Thomas Edison, l’uomo che sul finire del Diciannovesimo secolo contribuì all’avvento dell’era della luce elettrica, un giorno disse che «il medico del futuro non avrebbe più prescritto medicine, piuttosto motivato i suoi pazienti a prendersi cura del proprio corpo con una corretta alimentazione».
È noto che tra alimentazione e salute vi sia un legame molto stretto e il mondo degli animali non sfugge a questa regola. Alimenti di qualità contribuiscono al nostro benessere ea quello dei nostri cani e dei nostri gatti.
Negli ultimi anni, oltretutto, sul mercato del pet food si sono fatti strada cibi dalle proprietà curative: alimenti formulati per soddisfare esigenze nutrizionali specifiche, per fare da supporto a cure veterinarie o, addirittura, per risolvere direttamente un problema di salute.
Oggi esistono molti cibi con formulazioni speciali. Tra i cibi che curano, per estensione, potremmo anche arrivare a considerare quelli che, per esempio, consentono uno sviluppo armonico delle articolazioni del cucciolo o che sono mirati al fabbisogno di cani che praticano sport o attività specifiche.
Il cibo, in sintesi, è fondamentale anche per li supporto della performance. In ogni caso,dobbiamo immaginare un alimento che cura cani e gatti come sinonimo di dieta formulata per essere di supporto nella guarigione a tutta una serie di patologie.
Secondo recenti indagini, uno dei trend che influenzerà il mercato globale del pet food dei prossimi anni sarà l’aumento dei cibi speciali addizionati con integratori o formulati per esigenze specifiche. Oggi qual è la situazione? Scopriamolo insieme.
1. SOSTEGNO O ARMA PRINCIPALE? Il cibo può essere una vera cura
Cosa si intende generalmente per pet food curativo? Gli alimenti curativi equivalgono a diete specifiche che possono essere di supporto ad una terapia veterinaria oppure l'arma principale per combattere un problema di salute del nostro cane o del nostro gatto.
Facciamo alcuni esempi concreti: un cane diabetico deve fare l'insulina per tenere sotto controllo i livelli di glucosio del sangue e un cibo specifico aiuta a rafforzare, a migliorare il nostro intervento; cani affetti da artrosi traggono grande giovamento da cibo con formulazione specifica: cani in crescita vanno aiutati in una fase di vita caratterizzata da possibili problematiche associate allo sviluppo...
In tutti questi casi, l'alimentazione è di sostegno più che essere curativa in senso stretto.
Pensiamo, però, ad una condizione che può tranquillamente essere considerata patologica (tenuto conto di tutti i problemi di salute collegati): l'obesità. In questo caso, un cibo specifico genera dimagrimento e, conseguentemente, finisce per essere una vera e propria cura da mettere in campo per risolvere il problema.
La durata della dieta curativa ovviamente varia da patologia a patologia e può durare anche tutta la vita. Un cane diabetico, per esempio, andrà alimentato sempre con un cibo specifico, stesso discorso per un animale intollerante o allergico ad un alimento.
In altri casi, il cibo curativo si somministrerà solo fino al raggiungimento di un obiettivo: è il caso di animali obesi oppure di animali in crescita.
2. L'INGREDIENTE DI BASE. Monoproteina o proteina idrolizzata
Negli ultimi anni sono aumentate alcune malattie tra gli uomini che sembrano legate all'ambiente in cui viviamo e a nuovi stili di vita.
Il discorso vale anche per gli animali domestici? Esiste una certa correlazione tra gli uomini e gli animali domestici perché nuovi stili di vita finiscono per influenzare anche la salute degli animali.
Uno degli esempi più rilevanti è proprio quello dell'obesità. Per quanto riguarda le allergie, invece, il fattore genetico gioca un ruolo chiave e non esiste una vera e propria prevenzione.
Tra queste, però, una percentuale importante è di tipo alimentare, e qui sì che la dieta può essere un'arma vincente.
I cibi curativi, infatti, sono fondamentali: il veterinario prescrive una "dieta ad esclusione" che si basa sul principio della riduzione degli ingredienti (per isolare il "colpevole" delle reazioni avverse) pur preservando i valori nutrizionali.
Il cibo può quindi essere mono proteico le proteine animali provengono esclusivamente da un'unica tipologia di carne o pesce, e gli amidi e grassi provengono, spesso, da una fonte ristretta) o costituito da proteine idrolizzate (le proteine sono sottoposte a idrolisi che ne riduce il peso molecolare e, di conseguenza, le rende "irriconoscibili" al sistema immunitario che non fa scattare alcuna reazione).
3. LE CATEGORIE. Per diversi problemi... diverse formule
Al di là dele singole denominazioni (cibi vet, sensitive, sensible, ipoallergenici, dietetici e così via), il pet food curativo spesso è accomunato dall'utilizzo di mono proteina o di proteina idrolizzata.
Le categorie dei cibi curativi sono varie e si differenziano dal cibo normale per la fonte proteica e per la formulazione dei vari ingredienti studiata per contrastare lo specifico problema di salute dell'animale.
Per la cura del diabete il cibo ha minore tenore energetico e meno carboidrati, più proteine, fibre e antiossidanti; per dermatiti (problemi della pelle), maggiore zinco e acidi grassi essenziali, corretto tenore di fosforo.
Per nefropatie (problemi renali), meno proteine, fosforo e sodio, più potassio e densità energetica da fonti non proteiche. Per enteropatie (malattie intestinali), meno lipidi, carboidrati ed energia, alta digeribilità con attenzione al rapporto Epa e Dha (acidi grassi appartenenti alla serie degli Omega 3).
Per epatopatie (malattie del fegato), meno proteine, lipidi e rame, alto tasso di antiossidanti; per urolitiasi (calcoli delle vie urinarie), giusto complesso di antiossidanti, meno energia, proteine, magnesio, sodio, Epa e Dha.
Per artropatie (problemi alle articolazioni), apporto di condroitina solfato, Epa, Dha, acidi grassi essenziali e antiossidanti; per cardiopatie (malattie del cuore), aumento di fosforo e tenore bilanciato di sodio, magnesio e potassio; per obesità: meno lipidi, meno energia, più condroitina solfato, glucosamina e acidi grassi essenziali.
4. CON LA SALUTE NON SI SCHERZA. Scegliere sempre con attenzione
Pet food con formulazioni speciali sono frutto di una ricerca attenta e di una produzione rigorosa fin dalla selezione delle fonti proteiche: trattandosi di alimenti che supportano terapie veterinarie e che curano animali con problematiche anche gravi, è fondamentale che il prodotto sia sicuro e controllato.
Noi consigliamo sempre, innanzitutto, di leggere attentamente sulle etichette se vi sono indicate materie prime provenienti da scarti.
Tendenzialmente, in un cibo speciale il prezzo dipende moltissimo dalla effettiva qualità degli ingredienti.
Non è detto che un alimento economico debba fare necessariamente male ma, trattandosi di alimenti che devono rispondere ad esigenze particolari, già non soddisfare pienamente un requisito potrebbe essere un problema.
Stiamo attenti ai prodotti troppo economici perché non sempre sono realmente curativi. I diet food devono essere qualificati chiaramente in etichetta, con indicazione terapeutica; alcuni prodotti più economici hanno riferimenti generici a organi o patologie (magari solo graficamente): quindi non sono prodotti terapeutici.
Stiamo alla larga... con la salute non si scherza.
5. CIBI SEMPRE PIÙ SPECIALI
A livello globale, le stime di crescita del pet food generale (che comprende cibi normali e cibi speciali) sono molto positive fino al 2030.
Grand View Research, per esempio, stima una crescita pressoché costante nell'arco temporale analizzato che porterà l'attuale fatturato di quasi 100 miliardi di dollari fino a 139 miliardi nel 2030 (circa +40%).
L'aspetto più interessante del mercato internazionale sono i trend che ne stanno già influenzando la direzione (e che lo faranno sempre di più nei prossimi anni).
Secondo diversi studi di settore, infatti, i prodotti del pet food sono e saranno influenzati da diverse tendenze che comprendono anche l'aumento della presenza di alimenti funzionali per il mantenimento del benessere animale: cibi speciali che vanno dai curativi a quelli più semplicemente addizionati con integratori (vitamine, sali minerali, probiotici e così via).
Tra gli altri trend, ci sono lo sviluppo ed utilizzo di conservanti naturali e quello della realizzazione di prodotti green oriented (con packaging sostenibili).
Discorso a parte, infine, per i mangimi medicati veri e propri che non rientrano in questi studi e che, oltretutto, rispondono ad una legislazione specifica (Regolamento UE/4/2019 adottato in Italia attraverso l'articolo 10 della Legge di Delegazione Europea 2021): miscele di cibi e medicinali veterinari veri e propri la cui filiera è particolarmente controllata e che richiedono una prescrizione veterinaria in seguito a un esame clinico.