Primo cane? Niente panico: ecco come organizzarsi

Chi non ha mai avuto un cane e ha deciso di fare “il grande passo”, ovviamente cercherà di informarsi sulle cose necessarie per avviare al meglio la convivenza, ma non sempre è possibile organizzarsi correttamente, perché solo l’esperienza è di aiuto in questo contesto.

Il cane è una creatura fantastica, unica al mondo, ma non è un essere umano (per fortuna…) e le sue necessità sono diverse dalle nostre, almeno in parte.

Analizziamo insieme alcuni aspetti pratici, apparentemente facili ma che, invece, richiedono un minimo di riflessione per partire con il piede giusto sul lungo cammino che ci aspetta e che attende anche il nostro nuovo amico.

Abbiamo davanti molti anni di convivenza: conviene impostarla al meglio fin dall’inizio. E, proprio per questo, prima di prendere il cane dobbiamo porci una domanda cruciale.

Dalla risposta, infatti, dipende la possibilità di far vivere bene il nostro amico. La domanda è: “quanto tempo ho da dedicargli ogni giorno?”. Se sono meno di quattroore è meglio evitare, o soffrirà. Ciò detto, cominciamo.

1. Considerazioni sull'età. Vantaggi e svantaggi di cuccioli e adulti

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Pochi ci pensano ma i cuccioli , spesso la scelta numero uno dei neofiti, sono più impegnativi, in genere, dei cani adulti.

Questo perché non sanno ancora nulla o quasi del mondo di cui stanno entrando a far parte, che è il nostro, molto complesso e non certo costruito a misura di cane.

Certo, se l'allevatore ha fatto bene il suo lavoro, il nostro piccolo amico avrà già sviluppato alcune competenze utili ma molte dovremo insegnargliele noi, con calma, come si farebbe con un bambino.

Il grosso vantaggio è che i cuccioli apprendono molto in fretta, ma solo se siamo buoni insegnanti, e crescono molto rapidamente rispetto ai bambini. Inoltre, tendono ad affidarsi istintivamente a noi, che assumiamo li ruolo di "genitori" surrogati.

Con i cani già adulti a volte si può essere davvero fortunati, perché se li adottiamo da un canile o li prendiamo da qualcuno che non può più tenerli, è facile che sappiano già muoversi e agire correttamente in ambito casalingo e nella vita sociale.

Viceversa, può anche capitare che il cane adulto sia sempre stato tenuto all'aperto, abbandonato a se stesso, e quindi non sappia come agire in casa o in società.

Ma va detto che, in genere, il salto di qualità della sua vita, da miserevole a gratificante, induce quasi sempre questo tipo di cane a muoversi con la massima attenzione per non compromettere la nuova e positiva situazione in cui si trova.

E questo favorisce molto l'apprendimento delle nuove regole di convivenza.

Dunque, cucciolo o adulto che sia il nostro nuovo amico in arrivo, ci sono pro e contro in entrambi i casi. Meglio analizzare le cose più a fondo.

2. Strategie da cucciolo e strategie da adulto

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- Strategie da cucciolo. Igiene, sicurezza e serenità
A due mesi, che per ragioni etologiche è l'età migliore per portare a casa un cucciolo, i cani non sono ancora in grado di gestire bene i loro bisogni corporali.
Ecco perché è saggio far sparire tappeti e altre superfici che possono essere oggetto di "deposizioni".
Non dovremo lavarli e non conserveranno l'odore di urina o feci, che noi non sentiamo ma i cani sì e questo li attira proprio lì per scaricarsi.
Eliminiamo anche cavi elettrici non protetti, chiudiamo le prese di corrente con gli appositi tappi, mettiamo altrove i soprammobili in precario equilibrio che potrebbero cadere dai mobili se il cucciolo, giocando, li urta. E le scarpe mettiamole via o diventeranno oggetto di masticazione.

Poi, scegliamo un punto della casa dove piazzare la sua cuccia. L'ideale è che sia vicino ai nostri luoghi di riposo, come poltrone e divani, perché ci stia vicino e non si senta solo e perché, così, lo avremo sempre sott'occhio.
Un altro giaciglio andrà collocato in camera da letto: la notte il branco dorme sempre insieme.
Mai relegare il piccolo in una stanza chiusa da solo: i cani non sono animali solitari e i cuccioli in particolare non possono tollerare questa situazione, quindi piangeranno e cercheranno di raggiungerci scavando la porta con unghie e dentini.

 

- Strategie da adulto. Sicurezza, serenità e abitudini
Rispetto al cucciolo, un cane adulto ha il controllo delle funzioni corporali e questo ci permette di non rimuovere tappeti e simili, se così vogliamo. Teniamo presente, però, che i peli andranno a depositarsi anche lì e toglierli non è poi tanto facile... Prese di corrente e fili elettrici non sono più un rischio ma, in generale, sarebbe sempre meglio non avere cavi "volanti" in giro per casa, che ci siano o meno animali.
Per quanto riguarda il riposo del cane, le regole sono le stesse illustrate per il cucciolo: mai da solo e mai lontano da noi, perché il cane è un animale altamente sociale a qualsiasi età.
Certo, trovarsi da solo per qualche ora è più facile da affrontare per un adulto, se è stato correttamente abituato. Va verificato che sia così, prima di lasciarlo a casa da solo a lungo.
A tale proposito, ricordiamoci che un periodo di solitudine superiore alle 5 ore generalmente causa disagio a qualsiasi cane, non importa l'età.
Importante anche ricordare che un cane adulto può avere sviluppato abitudini in contrasto con le nostre aspettative: possiamo modificarle, ma serve l'aiuto di un educatore preparato e rispettoso del cane.

3. Facciamo la spesa. Breve guida agli accessori indispensabili

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Le cose che che servono per chi vuole un cane non sono poi molte: guinzaglio, collare, trasportino (detto anche kennel), ciotole (e giocattoli, ma ne parliamo separatamente).

Per quanto riguarda li cucciolo, il collarino dovrà essere molto leggero e morbido, perché il piccolo deve abituarsi a questa "strana cosa intorno al collo.

Dovremo farglielo indossare con dolcezza e associare la cosa a qualche bocconcino, per creare un'associazione positiva. Se l'allevatore è stato bravo, però, dovrebbe averlo già abituato e tutto sarà più facile.

Stesso discorso per collare eguinzaglio insieme: pazienza e dolcezza. Per l'adulto, è facile che sia già abituato, altrimenti si adotterà la stessa pazienza utile per il cucciolo e anche il medesimo sistema: associamo ogni volta bocconi e "vestizione" e tutto andrà per li meglio.

Banditi i collari a "strozzo": sono dannosi e inutilmente coercitivi, tanto che diversi Paesi li hanno ormai vietati, ultima la Francia lo scorso gennaio.

Il guinzaglio deve essere sempre robusto, non scivoloso e adatto alla taglia: a volte si vedono cuccioli che pesano meno del moschettone metallico che unisce collare e guinzaglio, altre volte invece cagnoni di sessanta chili legati a un "filo interdentale"...

Anche il kennel deve sempre essere a misura di cane, quindi scegliamolo con cura e prendiamo un modello robusto, facile da pulire e stabile.

Ci servirà come tana per il cucciolo dentro casa, insegnandogli a sceglierla spontaneamente, e per portare li nostro amico di ogni età in auto in tutta sicurezza.

Le ciotole, una per il cibo e l'altra per l'acqua, devono anch'esse essere a misura di cane, quindi non troppo grandi né troppo piccole.

Se il nostro amico ha le orecchie lunghe e cadenti, tipo Cocker o Segugio Italiano per intendersi, prendiamo ciotole alte e strette, così non le infilerà nel cibo o nell'acqua.

E se possibile, teniamole sollevate da terra con un supporto: mangiare e bere in contrasto con la legge di gravità è scomodo.

4. Capitolo pappa. Facciamoci consigliare dal veterinario

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Ecco un argomento cruciale. Cosa deve mangiare il nostro nuovo amico?

Se è un cucciolo preso in allevamento, sarà l'allevatore a dirci che mangime ha usato finora e conviene utilizzare quello, almeno all'inizio, per evitare disturbi dovuti a un repentino cambio di alimentazione, mal tollerato da quasi tutti i cani, anche adulti.

Poi, visto che ci andremo al più presto per un controllo generale del nostro amico, sentiamo il parere del veterinario: se approva il mangime in uso, bene; in caso contrario ci suggerirà cosa acquistare.

Se il cane è adulto, allora va valutata la razza o la tipologia, la taglia e anche lo stile di vita, per scegliere un mangime adeguato. Sarà ancora il veterinario la nostra fonte di informazioni più affidabile.

Una cosa importante: ci sono centinaia di mangimi per cani, nei pet shop e nei supermercati. Diffidiamo sempre dei prodotti a basso prezzo, perché raramente si tratta di mangimi di qualità sufficiente a una buona nutrizione del cane.

I prodotti di alta gamma costano, è vero, ma di solito hanno una resa molto elevata e il cane beneficia della qualità degli ingredienti. Cane più sano, vita più lunga e meno spese veterinarie!

E i "premietti"? L'uso dei bocconoini per "premiare" il cane quando fa la cosa giusta è la base del metodo di addestramento più efficace e più rispettoso del cane. Si basa su un concetto semplicissimo e valido anche per noi.

In estrema sintesi: se un'azione porta conseguenze gratificanti (il "premio"), è facile che venga ripetuta anche su comando. Un educatore cinofilo saprà spiegarci bene come funziona, nel corso di educazione di base che faremo sicuramente con il nostro cane. Ci ritorneremo.

Ma la domanda è "quali premietti"? Servono prodotti comodi da mettere in tasca o in un marsupio, che non ungano e non scivolino, che siano li più possibile "sani" ma anche appetitosi.

Nei pet shop ne possiamo trovare tantissimi, ma i prodotti classificati come "semi-umidi", purché di alta qualità, sono imigliori da tutti i punti di vista.

Ricordiamoci però che si tratta di cibo: se ne utilizziamo parecchio per l'educazione del nostro amico, dobbiamo bilanciare con una riduzione della razione di pappa.





5. I giocattoli giusti ma educare, presto e bene

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Non sottovalutiamo mai l'importanza del gioco. I cani giocano molto, anche da adulti, ma per ragioni serie: attraverso il gioco i nostri amici si allenano, scaricano energie, rinsaldano i rapporti sociali e mantengono le capacità relazionali.

Questo vale per i giochi tra cani e anche per quelli che fanno con noi. Ma nel secondo caso c'è un enorme valore aggiunto: giocando possiamo insegnare tantissime cose ai cani e il gioco è un veicolo di comunicazione e collaborazione prezioso come pochi altri.

I giocattoli che ci servono sono pochi: due palline, identiche; un tira-molla robusto e adeguato alla bocca del cane; un frisbee per cani di consistenza e peso adatti alla sua tipologia.

Le palline servono per il gioco di caccia ma sono anche il metodo più efficace per insegnare a riportare qualsiasi cosa. Il tira-mola serve per un gioco di ruolo che i cani fanno anche tra loro ma serve, a noi, per insegnargli a lasciare a comando, cosa importantissima.

I frisbee? Serve per fargli scaricare l'istinto predatorio in modo divertente e appagante, e serve a tenerli in forma. Prima di usarlo, però, seguiamo un breve stage sull'argomento, per evitare che il cane si faccia male. Ci divertiremo anche noi.

Una regola fissa per tutti i cani: devono giocare spesso, con noi e con i loro simili. Prevediamo il tempo per questa importante attività.

Infine, una cosa della massima importanza. Chi non ha mai avuto un cane non può sapere come va educato e il fai-da-te o i consigli occasionali dei soliti "esperti" incontrati in passeggiata sono quanto di peggio esista, perché sbagliare è facilissimo e rimediare agli errori, invece, no.

Un corso di educazione di base, in un centro cinofilo di chiara fama e gestito da persone con una certificazione professionale (e un evidente amore per i cani, che è altrettanto importante), ci fornirà tutte le competenze necessarie per avere accanto un amico affidabile, sereno, capace di gestirsi correttamente in casa e fuori. Insomma, il cane che abbiamo sempre sognato.

Con un cucciolo, l'ideale è iniziare non appena concluso il ciclo di vaccinazioni. Con un cane adulto, prima iniziamo e meglio sarà. lI corso, se ben fatto, esige impegno e costanza, ma i risultati valgono di certo la "fatica" e il denaro speso, non molto in genere.

E poi, niente ci appagherà di più che scoprire quanto sia affascinante e quanto ci arricchisca come esseri umani entrare in comunicazione con il nostro cane, capirlo e farci capire. L'educazione di base, in realtà, è la chiave della felicità in questo contesto.








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