Oggigiorno, l’ipotesi più generalmente ammessa è quella secondo la quale tutti i cani discendono dal lupo, e il Pastore Tedesco non fa eccezione. Se è vero che per il suo aspetto esteriore ricorda il lupo (sicuramente più di quanto non lo ricordino un bassotto o un pechinese o altri cani da pastore), cosa che gli è valsa la denominazione di “cane lupo“, non per questo il Pastore Tedesco si avvicina maggiormente all’antenato per il sangue: certi cani nordici, come l’Husky Siberiano, per esempio, sono senza dubbio più vicini di lui all’archetipo.
Il Pastore Tedesco, il cui allevamento selezionato iniziò nel 1899, è stato selezionato da ceppi di cani da guardia della Germania centrale e meridionale, avendo per obiettivo quello di creare un cane da lavoro dalle grandi prestazioni. Per poter raggiungere questo scopo, si è definito lo standard della razza, tenendo presente sia la sua costituzione fisica sia le caratteristiche di temperamento e di carattere.
Il Pastore Tedesco è un cane di taglia media con un ottimo carattere equlibrato. Appartiene al 1º gruppo di razze canine (Cani da pastore e bovari) con riferimento alla sezione 1, cani da pastore con brevetto da lavoro ed impiego come Cane da utilità, da difesa e per usi molteplici. Il peso deve essere dai 30 ai 40 kg. per i maschi e dai 22 ai 32 per le femmine. L’altezza al garrese ideale deve essere misurata con il pelo appiattito ed è di 62,5 cm per i maschi e di 57,5 cm per le femmine. Uno scarto di 2,5 cm in più o in meno è ammesso. Un eccesso verso l’alto così come uno scarto al di sotto della misura minima indicata, diminuiscono il valore del soggetto sia dal punto di vista del costo, sia nella selezione.
Il Pastore Tedesco è leggermente allungato, forte e muscoloso. Possiede un mantello resistente alle intemperie e procura all’osservatore un’impressione di forza naturale, di intelligenza e di agilità. Pur possedendo un temperamento esuberante, il Pastore Tedesco deve essere obbediente, capace di adattarsi a ogni situazione e compiere con gioia e docilità i lavori che gli vengono assegnati. Nell’insieme questo cane dà l’impressione di una nobiltà naturale e di una sicurezza che impone rispetto.
Nervi saldi, attenzione, obbedienza, vigilanza, fedeltà e incorruttibilità, così come coraggio, carattere combattivo e resistenza sono le qualità che più caratterizzano il Pastore Tedesco. Esse fanno di questo animale un cane particolarmente adatto al lavoro, alla guardia, alla compagnia e alla difesa in particolare. La sua capacità olfattiva, legata alla struttura da trottatore, gli permette di fiutare le piste con calma e sicurezza tenendo il naso rasente il suolo: è dunque particolarmente idoneo per essere utilizzato per gli scopi più diversi. Ma scopriamolo meglio da vicino.
La Razza
■ Taglia media. Cane forte e muscoloso
■ Testa importante
■ Mascelle potenti
■ Collo lungo
■ Mantello nero e fulvo, pelo folto
■ Altezza al garrese: 60-65 cm per i maschi, 55-60 cm per le femmine
■ Peso: 32 kg circa
■ Durata media della vita: 13 anni
■ Si calcola che circa un cane su nove sia un Pastore tedesco, anche se solo il 15% del totale è costituito da soggetti di razza pura, selezionati oculatamente per mettere in risalto le qualità ed evitare gli eventuali difetti caratteriali.
1. Origine e storia
Ammirato per la duttilità e l'intelligenza, il Pastore Tedesco incarna per molti cinofili il cane per eccellenza.
Attualmente quella del Pastore Tedesco è la razza più diffusa nel mondo, benché la sua origine - nella forma che oggi conosciamo - sia relativamente recente.
Soltanto alla fine del secolo scorso, infatti, un ufficiale di cavalleria prussiano, il capitano Max Emile Frederic von Stephanitz, il quale sognava di realizzare una sintesi dei cani da pastore del suo paese fissandone al contempo in modo stabile le caratteristiche più eminenti, produsse il primo Pastore Tedesco moderno al termine di una campagna di selezione e di allevamento particolarmente rigorosa.
Senza dubbio, i cani da pastore esistevano da secoli in Germania, ma la loro morfologia differiva notevolmente secondo le regioni e la taglia; il loro mantello e la tessitura del loro pelo variavano a volte in modo considerevole da una linea di sangue all’altra.
Infatti, fino ad allora, gli allevatori si erano poco interessati dell’aspetto estetico e avevano soprattutto privilegiato la ricerca di quelle qualità di carattere senza le quali non si ottiene un buon cane da pastore: calma, obbedienza, resistenza, rusticità.
Questo empirismo, in contraddizione con la mentalità sistematica e razionale dei tedeschi, non poteva soddisfare a lungo i cinofili: questa è la ragione che portò alla creazione, nel 1891, della prima effettiva associazione di allevatori specializzati.
Battezzata Phylax dai fondatori, aveva per fine la promozione e il miglioramento delle razze locali di cani da pastore, in particolare per la creazione di un libro genealogico ufficiale. Ma, passando da un estremo all’altro, essa si preoccupò eccessivamente delle caratteristiche esteriori della razza a scapito dei caratteri, cosicché i soggetti prodotti sotto la sua guida non furono molto soddisfacenti.
Questo primo tentativo si risolse, dunque, con un fallimento. Fallimento relativo, tutto sommato, perché la Phylax aveva fatto nascere nello spirito degli amatori - e in particolare in quello di von Stephanitz - l’idea di creare un cane da pastore che potesse adeguatamente rappresentare il suo paese.
L’interesse di von Stephanitz per i cani da pastore era dunque lungi dall’essere una novità quando si verificò l’evento decisivo: il 3 aprile 1898, durante un’esposizione canina che l’ufficiale visitava in compagnia dell’amico Arthur Meyer, la sua attenzione fu attirata da un soggetto giallo e grigio di taglia media, custode di greggi in attività, che rispondeva al nome marziale di Hektor von Linksrheim e che sembrava realizzare una buona sintesi delle qualità ricercate.
Von Stephanitz decise di acquistarlo subito per il suo canile di Grafrath. Ribattezzato Horand von Grafrath, questo cane doveva essere il capostipite di una delle discendenze più prestigiose nella storia della cinofilia.
Qualche setttimana dopo, il 22 aprile esattamente, von Stephanitz fondò con un gruppo di amici l’Associazione degli allevatori di Cani da Pastore Tedeschi (Verein für Deutsche Schäferhunde, nota anche con la sigla abbreviata SV), di cui ebbe la presidenza.
Per trentaquattro anni avrebbe così vegliato sui destini della razza e fissato nell’allevamento gli obiettivi e gli orientamenti che aveva lui stesso definiti.
Nelle sue scelte, Max von Stephanitz si mostrò nello stesso tempo realista e prudente: la sua saggezza consisteva fondamentalmente nel non escludere nessun soggetto dalla base di selezione, purché si trattasse di un cane da pastore locale, anche se quest’ultimo non aveva che rapporti molto lontani con l’animale ‘ideale’ che lui immaginava.
Per von Stephanitz, l’aspetto esteriore dell’animale, il colore del suo mantello o la qualità del suo pelo erano caratteristiche assolutamente secondarie, l’essenziale era conservare e fissare le qualità ancestrali di cane da lavoro: «È Pastore Tedesco qualsiasi cane da pastore che viva in Germania e che, grazie a un esercizio costante delle sue qualità di cane da pastore, abbia raggiunto la perfezione nel corpo e nella psiche, perfezione apprezzata unicamente dal punto di vista dell’utilità».
Notevole accentratore, apostolo convincente ma anche piuttosto intransigente della causa del nuovo Pastore Tedesco, von Stephanitz soggiogò letteralmente gli allevatori del suo tempo.
Rendendosi conto dell’importanza di manifestazioni canine regolari, organizzò molto presto un’esposizione annuale della quale aveva fissato lui stesso il regolamento e i criteri di classificazione: arrivò così, con l’esempio, a mostrare ai giudici la linea che dovevano seguire, ma anche a guidare gli allevatori nella scelta dei loro riproduttori.
A poco a poco, quasi impercettibilmente, cominciò a prevalere una certa uniformità, mentre ogni tentativo deviazionista era sistematicamente frustrato e poi corretto dal direttore storico della SV (l’Associazione per il Pastore Tedesco).
Così, dopo la prima guerra mondiale, quando l’allevamento del Pastore Tedesco, per ragioni evidenti, era in crisi e si era orientati verso soggetti nel quadrato e di taglia superiore allo standard fissato in origine, von Stephanitz non esitò a intervenire.
Ritenendo, infatti, che ci si stesse allontanando dal cane di utilità prefissato, scelse deliberatamente di andare contro corrente e, nell’esposizione di Francoforte del 1925, premiò ostentatamente un soggetto ben più piccolo della media dei concorrenti, un cane dalla morfologia allungata, ma piuttosto corto.
Klodo von Boxberg, così si chiamava quel cane, fu subito preso per modello e utilizzato come riproduttore da numerosi allevatori. Molti esperti ritengono che esso marcò il vero punto di transizione tra il ‘vecchio sangue’ e il ‘sangue nuovo’.
Molto presto von Stephanitz si trovò a dover affrontare un problema di fondo: con l'industrializzazione e l’urbanizzazione, il Pastore Tedesco, cane da pastore per antonomasia, non rischiava forse di perdere la sua utilità? Sarebbe stato il colmo per una razza che era stata selezionata fondamentalmente per le sue qualità da lavoro!
Troppo intelligente per battersi per una specialità molto limitata, von Stephanitz capì che bisognava fare i conti con questa evoluzione, ormai irreversibile, fin dagli inizi del XX secolo.
Cosciente che, nella stragrande maggioranza, i proprietari di Pastori Tedeschi non erano più dei rurali ma piuttosto dei cittadini, von Stephanitz si rese conto che, grazie alle sue qualità, il Pastore Tedesco poteva rendere nuovi servizi, per esempio nell’esercito, per la polizia, le poste, le dogane, la sorveglianza delle tenute di caccia, dei porti, delle ferrovie, ma anche come guardiano di greggi, delle abitazioni e guida dei ciechi.
Così, dal 1901, si organizzarono dei concorsi per i servizi di polizia; nel 1903, l’Associazione per il Pastore Tedesco pubblicò il regolamento per l’utilizzo e l’addestramento del cane da polizia; infine, nel luglio 1914, organizzò con il Servizio Sanitario Nazionale tedesco una ‘dimostrazione delle possibilità del Pastore Tedesco nelle condizioni più simili possibile alla guerra’. Questa razza si affermò da allora in poi come una delle più utili per l’uomo moderno.
2. Carattere e comportamento del Pastore Tedesco
Sintesi di alte capacità fisiche e psichiche, il Pastore Tedesco non è comunque il ‘cane perfetto’ che certi suoi sostenitori vorrebbero far credere; tuttavia bisogna riconoscere che, se si esige da lui molto più di quanto altre razze non possano dare, raccoglie onorevolmente la sfida.
Dal punto di vista del carattere, il Pastore Tedesco deve essere attento, vivace, sicuro di sé in tutte le circostanze: non deve mostrare nessuna esitazione di fronte all’uomo e deve sapersi controllare perfettamente quando si trova davanti a situazioni nuove o impreviste.
Un Pastore Tedesco non può permettersi di essere pauroso, aggressivo o apatico; ma quello che colpisce in questo cane sempre all’erta è la sua intelligenza e, soprattutto, quella sua capacità incredibile di capire che cosa ci si aspetta da lui, qualunque sia il compito a lui assegnato.
Molto attaccato al padrone che abbia saputo guadagnarsi il suo rispetto e la sua fiducia, il Pastore Tedesco farà di tutto per meritare i suoi complimenti, senza peraltro dar mostra di servilismo. Molto sensibile, sotto quel suo aspetto fiero, preferirà le carezze a una ghiottoneria al termine di una prova positiva.
Cane da pastore in origine, il Pastore Tedesco ha naturalmente bisogno di grandi spazi per trovare il suo equilibrio e soddisfare le sue notevoli esigenze di esercizio fisico. Questo grande sportivo, dotato di uno scatto eccezionale, di una potenza impressionante e di una resistenza a tutta prova, è l’archetipo stesso del cane d’azione.
A priori dunque non è fatto per vivere in casa, anche se le sue notevoli capacità di adattamento gli permettono di abituarsi a questo stile di vita così lontano dal suo habitat naturale. Se comunque il Pastore Tedesco vive in città, gli si dovranno concedere lunghe passeggiate, durante le quali potrà dare libero sfogo a tutte le sue energie.
Buon guardiano, perfino un po’ diffidente (come si richiede a un buon cane da pastore), ha una cura attenta per la famiglia e per la casa; e non è per nulla ‘cattivo’, contrariamente a certe dicerie che si raccontano sul suo conto, come per esempio quella di feroce ‘cane-lupo’.
Al contrario, un Pastore Tedesco equilibrato - e deve esserlo per rispondere agli standard della razza - non è aggressivo: sono i ruoli che l’uomo spesso gli fa assumere che gli hanno procurato la fama di cane pericoloso.
In effetti, un Pastore Tedesco di qualità è molto riflessivo e molto meno impulsivo di numerosi altri cani dello stesso gruppo: in sua presenza, quindi, non si rischia nulla, a condizione naturalmente di non manifestare cattive intenzioni.
Quando si vuole acquistare un cucciolo di Pastore Tedesco, bisogna tener conto che la popolarità acquisita dalla razza e, di conseguenza, i vantaggi economici che si potevano trarre dal suo allevamento hanno provocato, in un certo periodo, una vera sovrapproduzione, a detrimento della qualità dei soggetti.
Occorre, quindi, scegliere accuratamente in un allevamento referenziato, o in un buon negozio specializzato, il cucciolo che verrà a far parte della famiglia ed educarlo con dolcezza ma con fermezza: queste semplici precauzioni sono la miglior garanzia per un rapporto di affetto e di amicizia ben riuscito con un animale che non chiede altro se non di mettere le sue notevoli qualità al servizio del proprio padrone.
Bisogna ricordare, però, che, anche se un Pastore Tedesco sa mostrarsi assai dolce e affettuoso con i bambini, non sempre riesce a misurare le sue forze. Per questo motivo non è forse il compagno di gioco ideale per i più piccini.
Questo cane è anche piuttosto esclusivo nei suoi affetti ed è consigliabile ‘presentargli’ il nuovo nato che entra in casa, perché capisca che non si tratta di un rivale ma di un piccolo da proteggere. Per essere veramente felice il Pastore Tedesco ha bisogno della presenza del suo padrone.
3. L'utilizzazione e l'addestramento
- L'utilizzazione del Pastore Tedesco
Il carattere, la morfologia, l'attitudine all'apprendimento, la capacità di sopportare qualsiasi clima: tutte queste qualità fanno del Pastore Tedesco un cane che si adatta bene a qualsiasi addestramento.
Sono rari i Pastori Tedeschi ancora utilizzati per condurre un gregge, anche se è proprio questo impiego che ha sviluppato le loro polivalenti capacità oggi riconosciute e apprezzate ovunque. Per il suo odorato fine, il Pastore Tedesco è utilizzato anche per i compiti più impensati,
in particolare negli Stati Uniti: ricerca di minerali, di insetti, fughe di gas o di petrolio. Infine si distingue in varie discipline sportive canine: corsa in pista, in campagna, ecc.
Senza voler redigere una lista completa dei ruoli che sostiene con grande successo, annotiamo qui i principali compiti per i quali è utilizzato.
• L'esercito.
Cane da guardia, da accompagnamento, da vedetta, di trasmissione, da combattimento, porta-munizioni, da pista, segnalatore di mine, da pronto soccorso: tutti gli eserciti del mondo, o quasi, impiegano oggi il Pastore Tedesco. Certi soggetti
sono persino addestrati, a mo' di kamikaze, a mettere le mine sotto i carri del nemico.
• La polizia.
Il Pastore Tedesco ha un ruolo considerevole in missioni di ricerca di persone scomparse o di criminali in fuga. Ricordiamo anche un compito che lo ha portato spesso sulle prime pagine dei giornali a causa dei recenti, numerosi attentati:
quello della ricerca di esplosivi.
• Le dogane.
Le missioni che gli vengono affidate in questo campo sono molto varie: vanno dalla sorveglianza delle frontiere alla ricerca della droga, o alla cattura dei contrabbandieri.
• I portatori di handicap.
Il ruolo più conosciuto per il Pastore Tedesco in questo campo è quello di cane guida per ciechi, funzione nella quale gli è richiesto di riconoscere ed evitare qualsiasi situazione che può essere fonte di pericolo per il padrone. Ma il Pastore
Tedesco viene utilizzato oggi anche come cane per sordomuti, specialità nella quale sta ottenendo buoni risultati.
• Il soccorso in montagna.
Il Pastore Tedesco ha da tempo soppiantato in questo campo il tradizionale San Bernardo. Cerca gli sciatori e gli alpinisti sepolti sotto la neve o semplicemente dispersi e porta loro soccorso: può essere trasportato in elicottero anche nei
luoghi più inaccessibili, purché in compagnia del suo padrone.
• Il soccorso nelle catastrofi.
Capace di lavorare nelle condizioni più pericolose e dotato di un olfatto molto fine, il Pastore Tedesco è un aiuto prezioso dopo terremoti, bombardamenti o attentati. In queste occasioni si mostra molto più efficace dei più moderni mezzi in
dotazione alla protezione civile.
• Il cinema.
Grazie alla sua obbedienza il Pastore Tedesco ha avuto ruoli importanti in numerosi film: chi non ricorda Rintintin? Ed è anche grazie al cinema che questa razzà si è fatta conoscere al grande pubblico.
- L'addestramento del Pastore Tedesco
Dato che il Pastore Tedesco è un cane intelligente, attento e disciplinato, il suo addestramento non presenta particolari difficoltà. Comunque, se non si è degli esperti, è bene rivolgersi a professionisti. L'educazione del Pastore Tedesco deve iniziare verso i 7 o gli 8 mesi. Per addestrare adeguatamente un Pastore Tedesco sono sufficienti 10 lezioni, nel corso delle quali, sempre accompagnato dal suo padrone, ma agli ordini dell'educatore, il cane imparerà le nozioni essenziali che faranno di lui un compagno ben istruito: la condotta al guinzaglio, il richiamo al piede, l'abitudine a rispondere al proprio nome e ai tradizionali, ma non meno necessari, comandi "seduto" e "vieni avanti".
Quando il cane ha correttamente assimilato questi primi rudimenti, l'educatore passa al perfezionamento, in tutte le situazioni: prima di tutto in pista, dove il Pastore Tedesco impara a saltare, ad abbaiare al passaggio di uno sconosciuto, ecc.; poi nei campi e nei boschi (non dobbiamo dimenticare che se il Pastore Belga Malinois è considerato la "formula 1" della pista, il Pastore Tedesco è più forte negli spazi aperti); in seguito in città, dove dovrà abituarsi ai rumori delle macchine, all'andirivieni della gente, ecc. Insomma, verrà inserito in tutti quegli ambienti in cui dovrà poi svilupparsi la sua personalità. Possono allora iniziare gli esercizi di difesa propriamente detti: l'addestratore istruirà il Pastore Tedesco a fare la guardia a una casa, a una macchina, a difendere i bambini ecc.
Tutti gli addestratori sono d'accordo su un punto: questo allenamento deve essere sentito come un piacere da parte dell'animale, altrimenti il risultato può essere opposto a quello desiderato. In 10 ore, dunque, il giovane Pastore Tedesco sarà trasformato in un cane da difesa equilibrato ed efficace. In effetti, un cane da guardia o da difesa non deve essere in nessun caso un cane aggressivo: contrariamente a quanto si crede comunemente, l'aggressività non fa parte della natura del Pastore Tedesco.
La missione degli addestratori é quella di insegnarci a dissuadere gli eventuali malintenzionati, non ad aggredirli. Una missione e una regola che ogni buon addestratore di cani ha ben chiara in mente. Solamente dopo tutto ciò può cominciare la competizione ed assumere i suoi principale compiti, da una lunga lista di ruoli che sostiene con grande successo (esercito, polizia, dogane, portatori di handicap, soccorso in montagna e nelle catastrofi ecc).
- Da ricordare
■ Ha bisogno di spazio
■ Ama gli esercizi di abilità ed obbedienza
■ È uno sportivo
■ Possiede un forte appetito
■ Sta tranquillo in automobile
■ È molto legato al padrone
■ Ha una forza notevole
■ Costo medio
4. Spazio, alimentazione, salute, e altro ancora
- Spazio, alimentazione, salute e cure
■ Il suo spazio
Più ha spazio a disposizione, più è felice; tuttavia, essendo molto adattabile, si adegua facilmente alle esigenze del padrone e può vivere senza problemi anche in appartamento, a patto che possa uscire spesso e fare lunghe passeggiate, non
semplicemente quattro passi sotto casa!
■ La sua alimentazione
È un cane dall'appetito robusto! Un soggetto di 30 chili mangia ogni giorno circa 600 grammi di carne, 300 grammi di verdure bollite e 300 grammi di riso bollito oppure soffiato e reidratato, il tutto bagnato con una bella scodella d'acqua. La
razione gli sarà somministrata divisa in due pasti, che devono essergli offerti ad ore fisse. È sconsigliato dargli gli avanzi del pranzo o della cena, in particolare i cibi fritti, troppo grassi o speziati.
■ La salute
Cane robusto il Pastore Tedesco non per questo è meno soggetto alle diverse malattie. Alcune sono più frequenti in lui che in altre razze, ed è bene conoscerle.
La debolezza degli arti posteriori può avere 2 cause principali: sia una degenerazione progressiva del midollo spinale, che si traduce in un deficit della conduzione nervosa e colpisce soprattutto i soggetti più anziani, sia quella che viene chiamata displasia dell'anca e che è caratterizzata da una anomalia di questa articolazione che provoca dei dolori molto forti e induce la comparsa dell'artrosi. Se è vero che questa malattia ha delle componenti ereditarie, non bisogna dimenticare che può essere favorita da altri fattori, in particolare un eccessivo aumento del peso, un'attività fisica troppo intensa durante la crescita, delle condizioni di vita malsane in locali freddi o umidi, ecc. In caso di dubbio è vivamente consigliato far eseguire una radiografia di controlla al bacino dell'animale.
L'Associazione per il Pastore Tedesco, del resto, esige questo esame per tutti gli esemplari iscritti alle manifestazioni cinofile. La cura della displasia dell'anca si basa su terapie mediche palliative, per ridurre il dolore, e interventi chirurgici, che vanno dalla resezione del pettineo, all'osteoctomia della testa del femore, all'impianto di una protesi di anca. Precisiamo che il Pastore Tedesco è ben lontano dall'essere il cane più frequentemente colpito dalla displasia dell'anca, e che le associazioni della razza, sia in Germania sia negli altri paesi, hanno da tempo iniziato un programma di lotta in questa malattia, lotta resa difficile dal fatto che le condizioni ambientali sembrano determinanti come i fattori ereditari.
L'eczema si manifesta con la comparsa di prurito e di lesioni della pelle, soprattutto sul dorso. I peli cadono e si ha la formazione di essudato purulento che seccandosi forma delle croste. L'eczema può avere cause diverse; una di queste è la reazione allergica alla puntura delle pulci. Il fatto di portare permanentemente un collare antipulci efficace, costituisce in questo caso la prevenzione migliore.
La cheratite pannosa è una malattia di origine autoimmune. Si presenta con una infiammazione della cornea. Trattata precocemente, questa malattia si può tenere sotto controllo in maniera soddisfacente, anche se ha spesso tendenza a recidivare. La diarrea cronica è dovuta a una produzione insufficiente di enzimi da parte del pancreas. Test specifici ed esami delle feci permettono di confermare la diagnosi e di definire quale tipo di alimento è mal digerito. Conviene allora modificare il regime alimentare e, eventualmente, utilizzare sostanze che aiutino la digestione.
■ Le cure
Non è il tipo di cane che necessiti di frequenti bagni e di tolettatura: è un soggetto rustico che si sentirebbe a disagio. Ciononostante gli ci vuole una bella spazzolata quotidiana, sia che abbia il pelo lungo sia che lo abbia semilungo.
Dapprima si cura con la spazzola a denti metallici su fondo di gomma e poi si passa un pettine metallico a denti larghi e arrotondati. È consigliabile spazzolare il cane mentre sta in piedi, incominciando dal treno posteriore e procedendo dal
basso verso l'alto; in seguito si fa sdraiare e si spazzolano i fianchi. È importante tenere sotto controllo i denti, affinché non si formi il tartaro, nonché pulire regolarmente le orecchie. Infine, se si nota che gli occhi sono arrossati o
lacrimano, è bene farsi consigliare un collirio dal veterinario.
- L'ABC del padrone perfetto
■ Mantenete da subito un rapporto coerente, non lasciategli passare i suoi errori e cercate di non farne nei suoi confronti. Non usate mai la violenza e non adiratevi; se sarete leale e non vendicativo con lui, altrettanto farà con voi.
■ Siate fermi e, se necessario, inflessibili: se prendete una decisione nei suoi confronti non cambiatela poi perché fa il broncio o i capricci.
■ Se un Pastore tedesco avverte un punto debole o un'incertezza nel guidarlo, perde la fiducia e il rispetto: il suo comportamento potrebbe degenerare.
■ Ricordatevi che questo cane preferisce mille volte ricevere carezze, coccole e parole dolci, piuttosto che una manciata di crocchette, per quanto appetitose possano essere.
■ Il cane è abituato a rispettare la gerarchia del branco; non deludetelo: è lui quello che deve ubbidire!
■ Non fate mai ricorso alla violenza.
■ Non esaltate la sua potenza e la sua aggressività: ne fareste un mostro oppure un pericoloso robot.
■ Se dovete assentarvi per alcuni giorni, colmatelo di attenzioni sia prima di partire sia al ritorno.
■ Ama molto muoversi e correre, portatelo fuori e fate sport insieme. Essendo un guardiano nato, apprezzerà che gli vengano presentati tutti i visitatori, anche quelli di passaggio.
- Vero/Falso
■ La femmina è più dolce e affettuosa rispetto al maschio.
Vero. Dotata di pari intelligenza e di eguale coraggio è più generosa del suo compagno. Molto legata alla famiglia, si rivela spesso anche guardiana più solerte e attenta.
■ Non può vivere insieme a un gatto.
Falso. Difende e ama in modo paritario tutti gli abitanti della casa, purché se ne senta direttamente responsabile.
■ Il Pastore tedesco è un cane sportivo.
Vero. Il Pastore tedesco può diventare molto nervoso e irritabile se non fa un bel po' di esercizio fisico. È un atleta che non ama affatto passare il suo tempo sulla moquette del salotto. Quando si sceglie un cane di questo tipo bisogna essere egualmente sportivi! Ama la neve e, quando si va a sciare, è bene portarlo con sé: lungo piste non troppo lunghe o impervie, segue felice il padrone prima lungo lo skilift e poi in discesa! Deve però essere ben educato e non rincorrere altri sciatori oppure provocare cadute scorrazzando sulla pista.
5. Lo Standard
Lo Standard viene stabilito ufficialmente dalla Società per il Cane da Pastore Tedesco (S.V.), con sede ad Augsburg, membro della Società Cinofila Tedesca (VDH), in qualità di società fondatrice della razza e responsabile per lo Standard del Cane da Pastore Tedesco. E' stato rivisto e definito durante la seduta del 30 agosto 1976 dall'Unione mondiale delle società per il Pastore Tedesco (WUSV), conformemente a quanto stabilito ufficialmente dalla Società per il Cane da Pastore Tedesco (S.V.). La S.V., in quanto società fondatrice della razza, ha la responsabilità dello standard del Pastore Tedesco, stabilito nel corso della prima assemblea dei membri del 20 settembre 1899 a Francoforte sul Meno secondo le proposte fatte da A. Meyer e da von Stephanitz, e completato durante la sesta assemblea dei membri del 28 luglio 1901, dalla 23 assemblea del 17 settembre 1909 a Colonia, dalla seduta del Consiglio di Presidenza tenutosi il 5 settembre 1930 a Wiesbaden e dalla seduta del medesimo consiglio del 25 marzo 1961 nel quadro della WUSV. E'stato successivamente rielaborato nell'ambito dell'Unione Mondiale delle Società per il Cane da Pastore Tedesco (WUSV) ed approvato in occasione della seduta WUSV del 30 agosto 1976, e poi ancora riveduto e catalogato con risoluzione del 23/24 marzo 1991 da parte del Consiglio e della Commissione Consultiva.
Angolatura e movimento:
Il Pastore Tedesco è un trottatore. Il suo movimento si svolge per bipede diagonale: appoggia sempre contemporaneamente una zampa anteriore e una posteriore opposte; per questa ragione i suoi arti devono essere armonizzati reciprocamente, cioè angolati in maniera tale che possa spostare l'arto posteriore fino a metà del corpo e contemporaneamente l'opposto anteriore della stessa distanza senza spostamento della linea dorsale Nel caso di un rapporto corretto nelle proporzioni fra altezza e lunghezza e di una corrispondente lunghezza degli arti, ne risulta un movimento ampio, rasente il suolo, che dà l'impressione che il cane avanzi senza alcuno sforzo; con la testa spinta in avanti e la coda leggermente sollevata, in un trottatore calmo e regolare si osserva una linea dorsale dritta ed elastica che va dalla punta delle orecchie, passando per il dorso e la nuca, fino all'estremità della coda.
Testa:
Proporzionata al corpo (la lunghezza corrisponde a circa il 40% dell'altezza al garrese) senza essere tozza, troppo leggera o troppo allungata. Nell'insieme asciutta, moderatamente ampia fra le orecchie. La fronte vista davanti e di lato è solo leggermente ricurva senza solco mediano (oppure col solco mediano appena accentuato). Le guance lievemente arrotondate e non sporgenti, si modellano sulle ossa. Visto dall'alto il cranio (circa il 50% della lunghezza totale della testa) si estende dalle orecchie verso il tartufo restringendosi uniformemente. Il muso visto dall'alto si sviluppa, lungo e asciutto, in forma conica; lo stop è poco marcato; la bocca è potente; le labbra sono tese, asciutte e ben unite. La canna nasale prosegue la linea della fronte.
Dentatura:
Deve essere sana, robusta e completa (42 denti, 20 nella mascella superiore e 22 in quella inferiore). Il Pastore Tedesco ha una dentatura a forbice. Le mandibole devono essere molto sviluppate in modo che i denti siano collocati in profondità nelle gengive.
Orecchie:
Di media grandezza, larghe alla base, attaccate alte, vengono portate dritte (orientate nella medesima direzione), terminano a punta e presentano i padiglioni in avanti. Le orecchie piegate o tagliate non sono ammesse. Orecchie che non siano nella giusta posizione, danneggiano l'immagine del soggetto.
Occhi:
Medi, a mandorla, non prominenti. Il colore è conforme a quello del pelo, il più scuro possibile. Hanno un'espressione vivace, intelligente e esprimono sicurezza.
Collo:
Il collo è forte con muscoli ben sviluppati, senza giogaia. Viene portato con un'angolazione di circa 45° rispetto a una ideale linea orizzontale, si drizza in caso di eccitazione e si abbassa durante il trotto.
Tronco:
La lunghezza del tronco deve superare la misura dell'altezza al garrese , in un rapporto di circa 110-117% con quest'ultima. Il petto è ben disceso (45-48% dell'altezza del garrese) ma non troppo largo. La parte inferiore è lunga e ben sviluppata. Le costole sono lunghe e ben formate e il ventre moderatamente retratto. I lombi larghi, forti e ben muscolosi mentre la groppa è lunga e leggermente inclinata.
Coda:
Folta e pelosa, deve arrivare almeno fino al garretto e non superare la metà del metatarso posteriore. Non deve mai essere portata più alta dell'orizzontale del dorso e non deve neppure pendere dritta o essere arricciata sul dorso. La coda tagliata artificialmente non é ammessa.
Arti anteriori:
Spalla: scapole lunghe, oblique (inclinazione a circa 45°) e aderenti.
Braccio: l'omero chiude quasi ad angolo retto. Sia il braccio sia la spalla devono essere forti e muscolosi.
Avambraccio: é dritto. Le ossa dell'omero e dell'avambraccio hanno una forma più ovale e arrotondata.
Metacarpo: solido ma non troppo dritto.
Gomiti: né troppo staccati né troppo aderenti. La lunghezza degli arti deve superare quella della profondità del petto.
Arti posteriori:
Cosce: larghe, potenti e muscolose.
Femore: visto di lato é obliquo verso la tibia, che è leggermente più lunga, e vi si congiunge con un angolo di circa 120°; l'angolazione corrisponde più o meno all'angolazione degli arti anteriori.
Garretto: solido e vigoroso.
Metatarso: robusto con garretto ben netto. Gli arti posteriori devono essere potenti e ben muscolosi nell'insieme, in modo da far avanzare il corpo del cane senza fatica apparente.
Piedi:
Arcuati, corti, ben chiusi e raccolti. La pianta molto dura ma non ruvida, le unghie corte e folti di color scuro.
Colore:
Nero con delle macchie regolari brune, gialle e grigie chiare, o con sella nera con sfumature scure, tracce nere su base grigia o bruno chiaro con relative macchie chiare, nero, grigio unito o con macchie chiare o brune. Sono ammesse piccole macchie bianche sul petto o nella parte interna dei fianchi molto chiara. Qualunque sia il colore del mantello il tartufo deve essere nero. Il sottopelo, chiaro, eccetto che per i cani neri, ha sempre una leggera colorazione grigia.
Pelo:
Pastore Tedesco a pelo duro: se possibile il pelo deve essere molto folto. Ogni singolo pelo deve essere dritto, duro e ben aderente al corpo. La testa, compreso l'interno delle orecchie, la parte anteriore degli arti e delle dita, devono avere il pelo più corto, mentre il collo deve avere il pelo più lungo e più folto. La lunghezza del pelo è variabile, e si possono trovare numerose forme intermedie.
Pastore Tedesco a pelo lungo duro: il singolo pelo è più lungo, non sempre dritto e soprattutto non aderente al corpo. In particolare all'interno e dietro alle orecchie, nella parte interna dell'avambraccio e sui fianchi, il pelo è molto più lungo; forma a volte dei ciuffi all'interno delle orecchie e frange a partire dai gomiti fino al metacarpo. La coda è folta con una leggera frangia in fondo.
Pastore Tedesco a pelo lungo: il pelo è molto più lungo di quello del cane a pelo lungo duro, in generale più morbido, e forma una scriminatura lungo il dorso. Il sottopelo è presente solo nella regione lombare, o addirittura inesistente. Nel Pastore Tedesco a pelo lungo si trovano spesso un petto stretto e una dentatura debole: resistenza alle intemperie e attitudine al lavoro diminuiscono. Per questa ragione nel Pastore Tedesco non è ammesso pelo lungo.
Difetti:
Tutti i difetti che compromettono la resistenza e il rendimento, in particolare la mancanza dell'impronta del sesso e del carattere di tipicità, quali l'apatia, la debolezza nervosa o la ipereccitabilità, la timidezza, la mancanza di vivacità e di piacere nel lavoro, la monorchidia o la criptorchidia, una costituzione molle o una debole depigmentazione, soggetti depigmentati, albini (con totale mancanza di pigmento e tartufo rosa), soggetti biancastri (di un bianco quasi puro anche se con tartufo nero), di dimensioni eccessive, di forme gracili, soggetti troppo alti sugli arti o troppo pesanti nell'anteriore, troppo corti nell'insieme, una struttura del corpo troppo leggera o troppo pesante, schiena molle, mancanza di angolatura e tutti quei difetti che possono pregiudicare la resistenza o l'ampiezza dell'andatura. Il muso troppo corto, debole, appuntito, l'enognatismo, il prognatismo e soprattutto una dentatura debole o deteriorata; pelo troppo corto o troppo lungo e mancanza di sottopelo. Orecchie pendenti, mal portate o tagliate; coda arrotolata, o piegata a uncino on in generale mal portata o corta dalla nascita.
Note
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