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Quanti anni ha il tuo corpo?

La risposta non è scontata: alcuni dei nostri organi si rigenerano nel giro di pochi giorni, altri ci mettono mesi o anni, altri ancora… “tengono duro” tutta la vita.

Ma quanti anni ha il tuo corpo? Dipende, potremmo rispondere, perché non tutto il nostro cor­po ha la nostra stessa età.

Ossa e muscoli, per esempio, si rinnovano completamente ogni 10 anni circa, mentre i globuli rossi hanno al massimo 3 mesi.

Tutto questo fare e disfare è la soluzione che i viventi hanno trovato per sopravvivere in un ambiente spesso ostile, dove alcune parti del corpo sono più esposte di altre al logoramento.

Ma se ci rigeneriamo di continuo, perché invecchiamo lo stesso? Intanto perché organi importantissimi come il cuore e il cervello si rinnovano molto poco.

Poi c’è il deterioramento del Dna che causa mutazioni a volte deleterie. Infine, c’è il fatto che anche cellule abituate a rigenerarsi con il tempo tendono a farlo un po’ meno.

Oggi i meccanismi alla base del rinnovamento cellulare sono al centro di moltissimi studi: comprenderli significa aprire le porte alla medicina rigenerativa e cioè all’impiego di cellule staminali e di fattori di crescita per riparare i tessuti… e per restare giovani il più a lungo possibile.

1. Cervello ed occhio

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  • Cervello
    È uno degli organi che invecchia di più, ma non tutto allo stesso modo.
    La corteccia cerebrale (tra le sue funzioni, presiede il ragionamento e il linguaggio), per esempio, ha la nostra età: i neuroni rimangono quelli che sono alla nascita, aumentano solo i collegamenti tra loro.
    In realtà, qualche cellula progenitrice capace di dare origine a nuove cellule c’è, ma non basta per ringiovanire il cervello o per riparare lesioni gravi.
    L’ippocampo (deputato alla memoria e all’apprendimento) e il corpo striato (controllo delle attività motorie) sono le uniche parti che si rinnovano, almeno un po’.
    Ogni giorno, si aggiungono all’ippocampo circa 1.400 nuovi neuroni, che poi vivono per diversi decenni: la loro nascita è sollecitata, almeno nei topi, dall’esercizio fisico, dall’ambiente stimolante e dai farmaci antidepressivi.
    Lo stress, invece, la ostacola. Il cervelletto (che ha soprattutto funzioni motorie), infine, ha 3 anni in meno di noi, perché continua il suo sviluppo nei primi anni dopo la nascita.
  • Occhio
    La sua parte più esposta ai danni provenienti dall’esterno, la superficie della cornea, si rinnova ogni 7-10 giorni e l’intera cornea in qualche mese, grazie alle cellule staminali contenute in una struttura ai suoi margini.
    Se questa “incubatrice” viene danneggiata, insorge la cecità.
    Alcuni ricercatori del Centro di medicina rigenerativa Enzo Ferrali di Modena, però, hanno scoperto che basta che si siano salvate pochissime staminali per ricostruire l’intero tessuto, grazie a una strategia che è diventata la prima terapia a base di staminali registrata al mondo.
    Per quello che riguarda la retina, invece, molto probabilmente ha la nostra stessa età: è generata durante la vita fetale e non sembrasi rinnovi mai.
    È per questo che invecchiando insorgono problemi alla vista.
    È in corso moltissima ricerca per ottenere cellule retiniche a partire da vari tipi di staminali: i primi tentativi di rigenerazione con queste cellule si stanno già sperimentando sull’uomo negli Stati Uniti e in Giappone.

2. Cuore, cellule del sangue e polmoni

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  • Cuore
    Nel complesso, il nostro cuore è un po’ più giovane di noi, ma è difficile stabilire quanti anni abbia di preciso.
    Sappiamo che le sue cellule muscolari (i cardiomiociti) possono rinnovarsi, ma lo fanno lentamente e in modo variabile durante la vita:
    «Da bambini, il turnover è più veloce ma rallenta molto con l’età. A 25 anni, circa l’1% dei cardiomiociti è sostituito ogni 12 mesi, e con il passare del tempo quelli sostituiti diventano sempre meno », dice Jonas Frisén, del Karolinska Institute di Stoccolma, che per scoprirlo ha misurato la concentrazione nelle diverse cellule umane di 14C, isotopo radioattivo del carbonio già utilizzato nelle datazioni archeologiche.
    Non sappiamo da dove arrivino le nuove cellule cardiache, ma nel 2016 alcuni ricercatori del Southwestern Medicai Center di Dallas hanno annunciato la scoperta che, nei topi, la loro generazione è stimolata da basse concentrazioni di ossigeno.
    Un dato che potrebbe portare a nuovi sviluppi terapeutici.
  • Cellule del sangue
    I globuli rossi, corrieri dell’ossigeno nel corpo, devono percorrere ogni giorno, nel mezzo di un flusso turbolento, un’intricata rete di vasi sanguigni: normale che, dopo qualche mese (circa tre), debbano essere sostituiti.
    Quelli bianchi (leucociti) hanno invece durata variabile: alcuni sopravvivono solo poche ore, altri, quelli coinvolti nei meccanismi della memoria immunologica, che permettono di “riconoscere” gli antigeni già combattuti in passato dal sistema immunitario, possono durare anche tutta la vita dell’organismo.
  • Polmoni
    Lo cellule dei polmoni hanno da qualche settimana a qualche mese: è un rinnovamento necessario per compensarne l'usura.
    Sostanze chimiche, microrganismi patogeni: anche attraverso l’aria ci contaminano agenti potenzialmente dannosi, ai quali possiamo fare fronte perché abbiamo sviluppo un sistema protettivo basato sulla capacità di molte cellule di duplicarsi e, quindi, rinnovarsi.
    Il tasso di rinnovamento delle cellule polmonari aumenta in presenza di piccoli traumi, ma è una capacità limitata: se questi sono costanti, come nel caso di chi fuma, si arriva a una infiammazione cronica e a un danno che non può più essere riparato.

3. Fegato, intestino, muscoli ed osso

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  • Fegato
    E incaricato di ripulire il sangue da rifiuti cellulari e tossine: se non si rigenerasse in fretta, dopo pochi anni sarebbe da buttare.
    E infatti, si rinnoverebbe completamente in 300 - 500 giorni.
    E non solo: se è sano, può ricostruire da capo fino al 75% della sua intera massa.
    Il problema sorge (quando è malato, per esempio in caso di fibrosi o cirrosi: allora le capacità rigenerative sono decisamente inferiori.
  • Intestino
    Continuamente “stressato" dal passaggio del cibo, il rivestimento che ricopre il suo interno è una delle strutture più giovani che possediamo: viene rimpiazzato ogni due o tre giorni.
    La parete intestinale vera e propria, invece, più protetta, ha vita decisamente più lunga: circa 15 anni secondo le stime di Frisén.
  • Muscoli
    I muscoli hanno al massimo 10-15 anni e si rinnovano grazie a cellule staminali chiamate satelliti.
    A patto, però, che nel microambiente in cui sono immerse ci siano le sostanze giuste, che ne incentivano e ne sostengono la crescita ma che purtroppo tendono a diminuire con l’età.
    Alcuni team medici, cercano di sfruttare questi fattori per aiutare muscoli malati: si è già ottenuto (negli animali) qualche risultato positivo nel caso della distrofia muscolare.
  • Osso
    Lo scheletro, che deve reagire all’usura dovuta al carico del nostro peso (oltre che a tanti piccoli traumi), ha circa 7-10 anni.
    Il suo rinnovamento dipende dall'attività combinata di due tipi di cellule: gli osteoblasti, che costruiscono nuovo osso, e gli osteoclasti, che demoliscono il vecchio.
    Anche qui l'attività delle cellule dipende dall’equilibrio di vari fattori presenti nel microambiente in cui sono immerse.
    Quando è necessaria la rigenerazione dell’osso, come in caso di fratture complicate o di malattie, la nuova frontiera sono le sostanze pro-costruzione, ad esempio alcune proteine di una famiglia chiamata BMP o fattori contenuti in speciali preparazioni di piastrine ricavate dal sangue del paziente stesso.

4. Papille gustative, denti, cellule uovo e spermatozoi

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  • Papille gustative
    Sono composte da cellule che si rinnovano di continuo:
    «Le più vecchie hanno circa sei settimane, e sono probabilmente quelle deputate alla percezione del salato e dell’acido», spiega Linda Barlow dell’Università del Colorado, una delle massime esperte del settore.
    «Altre vivono per un paio di settimane, e sembrano collegate alla percezione di amaro, dolce e umami (gusto definito recentemente). ancora vivono per 3-4 giorni, ma non è chiaro cosa facciano di preciso»
  • Denti
    Li vediamo comparire solo alla caduta dei denti da latte, ma in realtà i permanenti cominciano a svilupparsi fin dalla nascita, sotto forma di piccolissimi abbozzi, quindi hanno esattamente la nostra età.
    Una volta emersi comprendono strutture definitive, come lo smalto, che non si rigenera mai, e altre che vanno incontro a piccoli rinnovamenti, come la dentina, la sostanza più morbida tra lo smalto e la polpa del dente.
  • Cellule uovo e spermatozoi
    Le cellule uovo hanno la stessa età delle loro proprietarie. Quando nasce, una bambina ha circa 5OOmila follicoli con altrettanti ovociti, la versione immatura delle cellule uovo.
    Solo 400/450 di questi matureranno, attraverso un processo così complesso che non è stato ancora possibile riuscire a riprodurlo in vitro.
    Alcuni ricercatori, però, hanno ottenuto cellule uovo da staminali dell’ovaio o addirittura da cellule della pelle, ma siamo ancora lontani da un loro possibile utilizzo.
    Gli spermatozoi sono invece molto più giovani del loro proprietario: ne vengono generati di continuo.
    Difficile dire quanto a lungo resista un nuovo spermatozoo nel corpo di un uomo: probabilmente da qualche giorno a non più di qualche settimana.
    Quello che è certo è che, nonostante tutto, anche gli spermatozoi invecchiano e quelli di un uomo anziano possono fare più fatica a fecondare una cellula uovo.
    Tanto che c’è chi, in modo un po’ provocatorio ha proposto di congelare gli spermatozoi dei diciottenni.
    Per essere sicuri, visto l’aumento dell’età media delle coppie al primo figlio, di averne una scorta “in forma” quando ce ne sarà bisogno.





5. Capelli, unghie, pelle e grasso

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  • Capelli e unghie
    Capelli e unghie sono strutture morte, composte per lo più di cheratina (una proteina).
    I capelli crescono a una velocità media di 1 cm al mese e restano in testa dai 3 ai 7 anni prima di cadere.
    La fase di crescita, che può variare molto da individuo a individuo, è in generale più lunga nelle donne e nelle persone di origine asiatica, ma si accorcia con l’età.
    Anche le unghie sono prodotte continuamente, ma quelle dei piedi crescono più lentamente rispetto a quelle delle mani: un millimetro al mese le prime e 3 millimetri le seconde.
    Così, la sostituzione completa di un’unghia del pollice richiede 6 mesi, quella dell’alluce dai 12 ai 18.
  • Pelle
    Graffi, ferite, esposizione ai raggi solari e radiazioni non fanno bene alla pelle.
    Ecco perché le cellule dell’epidermide, il suo strato più superficiale, sono sempre giovanissime: due settimane al massimo, poi si rinnovano.
    Ogni giorno produciamo mezzo miliardo di cellule della pelle cosicché, nel corso della nostra vita, ricostituiamo l’epidermide almeno 1.000 volte.
    La pelle è stata proprio il primo tessuto ottenuto in laboratorio grazie a tecniche di medicina rigenerativa: il tessuto coltivato in provetta viene utilizzato per il trattamento delle ustioni gravi.
  • Grasso
    Le cellule adipose hanno circa 10 anni e ogni anno se ne rinnova il 10% del totale.
    Una curiosità: in caso di obesità non è il numero di cellule di grasso presenti ad aumentare, ma il loro volume. Quando superano certe dimensioni, però, queste cellule muoiono.
    Questo fa scattare una serie di meccanismi di rimozione di detriti cellulari che causano sia un’alterazione dell’equilibrio dell’ormone insulina, sia l’instaurarsi di una infiammazione cronica.
    Ecco perché l’obesità è spesso anticamera del diabete ma anche di tumori, che crescono bene in uno stato infiammatorio.








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