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Piante da appartamento: 5 “evergreen”

Una casa ricca di piante e fiori non è solo più bella, ma anche più rilassante e più sana; gli effetti benefici delle piante d'apartamento sono tante: ossigenano l’ambiente, purificano l’aria che respiriamo, contrastano l’umidità, neutralizzano i cattivi odori e rendono la casa più bella e accogliente.

A tal proposito, sono risapute, ad esempio, le proprietà benefiche dei Ficus e le loro capacità a depurare l'aria dal fumo, dalla trielina che si trova negli inchiostri, negli adesivi, negli smalti e nei coloranti e assorbe tutti gli odori sgradevoli. Per non parlare, poi, delle proprietà dei Cactus, i quali sono in grado di attenuare gli effetti delle radiazioni emesse dalla televisione e dagli schermi dei computer, ecc. 

Inoltre, le piante durante la traspirazione emettono abbondanti quantità di vapore acqueo che, in particolare durante l'inverno, umidifica gli ambienti della casa resi secchi dal riscaldamento dei radiatori. Tuttavia è consigliabile tenerle lontano dalle stanze in cui si dorme, poiché durante la notte consumano ossigeno ed emanano anidride carbonica.

Oggi ci occuperemo in particolare di 5 piante da appartamento, considerate tra le più amate ed utilizzate dagli Italiani per decorare l'interno delle loro case. Vediamole insieme.

Nota di colore: il mio fido cane (un bell'esemplare di mastino tibetano) ama distruggere (le mastica e poi le sputa!) le kenzie sparse per la casa…io vi ho avvisato ! 🙂

1. Kenzia

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Nome scientifico: Howea forsteriana 
Nome comune: Kenzia
Famiglia: Palmae
Paese d'origine: Isola di Lord Howe nell'Oceano Pacifico.

La Kenzia è una delle palme più comunemente coltivate in casa per la sua robustezza e per le elevate dimensioni che può raggiungere. E’ una pianta originaria dell’Australia e dell'Oceano Pacifico, molto apprezzata per essere sempreverde negli spazi interni e che raggiunge, nella serra del salotto di casa, le dimensioni che si trovano in natura. E' una pianta con foglie pennate molto lunghe, di colore verde scuro che cresce lentamente.

Ha un portamento molto elegante, è molto resistente in ogni tipo di ambiente e tollera la scarsità di luce. Si adatta a temperature relativamente basse e prospera meglio in ambienti poco riscaldati, con una temperatura invernale di circa 10°C, al riparo dal sole diretto, che tende ad ustionare le foglie. Sopporta bene anche l'aria asciutta. Può raggiungere l'altezza di 3 m e la sua chioma arriva a un'ampiezza di 2 m.

Più stretta è l'Howea belmoreana: si tratta di una specie simile, ma è più alta e slanciata della precedente. Viene coltivata molto più raramente. Questa elegantissima palma sempreverde necessita di spazi piuttosto ampi ed è ideale su un piedistallo in modo che le foglie superino l’altezza d’uomo standard; Una pianta degna della serra di un orto botanico.

CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
Esposizione: insolazione viva d'inverno e la luce indiretta in estate.
Annaffiatura: annaffiature abbondanti in estate e 2-3 volte la settimana in inverno e primavera.
Temperatura: minima 10°C, massima 23°C, ottimale 18°C.
Concimazione: fertilizzante liquido leggero ogni 2-3 settimane.
Rinvaso: ogni 3 anni le Kenzie vanno rinvasate in un vaso leggermente più grande. Si può rinvasare in un vaso un po' più grande se la pianta è costretta nel contenitore. Poiché il rinvaso degli esemplari più ingombranti è piuttosto difficile in casa, è possibile evitare questa operazione, sostituendo solamente una parte del terriccio. Lo strato da sostituire è di circa 3-5 cm a seconda del diametro del vaso. E’ importante fare molta attenzione a non danneggiare le radici durante l’asportazione del vecchio substrato.
Terriccio: composto da vaso John Innes n. 2 o 3.
Pulizia: doccia molto tiepida e delicata.
Danni dovuti a cause non patogene: i preparati liquidi per pulire le foglie reperibili in commercio, sono in realtà dannosi per il fogliame. Gli apici delle foglie diventano bruni se l'atmosfera o il terriccio sono asciutti.

2. Pothos

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Nome scientifico: Scindapsus aureus (o Epipremnum) 
Nome comune: Pothos, Edera del diavolo
Famiglia: Araceae
Paese d'origine: Isole di Salomone

Molto diffusa negli appartamenti, è facile da coltivare e da riprodurre per talea, cioè interrando in torba e sabbia dei piccoli rami. Queste piante sono decisamente molto facili da coltivare, e sopportano tranquillamente anche condizioni di vita che porterebbero ad una morte rapida qualsiasi altra pianta da appartamento. Questo sicuramente, oltre alla bellezza del loro fogliame brillante, costituisce il segreto del loro grande successo planetario. Sopportano tutto, la polvere, la mancanza di luce, la prolungata siccità, il caldo e la mancanza di umidità.

In natura le Pothos si sviluppano, arrampicandocisi, lungo il tronco di altre piante; sono quindi piante originarie di una zona di sottobosco umido e fresco. Può essere usata come pianta ricadente o lasciata arrampicare attorno a dei tutori muschiati. Esistono molte varietà di potos, generalmente con fogliame variegato di giallo, di bianco, di bianco rosato. Per quanto possibile, quando portiamo un esemplare a casa, dovremo cercare di imitare la natura con diversi rimedi, come ad esempio quello di avvolgere parte della pianta sopra un tutore in plastica, ricoperto da un sottile strato di muschio o di spugna.

Ricordatevi, inoltre, di posizionarla in un luogo luminoso ma lontano dai raggi diretti del sole e, soprattutto, ben riparata da correnti di aria fredda. Per il resto, Pothos è la pianta perfetta per chi è alle prime armi con il giardinaggio e vuole un tocco di verde tutto l'anno a casa sua!

CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
Esposizione: prospera rigorosa in condizioni di buona luminosità, producendo delle screziature più o meno intense nella pagina superiore delle foglie; in penombra resiste ugualmente a scapito della variegatura.
Annaffiatura: moderata, la terra deve essere ben bagnata, ma tra una bagnatura e l'altra attendere che la terra si asciughi. 
Temperatura: minima 10°C, massima 25°C, ottimale 18°C.
Umidità: in estate, quando fa più caldo, è bene bagnare le foglie con uno spruzzino.
Concimazione: 1 volta al mese con un concime liquido diluito nell'acqua.
Rinvaso: in primavera ogni 2 anni.
Terriccio: torba mista e sabbia.
Pulizia: con una spugnetta inumidita.
Danni dovuti a cause non patogene: se le foglie ingialliscono può voler dire che la pianta è troppo bagnata oppure che si trova in un'ambiente poco illuminato. Se le foglie allessano cioè hanno un aspetto trasparente e a volte diventano nere, significa che l'ambiente è troppo freddo. Se i fusti in prossimità del terreno marciscono, vuol dire che si è annaffiato troppo, attendere che il terreno si asciughi prima di bagnare di nuovo. Infine, se le foglie perdono la variegatura, la luce è insufficiente e quindi  bisogna spostare la pianta in un luogo più luminoso.

3. Filodendro

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Nome scientifico: Philodendron 
Nome comune: Filodendro
Famiglia: Araceae 
Paese d'origine: Panama, Guatemala e Messico meridionale

Il Genere Filodendro comprende 275 specie, di arbusti sempreverdi e rampicanti ed ha le sue origini nelle zone del Panama, del Guatemala e del Messico meridionale. E’ particolarmente diffusa nelle foreste tropicali dell’America centrale e meridionale. L'etimologia della parola proviene dal greco "Filos = amico" e "dendros = albero" che significa 'che ama l'albero', perché in natura, di solito, queste piante rampicanti amano raggrupparsi e aggrapparsi, intorno ad un tronco d’albero. In un appartamento, invece, è fondamentale il posizionamento di un tutore in plastica, ricoperto da un sottile strato di muschio o di spugna.

I Filodendri presentano lunghi fusti, dotati di radici aeree, che possono essere fatti arrampicare lungo un tutore coperto di muschio o lasciati ricadere. Essendo una pianta tropicale, necessita di molta luce ma non desidera ricevere in alcun modo i raggi del sole in maniera diretta. Fiorisce tra aprile e maggio ma gli esemplari che vivono in appartamento difficilmente presentano infiorescenze. Le foglie hanno forme diverse, sono ovali, cuoriformi, lobate o sagittate e sono di un bel verde unito, talora tendente al rosso e possono raggiungere anche 1 m di lunghezza.

Le foglie di questa bellissima pianta da appartamento contengono cristalli di ossalato e  risultano essere velenose per cani, gatti, mammiferi di piccole dimensioni e uccelli da appartamento. Tra i sintomi possiamo annoverare la salivazione, la diarrea, il vomito, emorragie gengivali, e difficoltà respiratoria. Tra le specie di maggior effetto decorativo ricordiamo il Filodendro scandens (probabilmente il più diffuso alle nostre latitudini), caratterizzato da foglie a forma di cuore, di colore verde lucido e il Filodendro verrucosum, con foglie di grandi dimensioni, attraversate da nervature evidenti.

CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
Esposizione: desidera molta luce, ma non il sole diretto.
Annaffiatura: abbondante. In primavera e in estate mantenere la zolla ben umida. Durante la stagione fredda attendere che il terriccio si asciughi tra una bagnatura e l'atra.
Temperatura: minima 15°C, massima 25°C, ottimale 18°C.
Concimazione: da maggio a settembre fertilizzare con un concime liquido completo 2 volte al mese.
Rinvaso: è operazione delicata, per l'alta probabilità di ledere i lunghi fusti e le radici aeree, dunque va effettuato ogni 3 anni e solo in caso di effettiva necessità cioè di evidente sofferenza del cespo. E' bene scegliere dall'inizio un vaso piuttosto grande.
Terriccio: terriccio universale, 1 di stallatico, 1 di torba e 1 di sabbia.
Pulizia: nella stagione calda spruzzare le foglie 2 volte al giorno.
Danni dovuti a cause non patogene: se cadono le foglie ancora verdi l'ambiente è troppo secco, va quindi spostata la pianta in un ambiente più umido.

4. Ficus Benjamina

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Nome scientifico: Ficus Benjamina
Nome comune: Ficus
Famiglia: Moraceae
Paese d'origine: India, Cina meridionale, Malaysia, Filippine, nord Australia e in alcune isole del Pacifico meridionale

Questa pianta originaria dell'India, Cina meridionale, Malaysia, Filippine, nord Australia e in alcune isole del Pacifico meridionale, prospera nelle foreste e nelle pianure. In Thailandia è talmente diffuso che è stato adottato come simbolo ufficiale della città di Bangkok. Il Ficus benjamina, specie diffusa ed apprezzata come pianta perenne ornamentale negli appartamenti, in natura può raggiungere i 25-30 metri d'altezza ed anche in allevamento ha un notevole sviluppo potendo raggiungere e superare i 2-3 metri. E' una tra le piante più diffuse e conosciute nei nostri appartamenti. Ha un tronco diritto e snello, flessibile ed elegante, con una chioma molto densa. Il colore delle foglie è di verde brillante da giovane mentre la colorazione è più scura è quando le foglie sono adulte.

Ha bisogno di umidità  per evitare la caduta delle foglie ed ama posizioni luminose, ma mai i raggi diretti del sole (è infatti originario della foresta pluviale, abituato cioè a terreno umido e luce, ma non al sole diretto). La più comune ha foglie piccole verde scuro, ma esistono diverse varietà a fogliame variegato, come ad esempio il Ficus Benjamina starlight il Ficus Benjamina Exotica con foglie lucide con nervature scure bruno-verdastre, il Ficus Benjamina Golden King con foglie con contorni bianco avorio, e con macchie verdi-grigie, il  Ficus Benjamina Danielle che possiede foglie di colore verde intenso con margine ondulato; e più resistente delle altre varietà alle basse temperature e alle correnti d’aria. In casa questa pianta può raggiungere anche i 5 m.

Soffre molto i cambiamenti di stagione, tipici del clima europeo, ma basta attendere la bella stagione perché il Ficus Benjamina riacquisti il suo aspetto migliore rinfoltendo le sue foglie.

CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
Esposizione: necessita di molta luce, evitare il sole diretto.
Annaffiatura: in estate bagnare 2 volte la settimana, in inverno 1. E' meglio bagnare la pianta dall'alto del vaso e non lasciarla immersa nell'acqua. L'ideale sarebbe utilizzare acqua piovana per evitare depositi calcarei.
Temperatura: in genere i Ficus amano il caldo e non soffrono di certo se la temperatura raggiunge i 30°C, in inverno minimo 13°C.
Umidità: i Ficus sono in gran parte piante della foresta abituate a un'atmosfera umida, si giovano quindi di spruzzature regolari e addirittura quotidiane nei periodi più caldi.
Concimazione: durante il periodo di crescita, primavera estate, ogni 15 giorni con un fertilizzante liquido da sciogliere in acqua.
Rinvaso: in primavera se la pianta mostra di stare troppo costretta nel vaso attuale.
Terriccio: terriccio a base di torba.
Pulizia: le foglie si puliscono regolarmente con un panno bagnato.
Danni dovuti a cause non patogene: se le foglie sono pallide e cadono, la luce è insufficiente, pertanto spostare la pianta in un ambiente più luminoso; se le radici si sfaldano c'è troppa acqua, lasciare asciugare il terriccio e in seguito bagnare meno.



5. Dieffenbachia

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Nome scientifico: Dieffenbachia
Nome comune: Dieffenbachia
Famiglia: Araceae
Paese d'origine: America centrale e meridionale

Le Dieffenbachia sono un genere con circa 30 specie di erbacee perenni sempreverdi, con foglie variegate molto grandi e di bellezza spettacolare, oblunghe, macchiate o marmorizzate di bianco, avorio o verde chiaro originaria dei paesi tropicali dell’America centrale e meridionale. Il nome le fu dato in onore del curatore dei giardini imperiali austriaci J. F. Dieffnbach. Questa pianta è molto apprezzata per le caratteristiche foglie bianche e verdi. Non occupa molto spazio, è semplice da coltivare e la sua eleganza è evidente sia nel periodo di fioritura sia per tutto il resto dell'anno.

E'  propriamente adatta a chi non ha a disposizione molto tempo o non ha particolare esperienza nella cura delle piante di casa. Non ama i ristagni idrici, ma necessita di acqua in modo regolare e il suo terreno non dovrebbe mai essere completamente asciutto. La dieffenbachia predilige un ambiente umido  ed è consigliabile procedere spesso alla nebulizzazione delle loro bellissime foglie. In appartamento si sviluppa rapidamente. La specie più diffusa in commercio è la Dieffenbachia picta o D. maculata nella quale il colore delle sue foglie è verde vivo, con macchie color crema che si dispongono in modo irregolare ai lati della nervatura centrale.

Predilige posizioni con una buona illuminazione; non deve essere esposta ai raggi diretti del sole, le foglie potrebbero esserne danneggiate. E' molto resistente alle alte temperature. La Dieffenbachia è anche una pianta tossica in quanto dalle ferite può fuoriuscire una linfa velenosa. Per questo motivo è necessario maneggiare con cura le parti tagliate ed evitare di toccare le mucose, specialmente quelle degli occhi e della bocca. 

CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
Esposizione: questa pianta abbisogna di molta luce diffusa, ma non diretta. La posizione ideale è davanti a una finestra.
Annaffiatura: durante il periodo primaverile è bene bagnarla 2-3 volte la settimana, in inverno è sufficiente annaffiarla 1 sola volta con acqua a temperatura ambiente. Annaffiare la Dieffenbachia sempre dal sottovaso, è consigliabile bagnare le foglie.
Temperatura: ideale tra 16°C e 18°C. Il troppo freddo può causare la caduta delle foglie. Massima 23-24°C.
Umidità: preferisce ambienti umidi.
Concimazione: durante il periodo estivo è bene somministrare un concime liquido ogni 10-12 giorni, d'inverno una volta al mese.
Rinvaso: va fatto in primavera con un vaso di diametro leggermente più grande al precedente.
Terriccio: terriccio misto torba e universale.
Pulizia: pulire se necessario con un panno umido sostenendo le singole foglie con la mano facendo attenzione che non si rompano.
Danni dovuti a cause non patogene: se la pianta deperisce e le foglie inferiori ingialliscono, significa che c'è troppa acqua; se invece le foglie tendono ad avere un aspetto trasparente, l'ambiente è troppo freddo o ci sono correnti fredde, spostare la pianta in un ambiente più caldo lontano da correnti d'aria.






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