Nel 2014 la percentuale di raccolta differenziata in Italia, secondo i dati dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), si è attestata al 45% della produzione nazionale, con una crescita di quasi 3 punti rispetto al 2013.
Sebbene con sei anni di ritardo è stato quindi conseguito l’obiettivo fissato dalla legge per il 2008 che fissava la percentuale al 45%, appunto.
In valore assoluto, sono più di 13 milioni di tonnellate, con una crescita di 900 mila tonnellate rispetto al 2013 (più 7%): una montagna di rifiuti che prendono la strada del riciclo e dello smaltimento corretto invece di finire in discarica.
C’è però ancora da lavorare, e non poco: il nuovo target è infatti stato fissato al 65%.
Senza contare che bisogna lavorare anche per migliorare l’effettivo e ottimale riciclo del materiale differenziato, per dare un senso anche economico alla raccolta.
Una buona raccolta differenziata è legata all’impegno dei Comuni, certamente, in prima linea nell’informare e soprattutto nel provvedere gli strumenti adatti.
Ma anche all’impegno dei cittadini, protagonisti nello smaltire correttamente i rifiuti domestici.
Cresce, dunque, in Italia la raccolta differenziata. Ma anche la migliore buona volontà può lasciarsi ingannare da alcuni materiali difficili da classificare: ecco come evitare errori.
1. Per non sbagliare contenitore
Se separare la carta dall'umido o dal vetro non sembra difficile, bisogna però tenere conto che ci sono anche tanti materiali che pongono problemi e che possono metterci in difficoltà.
La raccolta differenziata ha numerosi “falsi amici”, ovvero materiali che sembrano adatti a un certo contenitore, mentre non lo sono affatto.
Per esempio: un oggetto di cristallo non va messo insieme al vetro; uno scontrino, anche se è di carta, non va nella carta; un sacchetto biodegradabile, ma non compostabile (con marchio specifico) non va nell'umido (e, viceversa, un sacchetto compostabile non va nella plastica); la raccolta della plastica non è adatta a qualsiasi oggetto in questo materiale, ma soltanto agli imballaggi e confezioni... e via dicendo.
In caso di dubbio, meglio l'indifferenziata: ogni errore rovina infatti la qualità della raccolta differenziata, che è invece un obiettivo primario del riciclo. Introducendo elementi estranei (e quindi dannosi) nella raccolta, si vanificano gli sforzi dei cittadini e il percorso virtuoso generato con il loro impegno.
Fare la raccolta differenziata senza errori è fondamentale per ottenere rifiuti “buoni”, in grado cioè di essere riciclati completamente, ed evitare sprechi.
Un Comune, infatti, può vedersi tornare in discarica un carico di rifiuti perché inquinato da materiale non conforme al riciclo, spendendo così il doppio: una prima volta per portare il carico all’impianto di riciclaggio, una seconda per ritirare il carico e avviarlo allo smaltimento.
Nei titoli 2, 3, 4 e 5 che seguono, abbiamo elencato gli errori che rischiano di rovinare la raccolta differenziata e la corretta destinazione dei materiali in questione (spesso è necessario chiedere al proprio Comune, perché purtroppo non ci sono regole uguali su tutto il territorio nazionale).
Secondo i dati disponibili, un materiale che implica un notevole numero di errori è il vetro.
Alla raccolta del vetro non deve essere mai mischiato un prodotto che gli assomiglia, come il cristallo: il motivo è che il cristallo contiene metalli pesanti, in particolare piombo, che - benché "intrappolati" nella sostanza e quindi innocui durante l'uso - inquinerebbero il processo di riciclo durante la rifusione.
Nel vetro non devono essere gettate - altro errore comune - neanche stoviglie in porcellana o pyrex, non solo perché hanno una temperatura di fusione diversa, ma anche perché le decorazioni possono contenere ancora metalli pesanti.
Un altro errore tipico è quello che riguarda i materiali sporchi, sia per quanto riguarda la carta, sia per quanto riguarda il metallo.
Se la carta è sporca (per esempio il cartone della pizza) non è più adatta al riciclo e deve quindi essere gettata nell'indifferenziata: si calcola che l'errore sia commesso da circa il 45% delle persone. Residui di cibo generano problemi igienici e cattivo odore, inquinando tutta la raccolta di carta e cartone.
Per quanto riguarda i metalli, l'errore principale è gettare nella raccolta contenitori che ancora contengono residui, in particolare di sostanze pericolose.
Tutti i contenitori prima di essere gettati devono essere perfettamente vuoti, ma se contenevano sostanze classificate con i simboli di pericolosità (tossico, esplosivo, corrosivo, nocivo e via dicendo) è meglio portarli negli appositi contenitori disponibili nelle piazzole ecologiche.
Tra gli esempi di prodotti domestici di questo tipo: trielina, solventi e smacchiatori, acquaragia, detergenti per la pulizia dei wc e del forno, acidi (muriatico, solforico, cloridrico), candeggina, ammoniaca, disinfettanti, vernici, smalto per unghie).
Da evitare assolutamente di gettare i residui di queste sostanze negli scarichi di casa: sono pericolosi per l'ambiente e possono creare danni alle membrane plastiche nelle discariche.
2. Vetro, non ceramica
- Qualsiasi oggetto in cristallo
Contiene piombo, che inquinerebbe il vetro durante il riciclo.
Dove buttarlo:
Gettalo nell'indifferenziata, a meno che il tuo Comune preveda una destinazione diversa. - Ceramica, porcellana, pyrex, specchi, schermi di pc
Non sono compatibili con la raccolta del vetro.
Dove buttarlo:
Gettalo nell'indifferenziata, a meno che il tuo Comune preveda una destinazione diversa. Attenzione: gli schermi del pc sono RAEE. - Lampadine a led e neon
Contengono sostanze pericolose e parti elettriche.
Dove buttarlo:
Sono incluse nella raccolta RAEE (Rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici), quindi per legge il venditore deve ritirare gratuitamente quella vecchia quando ne compri una nuova. In alternativa, la piazzola ecologica. - Lampadine alogene e a incandescenza (vecchio tipo)
Contengono sostanze pericolose e parti elettriche.
Dove buttarlo:
Non sono considerati RAEE, ma alcuni venditori le ritirano ugualmente. In alternativa, possono essere portate alla piazzola ecologica.
3. Plastica e metallo
- Contenitori con residui
Tutti i contenitori devono essere perfettamente vuoti.
Dove buttarlo:
I liquidi alimentari possono essere gettati negli scarichi, gli oli e i liquidi inquinanti o pericolosi devono essere conferiti nelle apposite raccolte presso le piazzole ecologiche. - Contenitori di sostanze pericolose
I contenitori di sostanze pericolose (con simboli di pericolosità come corrosivo, tossico e simili) non devono essere mescolati alla raccolta differenziata, neanche se sono vuoti. Invece i contenitori di prodotti che hanno esclusivamente la I (irritante) e la F (infiammabile), purché completamente vuoti, possono essere uniti alla differenziata.
Dove buttarlo:
Nelle apposite raccolte presso le piazzole ecologiche. - Qualsiasi oggetto con parti elettriche
Non possono essere mescolati né al metallo né alla plastica da riciclare.
Dove buttarlo:
Si tratta di RAEE che il venditore deve ritirare. In alternativa, si possono portare alla piazzola ecologica. - Ciò che non è imballaggio né confezione (giocattoli, gadgets, accendini...)
Non vanno insieme alla plastica.
Dove buttarlo:
Nell'indifferenziata.
4. Carta: senza nastro
- Carta e cartone sporco
Inquinerebbe la raccolta.
Dove buttarlo:
Nell'indifferenziata. - Scontrini fiscali, ricevute del bancomat e simili
Si tratta di carta termica, che reagisce al calore, creando problemi.
Dove buttarlo:
Nell'indifferenziata. - Fazzoletti di carta
Sono difficili da riciclare insieme alla carta, perché quasi sempre concepiti apposta per non spappolarsi facilmente.
Dove buttarlo:
Nell'indifferenziata o - ma solo in alcuni comuni, nell'umido (comunque solo se bianchi). - Carta oleata e cellophane
Non è riciclabile, neanche se è pulita (inoltre spesso è unta). Il cellophane va tolto prima di gettare dépliant o altro.
Dove buttarlo:
Nell'indifferenziata la carta oleata, nella plastica il cellophane pulito. - Nastro adesivo
Non è riciclabile e rischia di inquinare la raccolta: prima di buttare le scatole di cartone bisogna toglierlo.
Dove buttarlo:
Nell'indifferenziata. - Punti metallici
Vanno tolti prima di gettare la carta.
Dove buttarlo:
Nel metallo.
5. Umido compostabile
- Sacchetti non compostabili
Attenzione ai sacchetti: non basta che siano biodegradabili al 100%, devono anche essere compostabili per poter essere usati per la raccolta dell'umido; bisogna verificare che "compostabile" sia indicato sul sacchetto con uno dei marchi specifici. Ovviamente, non bisogna mai usare sacchetti di plastica per raccogliere l'umido.
Dove buttarlo:
Nell'indifferenziata. - Bollini della frutta
Inquinano la raccolta dell'umido: ricorda di toglierli dalla frutta prima di gettare la buccia nella spazzatura.
Dove buttarlo:
Nell'indifferenziata. - Gusci di cozza e simili
In alcuni Comuni l'indicazione è di non gettarli con l'umido: informati con l'azienda che effettua la raccolta.
Dove buttarlo:
Nell'indifferenziata. - Lettiera del gatto
In questo caso dipende dal tipo di lettiera e dal Comune: informati con l'azienda che effettua la raccolta.
Dove buttarlo:
Nell'indifferenziata. - Pannolini sporchi
Non devono essere uniti alla raccolta dell'umido.
Dove buttarlo:
Nell'indifferenziata.