’avvedutezza di osservare i tempi della natura e quindi di avere l’eventualità di assicurarsi ortaggi freschi, appetitosi, gustosi e nutrienti.

Oggi forniremo (soprattutto ai principianti) delle pratiche nozioni di coltivazione biologica, per poter sperimentare con successo, nel orticello di casa propria (piccolo o grande che sia), la coltura di pomodori, fagioli, zucchine, carote, carciofi e lattughe.

Gli strumenti utili sono i seguenti: una vanga, una forca, un rastrello, una zappa, una cesoia, annaffiatoio a doccetta e uno spruzzino. Buon divertimento.

1. Pomodori

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Terreno
La prima operazione prevede la coltivazione del terreno, che deve essere vangato e fertilizzato alcuni mesi prima (di solito nell'autunno precedente), ad una profondità di circa 35 cm.
Con la vanga si traccia un solco, nel quale viene sistemato il letame maturo (circa 1,5 Kg per mq) servendosi di una forca. Accanto al primo solco se ne fa un altro e con le zolle di quest’ultimo si ricopre il primo solco, e così via.
Si livella il tutto con il rastrello e si attende la primavera.

Semina
Il periodo migliore per la semina è la primavera. Dopo aver sparso i semi, si ricoprono con un sottile strato di terreno. Le piantine cominceranno a comparire nell’arco di un paio di settimane. Il terreno va tenuto umido innaffiando servendosi di innaffiatoio a doccetta. Si eliminano le piantine più piccole e deboli a favore di quelle più forti.  

Irrigazione
È necessario ricordare che le piante di pomodoro temono la siccità, quindi è opportuno mantenere il terreno umido. Si deve innaffiare di mattina presto o di sera tardi.

Raccolto
I pomodori devono essere lasciati maturare sulla pianta ed essere raccolti quando hanno raggiunto la giusta maturazione. Questo di solito avviene all’inizio dell’estate e prosegue per circa 2 mesi, raccogliendo via via quelli più rossi.

Consigli utili 

  • Riserva alle piante di pomodoro un posto soleggiato del tuo orto.
  • Fai crescere le piante di pomodoro come rampicanti ancorandole a dei sostegni fissati al suolo. Queste piante sono alte e longilinee e man mano che crescono legale al sostegno.
  • Innaffia direttamente il terreno e non la parte aerea delle piante per evitare patologie fungine.
  • Se vuoi recuperare una partenza tardiva della coltivazione o non hai voglia di iniziare a coltivare direttamente dai semi, puoi comprare delle piccole piantine di pomodoro da un vivaio locale e trapiantarle nel tuo orto.

2. Zucchine

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Terreno
Prima di interrare le piantine o i semi è opportuno vangare e concimare il terreno con concime organico (stallatico). Questo deve avvenire nell’autunno precedente, con l’aiuto di una vanga. Il concime va posto ad una profondità di 30 cm circa e va ricoperto dal terreno.

Semina
Si creano delle buche profonde circa 10 cm con l’aiuto di un punteruolo in legno, e distanti 1,5 m. Si interrano 3-4 semi (con la parte appuntita verso il basso) per ogni buca e si ricoprono con il terreno. Delle piantine che germogliano è consigliato estirpare quelle più deboli e lasciar crescere quella più forte.

Irrigazione
Le zucchine hanno bisogno di molta acqua. In piena estate vanno innaffiate anche tutti i giorni al mattino o alla sera, cercando di non bagnare la parte area della pianta.

Raccolto
Le zucchine si raccolgono durante tutta l’estate e a volte, se il clima lo permette anche in autunno. Non esiste una giusta maturazione, la raccolta dipende dalla grandezza desiderata. Anche i fiori sono commestibili e si consumano in svariati modi e ricette.

Consigli utili

  • Rimuovi i tralci vegetativi più lunghi con delle forbici da giardino, per ottenere una produzione più soddisfacente.
  • Per velocizzare la germogliazione dei semi, prima di interrarli lasciali un paio di ore nell’acqua.
  • Se vuoi recuperare una partenza tardiva della coltivazione o non hai voglia di iniziare a coltivare direttamente dai semi, puoi comprare delle piccole piantine di zucchina da un vivaio locale e trapiantarle nel tuo orto. Interrale fino a 6 cm e distanziale di circa un metro.

3. Carote

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Terreno
Per coltivare le carote il terreno deve essere vangato e concimato alcuni mesi prima dell’impianto dei semi, servendosi dell’uso di una vanga. Quindi scavare un solco profondo 40 cm, per l’intera lunghezza del sito e spargere di concime stallatico maturo (2-3 Kg per mq). Accanto al primo solco se ne fa un altro e con le zolle di quest’ultimo si ricopre il primo solco, e così via.

Semina
Il periodo migliore per la semina è la primavera. Ma in Italia è possibile coltivare la carota tutto l’anno, da gennaio all’autunno. È importante ricordare che al momento della semina il terreno non deve presentare concime che non ha terminato il suo processo di fermentazione.

Irrigazione
Le carote temono molto i ristagni idrici quindi vanno innaffiate con oculatezza. Si innaffia sempre quando il terreno è nuovamente asciutto, ma senza far comunque trascorrere un lungo periodo di siccità.

Raccolto
Si raccolgono prima le carote più grandi e affollate. La pianta va estirpata manualmente.

Consigli utili

  • Per conservare nel tempo il livello di fertilità del terreno, evita di piantare la carota prima di tre anni sullo stesso terreno. Ottimi precursori sono l’aglio, il porro e i cereali.
  • Irriga il terreno qualche giorno prima del raccolto per facilitarne l’estirpazione.
  • Pulisci spesso il terreno per evitare lo sviluppo delle erbe infestanti.
  • Rincalza il terreno per evitare che la cima della radice, se esposta al sole, diventi verde e dura.
  • Non disperarti se le tue carote tarderanno ad emettere le prime foglioline! La lentezza di germinazione è una delle caratteristiche delle ombrellifere, famiglia a cui la carota appartiene.

4. Carciofi

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Terreno
Il terreno prediletto per la coltivazione del carciofo è a medio impasto, e deve essere vangato e fertilizzato alcuni mesi prima della semina.
La vangatura del terreno va effettuata con la vanga, a creare dei solchi (35 cm di profondità) nei quali viene depositato il letame stallatico (1,5 Kg per mq). I solchi vengono ricoperti col terreno, che verrà livellato con il rastrello.

Semina
È preferibile piantare i carciofi iniziando dai “carducci” (gemme) e non dal seme, di difficile attecchimento. Vanno messi in profondità (20 cm), e distanziati di 70 cm circa. Questo può avvenire a fine autunno con un clima mite o inizio primavera con un clima rigido. Dopo l’impianto il terreno va adeguatamente irrigato.

Irrigazione
Le innaffiature devono avvenire in modo oculato perché il carciofo teme i ristagni d’acqua.

Raccolto
Il carciofo si raccoglie da ottobre fino a maggio. La raccolta si effettua a mano con forbici o coltelli, e vanno lasciati 5-10 cm di peduncolo per aumentarne la produttività.
Dopo la raccolta, al seccarsi delle piante, si eliminano gli steli da cui sono germogliati i capolini di carciofo. Così la pianta va a riposo, finché il clima non ne permetterà il risveglio.

Consigli utili

  • Ricorda che il carciofo ha bisogno di un clima mite e fresco, con temperature non troppo alte.
  • Proteggi il terreno con paglia, foglie, fieno e altro materiale. Così si manterrà umido e ti libererai delle piante infestanti.
  • Ricorda che le carciofaie hanno una durata di 6-7 anni, quindi successivamente al primo anno dovrai apportare letame maturo ai piedi delle piante agli inizi della stagione invernale.




5. Lattuga

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Terreno
Il terreno cambia in base alla varietà da coltivare: per le lattughe a cappuccio si preferisce un terreno un po’ più arido, mentre per la lattuga romana uno ben irrigato. Il terreno comunque va sempre reso morbido dalla lavorazione con la zappa e deve essere ricco di sostanze organiche.

Semina
Per coltivare la lattuga si effettua la pre-semina in “semenzaio” (contenitori che si tengono in casa, in un luogo caldo e luminoso): così si fanno germogliare i semi quando ancora fuori fa troppo freddo per seminare, così quando è il momento di rinvasare, avremo della piantine già pronte e forti.
Questa avviene da gennaio a settembre. I semini si mettono su un letto di torba e si innaffiano delicatamente. Si fanno germogliare, e dopo circa un mese si avranno delle piantine pronte per essere rinvasate nell’orto. Vanno messe ad una distanza di 30 cm.
Il terreno però deve essere concimato con del compost organico e vangato.

Irrigazione
Le innaffiature devono essere periodiche, ma vanno evitati i ristagni.

Raccolto
La lattuga si raccoglie quando la grandezza delle foglie e quella desiderata e ha un bel colore verde. Si usa un coltello affilato e si taglia all’altezza della parte più dura e bianca delle foglie.
Dopo il taglio, si svilupperanno nuove foglie e nuovi cespi.

Consigli utili

  • Ricorda che per coltivare la lattuga è necessario un clima temperato, perché teme gli eccessi di temperatura, sia il caldo, sia il freddo.
  • Dopo aver opportunamente concimato e vangato il terreno, prima di mettere a dimora le piantine, spargi della cenere di legna per arricchire il fondo di potassio.
  • Smuovi spesso il terreno in superficie con un rastrello, intorno alle piante, per arieggiare ed elimina le erbe infestanti.







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